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Ultime notizie in Politica

"Chiarire al più presto se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. A rischio la credibilità di un intero sistema"

GALLERIA LA FRANCA. DOTTORINI:

"Quanto emerge dalle anticipazioni della trasmissione Report è inquietante e necessita di immediati chiarimenti. Sarebbe bene abbassare i toni trionfalistici che accompagnano spesso le grandi opere e verificare con puntualità e trasparenza gli esiti del fiume di risorse pubbliche investite". Oliviero Dottorini (Umbria Migliore), presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, commenta con queste parole le anticipazioni dell'intervista che andrà in onda su Report da cui emergerebbero risvolti allarmanti riguardo alle modalità di esecuzione dei lavori per la galleria La Franca, che dovrebbe essere aperta nei prossimi mesi.
"Le parole dell'operaio intervistato - aggiunge Dottorini - gettano un'ombra pesante sulla correttezza nell'esecuzione dei lavori e anche sul reale ritorno economico per il tessuto sociale ed economico della Regione di operazioni come quelle relative alla Quadrilatero. Occorre che si faccia chiarezza al più presto sulle eventuali responsabilità, chiarendo se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. Le varie inchieste che stanno emergendo a livello nazionale sembrano fare emergere un sistema tutt'altro che trasparente in cui spregiudicatezza e malaffare attecchirebbero in maniera decisa. Per questo occorre che le istituzioni preposte escludano in maniera categorica che la Foligno-Civitanova possa essere stata oggetto di scorrettezze progettuali o realizzative. Come sappiamo, la galleria La Franca è stata realizzata in un settore orografico molto complesso, a circa 700 metri d'altitudine. Se le parole dell'operaio intervistato rispondessero al vero, non possiamo neppure immaginare quali sarebbero le conseguenze sulla credibilità di un intero sistema".

Perugia, 10 aprile 2015

"Un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla"

POLITICA. DOTTORINI: POLITICHE DI GENERE E PROPOSTA POPOLARE SU SANITA' VITTIME DI ACCORDI BIPARTISAN

"Politiche di genere e proposta popolare sulla sanità sono le vittime sacrificali di questa fine legislatura. E' grave che il Consiglio abbia rifiutato di affrontarle venendo meno ad impegni assunti da tempo. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla". Sono le parole con cui il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'ultima seduta del Consiglio regionale durante la quale è stata esclusa per un presunto e non causale vizio procedurale la proposta di legge popolare sulla sanità e non è stata ammessa la trattazione della proposta di legge sulle "politiche di genere" e "per una nuova civiltà delle relazioni tra uomini e donne" (la proposta di inserimento da parte di Dottorini è stata bocciata con 18 voti contrari e 3 a favore).
"Si tratta in entrambi i casi di un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini della nostra regione. I promotori e le associazioni coinvolte sanno benissimo come e chi è responsabile dell'insabbiamento dei due disegni di legge. Nel caso della proposta di iniziativa popolare sulla sanità - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - un escamotage procedurale ha fatto sì che il testo, pur approvato da molte settimane dalla prima commissione e pur inserito all'ordine del giorno, non sia stato esaminato, dando un segnale pessimo agli oltre 3mila cittadini che lo avevano sottoscritto. Come già avvenuto per gli 8500 sottoscrittori della petizione contro la trasformazione della E45 in autostrada, si è preferito mettere la testa sotto la sabbia e affossare tutto piuttosto che affrontare a viso aperto una discussione sui temi posti e accuratamente mediati da un lungo confronto di commissione. Riguardo alle politiche di genere non si capisce sulla base di quale patto Pd, Psi e centrodestra siano giunti a sacrificare un testo in discussione da molti mesi e ritenuto elemento fondamentale delle politiche regionali. La mia proposta di inserire il tema all'ordine del giorno è stata bocciata in maniera clamorosa e bipartisan, come se il tema non fosse condiviso nei suoi contenuti e nella sua urgenza. Su questo argomento poi, come è evidente, la prima commissione non ha alcuna competenza e chiamarla in causa come luogo di patti politici dimostra solo scarso senso delle istituzioni". 
"Quelli di ieri non sono certo bei segnali che si trasmettono alla comunità regionale - conclude Dottorini -. Credo che a rimetterci sia innanzitutto la credibilità delle istituzioni e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi".

Perugia, 27 marzo 2015
Mentre i fautori della Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, la commissione si fa beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini. Dottorini: "Per loro sarà un boomerang" 

E45. DOTTORINI: CONSIGLIO REGIONALE INSABBIA PETIZIONE CONTRO AUTOSTRADA A PEDAGGIO, SNOBBATA LA VOLONTA' DI 8500 CITTADINI

"E' veramente paradossale che, mentre i fautori della realizzazione dell'autostrada Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, il Consiglio regionale decida di farsi beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini contro la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio. Destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, hanno deciso di insabbiare la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini che chiedono a gran voce la revisione del parere favorevole dato a più riprese dalla Regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta così la decisione assunta dalla Seconda commissione consiliare che ha deliberato all'unanimità di non ascoltare neppure il comitato promotore "No E45 autostrada" demandando alla Giunta regionale il compito di occuparsi, nell'ambito del Piano regionale dei Trasporti, della petizione popolare.
"Dopo lo scandalo emerso con l'inchiesta 'Sistema' - chiede Dottorini - cos'altro deve succedere per convincere la politica dell'assurdità di quest'opera? Neppure le nubi della corruzione che leggendo le intercettazioni paiono addensarsi fitte su questo progetto sono in grado di scalfire le convinzioni dello schieramento trasversale che da sempre sostiene questa follia progettuale. Eppure logica vorrebbe che le inchieste che stanno travolgendo i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche sui territori, inducessero ad un ripensamento degli stessi presupposti che hanno portato a concepire un'opera che, al di là delle vicende giudiziarie, potrà forse soddisfare gli interessi di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo le legittime aspettative della collettività. La prima cosa da fare sarebbe stata quella di dare seguito a ciò che 8.500 cittadini umbri hanno chiesto a gran voce: chiamarli ad esporre le proprie ragioni in commissione e magari procedere alla revoca del parere positivo all'opera fornito dalla Regione e dalla totalità dei Comuni dei territori coinvolti dal tracciato. Ma il Consiglio regionale, con un atteggiamento imbarazzato e pilatesco, ha deciso di non convocare neppure il comitato promotore, come per prassi si è soliti fare, mettendo così la testa sotto la sabbia ed evitando ogni dibattito di merito". 
"Ormai - spiega Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. L'inchiesta 'Sistema' ha portato alla luce un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. In tutto questo il Consiglio regionale non riesce a fare altro che snobbare la volontà di 8500 cittadini che hanno ragioni da vendere nel rivendicare un altro modello di sviluppo e, a questo punto, un'altra moralità nel decidere i destini economici e ambientali di una regione. C'è da scommettere che questa decisione avventata non passerà sotto silenzio e che, come un boomerang, si ripercuoterà sullo stesso Consiglio regionale". 

Perugia, 21 marzo 2015
"Nel Dap entrano Banco della Terra, agricoltura biologica, commercio equo e auto storiche. Catrame, cemento e tabacco non possono essere il motore dell'Umbria"



"Il tempo delle buone intenzioni è terminato da un pezzo e senza scelte coraggiose e coerenti la nostra regione è destinata a un lento e inesorabile declino". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) ha terminato il proprio intervento sul Documento annuale di programmazione (Dap) 2015, approvato dall'Assemblea legislativa con 16 voti a favore e 10 contrari. 
"Si tratta di un Documento in cui trovano spazio temi di importanza strategica per la società civile umbra come riconversione ecologica dell'economia e aiuti mirati a settori strategici del tessuto imprenditoriale. Ma in questi anni non sempre le buone intenzioni sono state seguite da fatti. Sono anni che andiamo sostenendo la necessità di dare impulso a una profonda riconversione del nostro modello produttivo. Catrame, cave, cemento, tabacco e colture inquinanti non possono essere più concepiti come l'unico possibile volano dello sviluppo". 
"Grazie alla nostra azione nel Dap trovano adeguato spazio anche i temi della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale, l'agricoltura  biologica come strumento prioritario per il raggiungimento degli obiettivi fissati e condivisi con l'Unione Europea in ambito di programmazione comunitaria.  Viene anche sanzionato il comportamento scorretto della Giunta che ha tenuto nel cassetto per ben 11 mesi il regolamento attuativo della legge sul Banco della Terra che ha come finalità quella di mettere a disposizione di giovani, cooperative e soggetti svantaggiati i beni pubblici abbandonati o non utilizzati. Di spirito analogo è l'intervento che riguarda l'emanazione del bando per l'assegnazione delle ex case cantoniere Anas a Comuni e associazioni che ne facciano richiesta per scopi turistici e sociali, come previsto dal nostro ordine del giorno approvato in Consiglio regionale l'ottobre scorso. Molto importante il dispositivo, ottenuto non senza difficoltà, che impegna la Giunta a mettere ordine sul caos normativo creato dal Governo Renzi che ha eliminato ogni agevolazione per i veicoli ultraventennali. L'ipotesi è quella di trasformare il cosiddetto bollo da "tassa di circolazione" a "tassa di proprietà", modulando i nuovi importi in base alla potenza dei veicoli (kW) ed alle mutate condizioni date dal provvedimento governativo".  
"Restano ancora molte criticità, sia sulle politiche agricole che ambientali. Tuttavia riteniamo - conclude Dottorini - che le nostre proposte inserite nel Documento approvato vadano a valorizzare una programmazione regionale di per sé ancora troppo ancorata all'antico. Noi ci impegneremo sin d'ora con coraggio e caparbietà a dare il nostro contributo affinché i buoni propositi si traducano effettivamente in azioni capaci di imprimere un cambio di paradigma al nostro sistema regione.".

Perugia, 10 marzo 2015

[Leggi l'intervento in aula]
"Abbiamo sempre operato dalla parte dei cittadini, per questo non è una sorpresa la piena e totale archiviazione della querela proposta dall'ex vice sindaco di Bettona"



"Continueremo a difendere le ragioni dei cittadini di Bettona e di chiunque abbia a cuore gli interessi della comunità, dell'ambiente e della legalità. Agli interessi di pochi abbiamo sempre preferito le ragioni di chi con senso civico si batte per il bene comune. Mi pare che il decreto di archiviazione riconosca chiaramente la correttezza della nostra azione e l'infondatezza di ogni contestazione nei nostri confronti". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, annuncia la piena e totale archiviazione della querela proposta dall'ex vice sindaco di Bettona Valerio Bazzoffia che nel 2010 si sentì diffamato in seguito a due dei tanti comunicati con i quali lo stesso Dottorini intervenne in difesa della zootecnia sostenibile e dei cittadini di Bettona. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto, infatti, l'archiviazione del procedimento sottolineando "la palese veridicità dei fatti esposti negli articoli e altrettanto palese legittimità delle critiche, pacificamente politiche, in detti articoli operate con riferimento alla perdita di credibilità dei componenti della giunta coinvolti nella vicenda".
"Un ringraziamento particolare - afferma Dottorini - va all'avvocato Marco Brusco del foro di Perugia che fin da subito ha messo a nostra disposizione tutta la sua professionalità e le sue competenze. Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre avuto fiducia nelle nostre ragioni e in quelle di cittadini e comitati civici che da sempre si battono per la tutela ambientale del territorio e per uno sviluppo sostenibile e duraturo. Oggi viene riconosciuta in maniera piena e inequivocabile la correttezza delle nostre valutazioni e della nostra azione politica condotta nel rispetto di tutte le parti coinvolte nello scandalo e nella successiva indagine denominata 'Laguna de cerdos'. Il provvedimento che ci viene notificato è la conferma delle nostre buone ragioni e del nostro operato sempre corretto e attento alle istanze dei cittadini, del territorio e della legalità. Per noi è un incoraggiamento ad andare avanti con coerenza, correttezza e altruismo, senza lasciarsi mai intimorire".

Perugia, 7 febbraio 2015

TORNANO I REFERENDUM IN UMBRIA

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Tornano i referendum in Umbria


Oggi abbiamo rimediato a un vero e proprio furto di democrazia. Con la modifica della legge sugli istituti di partecipazione, da me proposta e approvata questa mattina dal Consiglio regionale, è finalmente possibile svolgere i referendum in Umbria, restituendo ai cittadini la possibilità reale di partecipare alla vita democratica e politica della nostra Regione. Fino ad oggi infatti la legge, rendendo incompatibile lo svolgimento del referendum con altre elezioni (fossero esse politiche, regionali o amministrative), di fatto se ne rendeva impossibile la celebrazione.

"Finalmente si impone l'affidamento del 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B. Importante riconoscimento alle imprese sociali che impiegano invalidi, ex degenti di istituti psichiatrici e altri soggetti svantaggiati."

COOPERAZIONE. DOTTORINI: "OK DALL'AULA A NOSTRO EMENDAMENTO: ADESSO COMUNI OBBLIGATI AD AFFIDARE SERVIZI ANCHE A COOPERATIVE SOCIALI"

"Da oggi la clausola sociale a favore delle cooperative di tipo B non sarà più un optional. Con l'approvazione del nostro emendamento si dà concreta applicazione alla norma che impone ai Comuni l'affidamento a queste cooperative sociali di almeno il 5 per cento dei servizi. E' un importante segnale di apertura verso chi, impiegando soggetti svantaggiati o disabili, si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società attraverso la cooperazione sociale. Per noi è il risultato degli sforzi compiuti in questi mesi e siamo molto soddisfatti". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta il voto favorevole dell'Aula di Palazzo Cesaroni sull'emendamento all'atto sulle ex Ipab che riserva una quota del mercato dei servizi locali alle cooperative che impiegano soggetti  svantaggiati o disabili.
"Premiare i comuni virtuosi che decidono di stare dalla parte dei più deboli - spiega Dottorini - significa correggere in modo efficace le spietate regole di mercato e rappresenta un segnale di grande apertura verso la cooperazione sociale e verso chi si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società regionale. Grazie alle modifiche apportate all'art. 33 della legge regionale 26 del 2009, la  Regione avrà a disposizione un importante strumento per incidere sull'applicazione della cosiddetta clausola sociale. Infatti è previsto che una quota del Fondo sociale, ripartito annualmente dalla Regione tra gli enti locali, vada ad incentivare i Comuni i quali sono chiamati ad assegnare almeno il 5 per cento degli affidamenti di beni e servizi alle imprese sociali che impiegano invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e persone condannate ammesse alle misure alternative alla detenzione. Prima del nostro intervento l'obbligo dell'assegnazione di tale quota era rimasta lettera morta, senza nessun controllo e senza alcun incentivo nei confronti degli enti locali. Una situazione di questo genere  non era più sostenibile - prosegue Dottorini - sia perchè umiliava la normativa nazionale sulla cooperazione del 1991, pensata per creare opportunità lavorative per le fasce deboli del mercato del lavoro disegnando un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato, sia perchè non riconosceva il fondamentale ruolo sociale svolto dal settore della cooperazione". 
"E' stata sicuramente importante la disponibilità della Giunta che con la vicepresidente Casciari ha condiviso questa battaglia. Auspichiamo quindi che da subito la Giunta inizi l'attività di monitoraggio nei confronti delle amministrazioni locali attraverso i dati che queste metteranno a disposizione dell'Osservatorio dei contratti pubblici affinchè, a partire dal 2016, i Comuni che risulteranno virtuosi possano beneficiare degli incentivi rappresentati da una percentuale del Fondo sociale regionale. L'aula con il voto di oggi - conclude Dottorini - ha dato applicazione ad un obbligo di legge per troppo tempo rimasto inapplicato e ha riconosciuto finalmente alle cooperative di tipo B l'alto valore sociale della funzione che esse svolgono quotidianamente". 

Perugia, 18 Novembre 2014
"Clima culturale da condannare senza ambiguità: auspichiamo politiche dell'accoglienza, del pluralismo e dell'inclusione, a partire dalle scuole"

OMOFOBIA. DOTTORINI INTERROGA LA GIUNTA: "VIOLENZA E INSULTI A SCUOLA. SE CONFERMATO, EPISODIO GRAVISSIMO"

"Se i fatti fossero confermati, sarebbe gravissimo. Non può essere consentito a un docente di ostentare un atteggiamento di intolleranza, giungendo persino all'aggressività verbale e fisica e tradendo quindi quella che dovrebbe essere la sua funzione di educatore: condannare la violenza e insegnare ai suoi alunni il pluralismo e l'apertura verso l'altro, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale, il suo credo, la sua nazionalità". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione Umbria Migliore, annuncia con queste parole la presentazione di un'interrogazione alla Giunta regionale per chiedere "se rispondono al vero i fatti riportati dalla stampa riguardo a un presunto caso di omofobia accaduto in un istituto superiore della provincia di Perugia, come intende affrontare l'episodio in questione e soprattutto quali azioni intende mettere in campo per contrastare il clima culturale di cui tale episodio è figlio, favorendo di contro una cultura dell'accoglienza, del pluralismo e dell'inclusione".
"Episodi di questo genere - aggiunge Dottorini - sono sintomatici di un clima culturale sempre più diffuso che porta alla stigmatizzazione e alla discriminazione di chi è considerato diverso, perché di fatto non corrisponde ai canoni di normalità stabiliti dalla mentalità comune. Questo è quanto avviene soprattutto in tema di sessualità, con una forte opposizione verso chi manifesta tendenze differenti da quelle considerate "naturali", ma accade spesso anche per motivi religiosi o etnici. Credo che la comunità regionale debba prendere le distanze in maniera inequivocabile da certi episodi e mostrare la propria vicinanza a chi ne è vittima. Forse sarà anche l'ora di portare il tema all'attenzione del Consiglio regionale. C'è un testo già depositato da alcuni colleghi del Pd contro le discriminazioni e e le violenze determinate dall'orientamento sessuale. Credo possa essere una buona base di partenza per consentire alla nostra legislazione di adottare norme chiare che rendano esplicito il riconoscimento della libertà di orientamento sessuale e identità di genere. Questo triste episodio ci dimostra che è urgente dotarsi di strumenti anche legislativi per bloccare il clima di intolleranza crescente e per promuovere una società del pluralismo e dell'inclusione".

Perugia, 17 novembre
"Rettore Paciullo in Cina per promuovere Umbria Academy, mentre a Perugia si sta pensando allo smantellamento dei corsi per cinesi. Necessario ravvedimento"

UNIVERSITÀ. DOTTORINI (UMBRIA MIGLIORE): "NECESSARIO SFORZO COMUNE, INCOMPRENSIBILE DIROTTARE STUDENTI SU ALTRE SEDI"

"Dalla Stranieri pare giungano segnali di ravvedimento riguardo all'ipotesi di delocalizzazione dei corsi di italiano per studenti cinesi. Se confermati, sarebbero da accogliere come una buona notizia e come l'occasione per togliere l'intera regione da una situazione imbarazzante e insostenibile agli occhi della pubblica opinione". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) commenta l'incontro che si è svolto a Palazzo Gallenga per fare il punto della situazione riguardo alla decisione di di trasferire dal 2015 parte dei corsi del progetto "Marco Polo e Turandot" presso strutture convenzionate di altre città italiane.
"E' appena rientrata dalla Cina la delegazione della Regione Umbria e ci risulta che il progetto 'Umbria Academy', che ha l'obiettivo di promuovere offerte formative altamente specializzate rivolte agli studenti cinesi, abbia avuto riscontri molto positivi. Della delegazione faceva parte anche il Rettore Paciullo, che ha partecipato anche alla conferenza stampa di presentazione del progetto. Appare pertanto assai singolare - precisa Dottorini, promotore di un'interrogazione urgente alla Giunta - che mentre la Regione si prodigava a promuovere e costruire contatti istituzionali con le università cinesi, qualcuno stesse nel frattempo immaginando di delocalizzare i corsi della Stranieri di Perugia. Sarebbe incomprensibile se si decidesse, in nome della spending review, di vanificare gli importanti contatti istituzionali con le università cinesi che si sono sviluppati".
"Il progetto coordinato dalla Regione Umbria - spiega il consigliere che questa mattina ha incontrato l'assessore Carla Casciari per fare il punto della situazione - è in grado di offrire agli studenti cinesi proposte concrete e competitive che vanno dall'accoglienza alla possibilità di proseguire gli studi presso gli altri enti accreditati. La Regione Umbria ha sempre investito molto in accoglienza e diritto allo studio ed ha dimostrato, con gli incontri che si sono svolti in Cina, di poter essere molto competitiva dal punto dell'offerta. Non si capisce allora a quale logica risponda la scelta della Stranieri di dirottare verso altri atenei gli studenti cinesi. Non vorremmo - conclude il presidente di Umbria Migliore - che dietro la scelta di delocalizzare i corsi di lingua si celi un disegno che punta a smantellare progressivamente l'Università per Stranieri di Perugia, magari per avvantaggiare altre sedi, come Siena. E' una ipotesi che risulterebbe incomprensibile, almeno se valutata con le categorie del buon senso e dell'interesse regionale, soprattutto se a caldeggiarla fosse chi dovrebbe tutelare le potenzialità della Stranieri e, in particolare, chi della Stranieri è in quota parte responsabile dell'attuale situazione, come il Ministro Giannini. In tutto questo è singolare infatti che alla base di questa situazione ci siano normative che portano la firma del Ministro Giannini che in questo modo si ritaglia un ruolo di doppia protagonista: da un lato è sicuramente tra le responsabili del declino della Stranieri di Perugia, essendone stata rettore fino a pochi mesi fa, dall'altro è la promotrice, in qualità di Ministro, delle normative che inducono le università scadenti e con pochi iscritti a fondersi. Un autentico capolavoro che non vorremmo avesse come esito finale proprio quello di avvantaggiare alcune sedi a discapito di altre".
"Vogliamo ricordare che la Stranieri è uno dei perni sul quale negli anni si è costruito lo spessore e il prestigio culturale e formativo dell'intera Regione. Prima di prendere decisioni è bene che da Palazzo Gallenga si avviino percorsi di coinvolgimento con tutti i soggetti interessati per scongiurare il rischio che si smantelli un'intera filiera virtuosa assieme alla dignità di insegnanti precari che vanno tutelati attraverso uno sforzo comune".

Perugia, 5 novembre 2014
Interrogazione: "Al posto di eliminare duplicazioni e rendite di posizione, si creano nuovi ruoli dirigenziali quando mancano infermieri e medici. A chi è destinato quel posto? Scelta tecnica o 'politica'?"

SANITÀ. DOTTORINI:

"In questo modo si tradisce lo spirito della riforma sanitaria. Invece di tagliare si raddoppia, al posto di razionalizzare la struttura la si appesantisce di figure incoerenti con una visione moderna e al servizio dell'utenza. Spero che la Giunta regionale sappia valutare attentamente quanto sta avvenendo presso la Asl1 in relazione allo stratificarsi di duplicazioni dirigenziali quanto meno inopportune". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) annuncia di aver presentato un'interrogazione per conoscere dalla Giunta regionale le motivazioni che hanno indotto la Asl 1 a bandire un ulteriore posto a tempo indeterminato di Dirigente delle Professioni sanitarie infermieristiche per l'area Nord dell'Azienda Usl1 che andrebbe a sovrapporsi all'attuale dirigente del servizio Sitro già presente nella stessa Azienda sanitaria. L'interrogazione trae ispirazione dal servizio giornalistico ("Asl accorpate, ma gli incarichi raddoppiano") pubblicato dal quotidiano "Il Messaggero - Umbria" il 22 ottobre scorso.
"Abbiamo sempre detto che sarebbe stato sulla capacità di eliminare duplicazioni, rendite di posizione e centri di potere consolidati che si sarebbe misurata la volontà di una reale svolta. Lo spirito che ha contraddistinto la riforma del servizio sanitario - spiega Dottorini - era quello di avviare un processo di razionalizzazione, garantendo servizi efficienti e risparmi per i cittadini. Non comprendiamo pertanto, almeno con la categoria del buon senso, la scelta di creare un ulteriore dirigente che si configura a tutti gli effetti come un doppione. Tra l'altro sarebbe opportuno - aggiunge Dottorini - che prima di passare alla nomina di un dirigente a tempo indeterminato si provvedesse alla necessaria copertura delle carenze attualmente presenti nelle Aziende sanitarie e alla compiuta applicazione della legge 251 del 2000 che prevedere la formale rappresentanza delle aree professionali del comparto sanitario al fine di migliorare l'assistenza ai cittadini. La riforma che abbiamo approvato due anni fa prevedeva, oltre all'accorpamento 'materiale' delle Aziende presenti nella provincia di Perugia, anche la razionalizzazione in termini di postazioni dirigenziali con conseguenti risparmi per cittadini ed enti locali. Per questo crediamo che quanto deciso dalla Usl 1 non sia pienamente aderente allo spirito della riforma e chiediamo che la Giunta si faccia carico di valutare l'opportunità delle scelte effettuate dai manager dell'Azienda e intervenga invece in merito alle reali carenze che contraddistinguono il sistema sanitario locale, che sono la mancanza di infermieri e personale medico, non certo la carenza in ambito dirigenziale. Ovviamente a dipanare le ombre di questa scelta non aiutano le voci che si raccolgono nei corridoi della Usl 1 e che vorrebbero il posto da dirigente a tempo indeterminato legato a uno stretto parente di un noto politico locale. Non ci è dato di sapere se queste interpretazioni corrispondano al vero, ma resta incomprensibile una scelta di questo genere".
"La creazione - conclude Dottorini - di una ulteriore postazione dirigenziale per un servizio che ne è già dotato oltre a essere fuori da ogni logica di risparmio potrebbe anche prefigurare ipotesi di danno erariale per le casse regionali. Da parte nostra possiamo assicurare che non abbasseremo il livello di attenzione e che continueremo a vigilare sulla piena applicazione della riforma sanitaria, sulla razionalizzazione dei costi a carico dei cittadini e sull'efficientamento del sistema sanitario locale".

Perugia, 31 ottobre 2014

  • Leggi l'articolo del Messaggero "Asl accorpate, ma gli incarichi raddoppiano"

  • Scarica l'interrogazione
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