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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Giugno 2008 Archives

E45. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): ANAS E GOVERNO SPIEGHINO LE VERE RAGIONI DEL DEGRADO, SUBITO UN PIANO DI MANUTENZIONE E MESSA IN SICUREZZA
"Inqualificabile il disegno di chi punta sull'esasperazione dei cittadini per avanzare le peggiori porcherie progettuali, come la trasformazione in autostrada"


"Anas e governo devono spiegare le ragioni del degrado in cui versa la E45 e motivare l'assenza di ogni progetto realistico di manutenzione e ammodernamento di un'arteria che ha raggiunto livelli ormai insostenibili di indecenza. E' veramente inqualificabile il disegno di chi punta sull'esasperazione dei cittadini per far loro ingoiare le peggiori porcherie progettuali". A sostenerlo è il presidente dei Verdi dell'Umbria Oliviero Dottorini che torna a chiedere con forza "un piano di manutenzione, sia attraverso modalità ordinarie che straordinarie, per garantire il decoro alla nostra regione e la più completa sicurezza ai cittadini".Buche E45
"Quell'arteria - aggiunge il consigliere regionale dei Verdi e civici - è ridotta ormai a una colabrodo, ma Anas e governo preferiscono pensare alle grandi opere piuttosto che alla funzionalità delle arterie esistenti. La trasformazione in autostrada della E45 poi sarebbe una scelta sciagurata, a tutt'oggi priva di copertura economica e dannosa per il paesaggio, l'ambiente e le economie locali. La retorica delle grandi opere ha già fatto abbastanza danni al nostro paese e alla nostra regione, basti guardare le condizioni pietose in cui versa la E45 e lo stato delle troppe incompiute dell'Umbria, dalla E78 alla Perugia-Ancona. Governi si sono succeduti con promesse roboanti, ma la verità è che, a oggi, nessuno ha messo in cantiere una vera opera di manutenzione, adeguamento e messa in sicurezza, cosa possibile senza scomodare Bonsignore e Caltagirone. L'Umbria - continua l'esponente del Sole che ride - ha bisogno di sviluppare la propria rete ferroviaria, di incentivare una mobilità moderna e di trovare risorse per adeguare e concludere le tante incompiute che da anni aspettano un intervento. Chi, come Anas e governo, cerca l'esasperazione dei cittadini per rendere accettabile la proposta indecente di un'autostrada non tiene in alcun conto le prospettive di rilancio economico dei nostri territori. Quell'opera, è bene ricordarlo, costerebbe oltre 12 miliardi di euro, si protrarrebbe per almeno trent'anni e, secondo gli stessi dati forniti da Anas, raddoppierebbe il traffico leggero e pesante sulla nostra regione, creando cave e cantieri, e portando la larghezza media dell'arteria dagli attuali 13 metri a 25 metri. Ma soprattutto non risolverebbe i problemi di sicurezza, fruibilità e agibilità, che richiedono una risposta immediata".
"I Verdi e civici sostengono da sempre che l'Umbria deve puntare su uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile - aggiunge Dottorini -. E' inevitabile, allora, salvaguardare l'unica vera materia prima che abbiamo a disposizione: quella che ormai i documenti regionali e tutte le forze di centrosinistra individuano come 'risorsa Umbria', un insieme di cultura, innovazione, storia, paesaggio, turismo, produzioni di qualità in grado di collocare su basi solide e non ipotetiche la ripresa economica. La verità è che il rifugiarsi sulla retorica delle grandi opere è a nostro avviso un errore che l'Umbria potrebbe pagare caro, con una perdita della presa sui processi di cambiamento già in corso. Per questo occorre chiedere con forza ad Anas e governo di intervenire subito sulla E45 per renderla agibile e conforme ai più elementari standard di sicurezza, evitando di prendere in giro i cittadini".

Perugia, 28 giugno 2008

BENE GIOVANNETTI. L'UMBRIA DICE NO AL NUCLEARE.

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NUCLEARE. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE GIOVANNETTI. L'UMBRIA DICE NO AL NUCLEARE. CONTINUARE AD INVESTIRE NELLE FONTI RINNOVABILI
"Le nostre proposte si dimostrano lungimiranti e senza alcun pregiudizio. Il nucleare è una scelta del passato, con costi insostenibili e rischi altissimi


"Siamo soddisfatti dalle parole dell'Assessore Giovannetti circa l'ipotesi della costruzione di una centrale nucleare nel territorio umbro. L'annunciata indisponibilità del governo regionale dimostra quanto le nostre tesi siano lungimiranti e non pregiudiziali". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta con soddisfazione la dichiarazione dell'Assessore regionale all'Energia Mario Giovanetti circa l'indisponibilità della nostra regione ad ospitare impianti nucleari.
"Quella del nucleare - aggiunge Dottorini - è una scelta ideologica e perdente, che non produrrà risultati se non quello di bloccare i percorsi di modernizzazione del paese avviati con i provvedimenti in favore delle energie rinnovabili. L'ipotesi del governo e rilanciata dal centrodestra umbro, è sbagliata perché antieconomica, vecchia e pericolosa dal momento che l'atomo da fissione non ha risolto i gravi problemi generati dagli elevatissimi costi e dallo smaltimento delle scorie radioattive. Tutti elementi che hanno già indotto importanti paesi come Germania, Svezia ed Olanda a programmare la propria uscita dal nucleare per puntare con forza su energie pulite, rinnovabili e sicure".
"L'Umbria non è disponibile ad avventure senza futuro. La proposta indecente del governo Berlusconi è rispedita al mittente - conclude l'esponente del Sole che ride -. Siamo pianamente soddisfatti della netta e puntuale presa di posizione dell'Assessore Giovanetti".

Perugia, 26 giugno 2008

L'UMBRIA DICA NO ALLE CENTRALI NUCLEARI

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NUCLEARE. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): L'UMBRIA DICA NO ALLE CENTRALI NUCLEARI, UNA FOLLIA LA PROPOSTA DEL CENTRODESTRA
"Vergognosa la posizione di chi vuole a tutti i costi le centrali, ma casa d'altri. Una scelta antiquata, costosissima e perdente, che bloccherà le rinnovabili"


"Una follia. L'ipotesi rilanciata dal governo e ripresa dal centrodestra regionale di realizzare una centrale nucleare in Umbria è semplicemente sconcertante e fuori da ogni criterio energetico, ambientale ed economico.Centrale nucleare GreenpeaceE' necessario che l'Umbria prenda immediatamente le distanze da questa ipotesi scellerata rendendo indisponibile il proprio territorio a soluzioni antiquate, costosissime e perdenti". Il presidente regionale dei Verdi Oliviero Dottorini commenta con queste parole le indiscrezioni giornalistiche secondo cui il governo nazionale avrebbe individuato in San Liberato di Narni uno dei siti su cui realizzare la serie di centrali nucleari nazionali, così come indicato in un documento del ministero dell'Industria.
"Quella del nucleare - aggiunge Dottorini - è una scelta ideologica e perdente, che non produrrà risultati se non quello di bloccare i percorsi di modernizzazione del paese avviati con i provvedimenti in favore delle energie rinnovabili. L'ipotesi del governo e rilanciata dal centrodestra umbro, è sbagliata perché antieconomica, vecchia e pericolosa dal momento che l'atomo da fissione non ha risolto i gravi problemi generati dagli elevatissimi costi e dallo smaltimento delle scorie radioattive. Tutti elementi che hanno già indotto importanti paesi come Germania, Svezia ed Olanda a programmare la propria uscita dal nucleare per puntare con forza su energie pulite, rinnovabili e sicure. Fa sorridere la posizione di chi a livello nazionale propaganda il nucleare come sicuro, moderno e risolutivo, salvo poi mettere le mani avanti, quando viene individuato il proprio collegio elettorale come sito adatto ad ospitare una centrale. In quel caso si pensa che sia opportuno realizzarla nei territori altrui, in zone meno 'compromesse'. Della serie: viva il nucleare, ma a casa d'altri. Un bell'esempio di responsabilità che rafforza notevolmente la posizione di chi, come Casini, Berlusconi e Fini, da sempre ha criticato la sindrome Nimby dei comitati ambientalisti. Noi Verdi e civici, al contrario, siamo contrari al ricorso all'energia nucleare, sia che le centrali nascano nel collegio di un consigliere dell'Udc, sia che le si realizzino nella pianura di Trevi o in qualsiasi altra parte d'Italia".
"Dobbiamo ricordare - aggiunge il capogruppo regionale dei Verdi e civici - che il documento del Ministero dell'Industria si rifà al Piano energetico regionale del 1982 in cui si indicava San Liberato-Nera Montoro come sito ideale per una centrale nucleare da 1200 megawatt: un piano obsoleto e datato, che non tiene conto del voto popolare che 20 anni fa ha sancito la sconfitta di chi puntava su un modello energetico altamente rischioso per la salute e con i più alti livelli di costi. Proprio la settimana scorsa il premio Nobel Carlo Rubbia è venuto a Perugia per ricordarci che l'energia solare ha le potenzialità per garantire le necessità energetiche dell'intero pianeta. Sole, vento, acqua, geotermia, biomasse locali, assieme all'idrogeno, rappresentano una grande sfida per una prospettiva energetica nazionale di grande rilievo, che dia una risposta alla dittatura del petrolio e che garantisca un modello energetico, più sicuro, più economico e anche più democratico".

Perugia, 24 giugno 2008
MOBILITA'. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): SBAGLIATO E ANACRONISTICO AVER TRASFORMATO PIAZZA DI SOTTO IN UN POSTEGGIO
"Subito un piano di mobilità sostenibile. Per giocare un ruolo turistico e culturale la città deve avere maggiore cura dei propri tesori artistici e architettonici"


"Il degrado non aiuta a recuperare un rapporto tra Città di Castello e i suoi abitanti. Il fatto che luoghi storici e simbolici della città come Piazza Gabriotti siano relegati alla funzione di posteggio pubblico è quanto di più sbagliato e anacronistico si possa immaginare. Una città che intenda giocare un ruolo turistico e culturale dovrebbe avere maggiore cura dei propri tesori artistici e architettonici, se non altro per rispetto dei tifernati". E' quanto ha dichiarato il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini, chiedendo un intervento immediato per elaborare un piano di mobilità sostenibile per il comune di Città di Castello che preveda la giusta considerazione della pedonalità e della ciclabilità in un contesto di mobilità sostenibile. Piazza Gabriotti
"Non è nostra intenzione - aggiunge il presidente della commissione Affari istituzionali e Bilancio di Palazzo Cesaroni - chiedere misure drastiche di chiusura immediata e totale del centro storico, ma non è più concepibile la scelta di fare di Piazza di Sotto un posteggio per autovetture. Non è pensabile di procedere ancora senza tenere conto del decoro urbano e delle esigenze di chi abita e lavora nel centro storico. Palazzo comunale, duomo, torre civica, campanile rotondo costituiscono i biglietti da visita di più alta immagine della città ed è obiettivamente intollerabile il ritardo con cui si indugia nel lasciare Piazza Gabriotti al degrado e nel non dare seguito ad alcun piano della mobilità. Lo stato in cui versano alcuni luoghi storici è il segno di una mancanza di programmazione che deve trovare un'immediata inversione di rotta. In una regione che ha il record nazionale di automobili in rapporto agli abitanti, Città di Castello rischia di avere il primato di città con meno piste ciclabili e con uno dei centri storici meno tutelati dal traffico privato su gomma. Anche interventi semplici ed economicamente sostenibili, come la realizzazione di un circuito intercomunale dedicato ad associazioni cicloturistiche e amatoriali, non trovano risposte, nonostante la legge regionale 46 del 1997 consenta interventi di riqualificazione della rete viaria e per incentivare l'uso della bicicletta. Un segnale di discontinuità non è più rinviabile - conclude il presidente del Sole che ride - è necessario tutelare i nostri tesori artistici ed elaborare un piano per la mobilità sostenibile che ci consenta di immaginare una città moderna e in grado di rapportarsi a realtà che già da anni hanno messo in atto politiche di valorizzazione dei centri storici".

Perugia, 21 giugno 2008
ENERGIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE RUBBIA A PERUGIA, FONTI RINNOVABILI PER RILANCIARE LA NOSTRA ECONOMIA
"Valorizzare eccellenze scientifiche, culturali e manifatturiere per tenere unite le ragioni dell'economia con quelle dell'ecologia e della tutela ambientale"


"L'Umbria può veramente trovare nelle potenzialità offerte dalle fonti rinnovabili la giusta spinta per rilanciare le prospettive della propria economia. Carlo RubbiaNon ci libereremo domani della nostra dipendenza dai fossili né sarà facile dimostrare l'infondatezza di una politica energetica basata su petrolio, carbone e nucleare, ma è chiaro che quella non può essere la prospettiva praticabile su cui collocare le nostre potenzialità di ripresa economica e di salvaguardia ecologica". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini esprime il proprio apprezzamento per l'iniziativa organizzata ieri dal "Club per la ricerca e l'innovazione" di Confindustria Umbria che ha visto l'autorevole presenza del premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia.
"Il fatto che l'imprenditoria più innovativa e lungimirante colleghi le proprie prospettive di rilancio alle esperienze più avanzate della ricerca internazionale - aggiunge il presidente regionale dei Verdi - è un segnale da cogliere con la massima attenzione, in grado di dare basi solide al nostro futuro economico e occupazionale. Le eccellenze scientifiche, culturali e manifatturiere dell'Umbria possono trovare una risposta concreta anche nelle politiche regionali, valorizzando la spinta creativa e innovativa che anima tante iniziative che stanno nascendo in Umbria. Ieri il professor Carlo Rubbia è venuto a ricordarci che l'energia solare ha le potenzialità per garantire le necessità energetiche dell'intero pianeta. Lo ha fatto in un luogo dove si è soliti non perdersi in avventure visionarie e portando i dati comparati dei primi grandi impianti già attivi. Per poter cogliere le opportunità che il settore energetico offre occorrono capacità di azione, pianificazione e politiche fortemente orientate all'innovazione. Una straordinaria occasione per tenere unite le ragioni dell'economia con quelle dell'ecologia e della tutela ambientale".

Perugia, 19 giugno 2008
BUITONI. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): ESITO IRRISPETTOSO DELLA VOLONTA' DELL'INTERO TERRITORIO, COINVOLGERE IL GOVERNO NAZIONALE
"Territori e lavoratori non sono merci da sfruttare e da rivendere al migliore offerente: ora serve riflessione sul ruolo delle multinazionali nelle nostre regioni"


"Un esito assolutamente irrispettoso della volontà dei lavoratori, delle istituzioni e della intera comunità locale. La conferma della necessità di una profonda discussione sul ruolo delle multinazionali nelle economie locali. I terriotori, i lavoratori, le tradizioni non sono una merce da sfruttare finché fa comodo per poi essere messe a disposizione del migliore offerente, indipendentemente da garanzie sulle prospettive di rilancio economico e sul futuro dei lavoratori". Con queste parole il consigliere regionale dei Verdi e civici e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali della regione Umbria Oliviero Dottorini commenta la scelta di Nestlé Italia di saltare la positiva mediazione messa in campo da tutti i livelli istituzionali delle due regioni interessate per passare direttamente alla cessione dello stabilimento Biutoni di Sansepolcro.Boicotta Nestle
"I massimi livelli istituzionali delle due regioni, assieme a forze sindacali e politiche - aggiunge il presidente regionale dei Verdi - hanno fatto quello che c'era da fare. Ma evidentemente per chi non ha legami territoriali e per chi non ha altro obiettivo che il business gli argomenti che riguardano l'economia e il tessuto sociale locali non appaiono persuasivi. Un atteggiamento che ricorda molto da vicino l'economia di rapina che in altri paesi, meno tutelati del nostro, ha prodotto anche il ridimensionamento delle tutele dei lavoratori e la violazione di codici etici internazionali. Ora si tratta di capire se esistano ancora margini per tentare di evitare una soluzione a dir poco discutibile e rischiosa e per capire anche quali sono, al di là degli annunci, le prospettive reali di rilancio per questa storica attività produttiva. Quella di Buitoni è una vicenda che oltrepassa i confini regionali e che non può incontrare l'indifferenza del governo nazionale, a iniziare dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali".

Perugia, 18 giugno 2008
Pubblichiamo di seguito la risposta di Oliviero Dottorini (Verdi e civici) alle parole di Franco Zaffini, capogruppo di Alleanza Nazionale in Conisglio Regionale che definisce la giornara regionale del commercio equo "tutto si traduce in una mostra mercato che serve solo a fare un po' di cassa, un trattamento iniquo per finanziare uno pseudo commercio equo, un modo, ancora una volta, per usare il denaro pubblico in favore di interessi privati" e ancora " l'unico vero fine non sia quello di sensibilizzare le persone verso una nuova cultura di mercato, come auspicato dalla legge, ma piuttosto quello di far tornare i conti nella più grossa cooperativa del settore in umbria, ed in altre tre associazioni di promozione sociale 'di rosso vestite'".


COMMERCIO EQUO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): ZAFFINI PARLA SENZA COGNIZIONE DI CAUSA, DOVREBBE VERGOGNARSI
"Vada a visitare le realtà del commercio equo, eviterà di fare altre brutte figure. Un errore denigrare l'impegno di tanti volontari che lavorano per un mondo più giusto"


"Inviterei sommessamente il consigliere Zaffini a evitare di buttarla in caciara. Il commercio equo e solidale è una cosa seria e non è giusto che venga confuso con uno dei tanti temi su cui il consigliere di An ama esercitare le proprie capacità distruttive.Fair tradeLe accuse false e infondate che rivolge ai tanti volontari che da anni dedicano tempo, energie e passioni alla promozione di un modello economico più giusto e solidale dovrebbero far vergogna a qualunque persona dotata di buon senso". Con queste parole il capogruppio regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini risponde alle accuse rivolte dal consigliere Franco Zaffini (An) alla prima giornata regionale del commercio equo e solidale istituita con la legge approvata nel gennaio 2007.
"Forse Zaffini non sa che le Botteghe del mondo, in Umbria come in Italia e in Europa, si reggono sul proprio lavoro non godendo di alcuna agevolazione fiscale o economica. Anche la legge approvata dal Consiglio regionale non interviene sugli aspetti economico-commerciali, ma esclusivamente sulla promozione, informazione e sensibilizzazione della comunità locale. A chi, come Zaffini, è abituato a coltivare come un valore il proprio angolo di rancori e marginalità, può risultare inconcepibile il tanto lavoro svolto quotidianamente dalle organizzazioni di commercio equo. Grazie alla legge umbra è stato possibile realizzare percorsi educativi in 200 classi della regione coinvolgendo oltre 3800 bambini e ragazzi per tentare di costruire un approccio culturale alternativo rispetto a quello basato sulla contrapposizione, sulla discriminazione e sulle espulsioni di massa. Un esempio di fondi pubblici ben spesi e utilizzati in modo trasparente e concreto. E' comprensibile e tutto sommato anche prevedibile che per chi affonda le proprie radici nella cultura dell'intolleranza e delle maniere forti non sia utile investire risorse per promuovere i valori della solidarietà e della cooperazione tra i popoli. Pertanto invitiamo il collega Zaffini ad andare a visitare le realtà equosolidali presenti in questi giorni a Perugia in modo da prendere contatto con una realtà che evidentemente non conosce, ma che non rinuncia a diffamare. Eviterà così di fare ulteriori brutte figure e di continuare a parlare senza cognizione di causa di argomenti seri che riguardano la vita e la dignità di milioni di persone".

Perugia, 13 giugno 2008
AMBIENTE. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): DARE SEGUITO ALLE DECISIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE SULLA CENTRALE ENEL DI GUALDO CATTANEO
"Fare luce su una situazione che riguarda le prospettive di sviluppo dell'intera regione e la salute di molti cittadini. Altri ritardi non sarebbero giustificabili"


"Gli atti che il Consiglio regionale approva sono importanti ed è giusto verificarne gli esiti e l'efficacia. Per questo a più di sette mesi dall'approvazione dell'ordine del giorno sulla centrale Enel "Pietro Vannucci" di Ponte di Ferro è giusto verificare quanti degli impegni attribuiti alla giunta sono stati rispettati e chiedere alla Giunta di attivarsi al più presto per completare tutte le procedure necessarie a soddisfare i contenuti della mozione".CentraleCon queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in consiglio regionale Oliviero Dottorini ha annunciato di aver presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per sapere se e quali misure siano state attivate per adempiere ai punti impegnativi dell'ordine del giorno approvato a maggioranza dal Consiglio regionale il 30 ottobre scorso L'ordine del giorno approvato impegnava la Giunta regionale a riconsiderare il progetto Enel di co-combustione a biomasse agricole previsto per la centrale "Pietro Vannucci", anche alla luce del vigente Piano energetico regionale, alla luce delle deliberazioni del comune di Gualdo Cattaneo e delle severe osservazioni di Apat e Ministero dell'Ambiente e delle Tutela del territorio e del mare.
"Tra l'altro - aggiunge Dottorini - veniva chiesto di effettuare un'indagine epidemiologica sul territorio del Comune di Gualdo Cattaneo e comuni limitrofi per verificare la diffusione di malattie e patologie correlate alla combustione del materiale utilizzato attualmente per la produzione di energia all'interno della centrale Enel - ricorda Dottorini -, di non bruciare nella centrale di Ponte di Ferro rifiuti o altro materiale inquinante ulteriore rispetto a quello già attualmente in uso (carbone) e di valutare, in accordo con le istituzioni locali, attivando la più larga partecipazione, la possibilità di una progressiva riconversione dall'attuale centrale a carbone verso impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, quali fotovoltaico, solare termondinamico ed eolico, sempre secondo i limiti posti dall'attuale Piano energetico regionale. Ci giungono poi testimonianze - continua Dottorini - di continui via vai di camion all'interno dell'impianto durante le ore notturne. Chiediamo pertanto che la Giunta ci dica se è a conoscenza di questa situazione e se si tratta di normale routine oppure di qualche iniziativa di meno nobile e dichiarabile natura".
"La mozione presentata dalle forze di centrosinistra e approvata più di sette mesi fa dal Consiglio regionale - spiega il presidente regionale del Sole che ride - aveva grandi qualità di chiarezza e di equilibrio, respingendo la volontà di rilancio della centrale a carbone sostenuta dalle forze di centrodestra. Adesso occorre che la Giunta faccia luce su una situazione che riguarda le prospettive di rilancio economico dell'intera regione e che sta toccando da vicino la salute e la sicurezza dei cittadini di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria. Gli strumenti ci sono, sono stati indicati dal Consiglio regionale, manca soltanto la determinazione per dare seguito all'ordine del giorno".

Perugia, 12 giugno 2008
TAGLI GOVERNO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): ECCO I PRIMI FRUTTI DELLA CURA BERLUSCONI. DOVE SONO I PARLAMENTARI DELLA CDL?
"A fronte di una propaganda fatta di autostrade, viadotti e cemento, si tagliano persino i fondi trasporto pubblico locale, cultura e cablaggio"


Berlusconi"Inizia a dare i primi frutti anche in Umbria la cura del governo di centrodestra per rilanciare l'economia e le nostre possibilità di modernizzazione. I tagli al trasporto pubblico locale, al cablaggio e all'accademia di Belle arti sono gravi e indicativi di un quadro politico che, con la vittoria di un governo conservatore, inizia da subito a penalizzare fortemente la nostra regione e la sua capacità di innovazione". Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta con queste parole gli esiti dell'incontro tra i presidenti delle Regioni e il premier Silvio Berlusconi che ha portato all'annuncio di drastici tagli addirittura su fondi già assegnati.
"Sarà importante - aggiunge il presidente dei Verdi - che i parlamentari umbri, a iniziare da quelli elletti con il Pdl, battano un colpo e diano una qualche spiegazione plausibile della grave penalizzazione che subisce l'Umbria sotto il loro sguardo indifferente. I tagli previsti dalla cura Berlusconi vanno a toccare i settori della cultura, dell'innovazione e della mobilità sostenibile, penalizzando gli enti locali e lasciando alla nostra regione solo le belle parole della propaganda politica. A fronte di un libro dei sogni, fatto di autostrade, viadotti e cemento, il governo arriva addirittura a minacciare la chiusura di alcune stazioni, a mettere in discussione i fondi per la mobilità urbana e a mettere a repentaglio il cablaggio dell'Umbria. Poi qualcuno dovrà venire a spiegarci, al di là della propaganda, dov'è andato a finire il tanto decantato programma di infrastrutture necessario per la competitività delle imprese e per il rilancio dell'economia".

Perugia, 6 giugno 2008

GOVERNO FACCIA MARCIA INDIETRO SU NUCLEARE

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INCIDENTE SLOVENIA. DOTTORINI (VERDI): GOVERNO FACCIA MARCIA INDIETRO SU NUCLEARE, UMBRIA DICA NO AD AVVENTURA SENZA PROSPETTIVE
"Problema non solo sicurezza, ma costi altissimi, smaltimento scorie e tempi di realizzazione. Umbria si dica indisponibile a centrali e vari nuovo Piano energetico"


"Lontana da noi la volontà di creare allarmismi, ma la vicenda dell'incidente alla centrale in Slovenia ci fa ritenere sempre più urgente una marcia indietro del governo nazionale rispetto alla volontà di rilanciare il nucleare. Quello della sicurezza è solo uno dei problemi di una scelta ideologica e perdente come quella del nucleare, che avrà come unico effetto quello di bloccare i percorsi di modernizzazione del paese avviati con i provvedimenti in favore delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. Sarebbe paradossale che l'Italia giungesse a programmare la propria politica energetica puntando sul nucleare proprio quando paesi come Stati Uniti, Germania, Olanda e Svezia se ne stanno allontanando anche in considerazione del fatto che l'atomo da fissione non ha risolto i gravi problemi generati dagli elevatissimi costi e dallo smaltimento delle scorie radioattive". Il presidente regionale dei Verdi Oliviero Dottorini commenta con queste parole la notizia dell'incidente alla centrale nucleare di Krsko, chiedendo anche che "la regione Umbria ribadisca la propria indisponibilità a un'avventura sbagliata perché antieconomica, vecchia e pericolosa".
"Penso che la migliore risposta che il Cuore verde d'Italia possa dare alle scelte propagandistiche del governo nazionale - aggiunge il consigliere regionale Dottorini - sia quello di rivedere il proprio Piano energetico regionale, puntando con coraggio e lungimiranza sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica, ribadendo la propria indisponibilità ad ospitare centrali nucleari. Abbiamo la necessità di immaginare un nuovo modello energetico, più sicuro, più economico e anche più democratico. La risposta alla dittatura del petrolio e delle fonti fossili non è il nucleare, anche perché è noto che a livello globale il solo eolico produce più energia rispetto al nucleare. Sole, vento, acqua, geotermia, biomasse, assieme all'idrogeno, rappresentano una grande sfida per una prospettiva energetica nazionale di grande rilievo. La destra italiana e alcuni grandi gruppi economici tentano invece un'avventura senza prospettive proprio a vent'anni dallo storico referendum con cui gli italiani dettero un'indicazione chiara e lungimirante. A quella scelta purtroppo sono seguite politiche miopi, fortemente condizionate da interessi economici non sempre trasparenti, che hanno legato le sorti energetiche dell'Italia al carbone e al petrolio, non consentendo lo sviluppo di una filiera energetica pulita e rinnovabile. Tutte scelte che l'attuale governo pare intenzionato a incentivare e che non ci fanno immaginare nulla di buono".

Perugia, 5 giugno 2008
 

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