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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ultime notizie in Dai territori

"L'Osservatorio astronomico è uno strumento unico da utilizzare per fini didattico- scientifici, senza escludere le potenzialità ricettive del Borgo"

BORGO COLOTI. DOTTORINI: "REGIONE GARANTISCA FRUIBILITA' E VALORIZZI ESPERIENZE E INVESTIMENTI IN CAMPO, SI STA PERDENDO DEL TEMPO PREZIOSO"

"L'Osservatorio astronomico di Borgo Coloti è una risorsa unica del nostro territorio che merita un progetto serio e di ampio respiro. Si sta perdendo del tempo prezioso, mentre è necessario garantire la fruibilità e la valorizzazione delle esperienze maturate negli anni e gli investimenti pubblici già compiuti. Altrimenti gli impegni più volte assunti per andare incontro alle esigenze sociali e istituzionali dei territori rimangono parole al vento, buone solo a illudere i cittadini". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, interviene in merito alla proposta avanzata nelle scorse settimane dalla Giunta regionale per Borgo Coloti, frazione del Comune di Montone, e il suo Osservatorio astronomico.
"L'Osservatorio astronomico è uno strumento eccezionale che potrebbe risultare prezioso per i Comuni e il sistema scolastico di tutta l'Alta umbria. Il progetto di rinnovare la convenzione con l'Università degli Studi di Perugia con molta probabilità lo condannerebbe alla mancata fungibilità che ha caratterizzato la struttura negli ultimi anni, con una conseguente perdita sia economica sia di opportunità. Sarebbe saggio - spiega Dottorini - ritenerlo invece una risorsa culturale del Borgo e di tutto il territorio altotiberino, così da garantirne una migliore conservazione e un utilizzo adeguato alle sue caratteristiche. Quel bene, infatti, fu realizzato nel 1993 nell'ambito di un progetto regionale finanziato dall'Europa e, grazie alla sua posizione in una zona caratterizzata dall'assenza di inquinamento luminoso e circondato da importanti ricchezze ambientali, è da considerarsi una risorsa unica per la nostra regione. E' un peccato - prosegue Dottorini - che in questi anni non sia stato assicurato il suo giusto impiego e sarebbe grave se oggi la Regione immaginasse di garantirgli un futuro non considerandolo nel contesto territoriale in cui si trova e ripercorrendo strade che invece di valorizzarlo rischiano di portarlo all'isolamento. D'altra parte prevedere di alienare o concedere in locazione gli appartamenti di Borgo Coloti, ristrutturati da poco grazie a fondi pubblici, slegandoli dallo sviluppo dell'Osservatorio, rischia di non cogliere le opportunità del territorio e le sue unicità. Occorre lavorare ad una filiera che coinvolga l'associazionismo locale, gli enti locali e le imprese sociali per mettere insieme sinergie e risorse umane, ponendo al centro il carattere didattico e scientifico del luogo senza escludere le potenzialità ricettive di Coloti". 
"E' necessario che l'assessore Paparelli sia coerente con quanto più volte annunciato anche in sedi ufficiali e si apra alle progettualità che vengono dai cittadini e dalle associazioni del territorio, soprattutto quando sono sostenute dalle istituzioni locali e sono mosse anzitutto dal desiderio di non disperdere le esperienze maturate nell'ultimo decennio e gli investimenti già fatti per valorizzarne le potenzialità. E' opportuno - conclude Dottorini - considerare l'Osservatorio astronomico come meta di un turismo scolastico e scientifico che sappia coinvolgere il borgo e le potenzialità che esso esprime".

Perugia, 25 Marzo 2015
"Assieme alla Regione, sono loro i principali responsabili della mancanza di progettualità che ha condannato al degrado la struttura. Aprire le porte anche a stampa e cittadini" 

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"Batti e ribatti, finalmente anche l'amministrazione comunale di Città di Castello inizia a prendere consapevolezza della necessità di intervenire sull'ex Ospedale. Dopo 15 anni di totale abbandono, Cecchini e Bacchetta, i principali responsabili di questa situazione, si recheranno a visitare lo stato di degrado in cui versa quella struttura a cui tutti i tifernati sono legati. Speriamo serva finalmente a trovare una soluzione e non sia l'ennesima trovata propagandistica a danno della città e di chi in essa vive". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni, commenta favorevolmente la decisione di sindaco ed ex sindaco di Città di Castello, assieme all'assessore regionale Paparelli, di recarsi a constatare lo stato di abbandono e degrado in cui versa l'importante struttura ubicata nel pieno centro storico di Città di Castello. 
"Per noi - spiega il consigliere che per primo visitò la struttura - è motivo di soddisfazione poter rilevare come anni e anni di pressione diano oggi i primi risultati. Certo, è presto per cantare vittoria, ma almeno otteniamo che sindaco, ex sindaco e giunta regionale vadano a constatare di persona lo stato di degrado in cui la loro mancanza di progettualità ha ridotto quel complesso di inestimabile valore affettivo, economico e culturale. Per quanto ci riguarda continuiamo a sollecitare la presentazione di un progetto da parte dell'amministrazione comunale e a sollecitare la Regione perché tenga fede alla disponibilità di concessione dello stabile più volte manifestata. Intanto abbiamo già inoltrato richiesta all'assessore Paparelli perché apra le porte della struttura anche alla stampa regionale e ai tifernati che ne facciano richiesta. Altrimenti saremo noi a farlo accreditando i giornalisti che lo vorranno come componenti del nostro staff. Ci sembra un'operazione di trasparenza che, nell'opportuno rispetto di tutte le regole di sicurezza, appare corretta e ineludibile".
"Com'è noto - ricorda Dottorini - il Comune di Città di Castello, al contrario delle altre amministrazioni comunali umbre, non ha mai avanzato alcuna proposta né alcun piano per il recupero della struttura. Il fatto che il nostro pressing e le nostre continue sollecitazioni inducano i protagonisti di questa triste vicenda ad assumersi la responsabilità di trovare una soluzione non può che renderci soddisfatti. E' necessario uno sforzo che ci faccia immaginare soluzioni alternative o comunque in linea con una crisi economica che scoraggia investimenti, per restituire alla città un bene di grande valore architettonico, culturale ed affettivo. Il declino di Città di Castello deve essere fermato e solo una grande mobilitazione dei cittadini liberi potrà arginare una deriva che appare inarrestabile".

Perugia, 14 febbraio 2015

Guarda tutte le foto della visita all'ex ospedale

Il presidente della commissione Bilancio scrive al Comune: "Occasione da non farsi sfuggire per riportare un patrimonio dall'immenso valore storico e culturale a Città di Castello"

LASCITO FRANCHETTI. APPROVATA RISOLUZIONE DOTTORINI SU RITORNO A CASTELLO: "ADESSO IL COMUNE SI ATTIVI PER LA RESTITUZIONE"

"Con l'approvazione definitiva del Programma di politica patrimoniale della Regione e grazie alla risoluzione de me proposta da oggi sarà possibile attivare tutte le procedure per il trasferimento a Città di Castello dei beni riguardanti il patrimonio dei baroni Franchetti attualmente custoditi presso l'archivio-deposito regionale di Solomeo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione in aula dell'ordine del giorno proposto dallo stesso Dottorini che impegna la Regione a trasferire i beni attualmente custoditi a Solomeo, come il lascito Franchetti, ai Comuni che manifestino interesse e disponibilità alla valorizzazione e annuncia di aver scritto una lettera al Comune per richiedere l'immediata attivazione delle procedure per la restituzione dei beni.
"Abbiamo subito scritto a Sindaco e Vice Sindaco - continua Dottorini - per informarli di questa importante possibilità per il nostro territorio. Si tratta a nostro avviso di un'occasione da non farsi sfuggire per riportare nella legittima collocazione un pezzo importante della nostra memoria storica e del nostro patrimonio culturale e identitario. L'archivio consiste in una mole consistente di reperti di grande valore documentario, relativi in modo particolare, ma non solo, all'esperienza educativa e sociale delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano. Molti documenti riguardano le figure dei baroni Franchetti, ma anche la gestione delle scuole, i registri scolastici, i programmi svolti, gli elaborati degli alunni e materiali didattici di varia natura. Una ricchezza di cui il nostro tessuto cittadino deve riappropriarsi non solo fisicamente, ma come patrimonio culturale da mettere a disposizione di tutti. Ci sarà da tener conto del fatto che, a fronte di manoscritti e documenti ben conservati, il deposito di Solomeo conserva anche alcuni manufatti lignei in cattivo stato di conservazione che necessitano di accurati restauri e manutenzione". 
"Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo che l'Amministrazione comunale si attivi rapidamente e manifesti agli uffici competenti il proprio e legittimo interesse per un pezzo di cultura e storia tifernate che deve essere restituita alla città e messa a disposizione dei cittadini".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Tutte le belle parole su spending review, costi standard, sprechi pubblici si infrangono su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone" 

ASL 1. DOTTORINI INTERROGA LA GIUNTA SU SERVIZIO

"Occorre che l'assessorato alla Sanità avvii un'indagine interna per verificare se rispondono al vero le notizie emerse da una recente inchiesta giornalistica in base alla quale risulta un acquisto da parte della Asl n.1 di prodotti sanitari con costi più che doppi rispetto al prezzo praticato ai soggetti privati. Questa notizia mette a nudo quella che appare come la punta di un grande iceberg fatto di sprechi e malagestione di cui, a quanto pare, deve rispondere soprattutto il governo nazionale, ma che interpella anche il Servizio sanitario regionale". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e Presidente di Umbria migliore, annuncia la presentazione di un'interrogazione urgente alla Giunta regionale in merito a quanto emerso dall'inchiesta della trasmissione "Le Iene" dal titolo "Paga la Asl? Costa il triplo" andata in onda nei giorni scorsi da cui emerge "una disparità inammissibile tra quanto richiesto al privato rispetto al pubblico per l'acquisto di presidi sanitari praticamente identici".
"Risulta paradossale - continua Dottorini - che possa esistere una doppia tariffazione su prodotti identici e che nessuno fino ad oggi si sia reso conto di questa situazione. Se solo provassimo ad immaginare cosa potrebbe essersi verificato in casi analoghi o per altri materiali sanitari, ci troveremmo di fronte a uno sperpero di risorse di dimensioni eclatanti. Ovviamente noi non siamo nelle condizioni di poter affermare nulla in proposito, ma chiediamo alla Giunta regionale di dirci se è a conoscenza di altre situazioni simili o se può escludere che casi come quello denunciato si verifichino anche per altre categorie di forniture sanitarie. Inoltre è opportuno conoscere se e da quanto tempo si protraggono queste circostanze. E' necessario insomma fare al più presto chiarezza e soprattutto chiedere al Governo nazionale di rivedere il cosiddetto nomenclatore tariffario, dotando anche le Regioni di un potere di controllo che, a quanto pare, a tutt'oggi non hanno. Tutte le belle parole sulla spending review, sui costi standard, sugli sprechi nella pubblica amministrazione si infrangono su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone e dove su una semplice coppia di plantari ortopedici esiste un margine di possibili risparmi incredibilmente elevato e incomprensibilmente ignorato".

Perugia, 16 ottobre 2014

Guarda il video dell'inchiesta de "Le Iene"

Scarica l'interrogazione

"Un ringraziamento va agli organizzatori, ai tanti giovani e volontari che ci hanno regalato un Altrocioccolato memorabile per qualità e varietà degli eventi proposti. Giovani, famiglie, espositori e artisti hanno dato vita a un grande evento di respiro nazionale" 

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"Erano anni che Città di Castello non viveva un'esperienza di così alto profilo etico e culturale, con una partecipazione tanto articolata e numerosa. Giovani, famiglie, espositori e artisti hanno dato vita a un grande evento di respiro nazionale che ha saputo coniugare la lotta per la giustizia e l'equità a un'occasione di festa attorno a un prodotto da tutti amato come il cioccolato. Un ringraziamento va agli organizzatori, ai tanti giovani e volontari che si sono rimboccati le maniche e ci hanno regalato un Altrocioccolato memorabile per la qualità e la varietà degli eventi proposti. Questa è l'Umbria che ci piace, questa è la città che merita di essere valorizzata". Così il consigliere regionale Oliviero Dottorini, promotore della legge regionale 3 del 2007 per la valorizzazione del commercio equo e solidale, commenta il grande successo di Altrocioccolato nell'edizione che si è svolta a Città di Castello e che ha coinvolto decine di migliaia di visitatori.
"E' stata un'edizione eccezionale che ha messo in evidenza la grande capacità organizzativa e attrattiva delle organizzazioni del commercio equo e solidale. La città ha risposto al meglio, dando vita a una sinergia che ha coinvolto associazioni, piccoli produttori, commercianti e soprattutto tanti giovani e famiglie. Oggi si raccolgono i frutti dell'impegno di tanti volontari che da anni lavorano sul campo per un altro mondo possibile. La nostra - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge finanziata annualmente con risorse significative. La continuità nel tempo di Altrocioccolato e delle iniziative nelle scuole ha creato sicuramente un terreno fertile alla riuscita di questo grande evento. Ora credo sia interesse di tutti continuare a valorizzare un'iniziativa che, oltre a rivitalizzare il centro storico di una città in seria difficoltà, si propone di promuovere un modello alternativo di economia, di agricoltura e di produzioni basate sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente. E' grazie a iniziative come Altrocioccolato che i giovani e i consumatori dell'Umbria possono conoscere proposte concrete per immaginare vie d'uscita dall'ingiustizia che troppo spesso caratterizza le relazioni economiche, soprattutto nei confronti dei piccoli produttori svantaggiati del Sud del mondo, ma anche verso i piccoli produttori italiani".

Perugia, 13 ottobre 2014

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Il presidente della commissione Bilancio: "Occasione da non farsi sfuggire per riportare un patrimonio dall'immenso valore storico e culturale a Città di Castello"

LASCITO FRANCHETTI. APPROVATO ORDINE DEL GIORNO DOTTORINI SU RITORNO A CASTELLO:

"Grazie all'ordine del giorno  approvato dalla commissione Bilancio del Consiglio regionale i beni e gli archivi del lascito Franchetti, attualmente conservati nel deposito regionale di Solomeo, potranno fare ritorno a Città di Castello, magari per essere esposti e consultati nei nuovi locali della biblioteca comunale di Palazzo Vitelli a San Giacomo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno proposto dallo stesso Dottorini che impegna la Regione a trasferire i beni attualmente custoditi a Solomeo, come il lascito Franchetti, ai Comuni che manifestino interesse e disponibilità alla valorizzazione.
"Per Città di Castello - continua il Presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - è un'occasione da non farsi sfuggire per riportare nella legittima collocazione un pezzo importante della propria memoria storica e del proprio patrimonio culturale. Si tratta di una mole consistente di reperti di grande valore documentario, relativi in modo particolare, ma non solo, all'esperienza educativa e sociale delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano. Si tratta di documenti che riguardano le figure dei baroni Franchetti, ma anche la gestione delle scuole, i registri scolastici, i programmi svolti, gli elaborati degli alunni e materiali didattici di varia natura. Una ricchezza di cui il nostro tessuto cittadino deve riappropriarsi, non solo fisicamente ma come patrimonio culturale da mettere a disposizione di tutti. Da questo punto di vista ho apprezzato che il mio ordine del giorno sia stato votato anche dal collega Lignani Marchesani, a testimonianza del valore di un atto che oltrepassa i confini politici e che mira all'esclusivo interesse della città. Ci sarà da tener conto del fatto che a fronte di manoscritti e documenti ben conservati, il deposito di Solomeo conserva anche alcuni manufatti in cattivo stato di conservazione che necessitano di accurati restauri e manutenzione". 
"Adesso - conclude Dottorini - c'è solo da aspettarsi che il Comune sappia raccogliere questa opportunità che gli viene messa a disposizione e non indugi oltre nel manifestare il legittimo interesse a voler acquisire le opere e i beni materiali del lascito Franchetti, valorizzandone al massimo le potenzialità turistiche, educative e culturali, coinvolgendo anche chi di quel patrimonio è l'erede morale e culturale".

Perugia, 2 ottobre 2014
"Punto fermo sulla contrarietà della Regione e sullo stop alla conferenza dei servizi. Opera devastante che mette a rischio ambiente e aree di pregio. Governo ci ascolti"

METANODOTTO SNAM. DOTTORINI:

"L'approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro la realizzazione del gasdotto Brindisi-Minerbio rappresenta una prima nota positiva in una vicenda che rischia di compromettere definitivamente il territorio e il paesaggio di alcune aree di pregio e di protezione della nostra regione. L'Umbria dà in questo modo un segnale chiaro e mette un punto fermo sulla vicenda del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio impegnando la Giunta a dare parere negativo al tracciato proposto dall'azienda e a ricercare attraverso il tavolo tecnico istituito presso il Ministero soluzioni alternative e meno impattanti, evitando che il Governo aggiri l'ostacolo dando il via libera alla Conferenza dei servizi". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte dell'aula di Palazzo Cesaroni della mozione contro la realizzazione del progetto di gasdotto Snam Brindisi-Minerbio.
"Il progetto - ricorda Dottorini - prevede l'attraversamento per 120 chilometri dei territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello, intersecando numerosi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale come il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga caratterizzato da un perimetro complessivo di 3 metri e un diametro di 1,20 metri che renderebbe necessario ricorrere ad una servitù di gasdotto sicuramente superiore ai 40 metri di larghezza. Sempre secondo gli elaborati progettuali si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. Settori di fondamentale importanza per l'economia della nostra Regione e dei territori interessati".
"E' significativo - continua Dottorini - che il centrodestra non abbia partecipato al voto, rischiando in questo modo di far saltare la mozione. Adesso ci aspettiamo dalla Giunta atti concreti che diano seguito a quanto deciso oggi dal Consiglio regionale, di concerto con le altre regioni interessate, e comunichi la contrarietà dell'Umbria all'avvio della conferenza dei servizi prevista per la definizione dell'iter autorizzativo dell'opera senza aver prima individuato un tracciato alternativo. Da parte nostra continueremo a monitorare la vicenda e le risultanze che tecnici e amministratori vorranno fornire nel tavolo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di individuare soluzioni condivise e che non penalizzino le peculiarità e le risorse ambientali, economiche e paesaggistiche dei nostri territori".

Perugia, 30 settembre 2014 
"Vicenda triste e grottesca che rischia di portare un'altra ferita al tessuto urbano della città. Intervento dettato da mancanza di visione e incapacità progettuale" 

EXFatEX-FAT. DOTTORINI:

"Quella del contratto di quartiere e in particolare dei nuovi insediamenti presso la ex-Fat è una vicenda triste e a tratti grottesca che rischia di portare un'altra pesante ferita al tessuto urbanistico della nostra città. Si tratta di una scelta che, seppure ridimensionata rispetto all'ipotesi iniziale, potrebbe assumere le caratteristiche di un intervento fuori misura, dettato solo da mancanza di visione e incapacità progettuale. Una colata di cemento nel cuore storico e architettonico della città giustificata dalla dubbia necessità di realizzare unità abitative, negozi e parcheggi per auto". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e Consigliere regionale, annuncia la partecipazione alla manifestazione indetta dal comitato Prato-Mattonata per il prossimo 9 ottobre al Torrione di Città di Castello. "L'amministrazione comunale - continua Dottorini - dovrebbe essere a conoscenza del fatto che il centro storico tifernate è già ricco di appartamenti sfitti che restano tali per mancanza di domanda. L'errore più evidente è stato quello di escludere l'ex Ospedale dal contratto di quartiere e di non aver fatto alcun tentativo di considerare la grande mole di case sfitte che insistono nell'area. Così, mentre in tutta Europa si interviene attraverso il recupero dell'esistente e attraverso il "rammendo" delle ferite subite dagli assetti urbanistici, a Città di Castello si dà il via a un'operazione assolutamente discutibile, assumendo il forte rischio di una progettualità non all'altezza del contesto storico, artistico e architettonico in cui le nuove costruzioni si inseriscono. Si tratta di logiche oramai datate che, al contrario di ciò che servirebbe, portano alla realizzazione di nuovi volumi, lasciando al deterioramento e all'abbandono l'esistente. Non è una novità per la nostra città. Basti pensare alle condizioni in cui versa il vecchio Ospedale, lasciato nel completo abbandono mentre si realizzavano nuove strutture per gli uffici della Asl". "Non siamo nelle condizioni - aggiunge il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni - di conoscere quali margini vi siano per indurre a un ravvedimento l'amministrazione comunale. Sappiamo però che, al contrario di quanto previsto in delibera, il progetto e la relativa documentazione non sono stati ancora inviati in Regione. Constatiamo inoltre che anche tra le fila della maggioranza si iniziano a intravvedere le prime crepe nella granitica compattezza che fino ad oggi ha unito tutti nel sostegno al progetto, con una parte del Pd che prova meritoriamente a defilarsi. In altre realtà della regione, penso al collegio di San Bevignate di Perugia, la sollevazione popolare ha portato alla sospensione di opere quando le ruspe erano già entrate in azione. E la stessa cosa si può dire per Città di Castello: la mobilitazione del 2010 portò a un ridimensionamento considerevole del progetto. Per questo occorre partecipare numerosi alla manifestazione che il comitato di quartiere Prato-Mattonata ha indetto per i prossimi giorni, aprendo anche a chi in passato ha sostenuto il progetto, ma oggi ne coglie tutta la evidente contraddittorietà. E' necessario avanzare da subito una proposta operativa all'amministrazione comunale che punti a un'immediata riqualificazione dell'area e allo stesso tempo a recuperare e ristrutturare gli alloggi sfitti del quartiere, evitando in ogni modo la realizzazione di nuove cubature e il cedimento a progetti che non siano l'esito di un concorso internazionale di idee".

Perugia, 27 settembre 2014

 
"Giusto riconoscimento a chi si impegna per un modello alternativo di economia basato sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente" 

COMMERCIO EQUO. DOTTORINI: "ALTROCIOCCOLATO PER UN ALTRO MONDO POSSIBILE. UMBRIA PRIMA REGIONE IN ITALIA CON UNA LEGGE FINANZIATA"
"E' con soddisfazione che ci prepariamo alla seconda edizione della manifestazione del cacao equo e solidale a Città di Castello. Il successo inarrestabile che la kermesse del cioccolato alternativo sta avendo è motivo d'orgoglio per chi l'ha sostenuta regolarmente e finanziata con centinaia di migliaia di euro in sette anni". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e promotore della legge regionale 3 del 2007 sulla "Diffusione del commercio equo e solidale in Umbria", commenta la notizia della quattordicesima edizione di Altrocioccolato che si terrà a Città di Castello dal 10 a 12 ottobre. 
"Auguro a chi organizza e a chi anima questa importante manifestazione che anche quest'anno sia replicato lo straordinario successo della scorsa edizione, a dimostrazione che Altroccioccolato riesce a coniugare magistralmente un momento di festa alla lotta per la giustizia sociale e per un altro mondo possibile. Per noi che sette anni fa approvammo la prima legge sul commercio equo e solidale ad essere finanziata in Italia, è una grande soddisfazione veder maturare i frutti di quel lavoro. La coerenza e caparbietà con la quale ogni anno riusciamo a supportare economicamente a livello regionale la formazione dei giovani nelle scuole e manifestazioni di questo tipo rappresentano il concreto sostegno ad una forma di commercio che indica un'alternativa alle ingiustizie che troppo spesso caratterizzano le relazioni economiche, soprattutto nei confronti dei piccoli produttori svantaggiati del Sud del mondo. E' bene continuare a sostenere un arcipelago, quello del commercio equo e solidale - conclude Dottorini - del quale l'Umbria va fiera e che oramai da più di vent'anni rappresenta nella nostra regione un modello alternativo di economia, basato sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente".

Perugia, 25 settembre 2014

"Grave errore ancorare le potenzialità di sviluppo dell'Umbria a una visione cementizia dello sviluppo che non aveva senso venti anni fa, ma che oggi appare arcaica e sconsiderata"

E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI: IL PEDAGGIO CI SARA' E SARA' A CARICO DI TUTTI, UMBRI COMPRESI. LA FASE DELLA DEMAGOGIA E' TERMINATA

"Spero che i consigli comunali dell'Umbria sappiano prendere le distanze da un'opera assurda che lascerà alla nostra regione solo devastazione e pedaggio. Sarebbe un grave errore ancorare le potenzialità dell'Umbria a una visione cementizia dello sviluppo che non aveva senso venti anni fa, ma che oggi appare arcaica e sconsiderata". È quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini a margine dei lavori del Consiglio comunale monotematico di Città di Castello sulla E45 autostrada.
"Dal dibattito del Consiglio comunale di oggi - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - emerge in maniera inequivocabile che i privati investiranno solo se avranno in cambio i proventi del pedaggio. Il pedaggio quindi sarà inevitabile e sarà a carico di tutti i cittadini, compresi ovviamente gli umbri. Del resto la stessa Regione ha evitato di chiederne l'esenzione, anche perché non avrebbe potuto farlo dal momento che questa materia, come ha più volte ricordato lo stesso assessore Rometti, è potestà statale, non regionale. Credo che la fase delle ambiguità o della demagogia sia terminata: è più che mai necessario che i Comuni prendano atto della minaccia che grava sui cittadini e sui territori e aprano una falla sulla diga di conformismo e accondiscendenza che ha consentito fino ad ora che questo progetto progredisse, all'oscuro della popolazione e senza adeguati passaggi democratici, informativi e partecipativi. Non a caso la petizione del comitato regionale 'No E45 autostrada' sta riscuotendo un importante successo non solo in termini di adesioni, ma anche come occasione di controinformazione nei confronti di chi tenta di mascherare l'impatto ambientale ed economico del nastro di asfalto e cemento che attraverserà l'Umbria ed altre regioni".

Perugia, 10 maggio 2014
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