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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Firma la petizione contro la E45 autostrada

Oliviero Dottorini

Care, cari,

queste poche righe per comunicare a voi che in questi anni ci avete sostenuto o semplicemente seguito che non sarò candidato alle prossime elezioni regionali. Oggi faccio un passo avanti, ritenendo che dieci anni di esperienza civica e democratica all'interno del Consiglio regionale debbano trovare altri orizzonti. Per chi come noi da sempre ritiene la politica nelle istituzioni come un servizio per la collettività e non come un mestiere, decidere di non scendere nella mischia delle prossime elezioni è una scelta di coerenza, in accordo con lo stile che ha sempre contraddistinto l'impegno mio e dei miei collaboratori. 
 
Quando abbiamo messo piede nel Palazzo, giungendovi in sella a delle biciclette, in molti ci hanno guardato come a dei marziani: alieni senza padroni, giunti nei luoghi del potere contravvenendo alle regole e senza superare esami di fedeltà. Al vociferare che spesso anima la politica locale e nazionale abbiamo voluto contrapporre la testimonianza di un impegno sulle cose concrete. I risultati ottenuti nelle lotte quotidiane per migliorare il territorio e le sue potenzialità economiche, in difesa dei beni comuni e nella ricerca delle modalità per far emergere le eccellenze della nostra regione, parlano di un lavoro serio e concreto per liberare l'Umbria da una politica spesso fatta di promesse non mantenute e legami inconfessabili. 
 
Nello svolgimento del nostro mandato libero, fortunato e sostenuto da tanti consensi, abbiamo avvertito il dovere di affiancare ad ogni "No" un "Sì" fatto di proposte praticabili. Alle tante battaglie per denunciare gli inganni nei confronti dei cittadini (penso alla lotta contro la E45 autostrada, contro gli inceneritori o in difesa dei diritti dei più deboli) abiamo unito un impegno concreto per migliorare il nostro territorio e la nostra regione. Portano la nostra firma dieci leggi regionali -­ un record nella storia del Consiglio regionale -­ attraverso le quali abbiamo tentato di svecchiare una visione della società purtroppo ancorata a schemi desueti e a particolarismi consolidati. 
 
Oggi vorrei ringraziare ognuno di voi per la strada fatta assieme: per la forza che avete dato a questa esperienza e per non esservi rassegnati alle scelte più comode. Attraverso i bollettini informativi che periodicamente abbiamo realizzato e inviato a ognuno di voi abbiamo voluto rendere conto del nostro lavoro, cercando di tenere saldo il filo che dovrebbe sempre unire elettori ed eletti. C'è da scommettere che la modalità nuova, libera e pragmatica di fare politica sperimentata in questi anni troverà altre forme, altri luoghi e altri tempi. Le nostre ragioni infatti restano sul campo, così come la necessità di liberare la nostra regione e le nostre città dalle pastoie del conformismo, dall'arretratezza dell'elaborazione politica e dalla prigionia di un modello di sviluppo che non regge più. Contiamo quindi di aver lasciato sul terreno semi di libertà, coerenza e speranza. Magari ci sarà modo di riparlarne e non farli morire. 
 
Grazie, di nuovo

Oliviero Dottorini




Infografica - I numeri di due legislature
"La sua lezione di giornalismo libero e indipendente, il suo disinteressato impegno per le cause del cambiamento ne fanno una delle figure più importanti dell'intera regione"
 


"La scomparsa di Enzo ci lascia un profondo senso di tristezza e solitudine. Oggi la nostra città e perde uno spirito libero e un punto di riferimento insostituibile, noi un grande amico, generoso e buono". Queste le parole con cui Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali dell'Assemblea legislativa, ha commentato la notizia della morte di Enzo Rossi.
"A nome mio e di tutti gli amici dell'associazione Umbria migliore voglio esprimere la mia vicinanza e il mio affetto ai familiari e a chi ha potuto godere della sua presenza. Oggi - prosegue Dottorini - chi crede e lavora per un futuro migliore perde un testimone ineguagliabile che ha saputo coniugare ideali altissimi con l'impegno quotidiano e disinteressato nella società, rifuggendo compromessi e senza mai cedere alla tentazione della supponenza o della volgarità. Chi ha conosciuto Enzo porterà sempre dentro di sé il ricordo di un uomo curioso e dal grande spessore umano, che ha voluto mettere da parte carriere e ambizioni personali per dedicarsi interamente alla ricerca del bene comune, senza mai smarrire la capacità di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo. La sua lezione di giornalismo libero e indipendente, il suo disinteressato impegno per le cause del cambiamento e contro gli interessi consolidati ne fanno una delle figure più importanti di Città di Castello e dell'intera regione". 
"L'esperienza dell'Altrapagina, con le sue inchieste e la sua ricerca delle verità nascoste - aggiunge Dottorini - resta un punto di riferimento nazionale di giornalismo dal basso, libero, svincolato da interessi consolidati e da pastoie di bassa politica. Porterò sempre dentro di me il ricordo dei suoi insegnamenti umani e professionali, del suo amore per il giornalismo, delle avventure vissute per far diventare adulta, puntuale e irrinunciabile l'esperienza dell'Altrapagina. In molti custodiranno il sentimento di una persona mite, profondamente motivata nella sua passione per la cosa pubblica e per il giornalismo libero. La passione per l'impegno civile ed una rara capacità di ascolto sono il lascito che Enzo lascia a chi ha avuto il privilegio di stargli a fianco ed è la difficile eredità da portare avanti per chi come lui ha sempre creduto possibile lavorare per un futuro migliore".
 
Città di Castello, 6 maggio 2015
"L'esaltante sperimentazione di una modalità nuova, trasversale e pragmatica di concepire la politica troverà altre forme, altri luoghi e altri tempi"

REGIONALI 2015. DOTTORINI:

"Non sarò candidato alle prossime elezioni regionali. Ringrazio le liste e le coalizioni che mi hanno proposto candidature o iniziative politiche comuni, ma credo che i dieci anni di esperienza civica e democratica all'interno del Consiglio regionale debbano trovare altri orizzonti. Faccio un passo avanti, con una scelta di coerenza e in accordo con lo stile che ha sempre contraddistinto il nostro impegno. L'esaltante sperimentazione di una modalità nuova, trasversale e pragmatica di concepire la politica troverà altre forme, altri luoghi e altri tempi". E' quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore), consigliere regionale espressione delle reti civiche dell'Umbria.
"Lasciamo alle nostre spalle un'esperienza straordinaria, portando con noi la responsabilità di un mandato libero, fortunato e saldo nella gratitudine. Le tante persone che abbiamo incrociato nel nostro percorso - aggiunge Dottorini - hanno conosciuto la tipologia del nostro impegno e le modalità con le quali abbiamo inteso da sempre il ruolo che ci siamo trovati a svolgere. Quando abbiamo messo piede nel Palazzo, giungendovi in sella a delle biciclette, in molti ci hanno guardato come a degli alieni, giunti nei luoghi del potere, saltando la coda, contravvenendo alle regole e senza superare esami di fedeltà. Scegliendo di fare un passo indietro dalla corsa elettorale, diamo il segno di quello che per noi la politica deve essere: un servizio a termine per la collettività".
"Nel nostro sentiero - aggiunge il presidente di Umbria Migliore - abbiamo incrociato persone e comitati civici che hanno a cuore il futuro dell'Umbria, che si impegnano quotidianamente per migliorare l'ambiente e il territorio in cui viviamo, che cercano di far emergere le eccellenze della nostra regione. Tutto senza secondi fini, senza pensare a se stessi, ma al bene comune. A queste persone mi sento in dovere di dire grazie e augurare che possano continuare a esprimersi e impegnarsi anche nei prossimi anni. A loro voglio dire che possono sempre contare su di me, in modi e con strumenti diversi, ma sempre con lo stesso spirito di servizio che ha contraddistinto l'impegno mio e di tutti i miei formidabili collaboratori". 
"Questi dieci anni - spiega il consigliere regionale - hanno segnato l'affermazione dei temi ambientali e civici in una regione ancora governata dalle istanze del cemento, del tabacco e delle rendite di posizione consolidate nei decenni. Portano la nostra firma dieci leggi, un record nella storia del Consiglio regionale. Software libero, commercio equo, gruppi di acquisto solidale, banco della terra, acquisti verdi, medicine non convenzionali, marchio del mobile e tante altre iniziative legislative hanno tentato di svecchiare, coi fatti e non a parole, una visione dello sviluppo e della società che rimane purtroppo ancorata a schemi desueti e a particolarismi consolidati. Abbiamo sostenuto e animato movimenti contro la privatizzazione dei beni comuni e contro l'inganno della E45 autostrada, per passare dalle grandi opere alle opere utili. La nostra azione determinata, documentata e costante ha evitato all'Umbria l'insulto di un nuovo inceneritore, sostenuto all'epoca trasversalmente dalla quasi totalità del Consiglio regionale. Siamo stati i primi a credere nelle fonti rinnovabili, quelle vere, come risposta alla crisi ecologica ed economica e oggi temi come quelli dell'agricoltura sostenibile e biologica, della necessità di una riconversione dei nostri apparati produttivi fanno parte del bagaglio politico e culturale della nostra regione. Le rivendicazioni di comitati e movimenti contro modalità di produzione di energia altamente inquinanti, contro gli allevamenti intensivi e insostenibili e per rendere più giusta e meno individualista la nostra società hanno trovato in noi paladini autentici, determinati e di parola". 
"Disegnando i contorni di questa esperienza più unica che rara nel panorama politico regionale (e non solo) - conclude Dottorini - sin dal primo giorno ci siamo assegnati come impegno quello di essere radicali nella volontà di cambiamento, pragmatici nella ricerca di soluzioni condivise, trasversali nella società (perché la conservazione non sta solo a destra). A questa linea non abbiamo mai rinunciato e io la ritengo di un'intatta attualità. Le nostre ragioni restano sul campo, così come la necessità di liberare la nostra regione dalle pastoie del conformismo, dall'arretratezza dell'elaborazione politica e culturale, dalla prigionia di un modello di sviluppo che non regge più. Contiamo quindi di aver lasciato sul terreno semi di libertà, coerenza e speranza. Credo ci sarà modo e tempo per non farli morire".

Perugia, 25 aprile 2015
"Chiarire al più presto se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. A rischio la credibilità di un intero sistema"

GALLERIA LA FRANCA. DOTTORINI:

"Quanto emerge dalle anticipazioni della trasmissione Report è inquietante e necessita di immediati chiarimenti. Sarebbe bene abbassare i toni trionfalistici che accompagnano spesso le grandi opere e verificare con puntualità e trasparenza gli esiti del fiume di risorse pubbliche investite". Oliviero Dottorini (Umbria Migliore), presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, commenta con queste parole le anticipazioni dell'intervista che andrà in onda su Report da cui emergerebbero risvolti allarmanti riguardo alle modalità di esecuzione dei lavori per la galleria La Franca, che dovrebbe essere aperta nei prossimi mesi.
"Le parole dell'operaio intervistato - aggiunge Dottorini - gettano un'ombra pesante sulla correttezza nell'esecuzione dei lavori e anche sul reale ritorno economico per il tessuto sociale ed economico della Regione di operazioni come quelle relative alla Quadrilatero. Occorre che si faccia chiarezza al più presto sulle eventuali responsabilità, chiarendo se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. Le varie inchieste che stanno emergendo a livello nazionale sembrano fare emergere un sistema tutt'altro che trasparente in cui spregiudicatezza e malaffare attecchirebbero in maniera decisa. Per questo occorre che le istituzioni preposte escludano in maniera categorica che la Foligno-Civitanova possa essere stata oggetto di scorrettezze progettuali o realizzative. Come sappiamo, la galleria La Franca è stata realizzata in un settore orografico molto complesso, a circa 700 metri d'altitudine. Se le parole dell'operaio intervistato rispondessero al vero, non possiamo neppure immaginare quali sarebbero le conseguenze sulla credibilità di un intero sistema".

Perugia, 10 aprile 2015

"Travolto da scandali e arresti, il governo starebbe per escludere la Orte-Mestre dalle priorità. Eppure il Consiglio regionale si è fatto beffe delle 8500 firme raccolte. Adesso sistemare quella mulattiera" 
 
E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI:

"Travolto da scandali e arresti l'assurdo progetto di trasformazione in autostrada della E45 sembra uscito definitivamente dalle priorità del Governo. Un vero e proprio smacco per i tanti sostenitori, di destra e sinistra, che fino a ieri ne decantavano le qualità e i possibili effetti miracolosi per l'economia della nostra regione. Evidentemente non erano così campate in aria le ragioni delle migliaia di cittadini che da anni si battono contro un'opera inutile, dannosa e economicamente insostenibile. Cittadini a cui si è cercato sempre di tappare la bocca non consentendo loro neppure di esporre le proprie ragioni in Consiglio regionale. Adesso, una volta messa da parte la propaganda cementizia e le finzioni sviluppiste, occorre l'impegno comune per dare il via a un serio piano di manutenzione e messa in sicurezza di un'arteria non degna di un paese civile". Con queste parole Oliviero Dottorini (Umbria migliore), presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, commenta le notizie secondo cui il corridoio autostradale Orte-Mestre sarebbe stato eliminato dalle opere di prossima realizzazione da parte del Governo.
"Dall'allegato Infrastrutture al Def - spiega Dottorini - risulta che delle oltre 400 opere ritenute prioritarie solo 49 sarebbero salvate dal Governo e fra queste non figura la trasformazione autostradale della E45 Orte-Mestre. Certo, è presto per cantare vittoria e occorre capire se il neo ministro Delrio avrà la forza di resistere alla potente lobby trasversale che da sempre sostiene il mega progetto, confermando le sue intenzioni nel prossimo Consiglio dei Ministri. C'è poi da considerare che il progetto autostradale rimarrebbe comunque nella lista. 
Ma intanto pare essersi dileguata la fanfara di chi prometteva sviluppo e esenzioni dal pedaggio per giustificare un affare senza ritorni per l'Umbria, ma solo per un ristretta cerchia di interessi. E questo non è poco".
"La E45 autostrada - ricorda il presidente della prima commissione consiliare - è al centro degli scandali sulle grandi opere, con pesanti ombre sulla gestione degli appalti. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova da poco agli arresti domiciliari. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi in qualche vicenda giudiziaria. E' evidente come alle motivazioni di natura ambientale ed economica, che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri".
"Vogliamo rilanciare - continua Dottorini - la proposta che 8.500 cittadini umbri hanno consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio regionale per chiedere una consultazione popolare, un referendum, sulla necessità di un'opera che a nostro avviso recherebbe solo danni al nostro territorio, con ritardi e costi spropositati e una forma di investimento dei soggetti privati basata sul pedaggio per gli utenti che per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia dovranno pagare 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro. Il che ci dà l'idea degli interessi che si agitano dietro questa opera e dell'impatto economico, oltre che ecologico, che questo mostro progettuale avrebbe sui bilanci familiari e aziendali degli umbri".
 
Perugia, 8 aprile 2015
"Un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla"

POLITICA. DOTTORINI: POLITICHE DI GENERE E PROPOSTA POPOLARE SU SANITA' VITTIME DI ACCORDI BIPARTISAN

"Politiche di genere e proposta popolare sulla sanità sono le vittime sacrificali di questa fine legislatura. E' grave che il Consiglio abbia rifiutato di affrontarle venendo meno ad impegni assunti da tempo. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla". Sono le parole con cui il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'ultima seduta del Consiglio regionale durante la quale è stata esclusa per un presunto e non causale vizio procedurale la proposta di legge popolare sulla sanità e non è stata ammessa la trattazione della proposta di legge sulle "politiche di genere" e "per una nuova civiltà delle relazioni tra uomini e donne" (la proposta di inserimento da parte di Dottorini è stata bocciata con 18 voti contrari e 3 a favore).
"Si tratta in entrambi i casi di un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini della nostra regione. I promotori e le associazioni coinvolte sanno benissimo come e chi è responsabile dell'insabbiamento dei due disegni di legge. Nel caso della proposta di iniziativa popolare sulla sanità - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - un escamotage procedurale ha fatto sì che il testo, pur approvato da molte settimane dalla prima commissione e pur inserito all'ordine del giorno, non sia stato esaminato, dando un segnale pessimo agli oltre 3mila cittadini che lo avevano sottoscritto. Come già avvenuto per gli 8500 sottoscrittori della petizione contro la trasformazione della E45 in autostrada, si è preferito mettere la testa sotto la sabbia e affossare tutto piuttosto che affrontare a viso aperto una discussione sui temi posti e accuratamente mediati da un lungo confronto di commissione. Riguardo alle politiche di genere non si capisce sulla base di quale patto Pd, Psi e centrodestra siano giunti a sacrificare un testo in discussione da molti mesi e ritenuto elemento fondamentale delle politiche regionali. La mia proposta di inserire il tema all'ordine del giorno è stata bocciata in maniera clamorosa e bipartisan, come se il tema non fosse condiviso nei suoi contenuti e nella sua urgenza. Su questo argomento poi, come è evidente, la prima commissione non ha alcuna competenza e chiamarla in causa come luogo di patti politici dimostra solo scarso senso delle istituzioni". 
"Quelli di ieri non sono certo bei segnali che si trasmettono alla comunità regionale - conclude Dottorini -. Credo che a rimetterci sia innanzitutto la credibilità delle istituzioni e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi".

Perugia, 27 marzo 2015
"L'Umbria declassa i suoi cittadini alla serie B e li obbliga a pagare un nuovo balzello. Altre regioni si sono opposte al Governo, l'Umbria abbassa la testa"

VEICOLI STORICI. DOTTORINI: "PD, PSI E GIUNTA REINTRODUCONO IL BOLLO PIENO. DURO COLPO PER APPASSIONATI, IN CRISI INTERO COMPARTO"

"Con l'emendamento a firma Pd e Psi, la Giunta regionale declassa i contribuenti umbri a cittadini di serie B, cancellando le agevolazioni per i possessori di veicoli storici. Oggi la nostra Regione decide di assecondare il colpo di scure del governo Renzi negando un possibile beneficio che altre regioni, come Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Basilicata, provincia autonoma di Trento e Bolzano e, da ultima, Veneto hanno invece reintrodotto. Una decisione tutt'altro che sensata che penalizza i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e non dà alcuna risposta a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione dell'emendamento a firma Pd e Socialisti, sostenuto dalla Giunta, che cancella il beneficio fiscale per le auto e le moto storiche, ottenuto grazie all'emendamento Dottorini approvato appena due giorni fa in commissione. 
"Purtroppo - continua Dottorini - siamo in una Regione che non trova fondi per provvedimenti di giustizia ed equità, ma stanzia 240mila euro a favore dei cavatori umbri sottraendoli ai fondi destinati all'associazionismo. È bene ricordare che la legge uscita dalla prima commissione prevedeva la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. La norma voleva quindi allineare la legislazione umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. Ma purtroppo questo da oggi non sarà più possibile con gravi conseguenze sulle casse regionali dal momento che molti cittadini  venderanno il proprio mezzo, lo rottameranno o lo esporteranno, magari mettendo in atto tutti quegli escamotage in grado di aggirare questa nuova tassa. In questo modo in realtà è facile immaginare che il gettito previsto non sarà confermato. Senza considerare i contraccolpi su un comparto fatto di autofficine, riparatori, tappezzieri, rivenditori e sull'indotto turistico. Con l'emendamento Pd-Psi si interviene anche su club e associazioni collezionistiche di fatto estromettendole da quanto fino ad oggi costruito a garanzia del patrimonio storico e collezionistico". 
"La questione del bollo per le auto e moto storiche sta alimentando un odioso contenzioso tra Governo e semplici cittadini appassionati che si troveranno di colpo a dover pagare centinaia e in molti casi migliaia di euro di nuove tasse. In Umbria avremmo potuto evitare la tagliola del governo approvando l'emendamento che io presentai a dicembre. Ma il solito schieramento si oppose fermamente, senza avere l'umiltà di capire che a rimetterci sarebbero stati i contribuenti umbri. Tutto questo mentre l'assessore competente aveva scritto a chi gliene faceva richiesta assicurando che la Regione Umbria stava 'studiando un'ipotesi di riduzione del bollo per le auto riconosciute come storiche' da inserire nel Collegato al Bilancio. Questi sono i risultati. Da oggi tutti dovranno pagare, almeno in Umbria". 

Perugia, 25 marzo 2015
"L'Osservatorio astronomico è uno strumento unico da utilizzare per fini didattico- scientifici, senza escludere le potenzialità ricettive del Borgo"

BORGO COLOTI. DOTTORINI: "REGIONE GARANTISCA FRUIBILITA' E VALORIZZI ESPERIENZE E INVESTIMENTI IN CAMPO, SI STA PERDENDO DEL TEMPO PREZIOSO"

"L'Osservatorio astronomico di Borgo Coloti è una risorsa unica del nostro territorio che merita un progetto serio e di ampio respiro. Si sta perdendo del tempo prezioso, mentre è necessario garantire la fruibilità e la valorizzazione delle esperienze maturate negli anni e gli investimenti pubblici già compiuti. Altrimenti gli impegni più volte assunti per andare incontro alle esigenze sociali e istituzionali dei territori rimangono parole al vento, buone solo a illudere i cittadini". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, interviene in merito alla proposta avanzata nelle scorse settimane dalla Giunta regionale per Borgo Coloti, frazione del Comune di Montone, e il suo Osservatorio astronomico.
"L'Osservatorio astronomico è uno strumento eccezionale che potrebbe risultare prezioso per i Comuni e il sistema scolastico di tutta l'Alta umbria. Il progetto di rinnovare la convenzione con l'Università degli Studi di Perugia con molta probabilità lo condannerebbe alla mancata fungibilità che ha caratterizzato la struttura negli ultimi anni, con una conseguente perdita sia economica sia di opportunità. Sarebbe saggio - spiega Dottorini - ritenerlo invece una risorsa culturale del Borgo e di tutto il territorio altotiberino, così da garantirne una migliore conservazione e un utilizzo adeguato alle sue caratteristiche. Quel bene, infatti, fu realizzato nel 1993 nell'ambito di un progetto regionale finanziato dall'Europa e, grazie alla sua posizione in una zona caratterizzata dall'assenza di inquinamento luminoso e circondato da importanti ricchezze ambientali, è da considerarsi una risorsa unica per la nostra regione. E' un peccato - prosegue Dottorini - che in questi anni non sia stato assicurato il suo giusto impiego e sarebbe grave se oggi la Regione immaginasse di garantirgli un futuro non considerandolo nel contesto territoriale in cui si trova e ripercorrendo strade che invece di valorizzarlo rischiano di portarlo all'isolamento. D'altra parte prevedere di alienare o concedere in locazione gli appartamenti di Borgo Coloti, ristrutturati da poco grazie a fondi pubblici, slegandoli dallo sviluppo dell'Osservatorio, rischia di non cogliere le opportunità del territorio e le sue unicità. Occorre lavorare ad una filiera che coinvolga l'associazionismo locale, gli enti locali e le imprese sociali per mettere insieme sinergie e risorse umane, ponendo al centro il carattere didattico e scientifico del luogo senza escludere le potenzialità ricettive di Coloti". 
"E' necessario che l'assessore Paparelli sia coerente con quanto più volte annunciato anche in sedi ufficiali e si apra alle progettualità che vengono dai cittadini e dalle associazioni del territorio, soprattutto quando sono sostenute dalle istituzioni locali e sono mosse anzitutto dal desiderio di non disperdere le esperienze maturate nell'ultimo decennio e gli investimenti già fatti per valorizzarne le potenzialità. E' opportuno - conclude Dottorini - considerare l'Osservatorio astronomico come meta di un turismo scolastico e scientifico che sappia coinvolgere il borgo e le potenzialità che esso esprime".

Perugia, 25 Marzo 2015
"La nuova norma rispetta gli equilibri di bilancio, individua criteri di storicità precisi e risponde alle istanze di cittadini e associazioni"

BOLLO AUTO STORICHE. APPROVATO EMENDAMENTO DOTTORINI AL COLLEGATO:

"Sono soddisfatto, ma è presto per cantare vittoria. La decisione assunta oggi dalla prima commissione è improntata a saggezza ed equilibrio, cerca di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo e risponde alle istanze di di tanti cittadini penalizzati dall'improvvido intervento del governo. Occorre evitare di penalizzare i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e dare risposte serie e positive a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo. Adesso occorre che l'aula confermi questo voto e metta l'Umbria al pari delle altre regioni". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, ha commentato l'approvazione del suo emendamento (5 voti a favore: Dottorini, Monni, Monacelli, Nevi e Lignani, 5 voti di astensione: Barberini, Mariotti, Galanello, Locchi e Stufara) al Collegato alla manovra di Bilancio, approvata dalla prima commissione consiliare, che tenta di rispondere alle richieste avanzate dalle associazioni e dai cittadini e mantenere il dovuto equilibrio finanziario della Regione. 
"Coerentemente con quanto previsto dalla risoluzione riguardante il Dap 2015 - spiega Dottorini - il mio emendamento prevede la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. Questa nostra proposta vuole quindi allineare la normativa umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. La nuova norma tra le altre cose rispetta gli equilibri di bilancio dell'ente senza ulteriori carichi fiscali ai danni dei cittadini". 
"Con l'emendamento approvato - continua Dottorini - allineiamo la nostra normativa a quella di altre regioni come Toscana, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Provincia autonoma di Bolzano che sono già intervenute, seppure con modalità non uniformi, cercando di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo. Adesso ci aspettiamo che l'aula confermi la decisione della Commissione e tratti i cittadini umbri al pari di quelli di altre regioni d'Italia".

Perugia, 23 marzo 2015

Scarica l'emendamento
Mentre i fautori della Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, la commissione si fa beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini. Dottorini: "Per loro sarà un boomerang" 

E45. DOTTORINI: CONSIGLIO REGIONALE INSABBIA PETIZIONE CONTRO AUTOSTRADA A PEDAGGIO, SNOBBATA LA VOLONTA' DI 8500 CITTADINI

"E' veramente paradossale che, mentre i fautori della realizzazione dell'autostrada Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, il Consiglio regionale decida di farsi beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini contro la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio. Destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, hanno deciso di insabbiare la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini che chiedono a gran voce la revisione del parere favorevole dato a più riprese dalla Regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta così la decisione assunta dalla Seconda commissione consiliare che ha deliberato all'unanimità di non ascoltare neppure il comitato promotore "No E45 autostrada" demandando alla Giunta regionale il compito di occuparsi, nell'ambito del Piano regionale dei Trasporti, della petizione popolare.
"Dopo lo scandalo emerso con l'inchiesta 'Sistema' - chiede Dottorini - cos'altro deve succedere per convincere la politica dell'assurdità di quest'opera? Neppure le nubi della corruzione che leggendo le intercettazioni paiono addensarsi fitte su questo progetto sono in grado di scalfire le convinzioni dello schieramento trasversale che da sempre sostiene questa follia progettuale. Eppure logica vorrebbe che le inchieste che stanno travolgendo i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche sui territori, inducessero ad un ripensamento degli stessi presupposti che hanno portato a concepire un'opera che, al di là delle vicende giudiziarie, potrà forse soddisfare gli interessi di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo le legittime aspettative della collettività. La prima cosa da fare sarebbe stata quella di dare seguito a ciò che 8.500 cittadini umbri hanno chiesto a gran voce: chiamarli ad esporre le proprie ragioni in commissione e magari procedere alla revoca del parere positivo all'opera fornito dalla Regione e dalla totalità dei Comuni dei territori coinvolti dal tracciato. Ma il Consiglio regionale, con un atteggiamento imbarazzato e pilatesco, ha deciso di non convocare neppure il comitato promotore, come per prassi si è soliti fare, mettendo così la testa sotto la sabbia ed evitando ogni dibattito di merito". 
"Ormai - spiega Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. L'inchiesta 'Sistema' ha portato alla luce un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. In tutto questo il Consiglio regionale non riesce a fare altro che snobbare la volontà di 8500 cittadini che hanno ragioni da vendere nel rivendicare un altro modello di sviluppo e, a questo punto, un'altra moralità nel decidere i destini economici e ambientali di una regione. C'è da scommettere che questa decisione avventata non passerà sotto silenzio e che, come un boomerang, si ripercuoterà sullo stesso Consiglio regionale". 

Perugia, 21 marzo 2015
Secondo il rapporto di Cittadinanzattiva la tariffe sarebbero aumentate del 4,3 per cento rispetto all'anno precedente e del 51 per cento rispetto al 2007. Giunta chiarisca

SERVIZIO IDRICO. DOTTORINI:

"Il costo del servizio idrico in Umbria risulta uno dei più cari in Italia. Ancora una volta infatti i dati messi a punto da Cittadinanzattiva inchiodano la nostra regione a un tutt'altro che lusinghiero terzo posto nella classifica nazionale delle regioni con le bollette più pesanti. Occorre che la Giunta dia qualche spiegazione o smentisca questi dati portando elementi precisi e circostanziati in grado di giustificare questo stato di cose". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore, commenta il dossier annuale dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva per il 2014, pubblicato oggi.
"Secondo il nuovo rapporto di Cittadinanzattiva per l'anno 2014 - spiega Dottorini - le tariffe per l'acqua pubblica nella nostra Regione sarebbero aumentate in media del 4,3 per cento, passando dai 421 euro del 2013 ai 439 del 2014, confermando il terzo posto nella graduatoria delle regioni con il più alto costo dell'acqua pubblica per i cittadini. Il dato peggiora ulteriormente se confrontato con quello del 2007 quando il costo a carico dei cittadini era inferiore del 51 per cento. Sempre stando al rapporto di Cittadinanzattiva - continua Dottorini - salta subito all'occhio il dato relativo alla dispersione di rete, che nel 2014 in Umbria avrebbe raggiunto il 40 per cento, ponendo la nostra regione al di sopra della media nazionale del 37 per cento e con un aumento di un punto percentuale sul 2013. Questo nonostante gli investimenti (oltre 12 milioni di euro negli ultimi anni) e le azioni messe in campo dalla Giunta regionale. Se è vero, come continua a ripetere l'Assessore che l'Umbria negli ultimi anni ha realizzato interventi strutturali enormi quali il rinnovamento di otto sistemi acquedottistici, tra cui Montedoglio, la Pasquarella e il lago Trasimeno e Bastia, non si capisce come mai continui ad aumentare il dato della dispersione idrica".
"Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo azioni conseguenti e una maggiore volontà di incidere attraverso le aziende di gestione da parte dell'assessorato. Non si può continuare a sbandierare l'eliminazione dalle bollette della quota del 7 per cento per la remunerazione del capitale, se poi i risultati sono questi. L'idea di avviare un serio studio di fattibilità al fine di garantire agli umbri una gestione pubblica e partecipata dell'intero servizio idrico appare sempre più fondata. Altrimenti, almeno a leggere i dati, tutto finisce per rimanere nel novero delle buone intenzioni o delle scaltre enunciazioni".

Perugia, 20 marzo 2015

Leggi il dossier Cittadinanzattiva
"La nostra proposta introduce tre scaglioni di imposta modulata sui kilowatt che allevia il carico sui cittadini e garantisce un gettito certo per le casse regionali" 

BOLLO AUTO. DOTTORINI PRESENTA EMENDAMENTO VEICOLI STORICI.

div>"Occorre evitare di penalizzare i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e dare risposte serie e positive a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo. La questione del bollo per le auto e moto storiche, come dimostrato dalla partecipata audizione di questa mattina delle associazioni locali e nazionali, sta alimentando un odioso contenzioso tra Governo e semplici cittadini appassionati che si troverebbero di colpo a dover pagare centinaia e in molti casi migliaia di euro di nuove tasse". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, ha presentato oggi un emendamento al Collegato alla manovra di Bilancio, in discussione presso la prima commissione consiliare, per venire incontro alle richieste avanzate dalle associazioni e dai cittadini e mantenere il dovuto equilibrio finanziario della Regione.
"L'emendamento - ha spiegato Dottorini - è aperto al contributo e alla sottoscrizione di tutti i consiglieri. Si tratta di un intervento che tiene conto delle grandi difficoltà di bilancio della Regione e allo stesso tempo cerca di rimediare agli errori del Governo, venendo incontro alle obiettive difficoltà del settore. Un atto di responsabilità che ci metterebbe in sintonia con altre regioni che già hanno provveduto in varie forme a tutelare il valore culturale e storico del proprio patrimonio collezionistico. Toscana, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Provincia autonoma di Bolzano sono già intervenute, seppure con modalità non uniformi, cercando di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo. È opportuno ricordare tra le altre cose che nessuna delle leggi vigenti è stata ancora impugnata dal Governo nazionale".
"Oggi probabilmente - aggiunge il presidente della commissione Bilancio - ci si rende conto dell'errore commesso a suo tempo nel bocciare la mia proposta tesa a svincolare la legislazione regionale da quella nazionale, mantenendo in questo modo la possibilità di difendere le agevolazioni previste per i possessori di veicoli storici. Per cercare di porre rimedio a questo errore la nostra proposta prevede, coerentemente con quanto inserito nella risoluzione riguardante il Dap 2015, la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. Questa nostra proposta vuole quindi allineare la normativa umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. La nuova norma tra le altre cose rispetta gli equilibri di bilancio dell'ente senza ulteriori carichi fiscali ai danni dei cittadini. Nello specifico risultano essere presenti nella nostra regione circa 6.450 autoveicoli e circa 2.490 motoveicoli che, se assoggettati alla nostra proposta, garantirebbero un gettito stimato di oltre un milione di euro che andrebbe in gran parte a colmare quanto previsto dal taglio del beneficio da parte del Governo. C'è da considerare inoltre che il gettito previsto dalla Regione non troverebbe riscontro al termine dell'annualità dal momento che molti collezionisti sarebbero costretti a vendere o rottamare la propria autovettura, senza considerare gli escamotage già in atto per evitare questo ulteriore balzello".
"Abbiamo consegnato l'emendamento all'assessore Bracco - conclude Dottorini -, adesso ci aspettiamo una valutazione seria, obiettiva e attenta alle esigenze dei tanti cittadini che oggi hanno rappresentato il disagio provocato dal taglio dei benefici da parte del Governo e che si sentono discriminati rispetto ai cittadini di altre regioni".

Perugia, 19 marzo 2015

Scarica il testo dell'emendamento Dottorini
"L'inchiesta 'Sistema' disegna un quadro preoccupante. Interesse comune prevalga su appetiti di pochi. Regione e comune di Perugia rivedano pareri favorevoli"

E45. DOTTORINI: "ANCORA OMBRE SULLA ORTE-MESTRE. SUBITO REFERENDUM PER ASCOLTARE CITTADINI E DEFILARSI DA PROGETTO FOLLE"

"Si addensano le ombre sul mega progetto di trasformazione della E45 in autostrada. All'inchiesta sul Mose del luglio scorso, che aveva fatto emergere un inquietante intreccio di interessi trasversali attorno alla torta da 10 miliardi della Orte-Mestre, si aggiunge oggi un elemento che infittisce le ombre che già pesavano su questa grande opera. Sarebbe opportuno che le inchieste che coinvolgono i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche, inducano ad un ripensamento su questa opera inutile e devastante. La prima cosa da fare è prevedere una consultazione referendaria per chiedere ai cittadini di esprimersi su un progetto che segnerà il futuro e le prospettive dell'intera regione. Non vorremmo che a prevalere contro la volontà dei cittadini siano ancora una volta gli appetiti di pochi". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'operazione di ieri dei Ros dei carabinieri di Firenze denominata "Sistema" che ha portato a 4 arresti e 47 indagati per reati come corruzione, induzione a dare utilità e turbativa d'asta.
"Dall'inchiesta 'Sistema' - aggiunge Dottorini - emerge un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato, appunto, che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. E' evidente che alle motivazioni di natura ambientale ed economica che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri. A questo punto riteniamo sia necessaria una consultazione popolare e chiamare in causa anche le amministrazioni locali perché facciano la loro parte ed ascoltino le voci dei tanti cittadini che hanno già pronunciato inequivocabilmente il loro No a un progetto folle e devastante. A partire dagli amministratori e dai consiglieri del comune di Perugia che non sembrano voler far tesoro dei pareri espressi nel Consiglio comunale aperto del Gennaio scorso, quando una valanga di interventi contrari ha seppellito l'ipotesi di trasformare la E45 in autostrada a pedaggio. Possibile non vi sia un consigliere o un gruppo consiliare in grado di presentare una mozione o un ordine del giorno per modificare il parere favorevole dato a suo tempo dal comune di Perugia? L'impressione è che vi sia qualche opportunismo di troppo e poca coerenza nel tramutare in fatti gli annunci da campagna elettorale fatti solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini".

Perugia 17 Marzo 2015
"Mai chieste esenzioni da parte della Regione, anche perché non avrebbe potuto farlo. Regione ascolti i cittadini e ritiri il proprio parere favorevole al pedaggio"



"E' bene sgomberare il campo da strumentalizzazioni e furbizie. Chi dice 'Viva l'autostrada, ma senza pedaggio per i residenti' vuole solo gettare fumo negli occhi ai cittadini, facendo credere che a pagare quest'opera assurda saranno solo gli automobilisti di altre regioni. La verità è un'altra: a pagarla saremo tutti noi attraverso un pedaggio molto salato. In particolare saranno i pendolari e chi è costretto a usare quell'arteria senza avere alternative". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta le dichiarazioni dell'assessore Silvano Rometti in relazione al pedaggiamento della E45 autostrada.
"La Regione dell'Umbria nel dare il proprio parere favorevole all'autostrada a pedaggio non ha fatto alcun riferimento ad esenzioni per i residenti, ma solo a possibili agevolazioni. E neppure avrebbe potuto farlo dal momento che le regioni non hanno alcuna potestà in una materia che è esclusiva competenza dello Stato. Sarebbe singolare poi se a richiedere l'esenzione per i residenti fossero tutte le regioni. Chi pagherebbe l'opera? E' noto - prosegue Dottorini - che, a parte la defiscalizzazione, l'opera infatti sarà interamente a carico dei privati che rientreranno dell'investimento attraverso il pedaggio. Se si pensa che in Umbria il 70 per cento dei transiti riguarda un traffico prettamente locale, risulta chiara l'insostenibilità di chi tenta di ingannare i cittadini con false promesse di esenzione. A questo si aggiunge il parere dell'Università di Perugia che parla esplicitamente del ruolo 'meramente sollecitatorio' della Regione nei confronti della concessionaria e degli organi statali preposti, non rinvenendo 'un effettivo potere normativo in capo alla Regione né in ordine alla determinazione dei pedaggi, né tanto meno nella loro esenzione'. D'altra parte l'Assessore sa bene che il progetto approvato dalla Regione non riguarda l'adeguamento e la messa in sicurezza della E45, ma la sua trasformazione in autostrada a pedaggio. Le due cose sono ben diverse e alternative tra loro. Se c'è qualche ripensamento, occorre formalizzarlo con un atto di Giunta o con un passaggio consiliare che riveda il parere favorevole a più riprese accordato. Altrimenti è tutto fumo negli occhi".
"Pensare che, secondo quanto previsto dal Piano finanziario, per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia occorreranno 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro, ci dà l'idea dell'impatto economico, ma anche ecologico, che questo mostro progettuale avrà sui bilanci familiari e aziendali degli umbri. Basti pensare al fatto che il traffico si riverserà sulle arterie secondarie, con enormi disagi per la viabilità. Da questo punto di vista quanto sta avvenendo con la Brebemi, la prima autostrada costruita con i soldi dei privati, è significativo. A fronte di una previsione di transiti di 40mila veicoli al giorno, dopo 7 mesi se ne registrano appena 11mila. La Regione Lombardia e il Governo già si stanno preparando a stanziare i soldi necessari per andare in soccorso ai privati. Quindi tutto ricadrà ancora una volta su cittadini e sulle risorse pubbliche, solo per assecondare gli interessi di pochi. Le 8mila e 500 firme raccolte e presentate nella nostra regione stanno a dimostrare che gli Umbri non ci stanno a svenarsi per la realizzazione di un'autostrada a debito che finirà ancora una volta per caricare sui cittadini gli errori di prospettiva e di valutazione di chi pensa ancora che occorra puntare su catrame e cemento per risollevare le sorti del nostro Paese e della nostra regione". 

Perugia, 11 marzo 2015
"Nel Dap entrano Banco della Terra, agricoltura biologica, commercio equo e auto storiche. Catrame, cemento e tabacco non possono essere il motore dell'Umbria"



"Il tempo delle buone intenzioni è terminato da un pezzo e senza scelte coraggiose e coerenti la nostra regione è destinata a un lento e inesorabile declino". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) ha terminato il proprio intervento sul Documento annuale di programmazione (Dap) 2015, approvato dall'Assemblea legislativa con 16 voti a favore e 10 contrari. 
"Si tratta di un Documento in cui trovano spazio temi di importanza strategica per la società civile umbra come riconversione ecologica dell'economia e aiuti mirati a settori strategici del tessuto imprenditoriale. Ma in questi anni non sempre le buone intenzioni sono state seguite da fatti. Sono anni che andiamo sostenendo la necessità di dare impulso a una profonda riconversione del nostro modello produttivo. Catrame, cave, cemento, tabacco e colture inquinanti non possono essere più concepiti come l'unico possibile volano dello sviluppo". 
"Grazie alla nostra azione nel Dap trovano adeguato spazio anche i temi della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale, l'agricoltura  biologica come strumento prioritario per il raggiungimento degli obiettivi fissati e condivisi con l'Unione Europea in ambito di programmazione comunitaria.  Viene anche sanzionato il comportamento scorretto della Giunta che ha tenuto nel cassetto per ben 11 mesi il regolamento attuativo della legge sul Banco della Terra che ha come finalità quella di mettere a disposizione di giovani, cooperative e soggetti svantaggiati i beni pubblici abbandonati o non utilizzati. Di spirito analogo è l'intervento che riguarda l'emanazione del bando per l'assegnazione delle ex case cantoniere Anas a Comuni e associazioni che ne facciano richiesta per scopi turistici e sociali, come previsto dal nostro ordine del giorno approvato in Consiglio regionale l'ottobre scorso. Molto importante il dispositivo, ottenuto non senza difficoltà, che impegna la Giunta a mettere ordine sul caos normativo creato dal Governo Renzi che ha eliminato ogni agevolazione per i veicoli ultraventennali. L'ipotesi è quella di trasformare il cosiddetto bollo da "tassa di circolazione" a "tassa di proprietà", modulando i nuovi importi in base alla potenza dei veicoli (kW) ed alle mutate condizioni date dal provvedimento governativo".  
"Restano ancora molte criticità, sia sulle politiche agricole che ambientali. Tuttavia riteniamo - conclude Dottorini - che le nostre proposte inserite nel Documento approvato vadano a valorizzare una programmazione regionale di per sé ancora troppo ancorata all'antico. Noi ci impegneremo sin d'ora con coraggio e caparbietà a dare il nostro contributo affinché i buoni propositi si traducano effettivamente in azioni capaci di imprimere un cambio di paradigma al nostro sistema regione.".

Perugia, 10 marzo 2015

[Leggi l'intervento in aula]
"Carenze di personale e lentezza della macchina della giustizia potrebbero essere colmate dall'inserimento dei tirocinanti formati"

GIUSTIZIA. DOTTORINI:

"La Giunta deve rispondere al grido d'allarme lanciato dai 70 tirocinanti presso gli uffici giudiziari che, dopo essere stati formati da Regione e Provincia, non hanno ad oggi alcuna garanzia per il futuro occupazionale e sono in questo momento del tutto privi di una prospettiva avendo incarichi di lavoro temporanei, che ad oggi non hanno alcuna possibilità di essere prorogati". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione Umbria Migliore e consigliere regionale, chiede alla Giunta regionale una risposta alle istanze dei tirocinanti degli uffici giudiziari che ad oggi rischiano di veder andare in frantumi un percorso formativo promosso dalla stessa Regione e dalle Province di Perugia e Terni e che avrebbe dovuto portare ad un inserimento occupazionale.
"È bene ricordare che è dall'ottobre del 2013 - ricorda Dottorini - che chiediamo alla Giunta delle risposte in merito al protocollo d'intesa sottoscritto a suo tempo, ma ad oggi nessuno si è degnato di fornirci alcuna spiegazione, neppure riguardo ai contenuti del protocollo in cui si parlava di formazione e inserimento lavorativo e non di sfruttamento della forza lavoro e delle professionalità dei tirocinanti. Ora siamo quasi alla fine della legislatura e chiediamo per l'ultima volta alla Giunta di attivarsi presso la conferenza Stato-Regioni che si svolgerà il prossimo 11 marzo, per fare in modo di recuperare le professionalità che da quasi quattro anni sono state inserite nel percorso di formazione da Regione, Province e Ministero della Giustizia. Per la Regione quei professionisti dovrebbero essere considerati come una risorsa da valorizzare al fine di colmare le lentezze della macchina della giustizia. Non a caso lo stesso presidente della Corte d'Appello Wladimiro De Nunzio nell'aprire l'anno giudiziario a Perugia ha dichiarato che sono presenti pesanti carenze di organico del personale amministrativo che si riflettono in un forte rallentamento dell'attività giudiziaria, costringendo alcuni uffici a rimanere aperti al pubblico solo un giorno alla settimana".
"Chiediamo - continua Dottorini - che la Regione prenda in considerazione questa situazione e si impegni in conferenza Stato-Regioni a inserire la questione dei tirocinanti all'interno dell'ordine del giorno al fine di far convergere le parti presenti nella ricerca di una possibile soluzione ad un problema non più rinviabile".

Perugia, 7 marzo 2015
"Regione e comuni facciano sentire forte la propria voce contro questa opera altamente impattante e pericolosa. Governo faccia marcia indietro"

INFRASTRUTTURE. DOTTORINI: "ESPLOSIONE ABRUZZO DEVE INDURRE TUTTI A UN RIPENSAMENTO SUL GASDOTTO SNAM BRINDISI-MINERBIO"

A questo indirizzo tutte le immagini e i video

"Quanto avvenuto in Abruzzo dovrebbe indurre governo e regioni ad un ripensamento riguardo a opere insostenibili, come il gasdotto Brindisi-Minerbio. Realizzare opere di tale portata in aree a rischio frane e ad alta vulnerabilità ambientale e sismica comporta rischi altissimi che devono essere valutati con ben altra attenzione rispetto a quella manifestata fino ad oggi dal governo. Speriamo almeno che l'esplosione di Pineto serva a un ravvedimento e che almeno le regioni interessate all'attraversamento del gasdotto facciano sentire con voce forte la propria contrarietà a un tracciato che si conferma come irrazionale e pericoloso". Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria Migliore, commenta così l'esplosione avvenuta in Abruzzo a seguito della una frana su un gasdotto in provincia di Teramo.
"Evidentemente le preoccupazioni di comitati civici e ambientalisti non sono campate in aria. Di fronte a questa evidente realtà tutti devono essere indotti a un ripensamento e a mettere in discussione i presupposti e le modalità realizzative del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio. Il Consiglio regionale dell'Umbria si è già espresso in proposito nel settembre scorso, impegnando la Giunta a dare parere negativo al tracciato proposto dall'azienda e a ricercare soluzioni alternative e meno impattanti, evitando che il Governo proceda senza ascoltare i territori. Ma i risultati finora appaiono alquanto deludenti e il Governo Renzi ha asfaltato ogni tentativo di riportare sui giusti binari una discussione che era finalizzata quanto meno a ridurre il danno, individuando tracciati meno impattanti e meno pericolosi. Sappiamo che sul tratto Foligno-Sestino si è già svolta la prima Conferenza dei servizi e che le regioni Umbria e Abruzzo hanno correttamente dato parere negativo al progetto, mentre pare che nessuno dei comuni umbri interessati fosse presente. Il che è indicativo della sensibilità e della lungimiranza di chi dovrebbe difendere i cittadini e un territorio particolarmente fragile e vulnerabile come quello del cuore verde d'Italia".
"Il progetto - ricorda Dottorini - prevede l'attraversamento per 120 chilometri dei territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello, intersecando numerosi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale come il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga. L'impatto sarebbe tutt'altro che trascurabile, considerando le dimensioni del tubo che sarebbe pari a 1,2 metri di diametro e che dovrebbe essere calato in una trincea profonda cinque metri cui corrisponderebbe, come area direttamente interessata dai lavori, una servitù di gasdotto coincidente con una striscia di terreno di oltre 40 metri. Sempre secondo gli elaborati progettuali si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. Settori di fondamentale importanza per l'economia della nostra Regione e dei territori interessati".

Perugia, 6 marzo 2015
Così com'è il Piano della Giunta non va, ma per fortuna si può rimediare. Su sostenibilità ed efficacia criticità evidenti. Per non parlare della E45 autostrada..."

PIANO TRASPORTI. DOTTORINI: SBAGLIATO RIMANERE ANCORATI AL PASSATO, OCCORRONO RISPOSTE A SFIDE ECONOMICHE ED ECOLOGICHE DEL FUTURO

"Un Piano che fotografa l'esistente, ma non riesce a prefigurare un assetto all'altezza delle sfide future. Continuare a ragionare con le vecchie logiche e puntare ancora tutto su strade, autostrade e piastre logistiche significa rimanere ancorati ad una visione antiquata dello sviluppo e della società. Forse se si riuscisse a prendere atto che l'Umbria è una delle regioni d'Italia con il più alto numero di automobili circolanti in proporzione agli abitanti, magari riusciremmo ad orientarci verso una mobilità in grado di guardare, come avviene a livello europeo, ai temi della sostenibilità, integrando l'impostazione tradizionale delle politiche dei trasporti con nuove linee d'intervento in materia di traffico scorrevole e di trasporto urbano pulito e sicuro. Nell'atto della Giunta, fortunatamente ancora soltanto preadottato, non pare esserci traccia dell'esigenza di sviluppare sistemi intelligenti ed ecologici di ultima generazione, né dell'esigenza di misurarsi con le sfide di tipo economico e con la questione delle risorse necessarie alla riorganizzazione in particolare del trasporto pubblico". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta il Piano regionale dei trasporti 2014-2024 portato in partecipazione dalla commissione competente, ma non ancora adottato dalla Giunta.
"Nel Piano ancora solo preadottato dalla Giunta - spiega Dottorini - viene fotografato perfettamente lo stato attuale dell'uso dei mezzi pubblici e privati da parte degli utenti, ma manca completamente una qualsiasi ipotesi di come si potrebbero orientare in maniera diversa le abitudini dei cittadini umbri per spingerli verso un uso più consapevole, maggiore e diverso, del mezzo pubblico. Allo stesso tempo si cita più volte il problema della qualità dell'aria, senza neppure accennare però alle possibili soluzioni, a partire dalla sostituzione dei mezzi pubblici su gomma circolanti nella nostra regione che è al di fuori da qualsiasi parametro di sostenibilità ambientale. Per ciò che riguarda il trasporto su ferro, se da una parte ci sono previsioni di incrementare ed incentivare l'uso del treno, dall'altra si parla di potenziali risparmi sostituendo alcuni servizi ferroviari con servizi su gomma, in totale contraddizione con l'ipotesi di far aumentare il numero di utenti che usufruiscono del treno. Per non parlare della trasformazione in autostrada della E45, rispetto alla quale vengono assunte in toto le deliberazioni del Cipe e non vi è alcun accenno all'impatto ambientale dell'opera né alla richiesta di esenzione o agevolazioni sul pedaggio".
"L'impressione - aggiunge l'esponente di Umbria migliore - è che invece di orientare le consuetudini e le scelte dei cittadini attraverso politiche innovative, il Piano si limiti a un resoconto lunghissimo sullo stato attuale dei trasporti e a un elenco acritico delle opere esistenti e futuribili. Gli innumerevoli progetti accumulati in oltre un decennio di programmi e intese-quadro comprendono aeroporti, strade ferrate, corridoi marittimi, assi stradali longitudinali e trasversali, piastre logistiche, ma non viene fornito alcun indizio di priorità rispetto alle esigenze del contesto locale e senza alcun riferimento puntuale né a date entro cui si prevede il completamento né allo stato finanziario delle opere. L'Umbria - conclude Dottorini - ha bisogno di una programmazione ambiziosa e innovativa che, pur facendo i conti con la necessità di razionalizzare al massimo le poche risorse disponibili, sia in grado di investire sull'innovazione sostenibile per arrivare ad un servizio migliore per l'ambiente e per la qualità della vita dei cittadini".

Perugia, 5 marzo 2015
"Passi avanti della legge che consente di alleviare il dolore di malati cronici, facendo leva sulle proprietà analgesiche, sedative e miorilassanti dei cannabinoidi" 

CANNABIS TERAPEUTICA. DOTTORINI:

"Sicuramente la notizia che la Giunta regionale lunedì prossimo si accinge a deliberare l'insediamento del Comitato tecnico-scientifico fa sperare in una rapida e piena applicazione della legge sull'uso della cannabis a fini terapeutici. Centinaia di cittadini umbri affetti da malattie gravi, come Sla e sclerosi multipla, attendono da tempo un pronunciamento non più rinviabile". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta la risposta alla sua interrogazione in merito ai ritardi di applicazione della legge regionale 7/2014, "Disposizioni per la somministrazione ad uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi".
"Il provvedimento - spiega Dottorini - risulta particolarmente utile per tutti quei cittadini affetti da malattie croniche che richiedono trattamenti terapeutici in grado di alleviare il dolore, facendo leva sulle proprietà analgesiche, sedative e miorilassanti dei cannabinoidi. Io credo come legislatori dobbiamo avvertire come un dovere etico la predisposizione di ogni atto che consenta un sollievo alle malattie croniche che tante persone sono costrette a vivere ogni giorno, superando non solo le ordinarie lentezze amministrative, ma anche pregiudizi culturali e pratiche burocratiche farraginose. Uno dei compiti fondamentali del Comitato - continua Dottorini - sarà quello di definire i protocolli attuativi della legge e fornire chiare indicazioni in ordine alle migliori evidenze scientifiche sull'uso della cannabis e sulla possibile prescrizione, a carico del Servizio sanitario regionale e nazionale, di determinati farmaci come il Sativex, attualmente prescrivibile solo in casi di specifiche patologie. In questo modo sarà possibile ampliare il numero dei malati che potranno accedere al farmaco. Ad oggi nella nostra regione risultano in trattamento con il Sativex 24 pazienti, per un totale di 83 prescrizioni e 80 dispensazioni, a testimonianza del fatto che la legge è già operativa, seppur con un numero di casi sicuramente limitato rispetto alla potenziale platea di pazienti affetti da patologie gravi e gravissime. La legge regionale consente di importare farmaci cannabinoidi dall'estero, previa autorizzazione del Ministero della Salute, e di usufruire della copertura delle spese da parte del Servizio sanitario regionale. Tuttavia sarebbe necessaria una maggiore collaborazione da parte dei medici per mettere a conoscenza i pazienti di questa possibilità, attualmente sfruttata in numero alquanto modesto".

Perugia, 25 febbraio 2015

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"Assieme alla Regione, sono loro i principali responsabili della mancanza di progettualità che ha condannato al degrado la struttura. Aprire le porte anche a stampa e cittadini" 

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"Batti e ribatti, finalmente anche l'amministrazione comunale di Città di Castello inizia a prendere consapevolezza della necessità di intervenire sull'ex Ospedale. Dopo 15 anni di totale abbandono, Cecchini e Bacchetta, i principali responsabili di questa situazione, si recheranno a visitare lo stato di degrado in cui versa quella struttura a cui tutti i tifernati sono legati. Speriamo serva finalmente a trovare una soluzione e non sia l'ennesima trovata propagandistica a danno della città e di chi in essa vive". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni, commenta favorevolmente la decisione di sindaco ed ex sindaco di Città di Castello, assieme all'assessore regionale Paparelli, di recarsi a constatare lo stato di abbandono e degrado in cui versa l'importante struttura ubicata nel pieno centro storico di Città di Castello. 
"Per noi - spiega il consigliere che per primo visitò la struttura - è motivo di soddisfazione poter rilevare come anni e anni di pressione diano oggi i primi risultati. Certo, è presto per cantare vittoria, ma almeno otteniamo che sindaco, ex sindaco e giunta regionale vadano a constatare di persona lo stato di degrado in cui la loro mancanza di progettualità ha ridotto quel complesso di inestimabile valore affettivo, economico e culturale. Per quanto ci riguarda continuiamo a sollecitare la presentazione di un progetto da parte dell'amministrazione comunale e a sollecitare la Regione perché tenga fede alla disponibilità di concessione dello stabile più volte manifestata. Intanto abbiamo già inoltrato richiesta all'assessore Paparelli perché apra le porte della struttura anche alla stampa regionale e ai tifernati che ne facciano richiesta. Altrimenti saremo noi a farlo accreditando i giornalisti che lo vorranno come componenti del nostro staff. Ci sembra un'operazione di trasparenza che, nell'opportuno rispetto di tutte le regole di sicurezza, appare corretta e ineludibile".
"Com'è noto - ricorda Dottorini - il Comune di Città di Castello, al contrario delle altre amministrazioni comunali umbre, non ha mai avanzato alcuna proposta né alcun piano per il recupero della struttura. Il fatto che il nostro pressing e le nostre continue sollecitazioni inducano i protagonisti di questa triste vicenda ad assumersi la responsabilità di trovare una soluzione non può che renderci soddisfatti. E' necessario uno sforzo che ci faccia immaginare soluzioni alternative o comunque in linea con una crisi economica che scoraggia investimenti, per restituire alla città un bene di grande valore architettonico, culturale ed affettivo. Il declino di Città di Castello deve essere fermato e solo una grande mobilitazione dei cittadini liberi potrà arginare una deriva che appare inarrestabile".

Perugia, 14 febbraio 2015

Guarda tutte le foto della visita all'ex ospedale

"Giunta si adegui ad altre regioni, altrimenti presenteremo noi proposta per salvaguardare appassionati di auto e moto storiche. Esecutivo dia indicazioni" 

BOLLO VEICOLI STORICI. DOTTORINI:

"Abbiamo motivo di credere che la Giunta regionale stia lavorando a un provvedimento legislativo che limiti il più possibile gli effetti nefasti della scure governativa sui bolli per le auto ultraventennali. Sarebbe un intervento più che opportuno che ci metterebbe in sintonia con altre regioni che già hanno provveduto in varie forme a tutelare il valore culturale e collezionistico del patrimonio di veicoli storici della regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente della commissione Bilancio, torna a chiedere chiarezza in merito al caos normativo e burocratico che la legge di stabilità del Governo Renzi ha introdotto riguardo al bollo per auto e moto ultra ventennali, sollecitando un pronunciamento da parte della Giunta regionale.
"Oggi probabilmente - aggiunge il presidente di Umbria Migliore - ci si rende conto dell'errore commesso a suo tempo nel bocciare la mia proposta tesa a svincolare la legislazione regionale da quella nazionale, mantenendo in questo modo la possibilità di difendere le agevolazioni previste per i possessori di autoveicoli storici. Ci risulta, tuttavia, che la Giunta stia lavorando per trovare soluzioni al problema, magari modificando la vecchia "tassa di circolazione storica" (auto € 25,82 - moto € 10,33), in una "tassa di possesso storica", individuando tariffe scaglionate in base alla potenza in kilowatt del veicolo storico ventennale (auto e moto). Il tutto tenendo conto del gettito che dovrà essere garantito al bilancio della Regione. Vedremo cosa uscirà fuori. Per quanto ci riguarda rimaniamo fermi nel sostenere che un intervento risulta inevitabile e che questo debba valere anche per le prime mensilità del 2015, se non altro per evitare un contenzioso che si preannuncia molto forte, anche perché è tuttora in vigore quella legge regionale da me fortemente voluta nel 2007. Resta fermo che se la Giunta non provvederà con una norma specifica - aggiunge Dottorini - io stesso presenterò in sede di discussione della manovra finanziaria regionale un emendamento a tutela dei contribuenti umbri, come fatto nel dicembre scorso grazie alla collaborazione del professor Calvieri e dell'ingegnere Di Bello. Credo che questa volta non sarà così semplice voltare le spalle a migliaia di collezionisti umbri che stanno semplicemente chiedendo un provvedimento di giustizia".

Perugia, 13 febbraio 2015 

Il regolamento doveva essere approvato entro novanta giorni, ma se ne è persa ogni traccia: "A rimetterci giovani agricoltori, disoccupati e soggetti svantaggiati"

AGRICOLTURA. DOTTORINI: CHI BOICOTTA IL BANCO DELLA TERRA? A OLTRE 10 MESI DALL'APPROVAZIONE DELLA LEGGE ANCORA TUTTO IN ALTO MARE

"E' veramente paradossale che a oltre 10 mesi dall'approvazione della legge che affida le terre e i beni inutilizzati ai giovani agricoltori, ai disoccupati e ai soggetti svantaggiati non sia ancora operativo il regolamento attuativo. Questa legislatura sta terminando e sarebbe sconcertante se non si riuscisse a dare gambe ad una legge che potrebbe rappresentare un importante strumento a favore dell'occupazione e dello sviluppo del settore agricolo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, primo firmatario della legge sul Banco della Terra concernente le "Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli" emanata il 5 aprile scorso, torna a denunciare la mancata emanazione del regolamento attuativo.
"Nei giorni scorsi - dice Dottorini - abbiamo inviato l'ennesima lettera all'assessore di riferimento in cui chiedevamo conto dei tempi sullo stato del regolamento attuativo, strumento indispensabile per rendere operativa la legge, e sullo stato di avanzamento della redazione del bando per l'assegnazione delle ex case cantoniere dell'Anas a comuni e associazioni che ne facciano richiesta per scopi turistici e sociali, come previsto dall'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale l'ottobre scorso. Questi due atti hanno suscitato grandi aspettative da parte di cittadini ed associazioni, in quanto potrebbero fornire una risposta immediata ed efficace alla crisi economica che non risparmia la nostra regione e un importante strumento a favore dell'occupazione e dello sviluppo del settore agricolo. Ma tutto appare fermo e incagliato nei meandri della burocrazia regionale".
"E' bene ricordare - prosegue Dottorini - che la legge sul Banco della Terra parlava di novanta giorni per l'emanazione del regolamento e che l'assessore Paparelli ha più volte assicurato che entro la fine della legislatura sarebbero partiti i bandi per l'assegnazione dei beni agricoli. Ormai la situazione appare completamente fuori controllo in quanto non c'è traccia del regolamento e tanto meno dei bandi che, stando alla sollecitudine dimostrata fino ad oggi dall'assessorato, necessiteranno di altri lunghissimi mesi. Il tutto mentre altre regioni, pur partite dopo l'Umbria, stanno già assegnando i primi terreni e dopo aver recepito i suggerimenti della Giunta riguardo alla necessità di rendere più esplicito il riferimento alla gratuità o alle agevolazioni legate alla locazione di beni e terreni. Ogni attesa ha il suo limite e ormai resta da capire solo chi sta boicottando il Banco della Terra e per quali ragioni. E' necessario agire coerentemente e con la massima celerità se vogliamo valorizzare il patrimonio pubblico e allo stesso tempo rilanciare un settore, quello agricolo, di vitale importanza per la nostra economia, ma anche per la tutela del nostro paesaggio."

Perugia, 11 febbraio 2015

E45 autostrada: un fiume di No sul Consiglio regionale

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Un fiume di firme è cascato stamattina su palazzo Cesaroni, fino ad arrivare nella sala del Consiglio regionale: quelle degli 8500 cittadini che hanno pronunciato un chiaro NO alla trasformazione della E45 in autostrada. Il comitato promotore della petizione ha consegnato i moduli raccolti al presidente Eros Brega, chiedendo di aprire alla partecipazione degli umbri la decisione su un'opera che lascerà alla nostra regione solo devastazione e pedaggio. Un colpo insostenibile per le economie familiari e imprenditoriali, il tutto contro la volontà dei cittadini e solo per accarezzare gli interessi di pochi. 

Qui tutte le immagini della consegna delle firme




"Abbiamo sempre operato dalla parte dei cittadini, per questo non è una sorpresa la piena e totale archiviazione della querela proposta dall'ex vice sindaco di Bettona"



"Continueremo a difendere le ragioni dei cittadini di Bettona e di chiunque abbia a cuore gli interessi della comunità, dell'ambiente e della legalità. Agli interessi di pochi abbiamo sempre preferito le ragioni di chi con senso civico si batte per il bene comune. Mi pare che il decreto di archiviazione riconosca chiaramente la correttezza della nostra azione e l'infondatezza di ogni contestazione nei nostri confronti". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, annuncia la piena e totale archiviazione della querela proposta dall'ex vice sindaco di Bettona Valerio Bazzoffia che nel 2010 si sentì diffamato in seguito a due dei tanti comunicati con i quali lo stesso Dottorini intervenne in difesa della zootecnia sostenibile e dei cittadini di Bettona. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto, infatti, l'archiviazione del procedimento sottolineando "la palese veridicità dei fatti esposti negli articoli e altrettanto palese legittimità delle critiche, pacificamente politiche, in detti articoli operate con riferimento alla perdita di credibilità dei componenti della giunta coinvolti nella vicenda".
"Un ringraziamento particolare - afferma Dottorini - va all'avvocato Marco Brusco del foro di Perugia che fin da subito ha messo a nostra disposizione tutta la sua professionalità e le sue competenze. Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre avuto fiducia nelle nostre ragioni e in quelle di cittadini e comitati civici che da sempre si battono per la tutela ambientale del territorio e per uno sviluppo sostenibile e duraturo. Oggi viene riconosciuta in maniera piena e inequivocabile la correttezza delle nostre valutazioni e della nostra azione politica condotta nel rispetto di tutte le parti coinvolte nello scandalo e nella successiva indagine denominata 'Laguna de cerdos'. Il provvedimento che ci viene notificato è la conferma delle nostre buone ragioni e del nostro operato sempre corretto e attento alle istanze dei cittadini, del territorio e della legalità. Per noi è un incoraggiamento ad andare avanti con coerenza, correttezza e altruismo, senza lasciarsi mai intimorire".

Perugia, 7 febbraio 2015
"Così facendo si alimenta il sospetto che vi sia qualcosa di impresentabile in questo atto, gettando sale sulle ferite sociali e ambientali che dilaniano la nostra regione"

RIFIUTI. DOTTORINI:

"Spero sia solo uno scherzo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) commenta le dichiarazioni dell'assessore all'Ambiente Silvano Rometti che martedì ha presentato l'aggiornamento al Piano rifiuti al tavolo dell'Alleanza per lo sviluppo affermando che l'atto "potrebbe essere assunto con una delibera di giunta e non necessiterebbe di passaggi partecipativi e consiliari".
"L'idea che qualcuno possa soltanto ipotizzare di modificare nei suoi elementi strutturali il Piano dei rifiuti senza passare per il Consiglio regionale è del tutto priva di ragionevolezza e manifesta un'idea singolare delle prerogative dell'Assemblea legislativa. Lasciamo da parte il fatto che non vi sia stato alcun confronto di merito all'interno della coalizione di maggioranza, ma è bene ricordare che il Consiglio regionale esattamente un anno fa ha approvato una mozione che impegnava la Giunta a a produrre entro e non oltre il mese di giugno 2014 una proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Sarebbe davvero paradossale se oltre all'inammissibile ritardo, la Giunta ignorasse completamente la volontà dell'Assemblea legislativa e approvasse senza alcun confronto, a due mesi dalla scadenza elettorale, la proposta elaborata".
"Non tutto è sbagliato nelle modifiche che vengono proposte - aggiunge Dottorini - e da parte mia c'è sempre stata una disponibilità ad esaminare nel merito le questioni sul tappeto. Tuttavia vi sono elementi di forte criticità che non possono essere bypassati con un escamotage procedurale. Occorre che l'adeguamento del Piano regionale dei rifiuti venga attuato con un passaggio in Consiglio regionale, tirando fuori dai cassetti degli uffici regionali tutta la verità sul futuro ambientale e impiantistico della nostra Regione. Così facendo, la Giunta non fa altro che aumentare il sospetto che vi sia qualcosa di impresentabile in questo atto, gettando sale sulle ferite sociali e ambientali che dilaniano la nostra regione da anni. Al contrario noi riteniamo che da un adeguato confronto e da un serio dibattito consiliare potrebbe scaturire qualcosa di positivo per le prerogative ambientali dell'Umbria. Spero che quanto già avvenuto sul regolamento per le fonti rinnovabili sia stato d'insegnamento e che non si voglia di nuovo riproporre un improduttivo clima di scontro totale che non aiuterebbe certo la soluzione dei problemi".

Perugia, 4 febbraio 2015

Interrogazione urgente sulla legge 7 del 2014: "Oltre sei mesi di ritardo non sono accettabili quando si tratta della salute dei cittadini. Di chi sono le responsabilità?"

CANNABIS TERAPEUTICA. DOTTORINI: CENTINAIA DI FAMIGLIE CHIEDONO PIENA APPLICAZIONE LEGGE. GIUNTA NOMINI IL COMITATO TECNICO

"Chiediamo che la Giunta nomini subito il Comitato tecnico-scientifico che deve definire i protocolli attuativi della legge regionale sulla somministrazione ad uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi. Centinaia di cittadini e famiglie chiedono da mesi l'applicazione della legge, in modo da poter trovare un sollievo alle malattie croniche che sono costretti a vivere ogni giorno. Un ritardo di oltre sei mesi è inaccettabile, ancora di più se si tratta della salute dei cittadini". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per conoscere i motivi del ritardo nell'applicazione della legge regionale n. 7 del 2014 sulla somministrazione ad uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi.
"La legge è chiara - continua Dottorini - e dice che entro 60 giorni dall'entrata in vigore dell'articolato, con decreto del Presidente della Giunta regionale, doveva essere istituito il Comitato tecnico-scientifico che ha tra le sue prerogative la definizione dei protocolli attuativi della legge. Il provvedimento risulta particolarmente utile per tutti quei cittadini affetti da malattie croniche che richiedono trattamenti terapeutici in grado di alleviare il dolore, facendo leva sulle proprietà analgesiche, sedative e miorilassanti dei cannabinoidi. In particolare è utile ricordare che il Sativex è indicato come trattamento per alleviare i sintomi in pazienti adulti affetti da spasticità dovuta alla sclerosi multipla che non hanno manifestato una risposta adeguata ad altri medicinali antispastici e che il Bedrocan o Bediol è utile nella terapia della Sclerosi multipla, nell'inappetenza da chemioterapia o Hiv e nel trattamento del dolore. Risulta quindi inaccettabile il ritardo nella nomina del Comitato tecnico-scientifico, indispensabile alla piena attuazione della legge. Oltretutto in Italia esiste dal 2007 una tabella ministeriale che consente la prescrizione con ricetta medica di diversi derivati della cannabis dalle riconosciute proprietà terapeutiche, ma non essendo supportata da protocolli attuativi regionali, i pazienti sono praticamente impossibilitati ad accedere ai farmaci".
"A ostacolare il via libera ai farmaci cannabinoidi - ricorda Dottorini - non sono soltanto ordinarie lentezze amministrative, ma anche pregiudizi culturali e pratiche burocratiche farraginose. Eppure di fronte alla possibilità di alleviare la sofferenza di tante persone sta venendo meno anche quel pregiudizio sociale che in passato si è focalizzato sull'aspetto stupefacente della sostanza e non su quello terapeutico. Per questo risulta ancora più incomprensibile il ritardo accumulato e sarà importante conoscerne le responsabilità".

Perugia, 30 gennaio 2015

"Necessarie politiche disincentivanti l'uso del mezzo privato su gomma, ma anche incentivare chi decide di trasformare la propria auto a metano o Gpl, come ha fatto la vicina Toscana"  
 
AMBIENTE. DOTTORINI: "PENSARE A ESENZIONE BOLLO PER AUTO A METANO E GPL, OLTRE CHE PER ELETTRICHE E IBRIDE

"Credo sia utile che la Regione verifichi la possibilità di esentare dal pagamento del bollo auto quei cittadini che compiono la scelta di trasformare la propria vettura da benzina o diesel a metano, con la conseguenza di abbattere l'inquinamento e avere un'impronta meno pesante sull'ambiente. Altre regioni lo hanno già fatto, non vediamo perché l'Umbria non possa provare a fare la stessa scelta". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria migliore, lancia la proposta di prevedere, nella prossima finanziaria regionale, l'abbattimento o la riduzione della tassa di circolazione per tutti quei veicoli a benzina e diesel che saranno convertiti a metano o gpl. 
"Accanto a politiche virtuose sulla mobilità e alla necessità di disincentivare l'uso del mezzo privato su gomma, dobbiamo studiare meccanismi in grado di dare una spinta ai carburanti meno inquinanti. Oltre alle auto elettriche o ibride, purtroppo di ancora modesta diffusione, devono essere prese in considerazione anche metano e gpl dal momento che risultano in grado comunque di ridurre il tasso di sostanze inquinanti presenti nei gas di scarico prodotti dai motori a combustione interna, con un sicuro vantaggio per la qualità dell'aria e per la salute dei cittadini. Infatti il fatto che la verde Umbria vanti il triste record di auto in rapporto alla popolazione e che anche nelle piccole città si registrino frequenti sforamenti dei parametri ambientali deve indurci a politiche conseguenti. Studi internazionali e nazionali, ma anche rilevazioni dell'Agenzia regionale Arpa, - ricorda Dottorini - ci dicono che combustibili come metano e gpl sono esenti da Pm10 e benzene, producono dal 25 al 10 per cento in meno di anidride carbonica rispetto alla benzina tradizionale e al diesel e dal 40 al 10 per cento in meno di monossido di carbonio. Diminuiscono della metà anche gli ossidi di azoto e in generale metano e gpl hanno prestazioni ambientali migliori perché entrambi hanno una combustione molto efficiente. Agenzie europee poi ci confermano che metano e gpl risultano ultimi nella classifica per quanto riguarda le emissioni climalteranti determinate dai combustibili per auto, considerato tutto il ciclo di vita del combustibile, dal pozzo alla ruota dell'auto".
"Per questo - continua Dottorini - chiediamo alla Giunta di valutare ogni possibilità per predisporre misure finalizzate all'esenzione del bollo per quei cittadini che acquistano auto elettriche o ibride, ma anche per chi decide di trasformare la propria auto a metano o a gpl, esattamente come hanno fatto altre regioni d'Italia, tra cui la vicina Toscana".
 
Perugia, 29 gennaio 2015
"Il Consiglio grande di Perugia boccia senza appello il progetto del Governo. Pedaggio e devastazione ambientale incontrano la ferma opposizione dei cittadini"

E45. DOTTORINI: UN CORO DI NO SEPPELLISCE LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA. LA POLITICA NE PRENDA ATTO E RITIRI PARERE FAVOREVOLE

"Il Consiglio comunale di ieri ha dimostrato in maniera inequivocabile come la pensano i perugini in merito alla trasformazione della E45 in autostrada. Gli interventi che si sono susseguiti hanno seppellito sotto una valanga di No ogni ipotesi di trasformazione in autostrada della E45. Sarebbe utile che la politica ne prendesse atto e non indugiasse oltre a ritirare il consenso a quest'opera insensata". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta gli esiti del Consiglio comunale di Perugia sull'ipotesi di trasformazione in autostrada della E45. Tra i 23 interventi neppure uno ha difeso il progetto. 
"Dove sono finiti i favorevoli al progetto? - si chiede il consigliere regionale che da sempre si batte contro questo mostro progettuale -. Dove sono finiti i soggetti che da sempre difendono l'opera? Evidentemente hanno altri canali per convincere le forze politiche, dal momento che ieri nessuno ha avuto il coraggio o gli argomenti per venire a difendere l'autostrada a pedaggio. O più smplicemente le ragioni del sì sono così fragili e minoritarie da non poter essere rappresentate pubblicamente". 
"La giornata di ieri - prosegue Dottorini - ha messo definitivamente in evidenza lo scollamento che c'è fra i rappresentanti delle istituzioni che in questi anni a grandissima maggioranza hanno sostenuto il progetto e l'opinione pubblica che non ha mai smesso di manifestare tutta la propria contrarietà a quest'opera assurda che avrà ripercussioni pesantissime sull'ambiente, sul paesaggio e sulle tasche dei cittadini e delle imprese. Le 8mila firme già raccolte contro il progetto autostradale sono un segnale inequivocabile che andrebbe colto  senza esitazioni. Tra l'altro c'è da segnalare che gli intervenuti hanno dimostrato di essere molto ben informati sul progetto e sulle conseguenze che avrebbe su cittadini e territorio la realizzazione dell'opera, nonostante la mancanza di luoghi di discussione e di informazione a cui solo noi abbiamo cercato di supplire attraverso materiale informativo e notizie volutamente sottaciute, come l'esosità del pedaggio previsto".
"Ora  - conclude il presidente di Umbria Migliore - ci aspettiamo che la Giunta di Perugia sia coerente con quanto emerso dal Consiglio di ieri e ritiri al più presto il parere favorevole dato a suo tempo a questa opera. E' il momento che tutte le istituzioni si  allineino con il sentimento di una larghissima fetta di popolazione regionale che dalle piazze, firmando la petizione popolare, sta chiedendo a gran voce a Regione e a tutti gli enti locali coinvolti di fare un passo indietro rispetto a questo delirio infrastrutturale".

Perugia, 27 gennaio 2015

"Ripercussioni pesantissime su ambiente, paesaggio e tasche dei cittadini. Il Consiglio comunale si allinei col sentimento popolare e chieda il ritiro del progetto"

E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI: PERUGIA DICA NO A PROGETTO FOLLE CHE LASCERÀ ALL'UMBRIA SOLO DEVASTAZIONE E PEDAGGIO 

"Spero che i consiglieri comunali e gli amministratori di Perugia oggi sappiano correggere la rotta rispetto a quanto avvenuto in passato e prendere le distanze da un'opera assurda che avrà ripercussioni pesantissime sull'ambiente, sul paesaggio e sulle tasche dei cittadini. Sarebbe un grave errore perseverare nel sostenere a tutti i costi un progetto che non aveva senso venti anni fa, ma che oggi appare arcaico e sconsiderato". È quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore), portando la propria valutazione rispetto ai temi del Consiglio comunale aperto di Perugia sulla E45 autostrada.
"Oggi il consiglio comunale di Perugia - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - avrà la grande occasione di allinearsi con il sentimento di una larga fetta di popolazione regionale che dalle piazze, firmando la petizione popolare, sta chiedendo a gran voce a Regione e a tutti gli enti locali coinvolti di fare un passo indietro rispetto a quest'opera devastante e costosa. Ormai è chiaro a tutti che i privati coinvolti investiranno per la realizzazione dell'opera solo in cambio di un pedaggio salatissimo a carico dei cittadini. Tutti, compresi i residenti. I numeri relativi alle tariffe che verranno applicate ci parlano di un autentico salasso che si ripercuoterà sui bilanci, già fortemente provati, di famiglie e imprese. E' ormai noto che la Regione ha evitato di chiedere l'esenzione per gli umbri, anche perché non avrebbe potuto farlo dal momento che questa materia, come ha più volte ricordato lo stesso assessore Rometti, è potestà statale, non regionale".
"Oggi - ricorda Dottorini - sono sul campo tutte le informazioni necessarie per far cadere quegli alibi e quelle ambiguità che in questi anni hanno consentito a tanti Comuni di esprimere il proprio consenso alla realizzazione dell'opera. Per questo è necessario che la città di Perugia prenda atto della minaccia che grava sui cittadini e sui territori, pronunciando un No forte e chiaro a questo folle progetto. Ci auguriamo che il consiglio comunale non perda questa preziosa occasione".

Perugia, 26 gennaio 2014

E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI: PERUGIA DICA NO A PROGETTO FOLLE CHE LASCERÀ ALL'UMBRIA SOLO DEVASTAZIONE E PEDAGGIO
"Anni di impegni non mantenuti da parte di enti locali, regionali e statali. Adesso occorre che la Regione si faccia carico del problema e dica cosa intende fare"



"Il bacino del Rio Grande di Amelia necessita di interventi urgenti e risolutivi e va restituito al più presto alla comunità amerina come un bene di cui poter usufruire a fini turistici ed ambientali". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e Presidente dell'associazione Per Un'Umbria Migliore, annuncia di aver presentato una interrogazione urgente in cui chiede alla Giunta regionale se e come intende farsi carico delle dighe Para e Ponte Grande attraverso opere e disposizioni che ne garantiscano un effettivo e completo recupero, evitando così che le due antiche strutture vengano dismesse e che il bacino del Rio Grande venga condannato a inesorabile degrado.
"Sono anni ormai - prosegue Dottorini - che si susseguono impegni da parte degli enti locali per la rivalutazione dell'area, ma ad oggi il bacino è quasi completamente interrato a causa dei grossi quantitativi di fango che vi si sono depositati nei lunghi e ripetuti periodi di abbandono. Per questo è necessario che la Regione faccia sapere se è intenzionata a farsi carico di un intervento o se tutto verrà lasciato in abbandono. Già a gennaio 2014 un'ordinanza della Protezione Civile ha chiesto alla Regione Umbria di manifestare il suo interesse per la gestione della diga sul Rio Grande dichiarando altrimenti l'intenzione di provvedere in breve tempo alla dismissione dello sbarramento. Ma non ci risulta un'autentica presa di coscienza dei rischi che il bacino sta correndo. Per questo occorre un rapido pronunciamento del governo regionale, anche per dare seguito a quanto promosso dalle principali associazioni ambientaliste che hanno raccolto più di tremila firme su una petizione attraverso la quale i cittadini chiedevano a enti locali e Regione impegni precisi e puntuali per giungere ad una soluzione definitiva del problema".
"L'area del Rio Grande - conclude il Presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - potrebbe rappresentare una grande risorsa per l'Amerino e per l'intera regione in termini turistici ed ambientali. La Regione deve farsi carico una volta per tutte del problema e tentare soluzioni efficaci e tempestive per restituire questo bene al territorio e ai suoi abitanti".

Perugia, 23 gennaio 2015

Scarica l'interrogazione
"Abbiamo chiesto all'assessore di affrontare il problema per tentare di salvare dalla scure del 'bollo pieno' i veicoli ultraventennali"

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"Dall'incontro di questa mattina pare emergere la volontà di affrontare il problema in maniera seria. Per quanto ci riguarda abbiamo posto all'assessore la necessità di individuare risposte in grado di salvare dalla scure del 'bollo pieno' i proprietari di veicoli ventennali degni di essere ritenuti storici, sulla scorta di quanto sta avvenendo anche in altre regioni". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta così gli esiti dell'incontro che si è tenuto questa mattina tra l'assessore alle Finanze della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, e una delegazione formata dallo stesso Dottorini, dal professore Carlo Calvieri e dall'ingegnere Dario Di Bello.
"Abbiamo ricordato all'assessore la necessità di intervenire nelle forme che si riterranno più opportune per rimediare all'intervento del Governo che attraverso la legge di Stabilità ha cancellato in modo indiscriminato i benefici fiscali per i veicoli ventennali. Abbiamo colto nella risposta dell'assessore la positiva volontà di mettere ordine nel settore e verificare le modalità per esaminare la problematica in modo costruttivo". 

Perugia, 16 gennaio 2015
"Il Consiglio regionale si è già espresso su questa materia respingendo ogni possibilità di utilizzo di biomasse, rifiuti o altro materiale inquinante"

GUALDO CATTANEO. DOTTORINI: RICONVERTIRE CENTRALE ESCLUDENDO OGNI IPOTESI DI COMBUSTIONE. REGIONE E COMUNE EVITINO POSIZIONI AMBIGUE

"Occorre riconvertire la centrale di Gualdo Cattaneo escludendo ogni ipotesi di combustione. Il Consiglio regionale si è già espresso su questa vicenda prevedendo in maniera esplicita l'esclusione di ogni possibilità di utilizzo di biomasse, rifiuti o altro materiale inquinante. Da lì occorre ripartire per individuare proposte sostenibili che siano davvero in grado di coniugare la necessità di mantenere i posti di lavoro, con progetti di green economy e di promozione di un territorio vocato al turismo e all'eccellenza agroalimentare". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Per un'Umbria Migliore, commenta gli esiti del Tavolo tecnico finalizzato alla riconversione dei siti produttivi Enel in Umbria che si è riunito il 13 gennaio scorso.
"E' fondamentale - ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale - che le istituzioni facciano sentire la propria voce in maniera chiara e senza ambiguità dando ad Enel un'indicazione decisa per il superamento di ogni ipotesi di combustione. E' necessario individuare proposte sostenibili che non penalizzino le imprese locali e chi in quel territorio vive e lavora. Per questo è fondamentale che qualunque scelta venga condivisa con i cittadini che per troppi anni hanno visto completamente sottovalutate le proprie opinioni ed è fondamentale che Comune e Regione non rimangano passivi ad attendere le decisioni di Enel, ma svolgano un ruolo attivo, fissando paletti ben precisi che escludano tassativamente qualsiasi forma di combustione. Le istituzioni devono far sentire ad Enel la propria voce e battersi a fianco dei cittadini perché la centrale di Bastardo diventi il fiore all'occhiello per la nostra regione, l'esempio di un modo nuovo di produzioni in armonia con il territorio".

Perugia, 15 gennaio 2015
"Con il voto di oggi gli umbri diventano cittadini di serie B e, al contrario dei residenti in altre regioni, dovranno pagare il bollo pieno anche sui veicoli di particolare interesse storico"

AUTO STORICHE. DOTTORINI:

"Con il voto di oggi in Consiglio regionale l'Umbria da uno schiaffo ai propri cittadini e agli appassionati di auto e moto storiche. Da oggi non esiste più l'esenzione del bollo per i veicoli di particolare interesse storico che quindi torneranno a pagare il bollo pieno, dal costo più che triplo rispetto all'attuale. Se prima i cittadini erano in difficoltà per la pesante crisi economica, da oggi grazie all'emendamento proposto dall'assessore Bracco sono ancora più tartassati dalla fiscalità regionale". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte del Consiglio regionale (favorevoli Pd e Psi) dell'emendamento della Giunta che reintroduce il bollo pieno per le auto e le moto di particolare interesse storico, che vanno dai 20 ai 29 anni.
"È bene ricordare - continua il presidente della commissione Bilancio - che grazie ad una nostra modifica l'atto uscito dalla Commissione aveva preservato il bollo ridotto per le auto e le moto di particolare interesse storico che presentano i requisiti previsti dalla legge e che sono certificate dai centri specializzati della Regione, ma la Giunta ha voluto dare uno schiaffo ai cittadini umbri e annullare questa possibilità. In questo modo diventerà a breve operativa la scure del governo Renzi che prevede di tagliare tutte le agevolazioni per i veicoli ultraventennali. Questo atto, oltre a generare un danno economico per migliaia di cittadini che nella nostra regione si troveranno di colpo a dover pagare centinaia di euro a fronte dei 25,82 che pagavano fino ad oggi, di fatto crea una disparità di trattamento tra i cittadini umbri e quelli di altre regioni come Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e provincia autonoma di Trento e Bolzano che invece hanno preferito andare incontro ai propri cittadini e mantenere il beneficio del bollo ridotto per le auto e le moto storiche. Così, mentre in altre regioni si cerca di tutelare un grande patrimonio storico e culturale - continua Dottorini - in Umbria si preferisce infierire e andare a fare cassa proprio nelle tasche di quegli appassionati e collezionisti che possiedono auto e moto e vespe ultra ventennali".
"Già fu una dura battaglia quella che portò nel 2007 a introdurre l'autocertificazione per il veicoli storici, ma oggi si manifesta in pieno la pesantezza di un apparato burocratico regionale che è sempre stato ostile verso questo mondo e che oggi pare prendersi la rivincita su un settore che non merita questo trattamento. Adesso - conclude Dottorini - sarà opportuno andare a spiegare ai cittadini come questo è potuto avvenire e chi ha preferito reintrodurre il bollo per le auto storiche, relegando gli umbri a cittadini di serie B".

Perugia, 22 dicembre 2014

"Comune e Regione fissino paletti che escludano tassativamente qualsiasi forma di combustione. Avanti con green economy ed eccellenze agroalimentari"

GUALDO CATTANEO. DOTTORINI: SUPERARE OGNI IPOTESI DI COMBUSTIONE, MOZIONE REGIONALE DEL 2007 ESCLUDEVA BIOMASSE GUALDO CATTANEO. DOTTORINI: SUPERARE OGNI IPOTESI DI COMBUSTIONE, MOZIONE REGIONALE DEL 2007 ESCLUDEVA BIOMASSE
Alcuni momenti dell'assemblea che si è svolta a Gualdo Cattaneo il 15 dicembre 2014

"E' fondamentale che le istituzioni facciano sentire la propria voce sul futuro della centrale di Gualdo Cattaneo dando ad Enel un'indicazione chiara e decisa: occorre garantire il superamento di ogni ipotesi di combustione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Per un'Umbria Migliore, commenta le vicende che riguardano il futuro della centrale di Gualdo Cattaneo, oggetto di una partecipata assemblea che si è svolta a Ponte di Ferro e che ha visto la partecipazione del Sindaco, dell'assessore comunale all'ambiente e di numerosi cittadini.
"Dopo le tante e fantasiose ipotesi sul futuro della centrale di Gualdo Cattaneo che si sono susseguite negli anni - spiega Dottorini - è necessario iniziare a ragionare su proposte sostenibili che siano davvero in grado di coniugare la necessità di mantenere i posti di lavoro, con progetti di green economy e di promozione di un territorio vocato all'eccellenza agroalimentare. Si dice che Enel entro febbraio metterà in campo il progetto di rilancio dell'area. E' fondamentale che qualunque scelta venga condivisa con i cittadini che per troppi anni hanno visto completamente sottovalutate le proprie opinioni ed è fondamentale che Comune e Regione non rimangano passivi ad attendere le decisioni di Enel, ma svolgano un ruolo attivo, fissando paletti ben precisi che escludano tassativamente qualsiasi forma di combustione".
"Quello di Gualdo Cattaneo - prosegue il presidente della commissione Bilancio - è un territorio che ha già dato troppo in termini di inquinamento, disagi e forse anche in termini sanitari. Non va inoltre dimenticato che l'area della centrale è lontana dalle principali vie di comunicazione, che l'impianto attuale è vecchio ed obsoleto e rappresenta ormai un pezzo di archeologia industriale che necessita di una riconversione verso attività più coerenti con la vocazione turistica e agroalimentare del territorio. Il Consiglio regionale nel 2007 approvò una mozione, che mi vede come proponente, in cui è previsto in maniera esplicita che non si possa riconvertire la centrale di Bastardo a biomasse e inoltre che non vi si possano bruciare rifiuti o altro materiale inquinante ulteriore rispetto a quello già in uso. Da lì si riparte. Le istituzioni devono far sentire ad Enel la propria voce e battersi a fianco dei cittadini perché la centrale di Gualdo Cattaneo diventi il fiore all'occhiello per la nostra regione, l'esempio di un modo nuovo di produzioni in armonia con il territorio".

Perugia, 19 dicembre 2014
Aggiornamento del nomenclatore nazionale, indagini conoscitive su Asl e Aziende ospedaliere e tariffe regionali gli impegni imposti alla Giunta: "Altrimenti paga sempre Pantalone"

SANITÀ. PAGA LA ASL? COSTA IL TRIPLO. APPROVATA MOZIONE DOTTORINI: SANITÀ. PAGA LA ASL? COSTA IL TRIPLO. APPROVATA MOZIONE DOTTORINI:
Nella foto a destra Oliviero Dottorini con Fabio Lalli, il cittadino che ha denunciato la differenza di costo delle protesi sanitarie

"Quella di oggi è senz'altro una risposta concreta a un problema che ci portiamo dietro da troppo tempo e che rischia di causare seri problemi economici al sistema sanitario regionale. L'atto che abbiamo approvato questa mattina impegna la Regione a farsi parte attiva verso il Governo per aggiornare al ribasso le tariffe delle protesi sanitarie e dice basta ai furbetti che commercializzano gli stessi identici dispositivi protesici con costi diversi a secondo dell'acquirente". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte dell'Assemblea legislativa della sua mozione relativa allo "scandalo" emerso da un'inchiesta giornalistica del programma Le Iene e che riguarda l'elevata differenza di costo delle protesi sanitarie se ad acquistarle è un privato cittadino o sono le Aziende sanitarie locali.
"La vicenda è nota ed emersa a seguito di un'inchiesta delle Iene - ricorda Dottorini -. e prende spunto dal senso civico di un cittadino che si è visto applicare prezzi differenti per  gli stessi plantari, a secondo che a pagare fosse lui o la Asl1. Dall'inchiesta è emerso che lo stesso paio di plantari se acquistato da un privato cittadino hanno un costo pari a 69,12 euro, mentre se acquistati tramite l'Azienda sanitaria locale hanno un costo pari a 172,95 euro, quasi il triplo del prezzo praticato al privato. Questo incredibile divario di costo purtroppo risulta causato dal mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario nazionale che contiene i costi standard per ogni singolo prodotto protesico, attualmente fermo al 1999. Con la nostra mozione approvata oggi - aggiunge Dottorini - impegniamo la Giunta a intervenire nei confronti del Governo nazionale per sollecitarlo ad aggiornare al ribasso le tariffe del nomenclatore nazionale e ad adoperarsi affinché vengano previste tariffe regionali relative ai dispositivi protesici, fissando il livello massimo delle tariffe da corrispondere nel proprio territorio ai soggetti erogatori. In questo modo cerchiamo di porre un freno e di rendere la vita più difficile a quei soggetti e negozianti che, approfittando del mancato aggiornamento del nomenclatore, possono praticare prezzi enormemente più alti rispetto al valore di mercato".
"Riteniamo - conclude Dottorini - che con questo provvedimento la Regione dia una risposta seria e concreta a un problema causato dal Governo e in particolare dal Ministero della Sanità e tuteli i propri cittadini da un dispendio di risorse pubbliche non più tollerabile. Proprio per questo la nostra mozione dà mandato alla Direzione regionale salute e coesione sociale di avviare un'indagine conoscitiva per verificare se sono presenti casi analoghi di differenza di prezzo delle protesi nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere dell'Umbria. Dobbia
o muoverci celermente e riparare a questo inutile dispendio di risorse pubbliche. Altrimenti tutti gli sforzi messi in atto per ridurre gli sprechi nella pubblica amministrazione rischiano di rivelarsi un bluff e di infrangersi su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone e dove su una semplice coppia di plantari ortopedici esiste un margine di possibili risparmi incredibilmente elevato e incomprensibilmente ignorato".

Perugia, 16 dicembre 2014

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TORNANO I REFERENDUM IN UMBRIA

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Tornano i referendum in Umbria


Oggi abbiamo rimediato a un vero e proprio furto di democrazia. Con la modifica della legge sugli istituti di partecipazione, da me proposta e approvata questa mattina dal Consiglio regionale, è finalmente possibile svolgere i referendum in Umbria, restituendo ai cittadini la possibilità reale di partecipare alla vita democratica e politica della nostra Regione. Fino ad oggi infatti la legge, rendendo incompatibile lo svolgimento del referendum con altre elezioni (fossero esse politiche, regionali o amministrative), di fatto se ne rendeva impossibile la celebrazione.

OLTRE 7MILA NO CONTRO LA E45 AUTOSTRADA

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Un primo risultato importante per l'Umbria e per tutti i cittadini che in questi mesi hanno sostenuto la nostra battaglia contro un'opera inutile e devastante. Oltre 7mila le firme già raccolte che entro la fine dell'anno verranno ufficialmente consegnate al Presidente del Consiglio regionale. Sono la voce di tanti lavoratori e famiglie che si oppongono alla realizzazione di un'opera dal forte impatto ambientale che, a causa del salatissimo pedaggio previsto, avrà conseguenze insostenibili sui bilanci familiari e sulle piccole e medie imprese locali. 

Calcola il tuo pedaggio e firma anche tu la petizione

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"Il modello di pre-iscrizione per le sedi di Firenze, Roma, Assisi, Torino e Milano conferma la strategia di delocalizzazione. Non vanificare tentativi di rilancio con scelte verticistiche"

UNIVERSITÀ. DOTTORINI: "A CHE GIOCO STA GIOCANDO LA STRANIERI? CON ALLONTANAMENTO STUDENTI A RISCHIO IL FUTURO DI PERUGIA"

"Dobbiamo capire a che gioco sta giocando la Stranieri e in che modo la Regione intende intervenire per evitare il peggio. Infatti mentre si sta dibattendo sulle azioni per riportare gli studenti a Perugia, sono già on-line i modelli di domanda per la pre-iscrizione dell'Università per Stranieri di Perugia con sede anche a Roma, Assisi, Firenze, Torino e Milano, confermando di fatto la delocalizzazione dei corsi di studio. A questo punto, qualcuno deve spiegare e rendere conto delle proprie scelte". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'Associazione Umbria migliore, commenta la presenza nel sito web dell'Università per Stranieri di Perugia dei moduli per la pre-iscrizione ai corsi 2014-2015 con particolare riferimento ai programmi "Marco Polo" e "Turandot".
"Purtroppo quello che avevamo denunciato sembra si stia puntualmente realizzando. La fuga in avanti dei vertici dell'ateneo appare grave e indicativa di una malcelata volontà di delocalizzazione degli studenti in altre sedi. Eppure a quanto ci risulta il numero di iscrizioni degli studenti cinesi è ritornato al livello degli anni passati, ma resta alto il rischio che vengano dirottati fuori Perugia. In effetti gli studenti, pur essendo iscritti alla Stranieri, potrebbero frequentare nelle città in cui si trovano le scuole private convenzionate con Perugia. E questa possibilità viene offerta agli studenti fin dalla compilazione del modulo di preiscrizione elaborato dall'Università per Stranieri di Perugia e presente nel sito. Sarebbe interessante tra l'altro conoscere quali sono i criteri di scelta delle sedi esterne e da quale organo istituzionale sono state approvate le convenzioni. E inoltre in quale modo viene garantita la supervisione della didattica da parte della Stranieri? Dobbiamo evitare in ogni modo che i tentativi di rilancio vengano vanificati da scelte verticistiche che possano mettere in discussione il prestigio e il ruolo di una delle più antiche istituzioni italiane nell'attività di ricerca sull'apprendimento e sull'insegnamento della lingua italiana. Gli studenti sono ambasciatori della cultura italiana e dell'Umbria nel mondo ed è importante che la qualità e il valore di questa esperienza possano contare sull'esperienza e l'alta professionalità dei nostri docenti. Tra l'altro le strutture individuate in giro per l'Italia raramente paiono godere del prestigio della sede perugina. E' il caso dell'associazione China Form che risulta essere una scuola professionale, che finora si è occupata di corsi on-line per parrucchieri, corsi Rec svolti in soli 3 giorni e corsi di lingua italiana che rilasciano attestati di conoscenza linguistica in una settimana. Le informazioni al proposito sono piuttosto ambigue, dato che dal sito della Stranieri pare che gli studenti debbano fare il test di ingresso a Perugia e poi andare nelle altre sedi, mentre addirittura nel sito di China Form sembra possano fare l'iscrizione direttamente a Torino e Milano. C'è inoltre da comprendere se esistano o meno conflitti di interesse tra chi riveste ruoli dirigenziali alla Stranieri e chi li riveste presso la Comunità di Sant'Egidio, tra le sedi destinatarie degli studenti delocalizzati".
"Grazie a una gestione prolungatamente inadeguata l'Ateneo di Palazzo Gallenga - continua Dottorini - risulta essere in uno stato economico-finanziario a dir poco precario, con una perdita netta di esercizio di oltre 510mila euro e un calo drastico dei trasferimenti da parte del Ministero dovuti in larga parte alla non appetibile offerta formativa e alla scarsa efficacia dell'attività di promozione dell'Ateneo. L'incomprensibile calo di iniziativa e di risultati progettuali, affiancati alla riduzione dei proventi derivanti dalla ricerca rischiano di comprometterne in maniera definitiva il prestigio e le potenzialità. Chiediamo un intervento immediato da parte della Giunta regionale - conclude Dottorini - in grado di mettere un freno alle pericolose fughe in avanti dei vertici della Stranieri per scongiurare la fine di un modello didattico e di un'esperienza accademica fondamentale per il prestigio culturale e l'indotto anche economico che genera nel capoluogo e nell'intera Regione".

Perugia, 26 novembre 2014


"Finalmente si impone l'affidamento del 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B. Importante riconoscimento alle imprese sociali che impiegano invalidi, ex degenti di istituti psichiatrici e altri soggetti svantaggiati."

COOPERAZIONE. DOTTORINI: "OK DALL'AULA A NOSTRO EMENDAMENTO: ADESSO COMUNI OBBLIGATI AD AFFIDARE SERVIZI ANCHE A COOPERATIVE SOCIALI"

"Da oggi la clausola sociale a favore delle cooperative di tipo B non sarà più un optional. Con l'approvazione del nostro emendamento si dà concreta applicazione alla norma che impone ai Comuni l'affidamento a queste cooperative sociali di almeno il 5 per cento dei servizi. E' un importante segnale di apertura verso chi, impiegando soggetti svantaggiati o disabili, si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società attraverso la cooperazione sociale. Per noi è il risultato degli sforzi compiuti in questi mesi e siamo molto soddisfatti". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta il voto favorevole dell'Aula di Palazzo Cesaroni sull'emendamento all'atto sulle ex Ipab che riserva una quota del mercato dei servizi locali alle cooperative che impiegano soggetti  svantaggiati o disabili.
"Premiare i comuni virtuosi che decidono di stare dalla parte dei più deboli - spiega Dottorini - significa correggere in modo efficace le spietate regole di mercato e rappresenta un segnale di grande apertura verso la cooperazione sociale e verso chi si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società regionale. Grazie alle modifiche apportate all'art. 33 della legge regionale 26 del 2009, la  Regione avrà a disposizione un importante strumento per incidere sull'applicazione della cosiddetta clausola sociale. Infatti è previsto che una quota del Fondo sociale, ripartito annualmente dalla Regione tra gli enti locali, vada ad incentivare i Comuni i quali sono chiamati ad assegnare almeno il 5 per cento degli affidamenti di beni e servizi alle imprese sociali che impiegano invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e persone condannate ammesse alle misure alternative alla detenzione. Prima del nostro intervento l'obbligo dell'assegnazione di tale quota era rimasta lettera morta, senza nessun controllo e senza alcun incentivo nei confronti degli enti locali. Una situazione di questo genere  non era più sostenibile - prosegue Dottorini - sia perchè umiliava la normativa nazionale sulla cooperazione del 1991, pensata per creare opportunità lavorative per le fasce deboli del mercato del lavoro disegnando un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato, sia perchè non riconosceva il fondamentale ruolo sociale svolto dal settore della cooperazione". 
"E' stata sicuramente importante la disponibilità della Giunta che con la vicepresidente Casciari ha condiviso questa battaglia. Auspichiamo quindi che da subito la Giunta inizi l'attività di monitoraggio nei confronti delle amministrazioni locali attraverso i dati che queste metteranno a disposizione dell'Osservatorio dei contratti pubblici affinchè, a partire dal 2016, i Comuni che risulteranno virtuosi possano beneficiare degli incentivi rappresentati da una percentuale del Fondo sociale regionale. L'aula con il voto di oggi - conclude Dottorini - ha dato applicazione ad un obbligo di legge per troppo tempo rimasto inapplicato e ha riconosciuto finalmente alle cooperative di tipo B l'alto valore sociale della funzione che esse svolgono quotidianamente". 

Perugia, 18 Novembre 2014
"Clima culturale da condannare senza ambiguità: auspichiamo politiche dell'accoglienza, del pluralismo e dell'inclusione, a partire dalle scuole"

OMOFOBIA. DOTTORINI INTERROGA LA GIUNTA: "VIOLENZA E INSULTI A SCUOLA. SE CONFERMATO, EPISODIO GRAVISSIMO"

"Se i fatti fossero confermati, sarebbe gravissimo. Non può essere consentito a un docente di ostentare un atteggiamento di intolleranza, giungendo persino all'aggressività verbale e fisica e tradendo quindi quella che dovrebbe essere la sua funzione di educatore: condannare la violenza e insegnare ai suoi alunni il pluralismo e l'apertura verso l'altro, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale, il suo credo, la sua nazionalità". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione Umbria Migliore, annuncia con queste parole la presentazione di un'interrogazione alla Giunta regionale per chiedere "se rispondono al vero i fatti riportati dalla stampa riguardo a un presunto caso di omofobia accaduto in un istituto superiore della provincia di Perugia, come intende affrontare l'episodio in questione e soprattutto quali azioni intende mettere in campo per contrastare il clima culturale di cui tale episodio è figlio, favorendo di contro una cultura dell'accoglienza, del pluralismo e dell'inclusione".
"Episodi di questo genere - aggiunge Dottorini - sono sintomatici di un clima culturale sempre più diffuso che porta alla stigmatizzazione e alla discriminazione di chi è considerato diverso, perché di fatto non corrisponde ai canoni di normalità stabiliti dalla mentalità comune. Questo è quanto avviene soprattutto in tema di sessualità, con una forte opposizione verso chi manifesta tendenze differenti da quelle considerate "naturali", ma accade spesso anche per motivi religiosi o etnici. Credo che la comunità regionale debba prendere le distanze in maniera inequivocabile da certi episodi e mostrare la propria vicinanza a chi ne è vittima. Forse sarà anche l'ora di portare il tema all'attenzione del Consiglio regionale. C'è un testo già depositato da alcuni colleghi del Pd contro le discriminazioni e e le violenze determinate dall'orientamento sessuale. Credo possa essere una buona base di partenza per consentire alla nostra legislazione di adottare norme chiare che rendano esplicito il riconoscimento della libertà di orientamento sessuale e identità di genere. Questo triste episodio ci dimostra che è urgente dotarsi di strumenti anche legislativi per bloccare il clima di intolleranza crescente e per promuovere una società del pluralismo e dell'inclusione".

Perugia, 17 novembre
"Agevolazioni fiscali per locali No slot, numero verde e assistenza sanitaria. Incomprensibile la goffa opposizione di Forza Italia e Ncd"

GIOCO D'AZZARDO. DOTTORINI: NOSTRA PROPOSTA E' LEGGE, BEL SEGNALE DAL CONSIGLIO REGIONALE. UMBRIA CONTRASTA DIPENDENZA E CRIMINALITA'

"Il voto di oggi porta anche l'Umbria nel novero delle regioni che tentano di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo e gli affari più o meno leciti che ad esso si collegano. La ludopatia si sta trasformando in una vera emergenza sociale, per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto al rischio di dipendenza. Non possiamo più assistere inermi a una pratica che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze familiari, economiche e sociali". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria Migliore e firmatario di una delle proposte di legge per il contrasto della ludopatia, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione del testo di legge riguardante le "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico". 
"Si stima che la ludopatia rappresenti la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane e l'espansione del gioco d'azzardo legale non contiene, ma alimenta il gioco illegale e i fenomeni mafiosi e criminali che lo sfruttano. Lo Stato da un lato si ritaglia un ruolo che assomiglia molto a quello di un biscazziere, dall'altro tenta di arginare le devianze patologiche dell'azzardo con interventi inefficaci quanto ipocriti. Con questa legge gli esercenti che decideranno di rinunciare agli elevatissimi incassi derivanti dalle slot potranno contare su significativi sconti fiscali ed è singolare che Forza Italia e una parte di Ncd si siano opposti con un vigore sospetto proprio a questa scelta di civiltà. Il testo approvato ha il pregio di coniugare, assommando molte delle proposte che avanzammo circa un anno fa, l'aspetto socio-sanitario della ludopatia ad efficaci misure economiche. Crediamo che si attui così una concreta forma di supplenza nei confronti di uno Stato che ha preferito limitarsi ad incassare i  miliardi di euro che ogni anno derivano dal mercato del gioco d'azzardo senza avere quasi alcuna considerazione dei risvolti umani, socio-sanitari e culturali di questo triste fenomeno".
"La crisi economica e il comportamento ambiguo dello Stato - spiega Dottorini - hanno contribuito non poco al dilagare di quella che oggi potremmo definire una vera e propria piaga sociale. L'Umbria, con i suoi 2 milioni di euro spesi al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati, non è esente dal fenomeno. Per questo riteniamo importante lo sviluppo sia di una serie di iniziative atte a prevenire la malattia come la creazione di gruppi di auto-aiuto e l'attivazione di un numero verde regionale, sia di azioni che vanno a contrastare concretamente il fenomeno come il divieto di disporre di slot-machine per i locali che si trovano a meno di 500 metri dalle scuole, e la previsione di un marchio etico "no- slot" per i  locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco. Ma è certamente la previsione di agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale per gli esercizi che rinunciano agli incassi delle slot-machine il perno che dà concretezza alla legge. Resta da comprendere l'opposizione di parte del centrodestra che inizialmente aveva avanzato proposte, ma in aula ha messo in atto un goffo tentativo di boicottaggio dell'impianto normativo".

Perugia, 14 Novembre 2014

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"Tariffazione esorbitante, con ripercussioni sulla viabilità secondaria e sulle potenzialità di sviluppo dell'Umbria. Eppure Renzi si era detto contrario alle grandi opere..."



"Il via libera del Cipe alla E45 autostrada è sicuramente una pessima notizia per gli umbri. Al devastante impatto ambientale farà riscontro un pedaggio pesante a carico di cittadini e pendolari, con pesanti ripercussioni sul tessuto economico e imprenditoriale della regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria migliore, commenta l'esito della riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che si è svolta lunedì, presieduta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"C'è da chiedersi se il Matteo Renzi che ha dato l'ok a questa assurda opera sia lo stesso che appena due anni fa affermava la necessità di passare dalle grandi opere alle opere utili, rimarcando come fossero le piccole e medie opere a creare sviluppo e occupazione e non le grandi. Purtroppo non è bastata nemmeno la bocciatura del progetto da parte della Corte dei Conti a scalfire le certezze di chi da destra a sinistra continua a lavorare per la realizzazione di quest'opera così lontana dai bisogni dei cittadini e dei territori. A parte la defiscalizzazione, infatti, i 10 miliardi di euro previsti per l'autostrada - prosegue Dottorini - saranno tutti a carico dei cittadini attraverso il pagamento del pedaggio ed i promotori del project-financing hanno previsto una tariffazione esorbitante, con sicure ripercussioni sulle economie familiari, sul traffico delle arterie secondarie e sulle piccole e medie imprese. Se la Regione ha davvero intenzione di far sentire la propria voce e di chiedere agevolazioni sul pedaggio per i residenti umbri, è necessario e urgente che lo faccia tempestivamente perché i tempi stringono e al momento l'unica certezza è che nel Piano economico finanziario non è assolutamente prevista alcuna agevolazione sulle tariffe".
"Secondo tale Piano - spiega il presidente di Umbria Migliore - il promotore del progetto per procedere all'attuazione del programma di investimenti ritiene congrua l'applicazione di una tariffa pari a 0,15225 euro al chilometro per i veicoli leggeri e pari a 0,29757 per quelli pesanti. Applicando un semplice calcolo matematico si scopre che per coprire i circa 50 chilometri che separano Perugia da Città di Castello occorreranno circa 7,60 euro, mentre da Terni a Perugia saremmo attorno ai 12 euro. Ovviamente la stangata sarà quasi doppia per i mezzi pesanti, ma anche per i mezzi di trasporto dei piccoli imprenditori locali. Un autentico salasso per tutti i cittadini umbri che di fatto non hanno alternative alla E45 per spostarsi da una città all'altra all'interno della regione".
"Sono tanti i cittadini - conclude Dottorini - che continuano a firmare la petizione popolare in cui si chiede alla Regione di fare un passo indietro sull'appoggio a quest'opera che, non lascerà soltanto una ferita insanabile per il nostro territorio e per il nostro tessuto produttivo, ma assesterà un colpo insostenibile alle nostre economie familiari e imprenditoriali. E' assolutamente urgente che la Regione rompa gli indugi e si schieri convintamente al loro fianco".

Perugia, 13 novembre 2014
"Nonostante le tante richieste, la legge resta ferma al palo. Non lasceremo nelle mani di apparati burocratici lenti e inefficienti il destino di un provvedimento dall'alto valore etico ed economico"

BANCO DELLA TERRA. DOTTORINI: "GIUNTA BATTA UN COLPO E DICA SE VUOLE BOICOTTARE LA LEGGE. NOI PRONTI AD AZIONI ECLATANTI

"E' inconcepibile che a 7 mesi dall'approvazione della legge sul Banco della Terra non si sia ancora riusciti a renderla operativa. La legge parlava di novanta giorni per l'emanazione del regolamento, ma ad oggi ancora non c'è traccia di questo atto indispensabile per rendere operativo il provvedimento. E' vergognoso che in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando, si riesca a tergiversare ancora nel dare le gambe ad una legge che potrebbe essere un importante strumento a favore dell'occupazione e dello sviluppo del settore agricolo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, primo firmatario della legge concernente le "Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli" emanato il 5 Aprile scorso, denuncia la mancata predisposizione del regolamento attuativo in grado di rendere operativa la legge.
"L'atto - spiega Dottorini - è stato preadottato dalla Giunta a fine luglio ed è poi passato all'approvazione del Cal, ma da allora se ne sono perse le tracce. Sembra che il testo sia attualmente incagliato presso l'ufficio legislativo della Giunta. A questo punto è utile capire se c'è realmente la volontà di dare gambe a questa legge che potrebbe consentire di valorizzare terreni e beni inutilizzati o abbandonati e che in tanti attendono come possibilità di costruirsi una prospettiva occupazionale, o se al contrario c'è la volontà di boicottarla. Una cosa è certa: non lasceremo nelle mani di apparati burocratici lenti e inefficienti il destino di un provvedimento dall'alto valore etico ed economico. Se alle difficoltà oggettive di elaborare un regolamento su una materia complessa, si aggiunge una evidente trascuratezza nel cogliere l'importanza di questo provvedimento, diventa chiaro il perché ci sono regioni partite più tardi rispetto all'Umbria, in cui si è già provveduto all'assegnazione dei terreni, mentre qui stiamo ancora fermi al palo e con una proposta incompleta e in parte da rivedere".
"Quella sulla terra ai giovani agricoltori - precisa il primo firmatario Dottorini - è una legge all'avanguardia a livello nazionale, che valorizza le risorse abbandonate e contribuisce a garantire occupazione alle fasce più deboli del nostro tessuto sociale. Si tratta di un provvedimento che è nato con l'obiettivo di incrociare l'esigenza di salvaguardia e recupero dei numerosi terreni e immobili agricoli, sia pubblici che privati, che attualmente non sono utilizzati o abbandonati, con quella di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano difficoltà spesso insormontabili nell'avviare la propria attività. E' necessario che la Giunta chiarisca una volta per tutte le proprie intenzioni. Questa legge ha giustamente suscitato grandi aspettative da parte di cittadini che continuano ad attendere l'emanazione dei primi bandi per l'assegnazione dei terreni. Noi siamo al loro fianco e continueremo a farci sentire, pronti anche ad azioni eclatanti".



Perugia, 6 Novembre 2014
"Rettore Paciullo in Cina per promuovere Umbria Academy, mentre a Perugia si sta pensando allo smantellamento dei corsi per cinesi. Necessario ravvedimento"

UNIVERSITÀ. DOTTORINI (UMBRIA MIGLIORE): "NECESSARIO SFORZO COMUNE, INCOMPRENSIBILE DIROTTARE STUDENTI SU ALTRE SEDI"

"Dalla Stranieri pare giungano segnali di ravvedimento riguardo all'ipotesi di delocalizzazione dei corsi di italiano per studenti cinesi. Se confermati, sarebbero da accogliere come una buona notizia e come l'occasione per togliere l'intera regione da una situazione imbarazzante e insostenibile agli occhi della pubblica opinione". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) commenta l'incontro che si è svolto a Palazzo Gallenga per fare il punto della situazione riguardo alla decisione di di trasferire dal 2015 parte dei corsi del progetto "Marco Polo e Turandot" presso strutture convenzionate di altre città italiane.
"E' appena rientrata dalla Cina la delegazione della Regione Umbria e ci risulta che il progetto 'Umbria Academy', che ha l'obiettivo di promuovere offerte formative altamente specializzate rivolte agli studenti cinesi, abbia avuto riscontri molto positivi. Della delegazione faceva parte anche il Rettore Paciullo, che ha partecipato anche alla conferenza stampa di presentazione del progetto. Appare pertanto assai singolare - precisa Dottorini, promotore di un'interrogazione urgente alla Giunta - che mentre la Regione si prodigava a promuovere e costruire contatti istituzionali con le università cinesi, qualcuno stesse nel frattempo immaginando di delocalizzare i corsi della Stranieri di Perugia. Sarebbe incomprensibile se si decidesse, in nome della spending review, di vanificare gli importanti contatti istituzionali con le università cinesi che si sono sviluppati".
"Il progetto coordinato dalla Regione Umbria - spiega il consigliere che questa mattina ha incontrato l'assessore Carla Casciari per fare il punto della situazione - è in grado di offrire agli studenti cinesi proposte concrete e competitive che vanno dall'accoglienza alla possibilità di proseguire gli studi presso gli altri enti accreditati. La Regione Umbria ha sempre investito molto in accoglienza e diritto allo studio ed ha dimostrato, con gli incontri che si sono svolti in Cina, di poter essere molto competitiva dal punto dell'offerta. Non si capisce allora a quale logica risponda la scelta della Stranieri di dirottare verso altri atenei gli studenti cinesi. Non vorremmo - conclude il presidente di Umbria Migliore - che dietro la scelta di delocalizzare i corsi di lingua si celi un disegno che punta a smantellare progressivamente l'Università per Stranieri di Perugia, magari per avvantaggiare altre sedi, come Siena. E' una ipotesi che risulterebbe incomprensibile, almeno se valutata con le categorie del buon senso e dell'interesse regionale, soprattutto se a caldeggiarla fosse chi dovrebbe tutelare le potenzialità della Stranieri e, in particolare, chi della Stranieri è in quota parte responsabile dell'attuale situazione, come il Ministro Giannini. In tutto questo è singolare infatti che alla base di questa situazione ci siano normative che portano la firma del Ministro Giannini che in questo modo si ritaglia un ruolo di doppia protagonista: da un lato è sicuramente tra le responsabili del declino della Stranieri di Perugia, essendone stata rettore fino a pochi mesi fa, dall'altro è la promotrice, in qualità di Ministro, delle normative che inducono le università scadenti e con pochi iscritti a fondersi. Un autentico capolavoro che non vorremmo avesse come esito finale proprio quello di avvantaggiare alcune sedi a discapito di altre".
"Vogliamo ricordare che la Stranieri è uno dei perni sul quale negli anni si è costruito lo spessore e il prestigio culturale e formativo dell'intera Regione. Prima di prendere decisioni è bene che da Palazzo Gallenga si avviino percorsi di coinvolgimento con tutti i soggetti interessati per scongiurare il rischio che si smantelli un'intera filiera virtuosa assieme alla dignità di insegnanti precari che vanno tutelati attraverso uno sforzo comune".

Perugia, 5 novembre 2014
"A settembre livelli di infestazione fino ad oltre il 40 per cento, con una produzione di olive bassissima. Tutelare con tutti i mezzi il nostro oro ed i produttori umbri"

AGRICOLTURA. DOTTORINI: MOSCA OLEARIA FALCIDIA PRODUZIONI, SOSTENERE CON MISURE STRAORDINARIE OLIVICOLTORI UMBRI

"Per l'olio umbro si prospetta un'annata da dimenticare a causa degli attacchi della mosca olearia che hanno compromesso irreparabilmente la produzione del 2014. E' urgente che la Regione dichiari lo stato di calamità e preveda misure di sostegno alle imprese del settore che dovranno sopportare danni economici ingentissimi". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione "Per un'Umbria Migliore", sollecita la Giunta regionale ad adottare misure straordinarie per sostenere un settore che rischia di rimanere in ginocchio.
"Il clima dei mesi scorsi, caratterizzato da abbondanti piogge nel periodo estivo e temperature al disopra della norma nei mesi di settembre ed ottobre, ha favorito il massimo sviluppo della mosca olearia, che oltre a falcidiare le produzioni, abbassa notevolmente la qualità dell'olio ottenuto azzerando completamente gli standard qualitativi che caratterizzano l'olio umbro. Nel bollettino fitosanitario numero 6 del 20 settembre 2014 - spiega Dottorini - si constatava la presenza di attacchi di mosca olearia in tutte le aree olivicole umbre, con livelli di infestazione fino ad oltre il 40 per cento ed una produzione di olive bassissima, circa 6-7 kg a pianta nei casi migliori. Sono dati impietosi che testimoniano la gravità della situazione, di sicuro peggiorata nel mese di ottobre. Va inoltre ricordato che ad oggi l'unica soluzione per essere rimborsati, anche se solo in parte, dai danni delle avversità atmosferiche o dalle fitopatologie sono le assicurazioni agevolate da fare attraverso la domanda unica Pac. Tuttavia, nel Piano assicurato agricolo che il Ministero dirama ogni anno, la mosca dell'olivo non è presente. Perciò contro i danni da essa provocati non è neanche possibile assicurarsi".
"L'olio è il prodotto di maggior prestigio che le nostre terre ci regalano ed è il simbolo del nostro territorio e della nostra cultura, per questo - conclude il presidente di Umbria migliore - è indispensabile che la Regione si attivi immediatamente per tutelare con tutti i mezzi il nostro oro ed i produttori umbri da quella che è sicuramente una delle peggiori stagioni a memoria d'uomo".

Perugia, 3 Novembre 2014
Presentata interrogazione alla Giunta regionale: "In gioco c'è il prestigio dell'intera Regione e l'impoverimento culturale, sociale ed economico del suo capoluogo"

UNIVERSITÀ. DOTTORINI: STUDENTI STRANIERI RISORSA CULTURALE ED ECONOMICA, SBAGLIATO ALLONTANARLI DA PERUGIA

"La notizia secondo cui l'Università per Stranieri di Perugia avrebbe appaltato ad altri i suoi corsi destinati agli studenti cinesi non può passare sotto silenzio. Tutti i potenziali attori, dalla Regione al Comune di Perugia, dal Rettore all'intero corpo docenti e al complesso tessuto sociale cittadino devono prendere atto di una situazione tutt'altro che semplice per tentare di trovare una soluzione praticabile. In gioco c'è il prestigio dell'intera Regione e l'impoverimento culturale, sociale ed economico del suo capoluogo". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria migliore, annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale riguardo alla decisione di palazzo Gallenga di trasferire dal 2015 parte dei corsi del progetto "Marco Polo e Turandot" presso strutture convenzionate di altre città italiane.
"Condivido l'appello lanciato dalla Società Generale di Mutuo Soccorso finalizzato a scongiurare il ridimensionamento dell'Università per Stranieri. In effetti il forte calo delle iscrizioni unito al taglio dei fondi da parte del Ministero rende la situazione preoccupante. Si pensi che l'Alta scuola di Lingua e Cultura italiana è passata da 7400 iscrizioni nel 2011 a 6100 nel 2013 e anche il dipartimento di scienze umane e sociali ha perso iscritti. A questo si è aggiunto il taglio di circa 450mila euro da parte del Miur in seguito allo scarso punteggio ottenuto nella classifica Anvur. Anche le iscrizioni dei ragazzi cinesi sono diminuite. Non crediamo però che la risposta a questi dati allarmanti sia liberarsi dei corsi e degli studenti, in vista di diminuire le spese. La scelta di dislocare alcuni corsi porta sicuramente ad un calo delle spese, ma causa dall'altra parte una perdita enorme per la Stranieri e per la città di Perugia. Di prestigio innanzitutto, ma non solo: gli studenti stranieri sono una risorsa culturale e sociale, ma anche economica, che rischiamo di perdere, cedendola ad altre città italiane dove tali studenti si trasferiranno. Della Stranieri infatti potrebbe non rimanere altro che il marchio, perché i ragazzi iscritti formalmente a Perugia di fatto frequenteranno i corsi nelle sedi partner. Inoltre a tenere i corsi saranno, ovviamente, i docenti delle strutture convenzionate ed è verosimile che questo comporti anche tagli nel personale di Palazzo Gallenga, mettendo a rischio il lavoro degli insegnanti con anni e anni di precariato alle spalle, ovvero di tutti quei collaboratori ed esperti linguistici che da anni seguono gli studenti stranieri".
"In tutto questo - aggiunge Dottorini - è singolare che alla base di questa situazione ci siano normative che portano la firma del Ministro Giannini che in questo modo si ritaglia un ruolo di doppia protagonista: da un lato è sicuramente tra le responsabili del declino della Stranieri di Perugia, essendone stata rettore fino a pochi mesi fa, dall'altro è la promotrice, in qualità di Ministro, delle normative che inducono le università scadenti e con pochi iscritti a fondersi. Un autentico capolavoro che non vorremmo avesse come esito finale quello della privatizzazione. Di questo mi riprometto di parlare anche con l'assessore Casciari, anche per comprendere se il suo recente viaggio in Cina abbia qualche collegamento con le scelte della Stranieri sui corsi per gli studenti del Sol Levante. La storia di Perugia è una storia di cultura e l'Università per Stranieri è uno dei perni sul quale negli anni si è costruito lo spessore e il prestigio della città. Questa vicenda non è che l'ennesima dimostrazione della posizione assunta dal nostro paese verso l'università e l'istruzione in generale: sulla cultura non si investe, con la cultura non si mangia e la cosa più importante è far quadrare i bilanci. Siamo fermamente convinti - conclude Dottorini - che il primo passo per uscire dalla crisi sia invece investire sulla cultura, incentivare i giovani (italiani e stranieri) a studiare nelle nostre università, le quali, se ben gestite e valorizzate, possono essere probabilmente la più grande fonte di prestigio e ricchezza per le nostre città".

Perugia, 1 novembre 2014
Interrogazione: "Al posto di eliminare duplicazioni e rendite di posizione, si creano nuovi ruoli dirigenziali quando mancano infermieri e medici. A chi è destinato quel posto? Scelta tecnica o 'politica'?"

SANITÀ. DOTTORINI:

"In questo modo si tradisce lo spirito della riforma sanitaria. Invece di tagliare si raddoppia, al posto di razionalizzare la struttura la si appesantisce di figure incoerenti con una visione moderna e al servizio dell'utenza. Spero che la Giunta regionale sappia valutare attentamente quanto sta avvenendo presso la Asl1 in relazione allo stratificarsi di duplicazioni dirigenziali quanto meno inopportune". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) annuncia di aver presentato un'interrogazione per conoscere dalla Giunta regionale le motivazioni che hanno indotto la Asl 1 a bandire un ulteriore posto a tempo indeterminato di Dirigente delle Professioni sanitarie infermieristiche per l'area Nord dell'Azienda Usl1 che andrebbe a sovrapporsi all'attuale dirigente del servizio Sitro già presente nella stessa Azienda sanitaria. L'interrogazione trae ispirazione dal servizio giornalistico ("Asl accorpate, ma gli incarichi raddoppiano") pubblicato dal quotidiano "Il Messaggero - Umbria" il 22 ottobre scorso.
"Abbiamo sempre detto che sarebbe stato sulla capacità di eliminare duplicazioni, rendite di posizione e centri di potere consolidati che si sarebbe misurata la volontà di una reale svolta. Lo spirito che ha contraddistinto la riforma del servizio sanitario - spiega Dottorini - era quello di avviare un processo di razionalizzazione, garantendo servizi efficienti e risparmi per i cittadini. Non comprendiamo pertanto, almeno con la categoria del buon senso, la scelta di creare un ulteriore dirigente che si configura a tutti gli effetti come un doppione. Tra l'altro sarebbe opportuno - aggiunge Dottorini - che prima di passare alla nomina di un dirigente a tempo indeterminato si provvedesse alla necessaria copertura delle carenze attualmente presenti nelle Aziende sanitarie e alla compiuta applicazione della legge 251 del 2000 che prevedere la formale rappresentanza delle aree professionali del comparto sanitario al fine di migliorare l'assistenza ai cittadini. La riforma che abbiamo approvato due anni fa prevedeva, oltre all'accorpamento 'materiale' delle Aziende presenti nella provincia di Perugia, anche la razionalizzazione in termini di postazioni dirigenziali con conseguenti risparmi per cittadini ed enti locali. Per questo crediamo che quanto deciso dalla Usl 1 non sia pienamente aderente allo spirito della riforma e chiediamo che la Giunta si faccia carico di valutare l'opportunità delle scelte effettuate dai manager dell'Azienda e intervenga invece in merito alle reali carenze che contraddistinguono il sistema sanitario locale, che sono la mancanza di infermieri e personale medico, non certo la carenza in ambito dirigenziale. Ovviamente a dipanare le ombre di questa scelta non aiutano le voci che si raccolgono nei corridoi della Usl 1 e che vorrebbero il posto da dirigente a tempo indeterminato legato a uno stretto parente di un noto politico locale. Non ci è dato di sapere se queste interpretazioni corrispondano al vero, ma resta incomprensibile una scelta di questo genere".
"La creazione - conclude Dottorini - di una ulteriore postazione dirigenziale per un servizio che ne è già dotato oltre a essere fuori da ogni logica di risparmio potrebbe anche prefigurare ipotesi di danno erariale per le casse regionali. Da parte nostra possiamo assicurare che non abbasseremo il livello di attenzione e che continueremo a vigilare sulla piena applicazione della riforma sanitaria, sulla razionalizzazione dei costi a carico dei cittadini e sull'efficientamento del sistema sanitario locale".

Perugia, 31 ottobre 2014

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Il presidente della commissione Bilancio scrive al Comune: "Occasione da non farsi sfuggire per riportare un patrimonio dall'immenso valore storico e culturale a Città di Castello"

LASCITO FRANCHETTI. APPROVATA RISOLUZIONE DOTTORINI SU RITORNO A CASTELLO: "ADESSO IL COMUNE SI ATTIVI PER LA RESTITUZIONE"

"Con l'approvazione definitiva del Programma di politica patrimoniale della Regione e grazie alla risoluzione de me proposta da oggi sarà possibile attivare tutte le procedure per il trasferimento a Città di Castello dei beni riguardanti il patrimonio dei baroni Franchetti attualmente custoditi presso l'archivio-deposito regionale di Solomeo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione in aula dell'ordine del giorno proposto dallo stesso Dottorini che impegna la Regione a trasferire i beni attualmente custoditi a Solomeo, come il lascito Franchetti, ai Comuni che manifestino interesse e disponibilità alla valorizzazione e annuncia di aver scritto una lettera al Comune per richiedere l'immediata attivazione delle procedure per la restituzione dei beni.
"Abbiamo subito scritto a Sindaco e Vice Sindaco - continua Dottorini - per informarli di questa importante possibilità per il nostro territorio. Si tratta a nostro avviso di un'occasione da non farsi sfuggire per riportare nella legittima collocazione un pezzo importante della nostra memoria storica e del nostro patrimonio culturale e identitario. L'archivio consiste in una mole consistente di reperti di grande valore documentario, relativi in modo particolare, ma non solo, all'esperienza educativa e sociale delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano. Molti documenti riguardano le figure dei baroni Franchetti, ma anche la gestione delle scuole, i registri scolastici, i programmi svolti, gli elaborati degli alunni e materiali didattici di varia natura. Una ricchezza di cui il nostro tessuto cittadino deve riappropriarsi non solo fisicamente, ma come patrimonio culturale da mettere a disposizione di tutti. Ci sarà da tener conto del fatto che, a fronte di manoscritti e documenti ben conservati, il deposito di Solomeo conserva anche alcuni manufatti lignei in cattivo stato di conservazione che necessitano di accurati restauri e manutenzione". 
"Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo che l'Amministrazione comunale si attivi rapidamente e manifesti agli uffici competenti il proprio e legittimo interesse per un pezzo di cultura e storia tifernate che deve essere restituita alla città e messa a disposizione dei cittadini".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Umbria all'avanguardia in un settore che fa del rispetto dell'ambiente e dell'educazione a stili di vita salubri i propri cardini. Tutelare la qualità delle prestazioni in campo olistico"

DISCIPLINE BIONATURALI. DOTTORINI: "APPROVATA ALL'UNANIMITÀ NOSTRA LEGGE SU BENESSERE E CURE ALTERNATIVE. GRANDE SODDISFAZIONE"

"L'approvazione all'unanimità della nostra proposta di legge sulla valorizzazione e promozione delle discipline bionaturali è un'ottima notizia per un settore che da anni aspettava un riconoscimento della propria funzione sociale, di promozione del benessere e di prevenzione. In tanti in questi anni hanno sperimentato gli effetti positivi di un approccio globale alla salute, anche attraverso pratiche che devono intendersi come complementari rispetto a quelle mediche. Oggi si avvia un percorso che consentirà di tutelare la qualità delle prestazioni e le professionalità degli operatori, garantendo agli utenti la possibilità di orientarsi in una giungla di proposte non sempre adeguate. In questo modo l'Umbria si pone all'avanguardia in un settore che fa del rispetto dell'ambiente e dell'educazione a stili di vita salubri i propri cardini". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione per un'Umbria migliore e promotore della legge sulle discipline bionaturali esprime la propria soddisfazione per l'approvazione all'unanimità della proposta di legge n. 1497/BIS che ha ad oggetto le "Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione delle discipline bionaturali".
"Quando si parla di discipline del benessere - spiega il promotore della legge - si fa riferimento a una grande eterogeneità di proposte che condividono il cosiddetto approccio olistico alla persona che si esplica nel considerare fondamentale l'equilibrio fra le componenti somatiche, mentali e spirituali dell'individuo con quelle fisiche. Queste pratiche ritengono strettamente legati tali aspetti al fine non solo di prevenire stati patologici, ma anche di ripristinare migliori condizioni di salute e rimuovere stati di disagio, producendo benefici sul piano dell'ottimizzazione delle risorse personali e sociali e ponendo al centro l'unicità e la globalità della persona. In questi anni il settore è stato oggetto di grandi fraintendimenti e anche gli utenti non sempre sono stati messi nelle condizioni di comprendere la differenza tra chi opera in maniera seria e competente dai finti-guru o dagli pseudo-terapeuti che riempiono le cronache dei nostri programmi di intrattenimento. La nostra legge, oltre a tutelare la qualità delle prestazioni e la professionalità degli operatori, si pone proprio l'obiettivo di introdurre nella legislazione regionale strumenti che puntano a orientare i potenziali utenti delle discipline bionaturali e del benessere, consentendo loro di distinguere chiaramente il campo delle discipline riconosciute ufficialmente da quello dei guaritori o della magia in senso lato".
"La legge dà il giusto riconoscimento a coloro che offrono formazione nel settore attraverso l'istituzione di un elenco regionale che possa garantire gli standard adeguati di insegnamento. Abbiamo previsto che queste regole siano individuate da un comitato tecnico composto, fra gli altri, da rappresentanti delle associazioni dei consumatori, da dirigenti regionali in materia di welfare e formazione professionale e che svolgerà anche una funzione di coordinamento fra gli operatori nelle discipline bionaturali. Inoltre il nostro testo - prosegue Dottorini - riprendendo la ratio che ha ispirato il legislatore nazionale nella recente normativa sulle professioni non organizzate, impone alla Regione di promuovere la costituzione di "Reti del benessere" attraverso le quali gli stessi operatori possono dotarsi di un marchio di qualità che garantisca all'utente standard qualitativi e regole comportamentali certe".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Le ex case cantoniere attualmente inutilizzate potranno essere usate da Comuni e associazioni per progetti turistici e sociali, mentre gli archivi e i beni di Solomeo torneranno ai Comuni interessati. Ancora ritardi su Banco della Terra"
 
2386095-cPIANO PATRIMONIALE. DOTTORINI: BENE PROGRAMMA 2014/2016. COMUNI E ASSOCIAZIONI USINO BENI EX ANAS PER PROGETTI DI TURISMO SOCIALEasa

"Con l'approvazione definitiva del Programma di politica patrimoniale 2014/2016, arricchito da due ordini del giorno da noi proposti, l'Umbria fa un passo in avanti nella programmazione regionale e inserisce importanti novità sulla valorizzazione e messa in uso di beni e immobili altrimenti destinati a inutilizzo e degrado. Con la possibilità di destinare parte dei beni e degli immobili ex Anas facenti parte del patrimonio regionale ai comuni e alle associazioni che ne facciano richiesta si aprono possibilità e opportunità per lo sviluppo di settori fondamentali come il turismo e il sociale". E' quanto ha dichiarato il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore), relatore di maggioranza del Programma di politica patrimoniale 2014/2016 e firmatario dei due ordini del giorno sulla cessione delle ex case cantoniere a comuni e associazioni e sul trasferimento dei beni del deposito di Solomeo ai comuni interessati.
"Nello specifico - spiega Dottorini - il primo ordine del giorno approvato impegna la Regione a rendere possibile il trasferimento del patrimonio presente nei depositi e negli archivi della Regione ai Comuni interessati. In questo modo alcune opere importanti per i territori e per la cultura locale, come ad esempio il lascito Franchetti, potranno essere esposti, conservati e resi fruibili ai cittadini nel Comune di appartenenza, com'è giusto che sia. Riteniamo che si tratti di un atto importante per la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico e culturale della nostra regione in collaborazione con le amministrazioni locali". 
"Il secondo ordine del giorno approvato - continua Dottorini - facilita e incentiva la possibilità di Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio. Questa modalità di affidamento si affianca a quanto è già possibile fare in altre regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale 106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari, prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro, valutata anche l'efficacia della norma, potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni attualmente inutilizzati come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra. La nostra Regione da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante e crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali e in seconda battuta ad associazioni e cooperative di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria".
"Avremmo preferito - conclude Dottorini - che all'interno del Piano patrimoniale fosse inserito un crono programma di massima circa l'operatività della legge sulle terre ai giovani, con l'approvazione definitiva del regolamento sul Banco della Terra. Ad oggi sono centinaia i cittadini che si sono mostrati interessati a questa opportunità di sviluppo economico sociale e sostenibile e purtroppo i ritardi della Giunta non contribuiscono di certo a favorire le opportunità che la legge mette a disposizione".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Inaccettabile che a decidere del destino di un bene così prezioso sia il presidente uscente di un ente che avrebbe dovuto essere soppresso e che invece le riforme di Renzi hanno resuscitato"

AMBIENTE. DOTTORINI: "POLVESE APPARTIENE AGLI UMBRI. PROVINCIA CESSI GIOCO TRE CARTE E FACCIA CHIAREZZA"

E' tempo che finisca il gioco delle tre carte, che la Provincia esca allo scoperto e faccia chiarezza su questa vicenda dai contorni preoccupanti ed ambigui. E' inaccettabile che a decidere del destino di una parte così importante del nostro territorio regionale siano il presidente e l'esecutivo uscente di un ente che avrebbe dovuto essere soppresso e che invece le riforme di Renzi hanno resuscitato. Siamo convinti che l'Umbria si mobiliterà contro la privatizzazione e la cementificazione di un bene prezioso come l'Isola Polvese". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione per un'Umbria Migliore, commenta la previsione dell'alienazione dell'Isola Polvese contenuta nel Piano delle alienazioni 2014-2016 della Provincia di Perugia.
"Ci sono beni pubblici e beni privati. E poi esiste una categoria di beni che sfugge a questi due tipi di appartenenza andandosi a collocare su un piano privilegiato, non suscettibile di valutazione economica e di manovre di esclusione, in quanto volti all'esercizio dei nostri diritti fondamentali. Il paesaggio è uno di questi e sarebbe bene che la Provincia di Perugia se ne rammenti. Già nel marzo scorso, quando l'ente provinciale aveva deliberato l'affidamento del servizio di gestione della Polvese ad un soggetto privato per ventun anni, avevamo espresso forti perplessità nei confronti di un'operazione che, se da una parte presentava una dubbia convenienza economica, dall'altra prevedeva sicure ripercussioni negative dal punto di vista ambientale, culturale e di sostenibilità. Quella delibera, che poi fu ritirata - spiega Dottorini - oggi invece rispunta fuori con la previsione nel bilancio provinciale di un'entrata di 30 milioni di euro ricavati dalla vendita dell'isola più grande del Lago Trasimeno. Tutte le rassicurazioni date e gli impegni presi sembrano quindi carta straccia. Riteniamo grave che si decida di fare un passo indietro e ancora più grave che questa scelta sia motivata dalle difficoltà finanziarie in cui versa l'ente. Ancora una volta nessun coinvolgimento di cittadini, associazioni e soprattutto delle amministrazioni direttamente interessate rispetto a un'area ricadente nel loro territorio comunale. Torniamo a ribadire - prosegue Dottorini - che sarebbe intollerabile osservare un luogo incantevole come l'Isola Polvese, un pezzo della nostra storia e della nostra geografia, essere trasformato in un centro sportivo con tanto di piscina, campo da tennis e da golf. Inoltre è prioritario che si ponga l'accento sulla fruibilità che gli umbri avranno di questo gioiello della natura che appartiene a loro da sempre e che, negli anni, è divenuto oltre che meta turistica anche un importante centro di educazione ambientale". 

Perugia, 24 ottobre 2014
"ll Governo pensa di eliminare bollo ridotto per auto e moto storiche da collezione. Già allo studio nostra proposta regionale per salvaguardare almeno diritti acquisiti"

BOLLO AUTO. DOTTORINI E DI BELLO:

"Si tratta di un vero e proprio 'scippo' ai danni dei cittadini e dei semplici collezionisti che si vedranno di fatto togliere un diritto acquisito oramai da anni. Se le modifiche riguardanti il regime fiscale agevolato per i veicoli storici dovessero essere confermate sulla legge di stabilità, dovremo trovare gli strumenti più adeguati per far fa valere le ragioni dei tanti appassionati che rischiano di subire un altro pesante balzello a esclusivo tornaconto d'immagine di un governo a corto d'idee". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e promotore del provvedimento  per l'autocertificazione delle auto storiche, e l'ingegnere Dario Di Bello, responsabile consumatori della medesima associazione e maggiore esperto italiano in tema di legislazione di auto e moto storiche, intervengono sull'ipotesi contenuta nella bozza del testo di legge di stabilità elaborato dal Governo Renzi che prevede la cancellazione del regime fiscale agevolato per i veicoli (auto e moto) ventennali di particolare interesse storico e collezionistico.
"Se la proposta del Governo dovesse trovare consenso - continuano Dottorini e Di Bello - ci troveremmo di fronte ad un aumento medio del 500 per cento ai danni di oltre 3mila cittadini umbri che si ritroveranno a dover pagare il bollo pieno e non ridotto sui veicoli storici e da collezione. Stiamo parlando, nella stragrande maggioranza dei casi, di semplici appassionati e collezionisti che usano in maniera sporadica e amatoriale le auto e le moto beneficiarie del regime fiscale agevolato e che da un giorno all'altro vedranno aumentare vertiginosamente il costo del bollo di circolazione. Avremmo preferito che il Governo intervenisse sul club privato Asi, con bilanci che superano i 20 milioni di euro, obbligandolo a pubblicare l'elenco dei veicoli storici o che anticipasse la storicità a 25 anni senza il balzello dell'iscrizione, invece di rivalersi indistintamente su tutti gli appassionati e semplici collezionisti".
"Per quanto ci riguarda - concludono Di Bello e Dottorini - stiamo già verificando con gli uffici legislativi la possibilità di intervenire con un provvedimento a livello di legislazione regionale affinché siano salvaguardati i diritti acquisiti da quei 3mila collezionisti umbri che hanno ottenuto negli scorsi anni la certificazione di storicità per il proprio veicolo ultraventennale, ed evitare che gli stessi siano costretti a pagare la tassa di possesso con un aumento medio del 500 per cento".
Dottorini e Di Bello invitano gli interessati a restare aggiornati collegandosi all'indirizzo http://dottorini.com/auto-e-moto-storiche/ oppure scrivendo a ".

Perugia, 22 ottobre 2014
"Centinaia di migliaia di persone dentro il vortice della dipendenza e 2 milioni al giorno spesi in Umbria. Bene marchio no-slot, agevolazioni fiscali e prevenzione"

GIOCO D'AZZARDO. DOTTORINI: "DOMANI VOTO FINALE PER CONTRASTO A LUDOPATIA, DA UMBRIA IMPORTANTE RISPOSTA A VERA EMERGENZA SOCIALE"

"Il voto di domani segna la tappa finale di un percorso che porta anche l'Umbria nel novero delle regioni che tentano di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo e gli affari più o meno leciti che ad esso si collegano. La ludopatia si sta trasformando in una vera emergenza sociale, per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto al rischio di dipendenza. Non possiamo più assistere inermi a una pratica che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze familiari, economiche e sociali". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria Migliore e firmatario di una delle tre proposte di legge per il contrasto della ludopatia, si esprime sulla votazione che coinvolgerà domani il Consiglio regionale sul testo di legge riguardante le "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico". 
"L'Italia è uno dei tre paesi al mondo dove si gioca di più e l'Umbria, con i suoi 2 milioni di euro spesi al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati, non è esente dal fenomeno. La crisi economica  - spiega Dottorini - ha contribuito non poco al dilagare di quella che oggi potremmo definire una vera e propria emergenza sociale, assecondata dalla politica scellerata e ipocrita di uno Stato che da un lato lucra sull'azzardo, dall'altro è chiamato a riparare ai danni sociali e sanitari che esso provoca. I dati ci dicono che da 800mila a 1,5 milioni di italiani rischiano di diventare, o già lo sono, dipendenti dal gioco d'azzardo. Per questo riteniamo importante lo sviluppo sia di una serie di iniziative atte a prevenire la malattia come la creazione di gruppi di auto-aiuto e l'attivazione di un numero verde regionale, sia di azioni che vanno a contrastare concretamente il fenomeno come il divieto di disporre di slot-machine per i locali che si trovano a meno di 500 metri dalle scuole, e la previsione di un marchio etico "no- slot" per i  locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco. In particolare - prosegue il presidente dell'associazione Umbria Migliore - giudichiamo lungimirante la previsione di agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale per gli esercizi che, per una scelta di coscienza, rinunciano agli incassi delle slot-machine preferendo non essere complici di un sistema che trascina centinaia di migliaia di persone dentro il vortice della dipendenza".

Perugia, 20 Ottobre 2014
"Tutte le belle parole su spending review, costi standard, sprechi pubblici si infrangono su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone" 

ASL 1. DOTTORINI INTERROGA LA GIUNTA SU SERVIZIO

"Occorre che l'assessorato alla Sanità avvii un'indagine interna per verificare se rispondono al vero le notizie emerse da una recente inchiesta giornalistica in base alla quale risulta un acquisto da parte della Asl n.1 di prodotti sanitari con costi più che doppi rispetto al prezzo praticato ai soggetti privati. Questa notizia mette a nudo quella che appare come la punta di un grande iceberg fatto di sprechi e malagestione di cui, a quanto pare, deve rispondere soprattutto il governo nazionale, ma che interpella anche il Servizio sanitario regionale". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e Presidente di Umbria migliore, annuncia la presentazione di un'interrogazione urgente alla Giunta regionale in merito a quanto emerso dall'inchiesta della trasmissione "Le Iene" dal titolo "Paga la Asl? Costa il triplo" andata in onda nei giorni scorsi da cui emerge "una disparità inammissibile tra quanto richiesto al privato rispetto al pubblico per l'acquisto di presidi sanitari praticamente identici".
"Risulta paradossale - continua Dottorini - che possa esistere una doppia tariffazione su prodotti identici e che nessuno fino ad oggi si sia reso conto di questa situazione. Se solo provassimo ad immaginare cosa potrebbe essersi verificato in casi analoghi o per altri materiali sanitari, ci troveremmo di fronte a uno sperpero di risorse di dimensioni eclatanti. Ovviamente noi non siamo nelle condizioni di poter affermare nulla in proposito, ma chiediamo alla Giunta regionale di dirci se è a conoscenza di altre situazioni simili o se può escludere che casi come quello denunciato si verifichino anche per altre categorie di forniture sanitarie. Inoltre è opportuno conoscere se e da quanto tempo si protraggono queste circostanze. E' necessario insomma fare al più presto chiarezza e soprattutto chiedere al Governo nazionale di rivedere il cosiddetto nomenclatore tariffario, dotando anche le Regioni di un potere di controllo che, a quanto pare, a tutt'oggi non hanno. Tutte le belle parole sulla spending review, sui costi standard, sugli sprechi nella pubblica amministrazione si infrangono su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone e dove su una semplice coppia di plantari ortopedici esiste un margine di possibili risparmi incredibilmente elevato e incomprensibilmente ignorato".

Perugia, 16 ottobre 2014

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"Troppo facile fare gli splendidi con le tasse degli altri. Solo un lifting mediatico a danno dei cittadini e delle famiglie colpite dalla crisi economica e sociale"

LEGGE STABILITÀ. DOTTORINI:

"Apprezziamo le parole della Presidente Marini a difesa dell'autonomia tributaria e amministrativa della nostra Regione. Il governo Renzi fa propaganda sulla pelle dei cittadini riversando il carico delle sue trovate pubblicitarie su chi vedrà inevitabilmente tagliarsi le prestazioni del servizio sanitario e il trasporto pubblico. E' troppo facile fare gli splendidi con le tasse degli altri". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria migliore, commenta quanto annunciato dal Governo nazionale e invita la Presidente Marini a non subire l'arroganza di scelte dettate più dalla convenienza mediatica che dalla reale necessità del bene comune.
"Il taglio delle tasse annunciato con la legge di stabilità, attraverso la diminuzione dello stanziamento dei fondi relativi alla sanità e al trasporto pubblico locale alle regioni, indurrà inevitabilmente o a tagli drastici dei servizi o ad aumentare le tasse per garantire ai cittadini i servizi minimi indispensabili come una sanità a portata di tutti e garanzie per le famiglie colpite da una crisi economica e sociale di proporzioni gigantesche. Per questo ha fatto bene la Presidente - continua Dottorini - a dire fin da subito che non aumenterà le tasse per conto terzi, in particolare quando questi terzi altri non è che il Governo nazionale che per farsi bello nei confronti dei cittadini promette un taglio delle tasse al quale però dovranno fare fronte le Regioni, che si vedranno diminuire gli stanziamenti per sanità e trasporto pubblico locale, tecnica questa degna dei peggiori demagoghi che invece di assumersi la responsabilità di scelte drammatiche le lasciano fare ad altri, vantandosi nel frattempo di essere dalla parte dei cittadini. Purtroppo si tratta di una pantomima già vista durante i governi Berlusconi e alla quale oramai i cittadini non si assoggettano facilmente, sapendo riconoscere benissimo il fatto che ad annunci mirabolanti e privi della necessaria copertura economica corrispondano tagli inevitabili da parte degli Enti locali. Saremo al fianco della Presidente Marini se vorrà andare fino in fondo nel contrastare la maldestra azione di lifting mediatico che il Governo sta attuando sulla pelle degli enti locali e dei cittadini".

Perugia, 17 ottobre 2014
"Saremo al fianco di associazioni umanitarie, commercio equo e ong. Sono queste le realtà che ridisegnano un volto solidale per la nostra società" 

MARCIA PACE. DOTTORINI:

"I conflitti cruenti che giorno dopo giorno vediamo nascere in diverse parti del mondo, le sempre più preoccupanti contrapposizioni di matrice etnica e religiosa e la grave situazione politica, economica e sociale in cui versa la nostra società ci spingono ancora una volta ad aderire con convinzione alla Marcia della Pace da Perugia ad Assisi. Crediamo infatti che i chilometri da percorrere insieme non rappresentino solo una memoria storica, ma siano una testimonianza fondamentale per ribadire che il dialogo è l'unica vera strada verso la costruzione un mondo migliore e più giusto". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini annuncia la sua partecipazione alla ventesima edizione della marcia Perugia-Assisi che si terrà domenica 19 ottobre.
"La pace non è un valore astratto, ma qualcosa che richiede di essere costruito concretamente, che chiama ogni singolo e in particolare le istituzioni politiche ad una presa di coscienza forte, ad una quotidiana scelta di impegno e responsabilità. Gli effetti funesti del nostro sistema iper-liberista - spiega Dottorini - sono ormai sotto gli occhi di tutti: con l'amplificarsi delle diseguaglianze anche nei paesi considerati ricchi, la povertà non è più una questione riguardante solo il cosiddetto terzo mondo. Le politiche delle grandi istituzioni economico-finanziarie recepite dai governi nazionali, invece di risolvere i problemi, affamano sempre di più le popolazioni e di fatto sono causa e sintomo di una società guidata dalla logica del profitto e dal mito del mercato, piuttosto che dagli ideali di solidarietà, pace tra i popoli e fraternità. Riteniamo invece che riappropriarci di questi valori, ponendoli al centro delle nostre politiche, sia la sola via praticabile per scrivere una storia diversa, dove giustizia sociale ed equità possano scardinare le logiche malate che consegnano il nostro futuro ai potenti della finanza e ai signori della guerra e garantire ad ogni essere umano i suoi diritti e la sua dignità".
"È per questo - conclude il presidente dell'associazione Umbria Migliore - che domenica cammineremo a fianco delle associazioni e dei movimenti che quotidianamente si impegnano dal basso per costruire un altro mondo possibile. Dalle Ong alle botteghe del commercio equo, dalle associazioni giovanili alle missioni umanitarie, sono queste le realtà in grado di ridisegnare concretamente il volto della nostra società: un volto fatto di buone pratiche, responsabilità e fraternità".

Perugia, 17 ottobre 2014
"Un ringraziamento va agli organizzatori, ai tanti giovani e volontari che ci hanno regalato un Altrocioccolato memorabile per qualità e varietà degli eventi proposti. Giovani, famiglie, espositori e artisti hanno dato vita a un grande evento di respiro nazionale" 

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"Erano anni che Città di Castello non viveva un'esperienza di così alto profilo etico e culturale, con una partecipazione tanto articolata e numerosa. Giovani, famiglie, espositori e artisti hanno dato vita a un grande evento di respiro nazionale che ha saputo coniugare la lotta per la giustizia e l'equità a un'occasione di festa attorno a un prodotto da tutti amato come il cioccolato. Un ringraziamento va agli organizzatori, ai tanti giovani e volontari che si sono rimboccati le maniche e ci hanno regalato un Altrocioccolato memorabile per la qualità e la varietà degli eventi proposti. Questa è l'Umbria che ci piace, questa è la città che merita di essere valorizzata". Così il consigliere regionale Oliviero Dottorini, promotore della legge regionale 3 del 2007 per la valorizzazione del commercio equo e solidale, commenta il grande successo di Altrocioccolato nell'edizione che si è svolta a Città di Castello e che ha coinvolto decine di migliaia di visitatori.
"E' stata un'edizione eccezionale che ha messo in evidenza la grande capacità organizzativa e attrattiva delle organizzazioni del commercio equo e solidale. La città ha risposto al meglio, dando vita a una sinergia che ha coinvolto associazioni, piccoli produttori, commercianti e soprattutto tanti giovani e famiglie. Oggi si raccolgono i frutti dell'impegno di tanti volontari che da anni lavorano sul campo per un altro mondo possibile. La nostra - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge finanziata annualmente con risorse significative. La continuità nel tempo di Altrocioccolato e delle iniziative nelle scuole ha creato sicuramente un terreno fertile alla riuscita di questo grande evento. Ora credo sia interesse di tutti continuare a valorizzare un'iniziativa che, oltre a rivitalizzare il centro storico di una città in seria difficoltà, si propone di promuovere un modello alternativo di economia, di agricoltura e di produzioni basate sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente. E' grazie a iniziative come Altrocioccolato che i giovani e i consumatori dell'Umbria possono conoscere proposte concrete per immaginare vie d'uscita dall'ingiustizia che troppo spesso caratterizza le relazioni economiche, soprattutto nei confronti dei piccoli produttori svantaggiati del Sud del mondo, ma anche verso i piccoli produttori italiani".

Perugia, 13 ottobre 2014

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Il presidente della commissione Bilancio: "Occasione da non farsi sfuggire per riportare un patrimonio dall'immenso valore storico e culturale a Città di Castello"

LASCITO FRANCHETTI. APPROVATO ORDINE DEL GIORNO DOTTORINI SU RITORNO A CASTELLO:

"Grazie all'ordine del giorno  approvato dalla commissione Bilancio del Consiglio regionale i beni e gli archivi del lascito Franchetti, attualmente conservati nel deposito regionale di Solomeo, potranno fare ritorno a Città di Castello, magari per essere esposti e consultati nei nuovi locali della biblioteca comunale di Palazzo Vitelli a San Giacomo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno proposto dallo stesso Dottorini che impegna la Regione a trasferire i beni attualmente custoditi a Solomeo, come il lascito Franchetti, ai Comuni che manifestino interesse e disponibilità alla valorizzazione.
"Per Città di Castello - continua il Presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - è un'occasione da non farsi sfuggire per riportare nella legittima collocazione un pezzo importante della propria memoria storica e del proprio patrimonio culturale. Si tratta di una mole consistente di reperti di grande valore documentario, relativi in modo particolare, ma non solo, all'esperienza educativa e sociale delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano. Si tratta di documenti che riguardano le figure dei baroni Franchetti, ma anche la gestione delle scuole, i registri scolastici, i programmi svolti, gli elaborati degli alunni e materiali didattici di varia natura. Una ricchezza di cui il nostro tessuto cittadino deve riappropriarsi, non solo fisicamente ma come patrimonio culturale da mettere a disposizione di tutti. Da questo punto di vista ho apprezzato che il mio ordine del giorno sia stato votato anche dal collega Lignani Marchesani, a testimonianza del valore di un atto che oltrepassa i confini politici e che mira all'esclusivo interesse della città. Ci sarà da tener conto del fatto che a fronte di manoscritti e documenti ben conservati, il deposito di Solomeo conserva anche alcuni manufatti in cattivo stato di conservazione che necessitano di accurati restauri e manutenzione". 
"Adesso - conclude Dottorini - c'è solo da aspettarsi che il Comune sappia raccogliere questa opportunità che gli viene messa a disposizione e non indugi oltre nel manifestare il legittimo interesse a voler acquisire le opere e i beni materiali del lascito Franchetti, valorizzandone al massimo le potenzialità turistiche, educative e culturali, coinvolgendo anche chi di quel patrimonio è l'erede morale e culturale".

Perugia, 2 ottobre 2014
"Le ex case cantoniere attualmente inutilizzate potranno essere usate da Comuni e associazioni per progetti turistici e sociali, mentre gli archivi e i beni di Solomeo torneranno ai Comuni interessati. Importanti rassicurazioni su Banco della Terra"

PIANO PATRIMONIALE. DOTTORINI: BENE APPROVAZIONE NOSTRI ORDINI DEL GIORNO. EX CASE CANTONIERE A COMUNI E ASSOCIAZIONI, BENI SOLOMEO DI NUOVO FRUIBILI

"Il Programma di politica patrimoniale 2014/2016, arricchito da due ordini del giorno da noi proposti, rappresenta un passo in avanti per la programmazione regionale e per la valorizzazione e messa in uso di beni e immobili altrimenti destinati a inutilizzo e degrado. Con la possibilità di destinare parte dei beni e degli immobili ex Anas facenti parte del patrimonio regionale ai comuni e alle associazioni che ne facciano richiesta si aprono possibilità e opportunità per lo sviluppo di settori fondamentali come il turismo e il sociale". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, interviene sulla approvazione da parte della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Programma di politica patrimoniale 2014/2016 e dei due ordini del giorno proposti dallo stesso Dottorini.
"Nello specifico - spiega Dottorini - il primo ordine del giorno approvato impegna la Regione a rendere possibile il trasferimento del patrimonio presente nei depositi e negli archivi della Regione ai Comuni interessati. In questo modo alcune opere importanti per i territori e per la cultura locale, come per esempio il lascito Franchetti, potranno essere esposti, conservati e resi fruibili ai cittadini nel Comune di appartenenza, com'è giusto che sia. Riteniamo che si tratti di un atto importante per la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico e culturale della nostra regione in collaborazione con le amministrazioni locali".
"Il secondo ordine del giorno approvato - continua Dottorini - facilita e incentiva la possibilità di Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio. Questa modalità di affidamento si affianca a quanto è già possibile fare in altre regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale 106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro, valutata anche l'efficacia della norma, potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni attualmente inutilizzati come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra. La nostra Regione da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante e crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali e in seconda battuta ad associazioni e cooperative di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria".
"Abbiamo poi preso atto delle rassicurazioni che l'assessore ha voluto fornirci in merito agli inconcepibili ritardi relativi al regolamento sul Banco della Terra. Vigileremo affinché gli atti di attuazione delle politiche patrimoniali tengano conto degli immobili e dei beni inutilizzati che il regolamento affiderà al Banco. Non faremo mancare il nostro impegno affinché l'iter di attuazione sia rapido e i contenuti del regolamento rispondenti allo spirito della legge".

Perugia, 2 ottobre 2014

"Altre regioni partite dopo già operative, noi fermi al palo con proposta incompleta e da rivedere. Su Banco Terra evitare lungaggini e sacche di discrezionalità"

AGRICOLTURA. DOTTORINI: "INACCETTABILE RITARDO SU REGOLAMENTO PER TERRE A GIOVANI E DISOCCUPATI, GIUNTA PROCEDA SENZA INDUGI

"E' inaccettabile il fatto che a quasi sei mesi dall'approvazione della legge che affida le terre e i beni inutilizzati ai giovani agricoltori, ai disoccupati e ai soggetti svantaggiati non sia ancora operativo il regolamento attuativo. Le richieste di poter accedere alla terrea aumentano di giorno in giorno. In un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando, non si riesce a capire come si possa tergiversare nel dare le gambe ad una legge che potrebbe essere un importante strumento a favore dell'occupazione e dello sviluppo del settore agricolo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, primo firmatario della legge concernente le "Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli" emanato il 5 Aprile scorso, torna a denunciare la mancata emanazione del regolamento attuativo.
"La legge - prosegue Dottorini - parlava di novanta giorni per l'emanazione del regolamento, stiamo superando il doppio del tempo a disposizione e ancora non c'è traccia di questo atto indispensabile per rendere operativo il provvedimento. La Giunta regionale ha preadottato l'atto a fine luglio e da quel momento se ne sono perse le tracce, nonostante le rassicurazioni sui tempi di attuazione. La proposta di regolamento andrebbe inoltre discussa e condivisa, dal momento che vi sono dei punti da chiarire e da rivedere. Resta per esempio da definire il rapporto fra il Piano patrimoniale di prossima approvazione e il Banco della Terra, per evitare che i due inventari si sovrappongano. Inoltre devono essere consentiti gli strumenti di trasparenza e partecipazione, come previsto dal testo di legge, e chiarite meglio le modalità per acquisire la qualifica di agricoltore in caso di domanda per assegnazione dei beni agricoli. Sembrano inoltre eccessivi i sei mesi di tempo concessi ai comuni per fare il censimento dei beni di loro proprietà e c'è ancora da lavorare per definire i criteri di premialità in maniera adeguata".
"Dobbiamo evitare in tutti i modi che si aprano delle sacche di discrezionalità o che la legge si perda nei meandri burocratici degli apparati delle diverse amministrazioni. A quanto ci risulta l'atto è fermo al Cal da fine luglio e, pur essendo scaduti abbondantemente i tempi per rendere il parere, la Regione resta in attesa senza battere ciglio. Questa legge ha su di sè grandi aspettative da parte di numerosi i cittadini che continuano ad attendere l'emanazione dei primi bandi per l'assegnazione dei terreni. Quella sulla terra ai giovani agricoltori - spiega il primo firmatario Dottorini - è una legge all'avanguardia a livello nazionale, che valorizza le risorse abbandonate e contribuisce a garantireoccupazione alle fasce più deboli del nostro tessuto sociale. Riteniamo molto grave che si continui ad accumulare ritardo su un provvedimento che è nato con l'obiettivo di incrociare l'esigenza di salvaguardia e recupero dei numerosi terreni e immobili agricoli, sia pubblici che privati, che attualmente non sono utilizzati o abbandonati, con quella di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano difficoltà spesso insormontabili nell'avviare la propria attività. E' inaccettabile - conclude Dottorini - il fatto che in regioni, come il Lazio, partite più tardi rispetto all'Umbria, si sia già provveduto all'assegnazione dei terreni, mentre qui stiamo ancora fermi al palo e con una proposta incompleta e in parte da rivedere. E' necessario agire coerentemente e con la massima celerità se vogliamo valorizzare il patrimonio pubblico e allo stesso tempo rilanciare un settore, quello agricolo, di vitale importanza per la nostra economia, ma anche per la tutela del nostro paesaggio."

Perugia, 1 ottobre 2014

"Punto fermo sulla contrarietà della Regione e sullo stop alla conferenza dei servizi. Opera devastante che mette a rischio ambiente e aree di pregio. Governo ci ascolti"

METANODOTTO SNAM. DOTTORINI:

"L'approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro la realizzazione del gasdotto Brindisi-Minerbio rappresenta una prima nota positiva in una vicenda che rischia di compromettere definitivamente il territorio e il paesaggio di alcune aree di pregio e di protezione della nostra regione. L'Umbria dà in questo modo un segnale chiaro e mette un punto fermo sulla vicenda del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio impegnando la Giunta a dare parere negativo al tracciato proposto dall'azienda e a ricercare attraverso il tavolo tecnico istituito presso il Ministero soluzioni alternative e meno impattanti, evitando che il Governo aggiri l'ostacolo dando il via libera alla Conferenza dei servizi". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte dell'aula di Palazzo Cesaroni della mozione contro la realizzazione del progetto di gasdotto Snam Brindisi-Minerbio.
"Il progetto - ricorda Dottorini - prevede l'attraversamento per 120 chilometri dei territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello, intersecando numerosi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale come il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga caratterizzato da un perimetro complessivo di 3 metri e un diametro di 1,20 metri che renderebbe necessario ricorrere ad una servitù di gasdotto sicuramente superiore ai 40 metri di larghezza. Sempre secondo gli elaborati progettuali si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. Settori di fondamentale importanza per l'economia della nostra Regione e dei territori interessati".
"E' significativo - continua Dottorini - che il centrodestra non abbia partecipato al voto, rischiando in questo modo di far saltare la mozione. Adesso ci aspettiamo dalla Giunta atti concreti che diano seguito a quanto deciso oggi dal Consiglio regionale, di concerto con le altre regioni interessate, e comunichi la contrarietà dell'Umbria all'avvio della conferenza dei servizi prevista per la definizione dell'iter autorizzativo dell'opera senza aver prima individuato un tracciato alternativo. Da parte nostra continueremo a monitorare la vicenda e le risultanze che tecnici e amministratori vorranno fornire nel tavolo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di individuare soluzioni condivise e che non penalizzino le peculiarità e le risorse ambientali, economiche e paesaggistiche dei nostri territori".

Perugia, 30 settembre 2014 

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