Nei giorni scorso abbiamo interrogato l'assessore all'Ambiente (!) Silvano Rometti (Psi) sulla volontà di rilanciare il carbone (e forse bruciare i rifiuti) a Gualdo Cattaneo. La risposta non arriva, anche perché sarebbe difficile spiegare i motivi di una scelta così palesemente in contrasto con i tanto decantati propositi di green economy. In compenso non si fa attendere la reazione arrogante, scomposta e nervosa del capogruppo socialista Buconi, che chiede che il capogruppo dell'Idv Dottorini, venga rimesso in riga.Ecco la nostra risposta.
POLITICA. DOTTORINI (IDV): ROMETTI STA ANDANDO CONTRO DECISIONI DELLA MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA. BUCONI VADA A RILEGGERSI GLI ATTI
"Per una volta Buconi mi trova d'accordo. In effetti c'è un problema: c'è un assessore all'Ambiente che punta la sua politica su inceneritori e carbone, evitando di rispondere a qualsiasi interrogazione che riguarda le emergenze ambientali della nostra regione, da Gualdo Cattaneo a Bettona e Marsciano, da Belladanza e Pietramelina al metanodotto Snam. Questo qualche problema lo pone e per questo sarebbe importante innanzitutto comprendere le motivazioni del blitz che ha portato poche settimane fa a modificare il Piano dei rifiuti contro tutti gli accordi di maggioranza". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta le parole del collega Buconi circa "i comportamenti dello stare insieme in maggioranza".
"Purtroppo - continua Dottorini - le scelte che l'Assessore Rometti sta perpetuando in materia di energia, e in particolare per quanto riguarda la Centrale Enel di Gualdo Cattaneo, vanno a contraddire decisioni prese dalla maggioranza di centrosinistra nella passata legislatura. Buconi prima di dare lezioni morali sulla correttezza dei comportamenti avrebbe fatto bene a documentarsi e leggere la delibera numero 194 del Consiglio regionale del 30 ottobre 2007 (che alleghiamo), in cui tutta la maggioranza di centrosinistra - ricorda Dottorini - si è espressa contro il 'progetto di co-combustione a biomasse agricole previsto per la centrale Pietro Vannucci' e che tra l'altro ha impegnato la Giunta regionale 'a non bruciare nella centrale di Ponte di Ferro rifiuti (cdr) o altro materiale inquinante ulteriore rispetto a quello già attualmente in uso'. Tra l'altro quella mozione chiedeva anche che venisse realizzata una indagine epidemiologica per verificare malattie e patologia presenti nell'area della centrale".
"Se qualcuno pensa di poter utilizzare il grimaldello della green economy per scardinare ogni regola di tutela ambientale e di salvaguardia delle potenzialità economiche della nostra regione ha sbagliato i suoi conti - conclude Dottorini -. Noi continueremo a batterci per un Piano dei rifiuti razionale e non asservito agli interessi economici e per una valorizzazione delle qualità ambientali e culturali dell'Umbria che sappiano farsi volano di sviluppo economico e rilancio occupazionale".
Perugia, 26 maggio 2011
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