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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

D.M. 17 dicembre 2009 (G.U. 65 del 19 marzo 2010 -S.O.n.55) Disciplina e procedure per l'iscrizione dei veicoli di interesse storico e collezionistico nei registri, nonché per la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica - dario di bello

| 93 Commenti|

dario di bello - dariodibello@dottorini.com

Cari amici, finalmente dopo tanti mesi di attesa, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale riguardante la periodicità delle revisioni, la reimmatricolazione dei veicoli radiati ed altro.

Devo precisare che tale Decreto, emanato dal MINISTERO delle INFRASTRUTTURE e dei TRASPORTI, riguarda unicamente la circolazione stradale, nulla ha a che vedere con la questione fiscale dei veicoli storici, tutto è rimasto come prima, non fatevi ingannare da chi vi dice cose diverse.

Probabilmente molti vi faranno credere che questo D.M. è stato ottenuto grazie all'intercessione dell'A.$.I., nulla di più falso !!!

Questo D.M. è stato ottenuto grazie all'interessamento di TUTTI e 5 i registri cui all'art.60 del Codice della Strada, ed in particolare del Registro FIAT, registro LANCIA, ALFA ROMEO, F.M.I., A.$.I..
A tutti loro, comunque, bisogna ringraziare.

A livello fiscale, l'unica norma in vigore a livello nazionale, è il discusso art.63 ex L.342/2000 a seguito del quale, a causa della non presentazione degli elenchi da parte dell'A.$.I., molte Regioni hanno legiferato in merito.

Per comodità di lettura, l'intero documento è stato diviso in più parti, eccolo (scaricalo clikkando su una riga per volta):

Decreto Ministeriale 17 dicembre 2009 (10 pagine);

Allegato I (3 pagine);

Allegato II (9 pagine);

Allegato III (2 pagine);

Allegato IV-1 (3 pagine);

Allegato IV-2 (3 pagine);

Allegato IV-3 (4 pagine);

Allegato IV-4 (4 pagine);

Allegato IV-5 (4 pagine);

Allegato IV-6 (4 pagine);

Allegato IV-7 (3 Pagine);

Allegato IV-8 (4 pagine).

Buona lettura.

dario di bello




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93 Comments

Mi chiedo di cosa dovremmo essere felici come proprietari di auto storiche.... Questo decreto è un tripudio di norme inutili e dannose, tra le quali spiccano le revisioni solo in motorizzazione ed i collaudi al cpa per le pre 1960.

Vorrei proprio capire chi dobbiamo ringraziare per questo schifo. Non richiederò MAI un certificato di rivelanza storica!


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Roberto,
La ringraziamo molto per la cortesia che ha avuto nel lasciare un Suo messaggio.

Devo precisarLe alcune cose però.
Noi dall'UMBRIA siamo stati i primi in tutta Italia che ci siamo ribellati alla LEGGE che imponeva l'iscrizione obbligatoria all'A.$.I., LEGGE questa che abbiamo fatto abrogare a dicembre 2007 e su questo punto, siamo totalmente d'accordo con Lei.

Attualmente in UMBRIA la Regione non pretende più che i cittadini siano vessati ovvero debbano obbligatoriamente dare dei soldi a questi "signori".

Il D.M. da noi postato, NON RIGUARDA LE TASSE cioè il BOLLO, non è cambiato nulla sotto questo punto di vista.

I contenuti di questo D.M. riguardano la revisione, nel senso che se un cittadino avesse avuto un veicolo iscritto ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del Codice della Strada, era costretto a fare la revisione ogni anno.
Con questo D.M. si ritorna a poterla fare ogni due anni, nè più nè meno come le "macchine/moto" non storiche ovvero non iscritte.

Tra le altre cose, è stata fatta chiarezza su come poter reimmatricolare macchine e moto delle quali non si possedevano nè targhe nè documenti.
Sino all'altro giorno era una giungla, alcune Motorizzazioni eseguivano reimmatricolazioni altre no, è assurdo ma era così.
Adesso si potrà reimmatricolare veicoli in ogni Motorizzazione del Regno d'Italia...

Concludendo, SIAMO liberi dal punto di vista FISCALE di iscriverci o non iscriverci e per questo, non possiamo essere discriminati; dal punto di vista "amatoriale" ovvero della circolazione stradale, ci sono un po' di "stranezze", ma tutto sommato possiamo restare LIBERI e non dare i nostri soldi a dei club che sono tutto fuorchè degli enti no-profit ovvero senza fini di lucro...

Pertanto, se su questo D.M. rilevate delle "ingiustizie", le critiche vanno mosse a quei Club/Registri, che hanno partecipato alla stesura del medesimo Decreto, e solo a loro.

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

condivido l'opinione di Roberto, non capisco di cosa gioite, questa norma ci riporta innanzitutto in motorizzazione a fare le revisioni, luogo in cui mi viene da pensare non vi sieta mai recati, visto il vostro entusiasmo.
Non capisco perche' chi rappresenta un club o una organizzazione abbia sempre un punto di vista differente da chi realmente utilizza i veicoli e si deve scontrare quotidianmente con le difficolta' di gestione.
comunque tant'e', ora abbiamo le nuove norme e ce le dobbiamo tenere, almeno, per cortesia, non vantatevene e non giote in pubblico, potreste scatenare reazioni spiacevoli.


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Fabio,
La ringraziamo molto per la cortesia che ha avuto nel lasciare un Suo messaggio.

Noi non gioiamo al 100%, ma in Umbria (ed altre Regioni...) molti cittadini che gioco forza si erano dovuti iscrivere all'A.$.I. o alla F.M.I., e solo a loro, dal 2002 al 2007, in forza di una "assurda" Legge Regionale dell'Umbria, erano stati costretti a fare la revisione ogni anno, ora non è più così.

Molti cittadini dell'Umbria e di tante altre Regioni, possessori di moto e macchine radiate, per reimmatricolarle erano costretti ad "emigrare" con costi assurdi verso Motorizzazioni di altre Regioni/Province, adesso non sarà più così.

Detto questo, costi e benefici sono insiti in ogni provvedimento, qualcuno sarà accontentato altri saranno scontentati, il D.M. pubblicato il 19 marzo 2010, è stato concertato dai 5 Club presenti per Legge nel Codice della Strada, noi siamo dei semplici spettatori, cerchiamo solo di informare, informare ed informare tutti sulle storture e sulle ingiustizie che sono comunque presenti nel settore.

Noi dall'UMBRIA siamo stati i primi in tutta Italia che ci siamo ribellati ad una LEGGE REGIONALE che IMPONEVA di dare $oldi a dei club privati per poter accedere ad un beneficio fiscale (bollo ed IPT ridotta) sancito in una LEGGE di questo STATO !!!

Di questo, nel bene e nel male, ce ne va dato atto, così come migliaia di autocertificazioni sono giunte in Regione dal gennaio 2008 ad oggi.

Pertanto, se su questo D.M. rilevate delle "ingiustizie", le critiche vanno mosse a quei Club/Registri, che hanno partecipato alla stesura del medesimo Decreto, e solo a loro.

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

Buongiorno,
quindi,se non ho capito male,quanto affermato dal ministro Berselli in occasione della manifestazione di Padova,e cioe' che le auto storiche non sarebbero piu' state considerate come dato sensibile per il redditometro non e' stato recepito.
Inoltre ,la discriminazione verso le auto pre '60,comprese quelle provenienti dall'estero,relativamente all'immatricolazione con conseguente prova al CPA,rendera' tale immatricoalzione in molti casi impossibile causando un danno incalcolabile alla conservazione del patrimonio motoristico mondiale....
Quando la societa' dimentica e/o distrugge il proprio passato imbarbarisce....
Che tristezza...e che delusione!!!
Cordiali saluti
Piero Gela


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Piero,
La ringraziamo molto per la cortesia che ha avuto nel lasciare un Suo messaggio.

Questo Decreto Ministeriale nulla ha a che fare con la questione fiscale del Bollo ridotto e della IPT ridotta.
Quello che ci hanno proposto per mesi circa l'innalzamento a 25 anni della storicità, ritengo sia stato semplicemente un metodo per seminare "terrore" tra i collezionisti e non.

In quella proprosta di Legge, abbiamo rilevato molte "incongruenze" come all'art.13 riguardante le Norme Transitorie e la salvaguardia dei diritti acquisiti.

L'ingiustizia era, per esempio, per tutti i possessori di veicoli trentennali i quali avrebbero dovuto per forza, iscriversi ad uno dei 5 club, cosa che attualmente non è prevista per Legge.
Ancora, i cittadini di Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Friuli, Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta, i quali grazie a delle Leggi Regionali avevano avuto accesso ai benefici fiscali senza iscriversi ad uno dei 5 club presenti nel Codice della Strada, si sarebbero dovuti obbligatoriamente iscrivere, e solo a loro !!!

Come ho già detto, noi non gioiamo al 100%, ma per quello che ci compete e possiamo fare, daremo battaglia a tutti quei provvedimenti che tolgono soldi dalle tasche dei contribuenti, vuoi che tali provvedimenti vengano da sinistra vuoi che vengano da destra, la politica in questo argomento non c'entra !!!

Pertanto, se su questo D.M. rilevate delle "ingiustizie", le critiche vanno mosse a quei Club/Registri, che hanno partecipato alla stesura del medesimo Decreto, e solo a loro.

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

sono basito dalle schifezze che solo in Italia riescono a fare......complicano sempre piu'.

Non capisco tutta questa negatività !!
evidentemente non avete mai provato ad immatricolare un auto in assenza di regole chiare ed universalmente applicate.
Questo decreto fa chiarezza, una volta per tutte e consentirà di reimmatricolare veicoli privi di qualsiasi documento. Disapprovo anche questi attacchi verso l'ASI che comunque in questo caso è veramente parte attiva nella stesura del documento. Tutti bravi a criticare, ma quanti di voi si sono dati da fare per supportare il mondo del collezionismo storico ?Facile criticare gli altri..... al contrario, fatemi vedere cosa avete fatto voi !!!


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Stefano,
La ringraziamo molto per la cortesia che ha avuto nel lasciare un Suo messaggio.

Concordo con Lei per quanto riguarda la facilità con la quale si potrà reimmatricolare un qualunque veicolo; per il resto, come scritto, il D.M. è stato concertato con tutti e 5 i club cui all'art.60 del Codice della Strada.
In merito noi non abbiamo criticato nessuno, tra le altre cose, quello che abbiamo fatto in UMBRIA contro il monopolio, è riportato sulla stampa e nelle Leggi Regionali, fatte abrogare e fatte promulgare, a favore di tutti i collezionisti e non dell'Umbria.

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

buongiorno!
ho un auto ultratrentennale e abito in lombardia, quindi ho già il bollo ridotto e l assicurazione ridotta ma siccome la macchina NON è iscritta a nessun registro, con questo decreto dovrò per forza certificare la macchina all asi o ad un altro registro storico per poter continuare ad avere le agevolazioni fiscali di cui dispongo ora??? spero di no altrimenti è stata fatta una "porcata"! grazie a chi saprà rispondermi!


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Alberto,
La ringraziamo molto per la cortesia che ha avuto nel lasciare un Suo messaggio.

Come saprà le norme che regolano la circolazione stradale dei veicoli catalitici e non, è affidata agli enti locali.
In questo ambito la regione Lombardia consente la circolazione ai veicoli iscritti ai registri presenti nell'art60 del Codice della Strada ed anche a dei Club locali.
Questo è avvenuto con la D.G.R. VIII/011048 del 20 gennaio 2010.
Pertanto contatti questi club locali che sono stati individuati e vedrà che spenderà molto meno.
Da ultimo Le preciso che questo D.M. nulla ha a che vedere con la fiscalità dei veicoli, Lei che è residente in Lombardia, NON SI DEVE ISCRIVERE a nessun club per poter continuare a godere dei benefici fiscali.

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

Come al solito non si è chiarito il problema!
Mi riferisco alla peiodicità della revisione per i veicoli di interesse storico e collezionistico.
Questo DM dice ogni due anni.
Ma il Codice della Strada non è stato modificato, e continua a prevedere la revisione annuale ! ! ! !
( Per chi non lo sapesse l'art. 60 del CdS definisce i veicoli "storici" come "atipici" ed il DM delle revisioni prevede la cadenza annuale pe i veicoli "atipici" ).
Quindi chi legge il CdS ( cioè i funzionari della Motorizzazione ) continueranno a sostenere la tesi della revisione annuale, mentre chi crede in questo DM promette quella biennale.
Povera Italia.

Carlo Ricci

Scusate, non riesco a leggere l'allegato IV.
Mi si apre un pdf con scritto "404".

Grazie,
Carlo Ricci


Grazie per la segnalazione.
Abbiamo riparato l'anomalia.
Cordiali saluti.
dario di bello

Buongiorno, sono in procinto di acquistare un camper del 1977 e non credo sia iscritto ad alcun club e per questo mi sto documentando per capire se convenga o meno iscriversi , apprezzo il mettere a disposizione tutto il decreto e conoscere i vari punti di vista nei vari commenti ma per un novizio e anche per molti altri che non conoscono a fondo l'argomento sarebbe utile un piccolo elenco dei Pro e Contro , in alcune discussioni del forum ho trovato pareri favorevoli per assicurazione tramite Uisp ma ancora non riesco a capire se dovrò iscrivermi per ottenere agevolazioni fiscali , come posso calcolare e fare il passaggio di proprietà "fai da te" spendendo il meno possibile , per intenderci il mio non è un mezzo di valore storico, solo un mezzo di poco valore perciò gradirei link e info che male riesco ad identificare , il passaggio avviene tra Lombardia e Toscana.
Ribadisco che un elenco dei vantaggi/svantaggi con riferimento ai vari decreti sarebbe un'ottimo punto di partenza per ogni discussione , ringrazio e mi scuso nel caso sia OT.


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Alvaro,
il Suo veicolo ha più di trenta anni (è del 1977) e quindi sconta il Bollo ridotto ed anche l'I.P.T. in caso del passaggio di proprietà.
L'art.63 della L.342/2000, ha introdotto questi benefici fiscali per tutti i VEICOLI a motore e secondo il Codice della Strada, il Suo camper è un VEICOLO a tutti gli effetti, quindi beneficiario delle agevolazioni fiscali.
http://dottorini.com/2009/11/articolo-tratto-dalla-rivista-telematica-fisco-oggi-della-agenzia-delle-entrate.html
Di conseguenza il Bollo di CIrcolazione (si paga se si circola) costa mediamente 25,82 euro ± 10% a seconda della Regione di residenza, mentre per il Passaggio di Proprietà, occorrono mediamente 150 euro facendolo di persona direttamente al P.R.A. dell'A.C.I. e non in agenzia.

Per quanto riguarda le compagnie di assicurazione, costoro sono dei privati e potrebbero chiederLe una tessera di un qualunque club per avere la polizza storica.
Si informi dalle Sue parti se c'è una Vespa Club o un Lambretta Club o altri, si faccia la tessera lì (costo medio 20/30 euro) e chieda loro se hanno convenzioni con compagnie di assicurazione. Così potrà sottoscrivere la polizza ridotta per il Suo camper.
Per qualunque cosa, ci scriva, anche sulla nostra mail gruppoverdi_veicolidepoca@crumbria.it .

Cordiali saluti.
dario di bello ed Oliviero Dottorini

VEDIAMO :
1- OGGETTO DEL D.M. : VEICOLI DA 20 A 30 ANNI
2- OBBLIGO DI ISCRIZIONE A REGISTRO STORICO ( CON RISERVA SULL'OBBLIGAZIONE ) AL SOLO FINE DEL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI RILEVANZA STORICA E COLLEZIONISTICA (ALLEGANDO ATTO DI NOTORIETA')
DOPO DI CHE' SALUTI E BACI

P.S. aspettatevi che i registri non regoleranno mai la procedura (vuoi mettere il costo di iscrizione, le foto,l'archivio ecc.ecc.) ..... salvo denuncia alla Procura per omissione trattandosi di incaricati di pubblico servizio


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Dino,
come ho già altre volte scritto, questa materia è di competenza dello Stato Centrale ovvero dei vari Ministeri competenti.
Nello specifico NON ESISTE ALCUN OBBLIGO DI ISCRIZIONE, tanto più che qui si parla unicamente del Codice della Strada e non della fiscalità dei veicoli a motore.
La materia fiscale, purtroppo, varia da regione a regione.
Come Lei ben saprà, in UMBRIA (Sicilia, Sardegna, Campania etc. etc.) si autocertifica la storicità dei veicoli cosiddetti storici, e come detto non esiste alcun obbligo di iscrizione a carico del contribuente (Lombardia).
Cordiali saluti.

dario di bello ed Oliviero Dottorini

Buongiorno,
ringrazio per aver pubblicato questo decreto, permettendo nel contempo di porre domande.
Io frequento le pastoie burocratiche delle auto storiche da circa 10 anni come appassionato e possessore. Prima di qs decreto la legge Ronchi indicava come rifiuto speciale l'auto demolita, anche se con conservazione in area privata, e successive interpretazioni della legge ne definivano la sostanziale intransigenza di fatto(pena sanzione) al detenere veicoli demoliti in area privata.
L'attuale decreto sembra affidare la questione ai registri che dovrebbero stabilire in base alle condizioni dell'auto la possibilita' di reimmatricolarla o no.
Sappiamo come si fa per riavere di nuovo a tutti i costi un'auto in strada, e costa, ma come si pone la nuova legge?
Dove la nuova legge dice che la materia relativa ai veicoli ultratrentennali rimane invariata?
Grazie
Maurizio


Risponde dario di bello su segnalazione di OLIVIERO DOTTORINI.

Gent.mo Sig. Maurizio,
quello che Lei scrive sul celeberrimo Decreto Ronchi che ha assimilato i veicoli a 4 ruote a rifiuti speciali, con tutto quello che ne conseguiva, è corretto.
In questo guazzabuglio, si sono salvate solo le 2 ruote purché custodite su suolo privato.
Ora aldilà delle incongruenze e rimpalli tra Ministeri, Motorizzazioni ed altro, di fatto era quasi impossibile reimmatricolare veicoli spontaneamente radiati.
Devo comunque confermarLe che le norme in materia fiscale NON HANNO SUBITO ALCUNA VARIAZIONE, è ancora il vigore l'art.63 ex L.342/2000 con tutte le sue "storture" regionali.
Pertanto dal punto di vista fiscale, i veicoli trentennali continuano a godere incondizionatamente dei benefici fiscali, mentre i ventennali, devono passare sotto le forche caudine delle Leggi regionali dove sono presenti.
In alcune Regioni il "suddito" è considerato un "cittadino" con doveri ed anche DIRITTI, in altre il "cittadino" è solo considerato un "suddito" e deve pagare obbligatoriamente il dazio all'A.$.I....
Cordiali saluti.

dario di bello

Salve, vorrei capire una cosa, se il veicolo non viene iscritto a nessun registro, rimane dunque l'obbligo della revisione annuale?
E a partire da che età del mezzo? A mio avviso dopo 30 anni dovrà farla ogni anno, a meno che non sia iscritto, se poi è tra 20 e 30 ed è iscritto, mentre prima questo lo obbligava alla revisione annuale ora lo riporta al classico biennale, giusto?


Sig. Riccardo salve,
non è mai esistito l'obbligo della revisione annuale per i veicoli NON ISCRITTI, o meglio, il Codice della Strada prevedeva la revisione annuale unicamente per quei veicoli ISCRITTI ad uno dei 5 registri cui all'art.60 sempre del Codice della Strada.

Attualmente questo obbligo non esiste più e pertanto vige unicamente l'obbligo biennale della Revisione anche per i veicoli ISCRITTI.

La vetustà del veicolo non è mai stata discriminante ai fine della revisione.
Cordiali saluti.

dario di bello

Mio marito è proprietario di un Fiat 750 CL. Abitiamo nel Veneto.
La macchina ha più di vent'anni ma meno di 30 (prima immatricolazione del 1988) e non è iscritta ad alcun registro.
Possiamo avere delle agevolazioni sulla RC Auto ed il bollo senza iscriverci all'ASI e dove possiamo trovare queste informazioni?
Grazie in anticipo per la risposta.


Gent.ma Sig.ra K. Hiles,
purtroppo Le devo dire che la Regione Veneto interpreta in maniera molto restrittiva l'art.63 della L.342/2000, Legge questa che regolamenta i benefici fiscali per i veicoli la cui età è compresa tra 20 e 29 anni.
In questo contesto, la Regione Veneto ESIGE che il cittadino/contribuente, se possiede un veicolo "ventennale", deve ISCRIVERSI ovvero PAGHI due club privati cioé l'A.$.I. + il club locale per poter godere del beneficio fiscale.
Per capirci, è come se raggiunti i requisiti per andare in pensione, la Regione ci obbligasse di iscriverci all'unico sindacato di pensionati, bene questo è quello che accade in quasi tutta ITALIA e nessuno fa nulla.
Qui in Umbria grazie al Consigliere Oliviero Dottorini, alla FEDERCONSUMATORI ed al sottoscritto, siamo riusciti a far saltare il monopolio.

Di conseguenza, salvo Lei non voglia adire alle vie legali, nella Regione Veneto vige questo OBBLIGO e di conseguenza, anche le Compagnie di Assicurazione hanno fatto "cartello" poiché senza "tessera" non rilasciano polizze per veicoli storici.
Provi a sentire qualche Club locale come Vespa Club, Lambretta Club o il club A.A.V.S. per capire se hanno delle convenzioni con compagnie assicuratrici locali.
Ci faccia sapere.
Cordiali saluti.

dario di bello

Possiedo una vettura in versione touring, marca americana, anno 1929, stimata dal club marca del Nord Dakota tra i dodici esemplari esistenti al mondo, non è particolarmente preziosa ma è rara. Ho dovuto modificarla per adeguarla al cds (seganalatori di direzione, specchi etc. Di recente ho acquisito, ancora da immatricolare (ahimè!), una vettura stessa marca, sempre molto rara (non esistente in Italia) ricercatissima in usa. Integra ed originale, anno 1939. Devo ancora immatricolarla non so quante volte dovrò usarle violenza. Ho la dichiarazione ASI di vettura di interesse storico. Visto che non ci vado a lavorare o fare la spesa non si potrebbe esimere certi esemplari dall'applicazione di accessori che ne modificano la peculiarità?? Vorrei tanto immatricolarla ma non credo che l'ASI abbia già pronta la modulistica, anche se già chiesta prima del decreto la certificaz delle caratteristiche tecniche. Che fare? aspettare... è possibile che dallo sdoganamento per vedere circolare un'auto bisogna aspettare oltre un anno? Grazie dell'attenzione Seb


Gent.mo Sig. Sebastiano,
complimenti per le Sue due "vecchiette", ma nel Suo post rilevo alcuni Suoi dubbi. In ordine:
1) non so cosa sia questa cosa che Lei chiama "dichiarazione ASI di vettura di interesse storico";
2) il fatto che Lei non la utilizzi per andare a lavorare o andare a fare la spesa, non può esimerLa dall'adeguarla al Codice della Strada, fatte salve quelle peculiarità non previste all'epoca come cinture di sicurezza etc. etc.. Pensi un po' che io con le mie "vecchiette" vado dovunque, l'uso cosiddetto professionale che farebbe perdere il diritto alle agevolazioni fiscali, non è andare a fare la spesa o recarsi sul luogo di lavoro, così come abbiamo fatto chiarire, una volta per tutte, in Umbria;
http://img28.imageshack.us/img28/1155/circolareautocarriumbris.pdf
http://dottorini.com/2009/11/circolare-aci-dsd001366309-del-27102009-uso-non-professionale-dei-veicoli-storici.html ;
4) circa il cosiddetto Certificato delle Caratteristiche Tecniche richiesto dal D.T.T. ex Motorizzazione, è bene che Lei sappia che TUTTI i Registri cui all'art.60 del C.d.S. possono rilasciarlo. Mi segnalavano che il Registro FIAT li rilascia per qualunque tipo di veicolo ed in tempi rapidissimi. Vero è anche che con l'entrata in vigore del D.M. sulle revisioni e reimmatricolazioni, è stata unificata la modulistica e quindi tutti i Registri dovranno uniformarsi a questo allegato:
http://img233.imageshack.us/img233/4189/allegatoialdm19marzo201.pdf , un po' di pazienza e potremo riprendere a reimmatricolare i veicoli privi di targa italiana.

Cordiali saluti.
dario di bello

Vorrei sapere se ho una certificazione delle caratteristiche tecniche rilascita dall' F.M.I. prima del fatidico 19/03/2010, posso reiscrivere motocicli demoliti con la vecchia normativa, quindi senza andare alla CPA per i mezzi prima del 1960 e senza dover richiedere una nuova certifcazione caratteristiche tecniche all'F.M.I.? Grazie per l'aiuto


Gent.mo Sig. Alessandro,
sto sorridendo mentre leggo il Suo Commento poiché, anche io stesso sono nella Sua stessa situazione avendo "acquistato" ben due CCT prima del 20 marzo 2010, data di entrata in vigore del D.M..
Detto questo se il Registro che Le ha rilasciato i CCT con la vecchia normativa, fosse "serio", Le dovrebbero convertire gratuitamente il CCT, in alternativa si potrebbe provare a chiedere un'integrazione del vecchio CCT con un Certificato che contenesse tutte quelle voci presenti nell'ALLEGATO I al D.M..
Come avrà letto nel web, i Registri sono in stand by e non rilasciano più nulla in attesa di ulteriori disposizioni.
Il Registro FIAT si sta adoperando personalizzando l'ALLEGATO I
http://img233.imageshack.us/img233/4189/allegatoialdm19marzo201.pdf
e quindi penso che a breve sarà operativo al rilascio dei CCT secondo le norme ora vigenti.
Circa i mezzi immatricolati prima del 01/01/1960, il D.M. è chiaro nell'attribuire al D.D.T. il compito della Revisione, salvo organizzarsi c/o un Centro di Revisioni e far venire lì il Tecnico della Motorizzazione.
Spero di essere stato chiaro e per qualunque cosa ci riscriva.

Cordiali saluti.
dario di bello

Buon giorno.
Faccio i miei complimenti per il servizio offerto.
Riguardo al decreto ho un dubbio.
Per l'iscrizione di veicoli ai vari registri, gli stessi NON debbono essere necessariamente immatricolati o con documenti. E' così?
L'immatricolazione/reimatricolazione o riammissione alla circolazione di veicoli radiati é un passo successivo?
Avrei anche qualche altro quesito da porre:
- cosa si intende per veicoli di origine sconosciuta?
- cosa sono e dove si trovano i centri prova
autoveicoli (CPA)?
- Si potrebbe avere, in larga massima idea di quale
potrebbe essere la spesa necessaria per
iscrivere un veicolo radiato o privo di documenti
compresa reimmatricolazione e riammissione alla
circolazione?
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente


Gent.mo Sig. Gonario S.
procediamo per ordine, allora, iscrivere un veicolo a dei registri può avere diversi motivi. Un motivo può essere quello per godere delle agevolazioni fiscali, un altro può essere per "evitare" i blocchi del traffico, un altro può essere perché ci piace essere iscritti ad un club, un altro può essere perché dobbiamo reiscrivere al PRA un veicolo radiato d'ufficio (si posseggono almeno le targhe) oppure vogliamo reimmatricolare un veicolo almeno "ventennale" del quale non possediamo nulla.
Ancora, il Codice della Strada distingue i veicoli in "d'epoca" e "storici".
A tal fine, Le linko questo sito:
http://www.codicestradainfantino.it/codice%20articoli/art.60.htm .

Per veicoli di origine sconosciuta si intendono quelli dei quali non è possibile effettuare un estratto cronologico non conoscendo la targa dello stesso.

I C.P.A. sono Ufficio periferici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che esplicano le proprie competenze relativamente all'attività in materia di omologazione dei veicoli a motore, loro rimorchi, delle macchine agricole, delle macchine operatrici e dei loro sistemi, componenti ed unità tecniche indipendenti.
Questa è la mappa della loro dislocazione in tutta Italia:
http://www.trasportiatp.it/centriprova/centri-prova.html

Fermo restando che non conosco tutti i costi delle pratiche, Le dico i costi per pratiche che ho curato personalmente (veicoli radiati d'ufficio ed a breve veicoli da reimmatricolare), ma dobbiamo distinguere almeno due casi:
1) Veicolo radiato d'ufficio - Iscrizione ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del C.d.S. (non esistono tariffe, ognuno chiede quello che vuole nonostante il C.d.S. preveda proprio delle Tariffe da approvare...), pagamento di 3 anni di Tasse arretrate maggiorate del 50% (a tal fine Veda come si comporta l'Umbria e la Sicilia:
http://www.dottorini.org/auto/10-10-2008/Reiscrizione_veicoli_radiati_d_ufficio.pdf
http://img30.imageshack.us/img30/5097/20096280508interpellobo.pdf )
che variano da regione Regione, reiscrizione al P.R.A. il cui costo è circa 110 euro ed infine, aggiornamento carta circolazione circa 30 euro;
2) Veicolo radiato/demolito volontariamente - Richiesta ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del C.d.S. del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistico (vecchio C.C.T.) ex art. 4 del D.M. 19/03/2010 (anche qui il costo varia da Registro a Registro come se fossimo in una giungla di costi arbitrari...), richiesta alla Motorizzazione delle targhe e documenti previo collaudo del veicolo, costo circa 70 euro + iscrizione al PRA per altri 110 euro.

A tal fine Le linko il Sito del Ministero dove si può fare un'idea migliore dei costi:
https://www2.ilportaledellautomobilista.it/tariffario/app

Spero di essere stato chiaro.

Cordiali saluti.
dario di bello

Vorrei sapere se è possibile riavere le targhe originali di una daimler del '63 visto che ora ha la targa nuova.
Vi ringrazio.


Sig. Mario salve,
purtroppo Le devo dire che questa cosa non è possibile con le attuali norme in vigore.
Lo scorso anno fu fatta una pubblicità "bestiale" ad un Disegno di Legge di un certo Berselli, in questo Disegno di Legge era presente un articolo che prevedeva la possibilità di reimmatricolare veicoli radiati (art.8 comma 2), chiedendo le vecchie targhe dell'epoca, ma dietro questa cosa "bellissima", c'erano altre cose che avrebbero "ammazzato" la nostra libertà.
Voglio dire che questo DDL non prevedeva il fatto che sarebbero stati fatti salvi i DIRITTI ACQUISITI dei veicoli trentennali (non iscritti) ed i DIRITTI ACQUISITI dei cittadini del Piemonte, della Lombardia, dell'Umbria, delle Regioni a Statuto Speciale, che non si erano voluti iscrivere all'A$I.
Nell'art.13 c'era scritto che TUTTI si sarebbero DOVUTI ISCRIVERE ad uno dei Registri cui all'art.60 del Codice della Strada se avessero voluto continuare a godere dei benefici fiscali concessi, sino a quel momento, dalle Regioni di loro residenza.
Ecco il Disegno di Legge di tale Berselli, legga con attenzione l'art.13 comma 3 e 4, questa è la "supposta" preparata per dei CITTADINI LIBERI che non si sono voluti iscrivere all'A.$.I.:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00301948.pdf
Per l'ottenimento delle targhe dell'epoca, Veda l'art.8.

Cordiali saluti.
dario di bello

Gentile Ing. Di Bello,

mi scusi se La disturbo per un chiarimento.

Ho visto sul Sito "Dottorini.com" il Suo commento al D.M. del 17.12.2009.
Lì Lei dice che questo Decreto NON intacca nè coinvolge gli aspetti FISCALI dei veicoli storici (compresi i requisiti per la esenzione dal bollo ordinario per i veicoli storici).

Ma nel Decreto si parla anche di REVISIONE periodica: se non sbaglio con questo Decreto anche i veicoli STORICI (iscritti al registro Storico ASI o FMI) sono soggetti alla revisione BIENNALE come tutte le altre moto e vetture non nuove.
Mi può confermare questo?
Come quasi sempre accade qui da noi in Italia le cose non sono mai molto chiare, ed anche su internet c'è molta confusione. Le officine autorizzate per la revisone che ho sentito non hanno notizie.
Se i miei mezzi fossero iscritti al registro storico FMI, potrei già fin da ora legittimamente revisionare le mie moto ogni 2 anni o bisogna aspettare che il decreto venga recepito dal Codice della Strada?
dove dovrei fare la revisone?
in Motorizziazione Civile o vanno bene anche le officine autorizzate?
La ringrazio in anticipo e La saluto cordialmente
Lorenzo


Sig. Lorenzo salve,
Le confermo la REVISIONE BIENNALE per i veicoli non iscritti (era già così) e per i veicoli iscritti ad uno dei Registri cui all'art.60 del C.d.S..

Le ri-confermo che se Lei ha i mezzi iscritti ad uno dei 5 Registri, la Revisione è biennale in forza del D.M. 17/12/2009 entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19/03/2010, pertanto dal 20/03/2010 è operativo.
A tal fine legga l'ultimo capoverso dell'ultima pagina del D.M. 17/12/2009 pubblicato sulla G.U. del 19/03/2010, che è qui linkato:
http://img233.imageshack.us/img233/4734/decretoministeriale19ma.pdf

La Revisione può farla sicuramente alla Motorizzazzione.
Se le Sue moto sono corredate del vecchio "Libretto di Circolazione", potrebbe accadere che nel database dell'Officina Autorizzata la Sua moto non sia in elenco. Si dovrà quindi recare alla Motorizzazione con una fotocopia del Libretto di Circolazione e di un Suo documento di identità affinché inseriscano nel database, utilizzato dalle Officine Autorizzate, la Sua moto.
Se invece le Sue moto sono corredate della "Carta di Circolazione", si può recare direttamente c/o una qualunque delle Officine Autorizzate.

Cordiali saluti.
dario di bello

Buona Sera....
vorrei ringraziarla per le utili informazioni su questa complicata questione.
Sono possessore di una Fiat 500 del '63 demolita volontariamente nell'83.
Ora mi piacerebbe restaurarla ed reimmatricolarla, il mio unico dubbio è il formato della targa.. sara' quadrata con le lettere ZA oppure allungata come le auto comuni ?
Credo che una 500 con targa non quadrata sia un pugno nell'occhio, di conseguenza non procedero' al restauro se le condizioni prevedano una targa comune.
Grazie e cordiali saluti!!


Sig. Stefano buongiorno,
per la reimmatricolazione della Sua 500, può richiedere la targa quadrata ZA proprio come ha scritto.
La targa quadrata con sfondo nero e caratteri bianchi, non è attualmente possibile richiederla.

Cordiali saluti.
dario di bello

salve,...ho da poco acquistato una vespa 180ss demolita!
...dunque, se non ho interpretato male, il primo passo da fare per poterla rimettere su strada, e quello di iscrivere la vespa ASI/FMI...naturalmente una volta finito il restauro della stessa giusto?
...e dopo???
Grz per l'attenzione.
Giuseppe.


Sig. Giuseppe salve,
alla luce del D.M. pubblicato il 19/03/2010 cui sopra, il primo passo è farsi fare dalla/e Officina/e che ha/hanno effettuato il restauro del veicolo, una DICHIARAZIONE DELL'IMPRESA DI AUTORIPARAZIONE (resa ai sensi dell'art.47 del D.P.R.445/2000 ed art.4 comma 2 del D.M. 19/03/2010), in seguito occorrerà una DICHIARAZIONE DEL POSSESSORE DEL VEICOLO (resa ai sensi dell'art.47 del D.P.R.445/2000 ed art.4 comma 3 del D.M. 19/03/2010).
Queste due DICHIARAZIONI dovranno essere inoltrate ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del C.d.S. onde ottenere il rilascio del CERTIFICATO DI RILEVANZA STORICA E COLLEZIONISTICO (rilasciato ai sensi dell'art.4 del D.M. 19/03/2010).

Con questo CERTIFICATO si dovrà recare alla Motorizzazione ed il gioco è fatto.

Circa il costo di questo CERTIFICATO, attualmente ognuno chiede quello che vuole, è assurdo ma è così nonostante nel Codice della Strada siano previste delle TARIFFE autorizzate da ben due MINISTERI !!!
Si legga l'ultimo comma di questo articolo:
http://www.aci.it/index.php?id=784

Cordiali saluti.
dario di bello

gentilissimo ing di bello mi aiuti x favore
siamo un gruppo di amanti delle vespe 125 anni 70/82
tutte demolite volontariamente
possiamo rimetterle in vita sono tutte pronte come nuove.
cosa dobbiamo fare?
grazie anticipatamente
daniele da modena


Gent.mo Sig. Daniele,
Le rispondo integrando la risposta precedente con dei fac simile.
Alla luce del D.M. 17/12/2009 pubblicato sulla G.U. il 19/03/2010, il primo passo è procurarsi dalla/e Officina/e che ha/hanno effettuato il restauro del veicolo, una DICHIARAZIONE DELL'IMPRESA DI AUTORIPARAZIONE (resa ai sensi dell'art.47 del D.P.R.445/2000 ed art.4 comma 2 del D.M. 19/03/2010), ecco un fac simile:
http://img4.imageshack.us/img4/6449/allegato1sito.pdf

In seguito occorrerà una DICHIARAZIONE DEL POSSESSORE DEL VEICOLO (resa ai sensi dell'art.47 del D.P.R.445/2000 ed art.4 comma 3 del D.M. 19/03/2010), ecco un fac simile:
http://img35.imageshack.us/img35/6342/allegato2sito.pdf

Queste due DICHIARAZIONI dovranno essere inoltrate ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del C.d.S. onde ottenere il rilascio del CERTIFICATO DI RILEVANZA STORICA E COLLEZIONISTICO (rilasciato ai sensi dell'art.4 del D.M. 19/03/2010).

Con questo CERTIFICATO si dovrà recare alla Motorizzazione ed il gioco è fatto.

Circa il costo di questo CERTIFICATO, attualmente ognuno chiede quello che vuole, è assurdo ma è così nonostante nel Codice della Strada siano previste delle TARIFFE autorizzate da ben due MINISTERI !!!
Si legga l'ultimo comma di questo articolo:
http://www.aci.it/index.php?id=784

Cordiali saluti.
dario di bello

Gentilissimo Ing. Di Bello,

ho da poco acquistato una Land rover ex militare priva di documenti, ma con numero di telaio ben leggibile e dunque di facile determinazione storica.

vorrei sapere a chi mi posso rivolgere per ottenere un regolare cerificato di proprietà (è possibile denunciare il ritrovamento, pur abitando in città?)

Come posso fare ad ottenere la dichiarazione dei lavori fatti ad ok, se il restauro lo eseguo io?

La ringrazio,
Enrico


Sig. Enrico salve,
se Lei legge il Commento precedente, vedrà che ho richiamato il D.M., pubblicato il 19/03/2010, come fonte per poter reimmatricolare dei veicoli.
La casistica comprende anche i cosiddetti veicoli "sconosciuti" ovvero i veicoli dei quali non si possiede il numero di targa prima della radiazione.
Nel Suo caso specifico il veicolo che Lei vorrebbe reimmatricolare è di provenienza militare, bene in questo caso il Comando che ha alienato il veicolo, dovrebbe aver spedito al PRA di residenza di colui che l'ha comprato, il cosiddetto "dispaccio" che occorre per la reimmatricolazione.
Preciso che per un bene mobile se non più "registrato" presso il PRA, ne è proprietario colui che lo possiede, cioè Lei !
Pertanto Le richiamo anche l'art.4 comma 2, lo legga:
http://img233.imageshack.us/img233/4734/decretoministeriale19ma.pdf

Da ultimo, occorrono le due Dichiarazioni che sono nel commento precedente, ma per questo deve sentire i Registri abilitati a rilasciare il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica.
Mi faccia sapere.

Cordiali saluti.
dario di bello

buonasera sig. Di Bello

Le chiedo anch'io un suo cortese chiarimento.
Ho comperato da una persona in Italia,una land rover militare inglese con targa originale britannica.
Con il nuovo decreto è possibile mantenerle in Italia?
L'agenzia incaricata di farla revisionare ed immatricolare,è però ferma da 1 mese perchè la motorizzazione ha bloccato le revisioni storiche in attesa di chiarimenti e verifiche in merito alle nuove norme..(?)
Mi puo' chiarire Lei qualcosa?
La ringrazio sentitamente.
Buonaserata
Massimo


Sig. Massimo buonasera,
spero di esserle utile.
Il DM pubblicato il 19/03/2010 non mi sembra che parli di targhe straniere da poter mantenere, in caso di importazione in Italia del veicolo, questa ipotesi è in un DDL.
Non capisco quale sia il problema !
Se si acquista un veicolo all'estero da paesi della UE, veicolo questo regolarmente targato, ma cosa c'entra la storicità ?
Legga qui:
http://www.aci.it/sezione-istituzionale/per-circolare/guida-pratiche-auto/importare-un-veicolo.html
http://www.acifirenze.it/veicoli_importazione.html
A mio modesto parere, Lei importa il veicolo in Italia seguendo la procedura descritta nel link ACI e basta.
Il DM da Lei citato, riguarda i veicoli privi di targhe ed i veicoli radiati d'ufficio.
Mi faccia sapere.

Cordiali saluti.
dario di bello

buongiorno,
vorrei cortesemente sapere alcune informazioni in merito al nuovo decreto.
Ho comperato una land rover ex militare inglese con targhe originali,da un venditore in Italia.
Sono in attesa di essere chiamato (1 mese di attesa..)per la revisione ed immatricolazione nuova dell'automezzo.
Per ora la motorizzazione ha bloccato tutte le revisioni ed immatricolazioni di auto storiche in attesa di "verifiche" (?) Quando si sbloccheranno?
Con questo nuovo decreto,posso mantenere le targhe originali? In questo caso anche il costo burocratico risulta minore?
Grazie mille per la cortese attenzione.
Saluti
Massimo


Sig. Massimo,
rispondo anche a questa Sua mail.
Probabilmente la Sua Land acquistata in Italia, ha la revisione scaduta.
Se avesse avuto la revisione in regola, non ci sarebbe stato bisogno di andare in motorizzazione, ma continuo a non capire cosa c'entra la storicità del veicolo, mah.....

Saluti.
dario di bello

Buona sera
Ho appena effettuato iscrizione registro FMI
per la mia moto del 1972, con questo nuovo DM
sono obbligato ad eseguire controllo gas di scarico
ogni anno ove prima ero esentato in quanto difficoltà
tecniche duvute a vetustà del mezzo consentivano
l'esenzione (comune di Roma) ?
Grazie in anticipo
fausto


Sig. Fausto salve,
la cosa che mi chiede mi sembra alquanto strana poiché il DM questo prevede all'art.9:
ART. 9 (Revisioni)
1. I veicoli di interesse storico e collezionistico sono sottoposti con
cadenza biennale a revisione periodica, di cui all’art. 80 del Codice della
strada, al fine di accertare che sussistano in essi le condizioni di
sicurezza per la circolazione e di silenziosità e che non producano
emissioni inquinanti superiori ai limiti prescritti.
2. Le revisioni sono effettuate tenendo conto dell’anno di
costruzione del veicolo, secondo quanto riportato nell’allegato III, parte
integrate del presente decreto.
3. Nell’allegato III sono stabiliti gli elementi su cui deve essere
effettuato il controllo tecnico dei dispositivi che costituiscono
l’equipaggiamento del veicolo e che hanno rilevanza ai fini della
sicurezza per la circolazione. Sono altresì previste modalità diverse di
prove strumentali che possono essere esperite in ragione di particolari
caratteristiche costruttive del veicolo.

Da questo articolo io interpreto che bisogna tenere conto dell'anno di costruzione del veicolo e di conseguenza delle Norme all'epoca vigenti.
Lo stesso DM conferma la Revisione Biennale.
Se fosse come dicono, dovremmo "rottamare" tutti i nostri veicoli !!!

Cordiali saluti.
dario di bello

scusi il doppio messaggio (pensavo non fosse inviato il primo).
Mi scordavo di segnalarLe che la land rover inglese ex militare è del 1982 (modello 1979) in Italia da 1 anno ed è iscritta all'ASI da l'anno scorso.
La revisione inglese è scaduta ed oltre a rifarla in Italia,devo ovviamente anche immatricolarla alla motorizzazione con nuova targa italiana visto l'impossibilita' di girare in Italia con targa estera (massimo un anno se non erro..).
Ho letto un articolo in merito a questo decreto sull'ultimo numero del mensile "LA MANOVELLA",dove si accenna alla nuova possibilita' di mantenimento delle targhe originali.
Le chiedevo se questo è possibile anche nel mio caso di targa estera.
Grazie ancora.
buonaserata
Massimo


Massimo salve,
io continuo a non capire questo benedetto/maledetto A.$.I. a cosa cavolo serviva in questo caso.
Il DM specifica all'art.7 che:
ART. 7 (Disposizioni per i veicoli mai dimessi dalla circolazione o radiati di ufficio)
1. Le disposizioni di cui agli articoli 5 e 6 non si applicano ai veicoli
di interesse storico e collezionistico che non sono mai stati dimessi dalla
circolazione in ambito nazionale (è il tuo caso perché l'hai iscritto !).
2. Le disposizioni dell’articolo 5 non si applicano ai veicoli di
interesse storico e collezionistico mai dimessi dalla circolazione,
provenienti da Paesi dell’Unione Europea o dello Spazio Economico
Europeo, in regola con gli obblighi di legge in materia di revisione
periodica.
3. Le disposizioni dell’articolo 6 non si applicano ai veicoli di
interesse storico e collezionistico mai dimessi dalla circolazione,
provenienti da Paesi dell’Unione Europea o dello Spazio Economico
Europeo. E’ fatta salva la normativa vigente in materia di
nazionalizzazioni.

Quello che ti interessa è l'ultimo periodo del comma 3 ovvero:
E’ fatta salva la normativa vigente in materia di nazionalizzazioni.
http://www.aci.it/sezione-istituzionale/per-circolare/guida-pratiche-auto/importare-un-veicolo.html

Tu stai "nazionalizzando" un veicolo proveniente dallo spazio UE, ma che caxxo c'entra 'sto caxxo di A.$.I. !!!
Se tu hai detto alla Motorizzazione, pensando di fare meglio, che la Land è iscritta all'A.$.I., per loro è forse prioritaria la "storicità" alla "nazionalizzazione" e quindi ti stanno creando un po' di problemi.
Ma perché l'hai iscritta se aveva ancora la targa estera ?
Il DDL pro A.$.I. a firma di tal Berselli, prevederebbe quello che mi chiedi circa il mantenimento delle targhe originali, ma in molti speriamo che venga AFFOSSATO.

Cordiali saluti.
dario di bello

grazie per la veloce risposta.
Ho iscritto il land all'A$I per avere la dichiarazione ufficiale delle CARATTERISTICHE TESCNICHE del veicolo necessarie alla motorizzazione per immatricolarla in Italia.
personalmente preferirei mantenere le sue targhe inglesi per avere la massima originalita' del veicolo storico militare(è una guida a destra).
Grazie
Massimo


Ok, ma come tutte le "nazionalizzazioni", sarebbe bastata una traduzione giurata della carta di circolazione, nè più nè meno come fanno TUTTE le Agenzie di pratiche auto.
Per le targhe, solo il DDL lo dovrebbe prevedere, dico dovrebbe poiché quando lo leggo mi si ritorce lo stomaco e non approfondisco....
Ciao.
dario

le agenzie che ho contattato mi hanno si chiesto questa dichiarazione tradotta del libretto di circolazione,ma oltre a questo le caratteristiche tecniche del veicolo,rilasciate dalla casa madre o dall'ASI. Cosi' giocoforza ho iscritto il veicolo all'ASAI e richiesto a loro queste benedette caratteristiche tecniche..
Di due agenzie contattate ognuna mi ha chiesto cose diverse..(assoluzione dell'obbligo di iva...(?))ho deciso poi di farlo a fare al venditore dell'auto ad una agenzia nella sua regione di residenza.
La carta di circolazione inglese poi,non è altro che un modello con specificate poche caratteristiche dell'automezzo.
Cosa e' il DDL ?
grazie !
saluti
Massimo


Salve,
a mio modestissimo parere, quando alla Motorizzazione vedono qualcosa dell'A$I pensano alle auto storiche e giù con le rotture di balle.
Probabilmente se tu avessi utilizzato la traduzione giurata e le caratteristiche della casa madre, la cosa sarebbe stata diversa.
Una cosa è certa, con la revisione scaduta, gioco forza bisogna passare sempre dalla Motorizzazione purtroppo.
Il DDL 339 è quell'ABORTO di Legge che vorrebbero farci digerire posteriormente come una MEGA SUPPOSTA....

Ciao.
dario

Gent.mo ing. Di Bello
In risposta alla Sua, riprendo dall'allegato III
Punto 3.2.1 prove emissioni
Sono esentati dalle verifiche di controllo delle emissioni inquinanti i seguenti veicoli classificati di interesse storico e collezionistico:
-Autoveicoli dotati di....... segue
-Autoveicoli dotati di motore ad accensione.... segue
-MOTOVEICOLI la cui data di costruzione è antecedente al 1 gennaio 1960
tutti gli altri MOTOVEICOLI non vengono CITATI pertanto al lettore si lascia sempre libera interpretazione et ignoranza fino alla eventuale confisca del mezzo fatta in mezzo alla strada.
Era molto chiaro precedente Decreto e non lasciava dubbi in merito .... motoveicoli di interesse storico iscitti ad uno dei Registri Storici sono ESENTATE :::ripeto ESENTATE ora mi ritrovo un allegato III molto scarno e fatto con i piedi.
Grazie scusi lo sfogo
Fausto


Fausto buongiorno,
come giustamente riportato, il DM prevede dei casi di esenzione, ma questo riguarda colui che effettua la Revisione ovvero la Motorizzazione et Centri Autorizzati, la responsabilità è in capo a loro.
Poi da dove si dovrebbe desumere l'annualità per i fumi di scarico ?
Per caso il comune di Roma/Regione Lazio la prevede per contrastare l'inquinamento con relativo rilascio del Bollino Blu ?

Saluti

Salve, pongo una domanda:
se prima il 19 marzo 2010 (entrata in vigore della legge) avevo anno un'auto pre 1960 sottoposta a revisione nel 2009 non presso motorizzazione ma presso una officina autorizzata, a partire dal 19 marzo 2010 devo effettuare una nuova revisione presso la motorizzazione che mi varrà 2 anni oppure quella che avevo fatto nel 2009 mi vale fino al 2011?
ricapitolando:
revisione presso officina fatta nel 2009:
a) vale 1 anno essendo fatta da officina e non da motorizzazione.
b) vale comunque 2 anni.
e ancora.... se dopo il 19 marzo 2010 io faccio fare una revisione in officina autorizzata e non in motorizzazione (me la fanno) questa vale 1 anno non essendo fatta come richiesto da decreto o mi vale lo stesso 2 anni?
Grazie.


Sig. Luca salve,
sebbene altre fonti, da me ritenute molto valide, non ritenessero giusta l'interpretazione della revisione annuale per i veicoli iscritti ad uno dei registri presenti nell'art.60 del Codice della Strada, il D.M. pubblicato il 19 marzo 2010 spazza ogni dubbio sull'obbligo biennale.

A mio modesto parere, sia in un caso che nell'altro, la norma non può essere interpretata in senso retroattivo, e lei avendo fatto la revisione nel 2009 (officina o Motorizzazione è la stessa cosa), secondo me la rifarà comunque nel 2011.
Attualmente penso che il terminale delle officine autorizzate sia disabilitato per veicoli immatricolati sino al 31 dicembre 1959 e quindi penso che lì Lei non possa revisionare il Suo veicolo.

Cordiali saluti.
dario di bello

Salve io ho reimmatricolato una vespa del 1965 a suo tempo demolita usufruendo di questa nuova legge, la mia pratica è stata incassata e lavorata alla Motorizzazione.
Mi hanno rilasciato il nuovo libretto ho passato la revisione, mi reco al PRA e mi dicono che è impossibile reiscrivire o fare una prima iscrizione per la mia vespa poichè non posso dimostrare di essere il proprietario.
Ho detto all'ufficio di andare a vedere la nuova legge ma mi dicono che è inutile perchè non c'è nessuna indicazione in merito. Cosa devo fare?


Salve Sig. Mirco,
di primo acchito ho esclamato: Che cazzata !!!
Allora, se sono così ottusi, prenda questo modulo, lo compili e si faccia autenticare la firma in Comune e non presso il loro sportello:
http://img179.imageshack.us/img179/7868/19praistanzanotarilenuo.pdf

In questo modulo, Lei si dichiarerà proprietario etc. etc..
C'è un'altra soluzione, recarsi da un Notaio e lì dichiararsi proprietario facendo autenticare la Sua firma dallo stesso. Ovviamente costa un po' di più...
Ci può comunicare c/o quale PRA Le hanno detto questa cosa ?
Ci faccia sapere.

Cordiali saluti.
dario di bello

Salve
Possiedo una vespa del 1956 vorrei sapere se posso fare la revisione che scade nel 2011 presso un officina privata autorizzata dalla motorizzazione.
Grazie!


Buongiorno,
Copio ed incollo da RUOTECLASSICHE del 24/05/2010

Cordiali saluti.
dario di bello
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IL MINISTRO MATTEOLI CHIARISCE I DUBBI

Il nuovo Decreto Ministeriale in materia di veicoli d'interesse storico e collezionistico firmato dal ministro Matteoli (foto) lo scorso dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19/3/2010 (vedi Ruoteclassiche di aprile) ha alimentato alcuni dubbi interpretativi sulle revisioni dei veicoli. Il decreto stabilisce che i veicoli costruiti prima del 1960 devono effettuare il controllo periodico biennale presso le sedi della Motorizzazione o attraverso i club federati Asi e non più presso le officine private.

Rimane il dubbio se il decreto vale solo per i veicoli iscritti nei registri di cui all'art. 60 del Codice della Strada (Asi, registri Fiat, Lancia, Alfa Romeo) oppure indistintamente per tutti. Abbiamo girato il quesito allo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, che così ci ha chiarito: "Secondo quanto riportato al punto 4.2 dell'allegato III del Decreto Ministeriale le revisioni dei veicoli di interesse storico e collezionistico costruiti prima del 1 gennaio 1960 sono effettuate esclusivamente presso gli uffici della Motorizzazione Civile. Si tratta quindi di una esplicita prescrizione contenuta nel decreto".

La risposta del ministro fa, perciò, ritenere che solamente i veicoli iscritti all'Asi e ai registri ad essa collegati debbano sottostare all'obbligo della revisione presso la Motorizzazione. I mezzi che non sono mai stati omologati o sui libretti dei quali non compare la dicitura "veicolo di interesse storico e collezionistico" potranno perciò - secondo quanto affermato dallo stesso Ministero - continuare a servirsi delle officine private (o, in alternativa, recarsi nei centri della Motorizzazione).

Salve.
Ho due moto d'epoca, una da reiscrivere al P.R.A. perchè radiata d'ufficio ma con documenti e targa originali ed una demolita volontariamente priva di documenti.
Tutte e due hanno già il certificato d'iscrizione al Registro Storico FMI.
Ritengo giusto integrare la documentazione necessaria al fine di inserire nel nuovo documento previsto dal DM i dati mancanti ma non ritengo proprio giusto quanto comunicato dalla FMI, cioè di dover spendere ulteriori 50 € per la prima moto ed altri 80 € per la seconda, senza considerare l'obbligo di tesserarsi, per poter presentare la pratica per il rilascio del "certificato di rilevanza storica".
Ritengo che l'obbligo dell'esborso di ulteriore denaro imposto dalla FMI, nel caso di specie, sia del tutto ingiusto.

Buonasera,
alla luce di queste nuove normative per la reimmatricolazione dei veicoli di interesse storico avrei il seguente quesito.
Avrei la possibilità di avere una Delta Evoluzione del 1992 radiata per esportazione della quale sono riuscito a risalire tramite il telaio a tutte le specifiche di omologazione proprietari eccetera.Non sono sicuro di riuscire a trovare i documenti della radiazione per l'estero.
Questa vettura iscrivibile già al registro storico Lancia può essere reimmatricolata anche prima dei 20 anni ? Si può passare anche dal Registro Storico Lancia o bisogna per forza passare per l'ASI ?
Grazie Mauro


Gent.mo Sig. Mauro,
sono sempre più meravigliato del fatto che da tutta Italia ci giungano richieste di chiarimenti, il paradosso è che noi, o meglio io sono un cittadino prestato alla BATTAGLIA contro il malaffare !
Non sono un consulente nella accezione classica, ma oramai un po' di cose le ho imparate e con un po' di beneficio d'inventario Le rispondo.
Il DM 17 dicembre 2009 pubblicato sulla G.U. del 19/03/2010 riguarda i veicoli di interesse storico.
Un veicolo di interesse storico, è specificato nel DM, è tale se ha 20 anni ed è iscritto ad uno dei 5 club cui all'art.60 del C.d.S..
Sempre in questo D.M., è specificato che sono fatte salve le norme in tema di NAZIONALIZZAZIONE.
A tal fine, Le ricopio una risposta data ad un post precedente:

Il DM specifica all'art.7 che:
ART. 7 (Disposizioni per i veicoli mai dimessi dalla circolazione o radiati di ufficio)
1. Le disposizioni di cui agli articoli 5 e 6 non si applicano ai veicoli
di interesse storico e collezionistico che non sono mai stati dimessi dalla
circolazione in ambito nazionale (è il tuo caso perché l'hai iscritto !).
2. Le disposizioni dell’articolo 5 non si applicano ai veicoli di
interesse storico e collezionistico mai dimessi dalla circolazione,
provenienti da Paesi dell’Unione Europea o dello Spazio Economico
Europeo, in regola con gli obblighi di legge in materia di revisione
periodica.
3. Le disposizioni dell’articolo 6 non si applicano ai veicoli di
interesse storico e collezionistico mai dimessi dalla circolazione,
provenienti da Paesi dell’Unione Europea o dello Spazio Economico
Europeo.
E’ fatta salva la normativa vigente in materia di nazionalizzazioni.

Quello che ci interessa è l'ultimo periodo del comma 3 ovvero:
E’ fatta salva la normativa vigente in materia di nazionalizzazioni.
http://www.aci.it/sezione-istituzionale/per-circolare/guida-pratiche-auto/importare-un-veicolo.html

Pertanto, la DELTA sarà oggetto di NAZIONALIZZAZIONE "nuda e cruda" perché non ha 20 anni.
A tal fine, occorre procurarsi tutti quei documenti che hanno contribuito alla sua esportazione (faccia una richiesta di accesso agli atti ai sensi della L.241/90 al PRA c/o il quale è stata presentata la pratica di radiazione per l'esportazione) come copia della carta di circolazione e quant'altro Lei riterrà utile.
A questo punto, con le caratteristiche tecniche dovremmo essere a posto, alla Motorizzazione Lei si dichiarerà proprietario con una Autocetificazione, al PRA invece farà la stessa cosa che si chiama ISTANZA, ma la firma se la farà autenticare dal Notaio, comunque senta il PRA della Sua provincia, poiché paese che vai usanza che trovi....
Mi faccia sapere e cordiali saluti.
dario di bello

Finalmente!!!!!!

Aspettavo questo decreto da due anni e ora finalmente ho la possibilità di reimmatricolare l'auto ultra-trentennale che due anni fa ho "salvato" dal deterioramento, intraprendendo un percorso che non sapevo dove mi avrebbe portato e trovando soltanto porte sbarrate laddove ho chiesto spiegazioni.

Una volta tanto si è fatta chiarezza nella giungla di direttive e contro-circolari interpretative che attraversano le motorizzazioni.

Desidero per questo ringraziare sentitamente tutti coloro che si sono battuti attivamente per ottenere questo decreto.

La scoperta della notizia dell'approvazione di questo decreto mi rende assolutamente contento.

Deneb, Milano

Salve, approfitto della sua esperienza per chiederle un consiglio, sono possessore di una Citroen Mehari del 79 che purtroppo non è stata radiata di ufficio, risulta ancora intestata ad un signore che si è trasferito all'estero (unica informazione che sono riuscito a recuperare attraverso anagrafe della sua vecchia residenza) ma nonostante tutti i miei sforzi non è stato possibile rintracciare la persona, forse deceduta. La macchina ha la targa ma il libretto e completamente distrutto dall'acqua. Vi è qualche modo per poter regolarizzare la situazione?

Grazie,
Gabriele Valentino

Buonasera Gentilissimo Ing. Di Bello,
mi complimento vivamente per l'alto valore morale e civile del Suo operato.
Mi sono imbattuto x caso nel suo sito, in quanto alla ricerca di notizie circa la possibilità di reimmatricolare dei mezzi di interesse storico.

Quindi ricapitolando le fasi sono le seguenti:
1) munirsi della Dichiarazione dell'impresa di autoriparazione;
2) stilare la Dichiarazione del possesore del veicolo;
3) inviare entrambe le dichiarazioni ad uno dei registri autorizzati, es. registro Fiat(non ASI sennò gli si ritorce lo stomaco!), il quale provvederà al rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica;
4) consegna di tale certificato alla Motorizzazione per la reimmatricolazione.
Spero di aver riassunto esattamente i passi da muovere. Mi resta un dubbio: nella dichiarazione del possessore, io diventato nuovo proprietario, devo dichiarare i dati del precedente proprietario che ha radiato il mezzo o solo la data?

Chiedo scusa x essermi dilungato ma spero possa essere di ausilio anche agli altri, colgo l'occasione quindi per ringraziarla due volte e la invito a non perdere il suo atteggiamento combattivo per i diritti dei cittadini.

Grazie
Roberto

Sig. Gabriele salve,
cercherò di aiutarla rispondendo ai suoi quesiti.
Prima di tutto devo dirLe che se il libretto ed il foglio complementare/CDP fossero stati "integri", avremmo potuto fare il passaggio di proprietà a Suo nome saltando il proprietario intestatario. Legga qua:
http://www.aci.it/sezione-istituzionale/per-circolare/guida-pratiche-auto/acquisto-da-proprietario-non-intestatario-art-2688-cc.html

Ma la domanda che Le faccio è: Questi documenti sono realmente irrecuperabili ?
Potrebbe farmi una foto e mandarmela ?

Se il proprietario intestatario è deceduto, può contattare gli eredi ?

Se non riusciamo a fare nulla di tutto ciò, l'unica soluzione è il ricorso al GIUDICE DI PACE.
È semplicissimo, può farlo anche senza avvocato, deve semplicemente chiedere il riconoscimento della "proprietà" del veicolo a Suo nome, invocandone il "possesso" esclusivo da almeno 20 anni (usucapione).

Con questa sentenza del G.d.P., Lei si potrà recare al PRA e farsi intestare la macchina.
Ovviamente, in fase di istruttoria del Ricorso al G.d.P., Lei dovrà far notificare la Citazione in giudizio al Sig. XXXX intestatario del veicolo all'indirizzo risultante al PRA.
Ovviamente il Sig. XXXX non si presenterà in Udienza e Lei potrà esporre al Giudice i motivi per i quali vuole che Le venga riconosciuta la "proprietà" del veicolo avendone da oltre 20 anni il "possesso" esclusivo, poiché il proprietario intestatario è irreperibile ed i documenti sono deteriorati.
Mi faccia sapere.

Cordiali saluti.
dario di bello

Sig. Roberto salve,
innanzitutto La ringrazio per le belle parole che ha usato, ma la nostra è semplicemente una BATTAGLIA DI CIVILTÀ alla quale non possiamo sottrarci !

Devo dirLe che la scansione da Lei fatta circa la procedura da adottare è corretta.

Circa il Suo unico dubbio relativo alla compilazione della Dichiarazione del possessore del veicolo ( http://img35.imageshack.us/img35/6342/allegato2sito.pdf ), se diverso dall'ultimo proprietario risultante al PRA, il DM non prevede che Lei dichiari i dati dell'ultimo intestario al PRA, poiché il Registro al quale dovrà mandare la documentazione, avrà comunque a disposizione anche l'Estratto Cronologico, sempre che Lei conoscesse la targa del veicolo.
Sull'estratto cronologico, appunto, c'è il nome dell'ultimo proprietario, il motivo della radiazione e la data della stessa.

Con la speranza di averLe risposto, Le invio cordiali saluti e mi faccia sapere.

dario di bello

Salve. E' sempre utile avere uno strumento per confrontarsi sull'argomento "veicoli storici" che ci è caro, per cui complimenti e grazie per questa opportunità. Vorrei solo sottolineare che il DDL 339 (detto "Berselli") che, a quanto pare (chiedo se avete notizie a riguardo), è fermo, forse per sempre, all'8^ Commissione del Senato, prevedeva non solo la possibilità di reimmatricolare veicoli radiati "per demolizione" (non solo d'ufficio), ma anche e soprattutto la possibilità di reimmatricolarli con riproduzioni legittime delle targhe originali o addirittura mantenendo le targhe di provenienza estera. Ritengo questo punto di grande importanza per l'estetica e la conservazione di un veicolo storico. Dovremo aspettare anni per poter usufruire di tale possibilità oppure il "Berselli" è ancora vivo e forse con qualche emendamento risalterà fuori?
Grazie se potrete darmi notizie a riguardo.
Claudio Saccomandi - Ravenna

Salve,
il confronto è sempre prezioso, serve a crescere, magari ci ascoltassero coloro che vorrebbero leggi pro domo sua....
Allora, il DDL_339 dietro una sorta di T.U. o qualcosa di rivoluzionario, celava tante supposte per noi collezionisti.
Certo, Lei parla di targhe quadrate nere, Le chiedo il contribuente da chi le avrebbe dovute acquistare, a quanto ?
Se si fossero dovute acquistare da un club come l'asi o affini, la cosa mi fa accapponare la pelle !
Ancora, leggo un po' di inesattezze nella sua nota circa la procedura di reimmatricolazione, non confonda la demolizione con la radiazione.
Attualmente ed anche prima, si reiscrivevano TUTTI i veicoli radiati d'ufficio; dal 20/03/2010, si reimmatricolano TUTTI i veicoli anche di origine sconosciuta.
Non confonda la reiscrizione con la reimmatricolazione, sono due cose diverse.
Il DDL_339 avrebbe concesso le targhe dell'epoca in caso di reimmatricolazione, un altro articolo parlava di revisione quadriennale, ma Le è sfuggito l'articolo 13, l'ha letto bene ?
Questa è la MEGA SUPPOSTA per gli automobilisti.
Chi ha auto storiche non è sempre il riccone di turno, ma per quale motivo non sarebbero fatti salvi i diritti delle 30ntennali non iscritte ?
Per quale motivo i cittadini residenti nelle Regioni a Statuto Speciale che autocertificano, avrebbero dovuto per forza iscriversi se avessero voluto continuare a godere dei benefici fiscali ?
Per quale motivo i lombardi, i piemontesi e gli umbri che in forza di norme regionali (andiamo o non andiamo verso il FEDERALISMO anche fiscale ?) hanno ELIMINATO il MONOPOLIO, beh costoro avrebbero dovuto per forza iscriversi a dei club, perché ?
Perché questi signori che vogliono imporre queste cose non vanno a lavorare come fanno tuttti ?
Allora Caro Sig. Saccomandi, pensa che questo DDL_339 sia così dalla parte dei cittadini o sia dalla parte di chi annualmente incassa circa 8 (otto) MILIONI di euro senza muovere un dito ?
È ovvio che alludo al club monopolista, ma in Umbria adesso la gente è libera se dare 180 euro all'asi o darne 25 ad un club locale per il medesimo pezzo di carta !!!
Dimenticavo, il DDL_339 sembrerebbe affossato.
Abbiamo dei referenti lì in VIII Commissione e questo c'hanno detto.

Cordiali saluti.
dario di bello - Perugia

Salve, non sto a spiegare in quale frangente, ma io sono stato uno dei "tasselli" della vicenda che ha portato all'affossamento del DDL 339 nel maggio scorso; non vale la pena parlarne ora, ma vorrei fosse chiaro che io non sono assolutamente un sostenitore dell'ASI e da anni seguo le vicende e le "battaglie" umbre contro il Monopolio ASI.
Conosco bene il testo del 339 e conosco altrettanto bene la differenza tra "reimmatricolazione" e "reiscrizione", così come mi sento preparato sulle norme attuali per la reimmatricolazione, reiscrizione e quant'altro dei veicoli storici, radiati d'uffico, demoliti, abbandonati, di provenienza estera e quant'altro. Se qualcuno si sente depositario unico di tali conoscenze, si sbaglia. Quindi, per cortesia non torniamo su questo argomento che ho tirato fuori unicamente perchè la questione della "targa originale", intesa come conforme alle norme (ovvero dimensioni e formato) di quando un auto storica è stata immatricolata, è per me un argomento caro, come penso sia per molti di noi appassionati.
Detto questo vorrei chiarire il mio pensiero: sono perfettamente d'accordo che il 339 conteneva una serie di"supposte". Tra l'altro, chi ha seguito lo sviluppo del testo e la riunificazione di vari DDL, oltre al "Berselli", lo ha visto modificare nel senso di rendere tali medicinali sempre più grossi, proprio grazie agli interventi/interferenze dell'ASI che intendeva addomesticarne il testo nel suo interesse e di altri. Interventi tutti fatti nell'ombra e senza la benchè minima trasparenza se non quella sterile e quasi buffa polemica tra ASI e Ruoteclassiche di qualche mese fa che non ha dato alcun valore aggiunto, come si poteva sperare, alla questione. Non mi dilungo. Vorrei però esprimere, per finire, due osservazioni:
1) credo sia evidente che c'è bisogno di mettere mano ad un TU per le norme in materia di "veicoli di interesse storico", che vada ovviamente nel senso di una deregulation e semplificazione, sul modello se vogliamo delle norme di altri paesi europei. Norme più snelle ed efficaci. Ma per fare questo ci vuole "un movimento" che abbia anche peso politico, ovvero nelle sedi istituzionali. Questo movimento, di fatto opposto all'ASI, io non lo vedo. Ho visto critiche, sono stati fatti emendamenti, ma non proposte, che io sappia, in alternativa e migliori di quelle dell'ASI. Sembra che si aspetti cosa muove l'ASI, ma dopo avergli dato contro, non si va avanti, quasi a giocare di rimbalzo e questo fa gioco al Sig. Loi; ecco perchè mi hiedo se c'è qualche parlamentare, tra quelli che hanno espresso emendamenti, in grado di farlo. Ricordo che i firmatari dei vari DDL poi unificati, erano bipartisan.
2) secondo punto: quello che è stato fatto in Umbria o in Lombardia, non basta e non mi basta. Io risiedo in Emilia Romagna. Sono contento per i residenti in Umbria e Lombardia. Ma io, devo aspettare una legge Regionale?
Devo aspettare che ci sia un "Di Bello" emiliano o un Club ACI romagnolo per avere qualcosa?

In sintesi. C'è bisogno di una Legge. Una legge che non tratti solo di aspetti che hanno riflessi fiscali, ma che affronti tutti gli argomenti importanti relativi al mondo dei veicoli storici. Questa Legge deve nascere ad un livello nazionale, contemplando il federalismo se si si vuole, ma deve essere un testo nazionale.
Basta con posizioni solo regionali. Che l'Umbria sia riuscita a dare qualcosa di più mi fa piacere, crea un precedente, ma non risolve i problemi di chi risiede in Veneto, Lazio, Calabria o Puglia.
Questo è il mio pensiero e spero di non averlo espresso in modo confuso, più che altro per non essere male interpretato poichè il mio vuole essere un contributo positivo. Siamo tutti appassionati e vogliamo, mi pare tutti un miglioramento, ma di fatto ancora non siamo riusciti ad avere un sistema libero che non ci renda sudditi dei certificati o dei blazelli ASI.
Ciao
Claudio

Per scarsità di tempo da dedicare al blog, sono rimasto un po' indietro con questa discussione.
Cercherò di sintetizzare alcuni "punti" anche se inevitabilmente rischio, pur volendo dare un giudizio da mero "tecnico", lo scivolamento verso temi di tipo "politico" che vorrei rimanessero giustamente estranei al blog.

L'esigenza di una revisione legislativa che porti un po' di ordine nella materia credo sia un tema condiviso da tutti.
Già meno condiviso da tutti, credo, sarebbe il richiamo a quanto avviene in altri stati europei.
In Germania, ad esempio, l'introduzione della targa unica con lettera H (Historisches) e la contemporanea riconsegna della targa originaria del veicolo ultratrentennale per poter avere la relativa agevolazione fiscale (non servono requisiti, certificazioni asi o altre menate di sorta; basta che il veicolo sia ultratrentennale) risale ormai al 1998 e nessun tedesco si è nemmeno sognato di rompere le scatole col mantenimento della vecchia targa.
Per quanto mi riguarda sarei perfettamente d'accordo.
Una targa è un pezzo di ferro con i numeri che identificano l'auto. E nient'altro.
QUASI TUTTE le Fulvia ex ufficiali HF Lancia, ad esempio, dopo la cessione al R.I.V.E. e la vendita a privati, hanno cambiato targa ed hanno assunto un'altra targa nera (le ultime sono state vendute alla fine del 1974). Non la Fulvia del Montecarlo di Munari del 1972, per il semplice motivo che fu comprata e ricomprata da torinesi, e alla fine di nuovo dalla Lancia stessa. Ma è quasi un caso.
Eppure questo ai collezionisti va bene.
Sembra che i collezionisti diano valore ad una targa solo ...perchè è nera. E allora ..."fàmola nera"! Facciamo una bella targa nera nuova con una bella "H" invece dell'ultimo numero.
C'è già qualcuno, proprio qui nel forum, che è "inorridito" alla sola idea del "cambio generalizzato" di targa.
Evidentemente non siamo tedeschi.
E comunque penso che su argomenti come questo, prima di mettere tutti d'accordo, si fa in tempo a varcare il prossimo secolo.

Il problema in ogni caso è un altro.
Il problema è che in Italia le leggi non le fa più il Parlamento.
Le fa, in qualche oscura stanza, un gruppetto di persone riunite in commissione; quando addirittura non le fa qualche ignorante compilatore che getta su carta, malamente, la volontà espressa dal consiglio dei ministri più ignorante di lui. E il parlamento "ratifica".

Nelle oscure stanze la volontà espressa non è quella popolare che esce dal confronto delle parti politiche nel dibattito parlamentare. E' la volontà di gruppuscoli di potere che "incontrano" i membri della commissione o del governo, fanno loro pressione, stringono accordi sottobanco, promettono, scambiano, arruffano e arraffano ed il risultato è un "accrocco" in cui semplicità e razionalità vanno a farsi benedire e lasciano spazio all'interesse, singolo o collettivo (rectius "lobbystico") e ...immancabilmente ai soldi.

La mia professione mi costringe a fare i conti con alcune di queste realtà. Non solo e non tanto i veicoli storici. Ultimamente i casi più "eclatanti" di cui mi sono dovuto occupare sono:
i tentativi di riforma della legislazione sul lavoro;
i tentativi di riforma della legislazione sulle professioni;
i tentativi di riforma della giustizia.

Bene.

In tutti i casi (il primo lo ha "affossato" - grazie al cielo - il Presidente della Repubblica; il secondo traballa ma si spera venga affossato presto; il terzo è un'accozzaglia di minchiate che ruotano tutte intorno ad una "esigenza" che con i problemi della giustizia non ha nulla a che vedere), il "parto" degli addetti ai lavori è stato talmente inaccettabile quando non addirittura dannoso e giuridicamente insostenibile ...che c'è solo da augurarsi che questa massa di parassiti che alberga nelle aule parlamentari continui ad occuparsi di case a montecarlo, escort, divorzi, alleanze ridicole, ipotesi di governo demenziali ecc, ecc. e tutto faccia tranne che - per carità di Dio!! - occuparsi di modifiche legislative.

In quella materia - si salvi chi può - ogni "tentativo" è una disgrazia per il Paese.

Meglio un "Di Bello" per ogni Regione!
Almeno un "Di Bello" sa di cosa parla e magari riesce anche a far approvare una legge decente, quantomeno a livello locale!
Lorenzo

Buon giorno, vi pongo il mio caso:
Sono in procinto di acquistare un'auto inglese land rover ex militare modello 1979, con targhe inglesi, ma senza documenti.
L'auto è in Italia e giace in un cortile da un anno circa, è stata abbandonata/donata alla signora proprietaria del cortile.
Il proprietario dell'auto è sconosciuto, inoltre la persona che ha abbandonato l'auto non è rintracciabile.
DOMANDA:
Questo è un caso di "veicolo di origine sconosciuta" vero?
Con un documento in carta libera che attesti la vendita dell'auto + le varie dichiarazioni delle officine che interverranno nei lavori di ripristino dell'auto, posso reimmatricolarla come veicolo storico tramite ASI?
Ribadisco che l'auto non ha nessun documento di circolazione.
Grazie, Michele.

Salve,
se Lei mi avesse scritto che Le avevano regalato una Land Rover priva di targhe e mi chiedeva cosa fare, io Le avrei risposto che l'origine del veicolo era sconosciuta ed avrebbe potuto immatricolarla/reimmatricolarla.
Il DM da Lei citato, contempla proprio il caso dei veicoli di origina sconosciuta.
Lei sa che era targato UK, ma senza carta di circolazione, senza sdoganamento, senza revisione etc. etc., la faccenda è ardua.
Supponiamo che invece Lei acquisti da un Suo amico una LAND ROVER di provenienza non furtiva, ma di origine sconosciuta, il problema ce lo risolve il DM in parola.
Passo 1), rivolgersi al REGISTRO FIAT e non all'asi per la richiesta del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica.
Le ho citato volutamente il Registro FIAT poiché non dovrà attendere tempi biblici tipici dell'asi.
Il costo penso che si aggiri sui 250 euro compresa la tessera annuale.
In fase di richiesta del CRSC, dovrà allegare 2 Dichiarazioni, una Sua ed una del meccanico e/o carrozziere così come mi ha detto. A questo punto il gioco è fatto.
Poi ci si reca in Motorizzazione e poi al PRA.
Concludendo, secondo me si può fare !
Cordiali saluti.
dario di bello

buongiorno,
vorrei sottoporLe il mio problema, sono proprietario di una fiat 500 f del 1968 che era di proprieta' di mio fratello deceduto ne 1997, a quel tempo tutti noi eredi avevamo rinunciato all'eredita' e per questo l'auto al PRA risulta radiata per rinuncia all'eredita'. L'auto pero' la uso io in area privata da 15-20 anni, ha le targhe e nient'altro; come posso fare per re-immatricolarla? non posso fare la revoca della rinuncia all'eredita' perche passati piu' di 10 anni. grazie per una risposta, saluti

Buongiorno,
sono possessore di un Land Rover modello Defender con motorizzazione 2000cc Benzina di provenienza ex carabinieri. Ho letto, ma purtroppo non mi ritrovo piu l'articolo, che questo tipo di autovetture (modelli con motore 2000 benzina prodotti esclusivamente per le forze dell'ordine italiane) godono di forti sconti sul bollo.
In attesa di vostra risposta saluto cordialmente.

Gent.mo Sig. Andrea Salve,
mi scusi per il ritardo con il quale Le rispondo, ma volevo essere certo della risposta che Le avrei dato.
Le notizie sono buone !!!
Si deve recare al PRA con un'altra persona (per comodità lo chiamerò Dario) per far ritornare in "vita" la 500.
La procedura è questa ma bisogna possedere CARTA DI CIRCOLAZIONE e Foglio Complementare/CDP.
Dario ed Andrea si recano al PRA con i documenti della macchina.
Dario si dichiara possessore del veicolo e chiede quindi un rientro in possesso e contestualmente, ovvero un secondo dopo, ai sensi dell'art. 2688 del Codice Civile, dichiara di vendere la macchina ad Andrea.
STOP !!!
Costi diretti al PRA:
il rientro in possesso costa al massimo 50 euro;
probabile iscrizione al PRA di colui che si dichiara proprietario (Dario) altri 100 euro max;
passaggio di proprietà 130 euro.
Costo totale dell'operazione direttamente al PRA diciamo 250 euro circa.

Questa procedura è quella legalmente utilizzata da tutti gli uffici PRA d'ITALIA.
Se dalle Sue parti fanno "storie", fermo restando che non capiscono nulla, venga a Perugia che gliela faccio fare qua !

Cordiali saluti.
dariodibello@dottorini.com

Sig. Pino salve,
le uniche forme di agevolazione fiscale esistenti sono quelle presenti nell'art.63 comma 4 L.342/2000.
Alcune Regioni poi, hanno più o meno "allargato" le maglie dei benefici fiscali.
Pertanto per il suo autoveicolo, senta la Regione di residenza e si regoli in merito.
Qui c'è un sunto di quello che accade in Italia:
http://dottorini.com/2009/11/articolo-tratto-dalla-rivista-telematica-fisco-oggi-della-agenzia-delle-entrate.html

Cordiali saluti.
dario di bello

Buongiorno,
Sono possessore di una FIAT 500L Radiata per omissione pagamento bollo. Ho visto che per la reimmatricolazione occorre il "Certificato di rilevanza storica" rilasciato da uno dei 5 registri. Avevo alcuni dubbi a proposito:
- Per ottenere il certificato l'automobile deve essere perfettamente conforme all'originale (es. è possibile avere le tappezzerie di colore non conforme al colore esterno dell'auto?)
- L'auto è sempre stata costudita in garage, è necessario per forza la dichiarazione rilasciata dall'officina ?
- Si presume che sia sempre necessario per cui un intervento da parte di un officina?
- Il mio meccanico mi chiede a tal proposito quali sono le responsabilità sue nel rilascio di tale dichiarazione ?

Ringrazio e saluto cordialmente
Cesare

Buongiorno

Sono possessore di una FIAT 500L Radiata per omissione pagamento bollo. Ho visto che per la reimmatricolazione occorre il "Certificato di rilevanza storica" rilasciato da uno dei 5 registri. Avevo alcuni dubbi a proposito:
- Per ottenere il certificato l'automobile deve essere perfettamente conforme all'originale (es. è possibile avere le tappezzerie di colore non conforme al colore esterno dell'auto?)
- L'auto è sempre stata costudita in garage, è necessario per forza la dichiarazione rilasciata dall'officina ?
- Si presume che sia sempre necessario per cui un intervento da parte di un officina?
- Il mio meccanico mi chiede a tal proposito quali sono le responsabilità sue nel rilascio di tale dichiarazione ?

Ringrazio e saluto cordialmente
Cesare

Salve,
leggo qualche inesattezza.
Se la Sua 500 è solo radiata d'ufficio e Lei ha le targhe ed anche i documenti, deve solo RE-ISCRIVERLA al P.R.A. e non reimmatricolarla !
È consentita la reiscrizione al P.R.A. dei veicoli storici o d’interesse storico collezionistico radiati d’ufficio (art.18 comma 1 della Legge 27/12/2002 n. 289) previo pagamento delle tasse arretrate maggiorate del 50%, riferite all’ultimo triennio d’imposta precedente la reiscrizione.
È consentita la reiscrizione al P.R.A. dei veicoli storici o d’interesse storico collezionistico radiati d’ufficio (come da art.18 comma 1 della Legge 27/12/2002 n. 289) previo pagamento delle tasse arretrate maggiorate del 50%, riferite all’ultimo triennio d’imposta precedente la reiscrizione.
Il calcolo degli importi delle tasse arretrate va fatto sulla tassa di possesso, anche se io non sono d'accordo !
Il pagamento della tassa forfettaria, ossia della tassa di circolazione maggiorata del 50%, può essere accettato solo dietro disposizioni della Regione (attualmente solo in Umbria grazie al sottoscritto !).
È necessario che il veicolo sia iscritto ad uno dei Registri storici (ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI).
La reiscrizione consente il mantenimento delle targhe e dei documenti originali del veicolo.
Per poter usufruire delle agevolazioni previste dall’ art. 18 è necessario essere in possesso delle targhe.

Detto questo, non occorre il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica e men che meno dichiarazioni varie !

Questo è tutto.
Mi faccia sapere.
dario di bello

Salve, Ing. Dario Di Bello, Le parlo della mia vicenda, ho la possibilità di entrare in possesso di una fiat 600 credo a giudicare dai particolari del 58- 59 (frecce sui faraf.)unico problema che a parte la mancanza di alcuni accessori interni ed esterni ed una riveniciata,(curiosita non è mai stata riverniciata o subito riparazioni vernice originale anche se ormai da rifare), l auto è sprovvista di targhe e documenti ed il numero di targa è anche sconosciuto quindi niente estratto cronologico per poter risalire al propietario o se è stata radiata o demolita l unica cosa che so e che chi me l ha ceduta l ha avuta da un meccanico che l ha ritirata in un giardino di una canonica e che era stata utilizzata dal parroco di zona per tanti anni, ormai morto da 25 anni.A questo punto la mia dommanda è possibile reimmatricolarla ? E se cosi fosse qual è la prassi e il costo di tutta l operazione.Un mio conoscente mi ha detto ke dovrei richiedere il certificato di origine ma non mi è sembrato cosi sicuro Lei puo aiutarmi a risolvere questo problema qualora fosse possibile.La ringrazio e saluto cordialmente in attesa di una Sua risposta.

Buongiorno gentile Signore,
sto acquistando in Italia una MGA COUPE' del 1957 targata Inglese ed in merito, se possibile, desidererei alcune delucidazioni:

1. Cosa dovrò fare per immatricolarla e usarla quotidianamente;

2. le auto come questa che sono euro 0 possono viaggiare liberamente o sono soggette a restrinzioni?

Io abito a in Piemonte, a Savigliano (CN)
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Paolo

PS: preciso che sono alla 1° esperienza con un'auto storica e che sono a digiuno di normative e quantaltro e quant'altro.

Ho risposto in un altro post identico.

Sì, può reimmatricolarla come veicolo di origine sconosciuta.
La procedura è banalissima, non si faccia "fregare" se Le dicono che è complicata.
Tutto ciò è mirato a "spillarLe" più soldi....
I costi: deve fare una Dichiarazione Lei, una il Meccanico e spedire tutto con delle foto al REGISTRO FIAT per ottenere il Certificato di rilevanza Storica e Collezionistica.
Con questo Certificato Lei andrà in Motorizzazione a fare il Collaudo (penso circa 50 euro), se positivo prendere le targhe (altri 40 euro circa) e poi andare al P.R.A. ad iscrivere la 600 (altri 100 euro).
Il Certificato dovrebeb costare intorno ai 150 euro.
Chiami il REGISTRO FIAT e faccia pure il mio nome.

Cordiali saluti.
dario di bello

Salve, Ing. Dario Di Bello,
sto reimmatricolando una appia del 59 radiata d'ufficio con targhe originali ma senza libretto di circolazione, con tutte le procedure del nuovo decreto (certificato di rilevanza storica ecc.ecc.), al pra per il rilascio del cdp mi hanno chiesto il pagamento di 3 bolli arretrati per interi piu il 50%, io sapevo che i 3 bolli si pagavano ridotti come auto storiche piu il 50%???
In attesa di sua risposta le porgo i miei cordiali saluti.

Salve,
dobbiamo distinguere i due aspetti della questione e cioé la questione legata al Codice della Strada e la questione Fiscale.
Circa la questione legata al Codice della Strada, diciamo che Lei l'ha risolta con il C.R.S. e C., circa la questione fiscale Le dico cosa è successo in Umbria ed in Sicilia ovvero nelle Regioni a Statuto Speciale.
Io posseggo molte LANCIA delle quali alcune sono radiate d'ufficio.
Nel 1994 iniziai a restaurare una 1.3 HF (possedevo targhe e documenti intestati a mio padre) radiata d'ufficio e questo restauro è andato avanti sino al 2005.
Come Lei saprà, l'art.18 della L.289/2002 ha stabilito che si possono far "rinascere" quei veicoli radiati d'ufficio, purché si posseggano almeno le targhe, pagando 3 anni di tasse arretrate maggiorate del 50%.
Bene, mi reco nel 2004 al PRA di Perugia e mi dicono che per la mia 1.3 HF (101 cv) avrei dovuto spendere circa 800 euro, a fronte di 25,82 euro x 3 maggiorato del 50% così come era logico che fosse !

Preparo il mio primo INTERPELLO, eccolo:
http://www.dottorini.org/auto/Interpello_Regioni_non_a_Statuto_Speciale_veicoli_radiati_dufficio.pdf
e schiodo la questione in un attimo, ecco la mia risoluzione:
http://www.dottorini.org/auto/10-10-2008/Reiscrizione_veicoli_radiati_d_ufficio.pdf

A questo punto nel 2005, il sottoscritto pagò circa 110 euro e la Fulvia 1.3 HF rinacque !
A molti altri umbri continuarono però a "spillare" il massimo (?), tant'è che fui costretto a presentare un Esposto alla Procura della Repubblica.
Solo a seguito del mio Esposto, capirono che TUTTI gli umbri devevano poter pagare le tasse calcolate con 10,33 euro se moto o 25,82 se macchine.

Tempo fa, un signore dalla Sicilia mi ha contattato ed a lui ho fatto fare la medesima cosa: Interpello alla Agenzia delle Entrate, eccolo:
http://www.dottorini.org/auto/Interpello_Regioni_a_Statuto_Speciale_veicoli_radiati_dufficio.pdf
e questo è quanto gli hanno risposto:
http://img30.imageshack.us/img30/5097/20096280508interpellobo.pdf

A questo punto, Le consiglio di spedire un INTERPELLO (si fa su carta semplice ed è gratis !) alla Sua Regione, allegando le risoluzioni della Agenzia delle Entrate e dell'Umbria e vediamo cosa risponde Le rispondono.
Qual è la Sua Regione di residenza ?

Mi faccia sapere.
dario di bello

Buonasera,
sono il presidente di Clubvolvoitalia, club nato da un’anno ma ufficialmente riconosciuto da Volvo, io qui a Trento ho trovato un modello del 1990 in stato di semiabbandono, il proprietario per l’anno 2010 non ha pagato il bollo a prezzo pieno anche se il mezzo sarebbe stato a bollo ridotto, io vorrei salvarla vista la rarità del mezzo, però volevo fare la trascrizione a regime ridotto, pagare il bollo arretrato, non so se dovrò pagarlo in pieno o se si può pagare in forma ridotta anche quello.

Chiedevo se potevo scaricare e usare il suo materiale per far valere i miei diritti e eventualmente aiutare i miei soci e utenti dle forum, ovviamente citando la fonte che è lei.

Cordiali Saluti.
Marco Zambaldi

Salve, Ing. Dario Di Bello
la ringrazio per la spiegazione, quindi da quanto o potuto dedurre ogni regione fa a modo suo, la mia regione è la campania.
Saluti.

Salve,
cercherò di rispondere a quanto Lei ci chiede.
Se Lei acquista con regolare passaggio di proprietà la Volvo, sarà responsabile dal punto di vista fiscale da quel momento in poi.
Se l'annualità della Tassa di Possesso ha scadenza a dicembre 2010 e Lei regolarizza il passaggio entro gennaio 2011, sarà a Suo carico pagare il Bollo del 2011.
In merito al passaggio di proprietà "ridotto" a 130 euro per gli autoveicoli storici ed il bollo ridotto a 25,82 euro, non so come la Provincia Autonoma di trento si comporti ovvero cosa chieda ai cittadini.
Pertanto si informi c/o la Provincia cosa pretendono che il cittadino possegga per usufruire dell'I.P.T. ridotta/storica, idem dicasi per il bollo:
http://www.aci.it/?id=1067
In Umbria ci siamo "deasizzati", sia per il bollo che per il passaggio di proprietà.

Cordiali saluti.
dario maria di bello

Purtroppo ogni Regione fa più o meno come le pare.
La Campania fa autocertificare "part time" nel senso che potete solo dichiarare se la macchina o la moto è negli elenchi.
Ma l'unico elenco è quello del 2002 ed allora ?
Perché la Regione Campania non si fa dare l'elenco dall'asi ?

Saluti

Gentile Dario,

ho una jeep Willis del 1945 acquistata da mio nonno dopo la guerra ed utilizzata / immatricolta come mezzo agricolo. Mi piacerebbe poterle cambiare destinazione d'uso e reimmatricolarla per poter circolare su strada. Mi ero informato qualche anno fa ma la cosa era impossibile. Una legge impediva il cambio di destinazione d'uso. Alla luce del decreto riportato, crede che adesso sia fattibile? se si, mi potrebbe spiegare come? Solo se riesco a farlo, provvedero' poi a sistemarla.
Grazie

Salve,
complimenti per la Sua Willys.
Le devo dire che è la prima volta che sento che una jeep è immatricolata come mezzo agricolo.
Posso dirLe quale sia la procedura per passare da autovettura ad autocarro o viceversa ovvero come cambiare la destinazione d'uso.
Diciamo che un veicolo nato come autocarro, per farlo diventare autovettura occorre il Nullaosta della casa costruttrice.
Se volessimo fare la stessa cosa con la Sua jeep, occorrerebbe il Nullaosta della Willys, è possibile perseguire una strada del genere ?
Non so !
Invece una soluzione perseguibile, in linea con il DM, sarebbe questa.
Richiesta al REGISTRO FIAT, e non all'asi, del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica dichiarando che la Willys è un veicolo di origine sconosciuta.
Ottenuto questo Certificato, Lei immatricolerà la Willys come autovettura (se ha realmente più di 2/3 posti) o come autocarro se ha solo il sedile anteriore.
Spero di esserLe stato utile.

Cordiali saluti.
dario di bello

Salve, ho un autocarro Bremach del 1984 e vorrei trasformarlo in "storico". Tuttavia non riesco a capire se la portata viene trasformata in 0 (zero) chili e quindi non si può trasportare più niente. Preciso che sono un privato e quindi tutti i trasporti che faccio non hanno scopo commerciale. Abito a Pisa e alla scuderia Kinzica, che si occupa anche di veicoli storici, mi hanno detto che dopo il passaggio a veicolo storico, non si può trasportare più niente. Leggendo la circolare min. del 3/10/2010 si fa riferimento a "veicoli fuori uso" che possono circolare "in difetto dei prescritti titoli autorizzativi" unitamente a "una dichiarazione del proprietario di non effettuare alcun tipo di trasporto".
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta.
Maurizio

Salve,
leggere tutte queste cose mi fa sorridere.
Pare che seminare "terrorismo" non possa far altro che fare il gioco di chi si vuole arricchire alle spalle di chi conosce meno cose.
Allora, io ho una Campagnola FIAT autocarro, VIVA e CIRCOLANTE, riconosciuta dalla Regione Umbria come veicolo storico e quindi paga 25,82 euro di bollo.
Secondo Lei avrei perso la portata ?
Ma per carità, ma perché mettono in giro queste fesserie.
Il problema esiste solo per i veicoli RADIATI/DEMOLITI per i quali si chiede una reimmatricolazione.
Per questi veicoli è consentita la reimmatricolazione ma si perderebbe la portata.
Un veicolo immatricolato come autocarro, VIVO e CIRCOLANTE che ottiene l'attestato di storicità per pagare il bollo ridotto, NON PERDE UN BEL NULLA !!!
Lasci perdere le leggende metropolitane...

Cordiali saluti.
dario di bello

salve,
mio figlio ha appena preso una moto guzzi stornello del 1965.
abbiamo alcune domande da porle:
l'iscrizione ad ASI o FMI è obbligatoria per le agevolazioni e la circolazione con i blocchi vari?
Siamo andati per la revisione in un 'officina autorizzata, ci hanno detto che la moto non risulta registrata alla motorizzazione; che fare?
Siamo in possesso di carta di circolazione, foglio complementare, targa originale, la moto risulta iscritta al PRA e abbiamo potuto fare normale trapasso.
In lombardia il bollo per auto d'epoca è attualmente di 20.00 euro?
Ringrazio per l'attenzione e per l'eventuale risposta
Elena

Buonasera,
la Legge prevede i benefici fiscali in AUTOMATICO al compimento del 30° anno dalla immatricolazione e/o costruzione.
Pertanto il Suo Stornello è in regime fiscale agevolato ex art.63 L.342/2000 sin dall'entrata in vigore della Legge ovvero dall'anno 2000 !!!
NON OCCORRE DARE SOLDI A NESSUNO OVVERO ISCRIVERSI ALL'A.$.I O ALLA F.M.I..
Se la Vostra Regione/Comune ha posto dei blocchi al traffico ai veicoli pre-euro, Lei deve leggersi l'Ordinanza o provvedimento analogo emesso dall'Ente locale nel quale è specificato il blocco al traffico ovvero le deroghe, deroghe che non è detto contemplino quei veicoli iscritti ai Registri cui all'art.60 del Codice della Strada (Lancia, FIAT, Alfa Romeo, F.M.I., a$i).

Per quanto riguarda la Revisione, non fatevi ingannare !!!
Non dovete versare alcuna "dazione ambientale" ad alcun club, dovete semplicemente recarvi in Motorizzazione con copia della carta di circolazione, documento identità e codice fiscale e lì, immetteranno, GRATIS, lo Stornello nel sistema informatico.
Trascorse 48 ore, potrete andare a fare la revisione dove volete.
Se avete problemi a recarvi c/o la Motorizzazione, le Agenzie di Pratiche Auto prendono circa 10 euro per l'espletamento della pratica.
La Tassa di Circolazione in Lombardia per le moto è 20 euro.
http://www.quattroruote.it/autoclassiche/automoto/notizie/visualizza_articolo.cfm?Codice=49241
Spero di averLa aiutata sennò mi riscriva.
Cordiali saluti.
dario di bello

La ringrazio per la cortese risposta, ci è stata utile!
Cordiali saluti
Elena

Mi fa piacere che Lei sia riuscita a risolvere.
Cordiali saluti anche a Lei.
dario di bello

Ciao volevo fare una domanda ho una vespa faro basso del 56 iscritta al registro storico. Con le nuove normative per fare la procedura di immatricolazione per avere targa e libretto nuovi, visto che il mio mezzo è di origine sconosciuta.
Mi sono recato al centro prove di Verona e mi hanno bocciato il mezzo e come me altre 10 persone praticamente il 100 per 100 dei veicoli visionati sono stati bocciati.
L'ingegnere che fa le prove praticamente ha detto che il decreto è una specie di truffa perche i mezzi non possono passare con le prove che vengono sottoposti. Allora sono andato al centro prove di Bologna e mi hanno detto che dopo un anno loro devono ancora incominciare a fare prove perche il decreto non è chiaro. Volevo avere qualche chiarezza in merito visto che non si riesce a immatricolare questi mezzi dopo aver speso non pochi soldi per l' aquisto e per il il restauro grazie.

Salve,
devo dedurre che quello che Lei ha chiamato ingegnere altro non è che un TROGLODITA di questa Repubblica pagato con i nostri soldi !!!
Faccia un esposto al Ministero segnalando l'accaduto !
Saluti.
dario di bello

Salve, posso conservare in area privata recintata industriale (non agricola) delle auto ultratrentennali (prive di documenti "radiate o demoite" prive di batteria e liquidi in attesa del restauro (ne restauro una per volta e la reimmatricolo)?? non vorrei essere incriminato per discarica abusiva!
Ovviamente le auto sono disposte in modo preciso, alcuen sollevate da terra con cavaletti. (mi è stato detto che delle forze dell'ordine vorrebbero crearmi problemi incriminandomi per discarica a busiva.) Ovviamente il terreno industriale è intorno al mio capannone industriale dove lavoro.
Saluti Roberto

Salve,
questa è una bella domanda.
La norma che ha regolamentato i Rifiuti ed anche i Rifiuti Speciali dei quali fanno parte i "rottami" di auto e moto è il Decreto Ronchi.
A seguito di questo Decreto non è più possibile tenersi a "casa" veicoli qualora si riconsegnassero le targhe.
Presumo che Lei possieda questi veicoli ancor prima che venisse emanato questo Decreto.
A mio modesto parere, se tutto è come l'ha descritto, non ci sono problemi.
Lei che attività esercita ?
Restauratore di veicoli ?
Mi faccia sapere.
dario di bello

Buongiorno,
io ho un problema per quanto riguarda l'ipt ridotta per il trasferimento di proprietò di un autocarro adibito non ad uso professionale, immatricolato nel 1988 e avente attestazione Asi.
La data del mio atto è del settembre 2009, presentando oggi la pratica il pra me la respinge dicendomi che per gli autocarri non è prevista alcuna riduzione.
Io continuo ad insistere perchè chi mi ha venduto il veicolo lo ha acquistato nel giugno 2009 usufruendo negli stessi uffici pra dell'ipt ridotta.
Come posso averne diritto anche io?

Salve,
come prima cosa sarebbe opportuno conoscere la provincia di residenza di colui che vende il veicolo.
Detto questo, purtroppo Lei ha a che fare con degli IGNORANTONI che meriterebbero di essere denunciati per estorsione o truffa o altro.
La Legge è chiara sull'Uso professionale o meno di un veicolo, legga qui cosa scrive la Regione Umbria e la Provincia di Perugia titolare della IPT:
1) http://dottorini.com/circolareautocarriumbris.pdf
2) http://dottorini.com/aciumbriausononprofessiona.pdf
3) http://dottorini.com/Autocarri%20IPT%20Provincia%20Perugia.pdf

Detto questo, provi a fare leggere a questi ignorantoni le Circolari cui sopra.
Da ultimo io scriverei alla Provincia chiedendo la IPT Storica, se rispondono che Lei non ha diritto, faccia il Passaggio come dicono loro facendo scrivere sulla Nota di Presentazione al PRA che Lei richiede espressamente la IPT Storica.
Dopo di che paghi quello che Le dicono, faccia domanda di rimborso alla Provincia e se non glielo riconoscono, ricorso in Commissione Tributaria Provinciale.
Se non iniziate a fare così, i VOSTRI DIRITTI saranno sempre calpestati.

Mi faccia sapere.
Cordiali saluti.
dario di bello

La provincia di residenza è Sassari, ma non capisco il motivo che tre mesi prima hanno applicato l'ipt ridotta mentre ora no. Ovviamente chiamando il p.r.a. vieni rimbalzato da un impiegato all'altro fino ad arrivare a quello che oggi non è in ufficio e devi richiamare il giorno successivo.

Salve,
se Lei è in Sardegna potrei avere qualche buona notizia.
Mi scrive in privato su dariodibello@dottorini.com e mi fornisce i Suoi dati ?

Saluti.
dario di bello - dariodibello@dottorini.com

buona sera sig. Di Bello
la ringrazio anticipatamente se vorrà provare a dar risposta al mio quesito.

io sono della provincia di brescia e possessore di una harley davidson modello Wla del 1942.

il motoveicolo, originariamente militare, è stato reimmatricolato nel 2003 con le specifiche della configurazione civile che per questo modello vengono tranquillamente accettate e pertanto da libretto gode della dicitura di veicolo di interesse storico asi n°...ecc..

anche se il libretto è del 2003 devo per forza recarmi in motorizzazione a effettuare la revisione?

in questo caso avrei un altro quesito che per me è il più importante:

al suddetto motoveicolo sono state apportate le seguenti modificazioni che sono di due tipi:

1.migliorie meccaniche:
- sostituzione del carburatore originale linkert con uno nuovo migliore sia per efficienza che per consumi(kit dedicato a questo modello)
- conversione dell'impianto elettrico da 6v a 12v
- sostituzione delle puntine con un magneto (anch'esso espressamente realizzato per questo modello)

2.modificazioni estetiche:
- il motoveicolo è in gergo diventato un "bobber" (può meglio capire se inserisce questo termine in google immagini o se vuole le mando una foto del mio veicolo..per più assomigliare alla versione più sportiva wldr) e nello specifico del mio veicolo le uniche modifiche riguardano la sostituzione del parafango anteriore con uno più corto e la sostituzione di quello posteriore con uno identico ma privo dell'aletta posteriore. (preciso che storicamente proprio su questo modello negli anni 50 venivano fatte queste stesse modifiche dai ragazzi americani per poter gareggiare con le nuove moto tipo bsa in arrivo dal vecchio continente che erano molto più leggere)

In questa configurazione ha sempre brillantemente superato le precedenti revisioni e vinto dei premi, anche perchè da un punto di vista delle dotazioni e delle caratteristiche tecniche come le misure, interasse, gomme ecc.. il veicolo è immutato e originale

ora mi chiedo: questo sarà un problema alla motorizzazione? e se non avesse quella famosa dicitura sul libretto come starebbero le cose?

Spero di non averla tediata troppo con la mia descrizione ma ho cercato di essere il più chiaro possibile.

ringraziandola nuovamente per l'attenzione e speranzoso di un sou riscontro,le porgo cordiali saluti

ivan armanelli

Salve,
provo a risponderLe secondo il mio modestissimo parere.
Il DM 17/12/2009, come ben saprà, è stato chiarito dalla ultima Circolare del 04/10/2010
http://dottorini.com/Decreto_Matteoli_-_circolare_4ottobre2010.pdf
Tale circolare, pagina 6 punto 1.5, è purtroppo chiara nell'affermare che i veicoli Storici costruiti prima del 01/01/1960, devono andare alla Motorizzazione a fare la revisione.
Circa le modifiche che Lei non deve assolutamente dichiarare, riguardano alcuni pezzi.
1) Il carburatore non è riportato sul libretto;
2) la tensione dell'impianto elettrico non è riportato sul libretto;
3) le puntine non sono sul libretto.
Queste 3 modifiche, potrebbero "alterare" la cosiddetta scheda di omologazione originale del veicolo, ma vero è anche che chi le sa queste cose ?
Le faccio un esempio.
Se io con la mia FULVIA vado a fare la revisione con dei carburatori che esteticamente sono identici agli originali ma che invece di essere da 35 sono da 40, nessuno se ne accorge. Se però ho i tromboncini invece del filtro, potrebbero rompere, idem per la marmitta, gli pneumatici etc. etc.
Se sostituissi nella calotta le puntine con un sensore HALL, chi vuole che vada a vedere nella calotta cosa c'è !
Modifiche estetiche (ho visto un bobber) e qui la mamma degli imbecilli è sempre incinta...(ovviamente penso a quelli della Motorizzazione quando vedranno la moto!), comunque ci mandi una foto da pubblicare.
4) parafango anteriore e posteriore.

Bene a questo punto, penso che non ci siano problemi.
Vero è anche che gli pseudo "ingegneri" della Motorizzazione vedendo unamoto così "strana" potrebbero incominciare a chidere: "ma è originale?", "il parafango è il suo?" etc. etc..

Io penso che non ci saranno problemi.
In gamba e grazie per avermi interpellato !
dario di bello

Salve,
colgo l'occasione dopo aver letto il tuo scritto (giustissimo) per
invitare tutti gli iscritti al tuo CLUB ad inviare una mail alle
IENE,Striscia la Notizia,REPORT,Articolo3 e anche a Mi Manda Rai 3 (che
a breve ri inizierà)....descrivendo questa ASSURDA situazione che
stiamo vivendo noi possessori d'auto ventennali e trentennali NON A$I
!!!
Io ho già mandato l'email sia alle IENE che alla redazione di mi manda
rai 3 .....ricordatevi di nominare l'ing. DARIO di BELLO
nell'email.....mandando anche il link a questo sito.....scrivetegli che
è la persona più auterevole per parlare del problema....NOI CHE NON
VOGLIAMO GIUSTAMENTE PIEGARCI ALL'A$I abbiamo bisogno che questa
situazione venga trattata nei programmi a livello NAZIONALE......se i
700 iscritti del vostro CLUB e tutti gli altri CLUB sparsi in Italia e
i singoli cittadini che visionano questo sito mandassero ogniuno
un'email .....questi programmi saranno "costretti" a prendere in
considerazione il nostro PROBLEMA!!!!
Spero possiate contribuire a questa GIUSTA CAUSA,siete tantissimi,il
vostro aiuto è fondamentale !!!!
Grazie anticipate!!!

Ecco dove potete trovare gli indirizzi per mandare l'email:

*) Le Iene: http://www.iene.mediaset.it/form/1/dillo-alle-iene.shtml

*) Striscia la Notizia: gabibbo@mediaset.it

*) Report: report@rai.it

*) Articolo3 : articolo3@rai.it

*) Mi manda rai3 :

http://www.mimandaraitre.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-b424337c-b91f-446a-b376-a7ed2fbc264a.html

Buongiorno Ing. Di Bello,

vorrei innanzitutto complimentarmi per il vs. impegno sul tema auto storiche e cogliere l'occasione per porle un quesito:

sono in possesso di una BMW 320is del 1990 che è stata radiata per uso su spazi privati nel 2001;

ho il CDP originale e l'estratto cronologico fatto dall'ACI che dimostra la storia "fiscale" della vettura;

fino a qua tutto bene... ora l'odissea...

per il semplice fatto che la radiazione è stata fatta per uso su aree private, non posso ritargare la vettura se non con la prassi del certificato di rilevanza storica redatto dall'ASI;

potrebbe essere anche semplice... peccato che per queste pratiche, se tutto va bene, l'ASI ci metta anche più di 6 mesi...!

io risiedo in provincia di PADOVA (Veneto).

Mi suggerisce qualche "scappatoia" per accorciare i tempi?

Potrebbe valere l'autocertificazione corredata dalla stessa documentazione che avrei dato all'ASI?

Perché a pagina 17 del libretto per la certificazione ASI io devo firmare che mi assumo tutte le responsabilità di quanto ho dichiarato sulla vettura?

Non è assurdo che io paghi qualcuno che poi mi dice che se qualche dato è errato sono affari miei?

Scusi lo sfogo...

Grazie,

saluti,

Alberto

Buongiorno,
prima che emanassero il celeberrimo DM a marzo 2010 in tema di reimmatricolazione, solo alcune Motorizzazioni reimmatricolavano veicoli radiati/demoliti spontaneamente, a patto che sull'estratto cronologico ci fosse stato scritto che lo stesso era su suolo privato.
Ma l'idiozia è lampante: Un veicolo senza targhe sarebbe mai potuto stare su suolo pubblico ?
NO !!!, ma andiamo avanti.

Devo precisarLe che in base alla Normativa in tema di inquinamento, possono essere immatricolati/reimmatricolati solo i VEICOLI STORICI !!!
Ma cos'è un VEICOLO STORICO ?
Anche qui arriva il Codice della Strada che individua TUTTI quei veicoli che abbiano 20 anni e siano iscritti ad uno dei 5 Registri cui all'art.60 del C.d.S..

Pertanto, se un VEICOLO ha 20 anni, per essere reimmatricolato deve pagare la "dazione" ad uno dei 5 Registri cui sopra, poi che la gente pensi che ci sia un solo Registro plurimarca (ma non è così) sfocia in una situazione assurda, questo Registro incassa appena 10 MILIONI DI EURO l'anno e tutto tace....

Quindi, se vogliamo superare l'empasse, contatti il Registro FIAT (sì ha letto bene) e chieda loro il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica.
Ho indirizzato al REGISTRO FIAT decine di persone con moto e macchine di qualunque marca.
I tempi sono molto più ragionevoli, diciamo un mese.
A questo punto, attenda gennaio, si iscrive e chiede il CRSC.

In merito al libretto dove il Cittadino DICHIARA lui i dati tecnici (è assurdo, ma è così), questi $ignori si limitano a copiare i dati che NOI ABBIAMO fornito senza fatica alcuna e ci spillano non meno di 200 euro tra iscrizioni e balzelli vari !!!

W l'ITALIA !!!

Buona domenica e contatti il Registro FIAT e faccia pure il mio nome.
Saluti.
dario di bello

Grazie mille!

non mancherò di tenerLa aggiornata sulla pratica...

...e poi dicono che dovremo essere "europei"...

ad oggi facciamo fatica a gestire una regola da comune a comune...!

...pazienza....

saluti

Alberto

Salve,
ho avuto la ventura di portarmi a casa una vettura del 1986 immatricolata con targhe francesi e ho disponibilità dei seguenti docs.: carte grise con passaggio verso un italiano (bollo di collaudo scaduto da un anno...), certificato di cessione del veicolo francese (dal signore francese all'italiano, che non sono io): il suddetto signore italiano mi ha ceduto il veicolo ma, in mancanza di documentazione italiana, abbiamo fatto due righe di scrittura privata dove lui si impegna a fornirmi tutta la documentazione del vecchio proprietario. Nel tentativo di immatricolarla le varie motorizzazioni la raccontano (Bergamo e Padova)come vogliono: una chiede un documento di radiazione francese che non mi risulta necessario, l'altra vuole un documento che certifichi l'identità del francese, che non ho e qui scatta la fregatura: l'italiano ha comprato su ebay, sono passati oltre 2 anni da quando ho iniziato il restauro e ebay ha cancellato i dati del venditore che risulta irrintracciabile: cosa evo fare per poterla inestare o vendere? Chiedo disperatamente un aiuto..

Salve,
se la macchina fosse stata in regola con la Revisione francese, avrebbe semplicemente effettuato un NAZIONALIZZAZIONE che nulla ha a che fare con i veicoli storici.
In questo caso, non venendone a capo, forse forse la strada più breve potrebbe essere la immatricolazione di VEICOLO STORICO di origine sconosciuta.
Saluti.
dario di bello

Salve, avrei un quesito da porLe: sto per entrare in possesso di un trattore Fiat 35-66 anno 1995 targato, attualmente intestato a mio zio. Per evitare di intestarmelo (non posso aprire part.iva agricola, requisito necessario per l'intestazione di un trattore targato) la motorizzazione di Firenze mi ha consigliato di radiarlo e aquistarlo con semplice scrittura privata, dicendomi anche che in futuro se vorrò potrò reimmatricolarlo senza problemi, meglio per questo conservare le fotocopie dei documenti attuali del mezzo.
Tutto ciò corrisponde a verità? Premetto che il mezzo risponde alle attuali norme per la sicurezza e la circolazione dei mezzi agricoli. Altro dubbio: se in futuro io dovessi provocare un incidente con questo mezzo, chi ne risponde? Io o mio Zio? Grazie infinite per l'ascolto, cordiali saluti. Ale

Salve,
come giustamente Lei ha scritto, per intestarsi un trattore bisogna avere partita iva agricola.
I trattori non sono iscritti al PRA ma solo alla Motorizzazione.
Qualche tempo fa, a Perugia, accettavano una Autocertificazione nella quale il dichiarante diceva di avere un appezzamento di terra e che gli serviva un trattore, così riusciva ad intestarselo.
Ho paura che se Lei lo radia, consegnando la targa, qualora volesse reimmatricolarlo potrebbero esserci seri problemi.
Provi a sentire se può radiarlo per esportazione, in questo caso le lascerebbero la carta di circolazione, seppur annullata, ma resterebbe una porta aperta per la reimmatricolazione.
In caso di incidente, bisogna vedere cosa c'è scritto nella polizza di assicurazione, nel senso che il trattore è intestao a Suo zio, ma non c'è scritto da nessuna parte che Lei non lo può guidare.
Lei non se lo può intestare perché non ha p.iva, ma può guidarlo !
Saluti
Mi faccia sapere.
dario di bello

Grazie, cosa intende per "seri problemi" nel volerlo reimmatricolare in futuro? Cosa significa radiarlo per esportazione? Non e' dichiarare il falso?
Un'ultima ipotesi: io sono socio di un'azienda (non agricola, ma di tutt'altro genere) la quale comprende anche un terreno circostante, potrei intestarlo alla ditta dichiarando che il trattore mi serve per manutenzione di queste aree, che tra l'altro e' la verità? La ringrazio tanto per la sua disponibilità.
Saluti Ale

Intendo dire che se al momento della reimmatricolazione le norme dovessero richiedere particolari caratteristiche che il trattore non ha, non sarebbe possibile la reimmatricolazione.
Falso ?
Ma di cosa ?
Confermo radiazione per l'eportazione, sempre se è possibile !
Mi piace l'idea del terreno circostante all'azienda, lo faccia intestare all'azienda il trattore, anche qui provi a sentire.
Mi faccia sapere.
Saluti.
dario di bello

Salve,
Prima di tutto grazie per quello che state facendo per tutti noi. Vivo un 6 mesi all'estero e il "made in Italy" di qualche anno fa era pazzesco. Specialmente l'obbligo di essere soci ASI o altro. Costava piu' essere soci che non i vantaggi. Si migliora grazie a voi.
Riguardo la radiazione: Leggendo ACI sembri che c'e ne sono 2 tipi. una per esportazione e l'altra per demolizione. In entrambi i casi il mezzo non puo' rimanere a casa.
Pero' salta fuori che non pagando 1 bolli per 3 anni il mezzo viene radiato senza spese.
Poi ci sono gli amici che Vi chiedono come immatricolare un mezzo radiato. Ma se non e' possibile avercelo in casa da dove viene?
Sono un p'o' confuso anche perche' all'estero e' un sistema che non esiste.
Cordialmente,

Dorien

Salve,
Le confermo l'esistenza della radiazione per esportazione.
Si va al PRA, si consegnano targhe e documenti e Le restituiscono la carta di circolazione con la scritta ANNULLATA in quanto Le servirà all'estero per reimmatricolare il veicoli.
Se la vendita all'estero non va a buon fine, si può reimmatricolare in Italia il veicolo.

La L.53/83 prevede che un veicolo sia radiato se non si paga la tassa di Possesso per 3 anni.
Da quando sono titolari del tributo le Regioni (1999), tale procedura non è adottata perché preferiscono "spremere" il contribuente per tanti anni.
Non è di mia conoscenza che le Regioni radino veicoli, l'ha fatto lo STATO sino al 1999 quando il tributo era statale.

Saluti.
dario di bello

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