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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Settembre 2010 Archives

L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge, firmata da Oliviero Dottorini, che interviene sulle indennità e sulle spese del Comitato regionale per le comunicazioni. Prevista una forte riduzione di quanto percepito dal presidente e dai componenti del comitato, con un risparmio annuale stimato in circa 140 mila euro. Auspicata la scelta di una sede meno onerosa.



(Acs) Perugia, 28 settembre 2010 - Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge "Norme in materia di comunicazione e di emittenza radiotelevisiva locale e istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni", che riduce i compensi del presidente e dei componenti del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), attribuendo inoltre la loro designazione all'Assemblea e non più alla Giunta.
La legge prevede forti riduzioni delle indennità spettanti ai 5 componenti del Comitato, che verranno eletti (rimanendo in carica per 5 anni) direttamente dal Consiglio regionale. Ai membri del Corecom spetterà una indennità di funzione pari al 10 per cento di quella percepita da un consigliere regionale (prima della modifica essa era del 20 per cento). Il presidente avrà una indennità pari al 25 per cento di quella di un consigliere regionale (precedentemente fissata al 60 per cento). Le misure previste dalla nuova normativa saranno immediatamente esecutive.
Illustrando l'atto in Aula Oliviero Dottorini, presidente della I Commissione, firmatario e relatore dell'atto, ha evidenziato che "si tratta di un intervento che consentirà risparmi per circa 140mila euro annui: un primo chiaro segnale dell'intenzione di conseguire una generale e sostanziale riduzione dei costi dell'apparato pubblico, proprio a cominciare dall'adeguamento delle indennità e dei compensi dei membri dei vari organi amministrativi, che apre la strada ad un intervento sistematico di adeguamento dei costi di funzionamento anche per tutti gli altri enti di emanazione regionale. E' giusto prendere sul serio la necessità di contenimento dei costi degli enti pubblici ed è importante lo sforzo per rendere l'attività di questo Comitato efficace ed improntata al massimo contenimento delle spese. Dall'analisi del bilancio del Corecom emergono quelli che sono gli elementi che maggiormente incidono sul costo complessivo dell'ente. In particolare è opportuno sottolineare che le risorse necessarie per indennità, rimborsi e missioni dei membri del Comitato rappresentano circa il 60 per cento del bilancio totale. Un ulteriore elemento che non permette un corretto controllo dei costi è rappresentato dallo svolgimento delle funzioni delegate al Corecom dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per le quali l'Autorità stessa assegna delle risorse. Il problema è che l'esercizio di tali funzioni genera spesso costi maggiori rispetto alle risorse stanziate dall'Autorità. Questo comporta la necessità da parte della Regione di integrare con risorse proprie la dotazione complessiva. La legge agisce quindi principalmente su questi due aspetti: da un lato mira ad una significativa riduzione delle indennità per i ruoli apicali, dall'altro lato cerca di definire meglio le modalità e le risorse per lo svolgimento delle funzioni delegate. La Prima commissione ha inoltre valutato che sarebbe opportuno collocare la sede del Corecom in immobili meno onerosi ma comunque adeguati per lo svolgimento delle sue funzioni". MP

Molti automobilisti dell'Umbria continuano a chiederci chiarimenti in merito agli avvisi spediti dalla Regione Umbria, ovvero dell'ACI, circa la Tassa Automobilistica del 2008.
È inutile dirvi che sono state prese di mira gran parte delle autocertificazioni spedite nel 2008.

Il cavillo procedurale sollevato dall'Ufficio Tasse Automobilistiche della Regione Umbria, riguarda la discussa decorrenza del beneficio fiscale.
Sul punto ho già scritto qualcosa, ma avevamo avuto rassicurazioni che la "prognosi" sarebbe stata sciolta entro il 20 settembre u.s..
Ovviamente ad oggi, ancora nulla sappiamo.

È da precisare che questa cosa riguarda TUTTI i collezionisti, ovvero anche coloro che posseggono il pezzo di carta plastificato dell'asi e della fmi.
 
A dire dei funzionari della Regione, per i veicoli 20ntennali
è possibile fruire delle agevolazioni fiscali, solo dal periodo d'imposta successivo a quello nel quale viene attestata la storicità del veicolo.
NULLA DI PIÙ SBAGLIATO !

La Legge 342/2000 prevede che i benefici fiscali decorrono al compimento del 20esimo anno dalla costruzione/immatricolazione, ma qui vogliono far slittare tutto di un anno per poter far cassa...

Oliviero Dottorini ha già sollecitato il Dirigente del Servizio affinché tale anomalia tutta umbra venga rimossa a beneficio di TUTTI, e siamo in attesa che ci comunichino come stanno veramente le cose.
Sollecito Oliviero Dottorini ad intervenire anche con il competente Assessore alle Finanze, affinché TUTTI gli automobilisti umbri non siano ulteriormente vessati.

dario di bello

"La mannaia del governo sarà devastante per l'Umbria. Occorre mettere in campo tutte le risorse umane ed economiche disponibili"

SCUOLA. DOTTORINI (IDV): CONVOCARE AL PIU' PRESTO UN CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO PER TUTELARE IL SISTEMA SCOLASTICO UMBRO

"La mannaia del governo sulla scuola e sul sistema formativo nazionale porterà a una progressiva dequalificazione dell'insegnamento, a una perdita di posti di lavoro senza precedenti, a un aumento del disagio scolastico dei ragazzi e delle famiglie tra i più  gravi che la nostra storia ricordi. Occorre convocare urgentemente un Consiglio regionale straordinario, da tenersi prima o subito dopo della conferenza regionale della scuola, per contrastare il progressivo depauperamento, mascherato da razionalizzazione della spesa, del nostro sistema scolastico, in modo da arrivare ad una deliberazione la più alta ed efficace possibile che tracci la definizione di obiettivi e priorità del nostro sistema educativo". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori a Palazzo Cesaroni, Oliviero Dottorini, interviene per richiedere che la massima assise regionale si faccia carico di affrontare il problema in cui versa il sistema scuola regionale a seguito dei tagli indiscriminati messi in atto dal governo nazionale.
"I pesanti tagli governativi - spiega il capogruppo dell'Idv - incidono non solo sul numero delle dirigenze scolastiche, ma anche sulla chiusura di plessi scolastici in territori montani o comunque disagiati. Enormi problemi si dovranno affrontare in merito al trasporto scolastico. Appare sempre più evidente l'effetto devastante della cura prescritta dal Governo: i finanziamenti alla scuola pubblica sono diminuiti di 8 miliardi di euro, quei tagli stanno comportando progressivamente una perdita di circa 132mila unità tra insegnanti e personale Ata. Solo in Umbria i risvolti dell'applicazione della mannaia del governo sono drammatici. Nei tre anni previsti dalla Finanziaria Tremonti, andranno in fumo 1596 posti di lavoro, divisi in 900 insegnanti e 696 per il personale Ata. Nell'anno scolastico appena iniziato la scuola umbra riparte da meno 348 unità, con tagli che riguardano sia la primaria (meno130 unità) che le medie (meno 27 unità) e le superiori (meno 191 unità). Tagli di personale che con i regolamenti di formazione delle classi ha generato classi elefantiache di 30 e più alunni, con risvolti preoccupanti sia sul piano della sicurezza che sulla frammentazione degli insegnamenti. E' scandaloso che non sia prevista neppure una coopertura sufficiente delle ore di sostegno per i ragazzi disabili. Tutto ciò mentre contemporaneamente i ministri Gelmini e La Russa hanno avuto la bella pensata, insieme all'ufficio scolastico lombardo, di firmare un protocollo per l'educazione militare nelle scuole per i nostri ragazzi".
"Questa situazione - conclude Dottorini - richiede che la politica regionale faccia la sua parte. Per questo ritengo necessario un Consiglio regionale straordinario per sostenere la giunta regionale nel contrasto all'assurda manovra del governo e per tentare di rispondere, almeno in parte, alle deficienze del sistema, cercando di dare risposte concrete e mettendo in campo tutte le risorse umane ed economiche disponibili. Magari anche cercando di trovarne altre nei rivoli meno evidenti della spesa pubblica".

Perugia, 27 settembre 2010

"Adesso possibile richiedere l'attestato di storicità a prezzo ridotto in uno dei cinque centri approvati dalla Regione. Aggiornamenti su dottorini.com"

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"Occorre che i benefici fiscali per i possessori di veicoli storici siano accessibili a partire dal primo gennaio dell'anno in cui viene attestata la storicità del veicolo. L'Umbria è la prima regione in Italia nell'aver eliminato il monopolio di Asi e Fmi in materia di storicità e non vorremmo che questo ulteriore cavillo burocratico crei confusione e alimenti la sfiducia dei cittadini nei confronti dell'Ente pubblico". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali, interviene in merito ai benefici fiscali per le auto e moto storiche.
"In tutte le altre regioni d'Italia - ha detto l'esponente dell'Italia dei Valori - i benefici fiscali decorrono a partire dal primo gennaio dell'anno in cui si compie il ventesimo anno di età, non si capisce come mai in Umbria i cittadini vengono discriminati e di fatto si trovano a vedersi applicare i benefici previsti dalla legge a partire dal ventunesimo anno. Un'anomalia a cui è urgente porre rimedio, per evitare ricorsi e inutili passaggi burocratici da parte dei consumatori".
"E' bene ricordare che grazie alle nostre battaglie contro i monopoli di Asi e Fmi i cittadini e collezionisti adesso possono richiedere l'attestato di storicità ad uno dei cinque centri specializzati autorizzati dalla Regione, pagando una cifra piccolissima rispetto alla tassa che ogni anno dovevano versare all'Asi - conclude Dottorini -. Da parte nostra continueremo a stare al fianco dei consumatori e appassionati di auto e moto storiche e continueremo a fornire supporto e informazioni sempre aggiornate attraverso il nostro sito internet dottorini.com".

Perugia, 27 settembre 2010

Il promotore della legge: "Marchio è un efficace veicolo promozionale e di raccordo. Un segnale importante che spinge tutti a non rimanere con le mani in mano"
 
MOBILE IN STILE. DOTTORINI (IDV): MARCHIO E' UNA REALTA', PER NOI GRANDE SODDISFAZIONE. TUTELATA LA QUALITA' DELLE PRODUZIONI LOCALI

"Il marchio del mobile è oggi una realtà. Tra poche settimane avremo il disciplinare e il logo e le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. Penso che sia motivo di grande soddisfazione non solo per chi, come me, ha creduto sin dal primo momento in questa legge, ma per tutti gli artigiani che nel tempo ci hanno seguito e in generale per il tessuto economico del nostro territorio. Adesso le istituzioni locali hanno la possibilità di realizzare le strade del mobile e di utilizzare questa legge come uno strumento in grado di intercettare risorse e creare opportunità di rilancio. Noi continueremo a fare la nostra parte".  Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori e promotore della legge regionale che istituisce il marchio del mobile in stile, commenta con queste parole la conclusione dell'iter che porterà entro poche settimane alla registrazione del marchio.
"Di fronte a una crisi senza precedenti - ha spiegato il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni - occorre mettere in campo strategie serie e avere una visione. Nell'inerzia che contraddistingue il mondo delle istituzioni, credo che l'istituzione del marchio dia un segnale importante che non avrà certo il potere di ribaltare una situazione che ha origini antiche e profonde, ma che riesce comunque a indicare una direzione. Occorre puntare sulla qualità, sul valore aggiunto che i marchi e le certificazioni possono garantire. Oggi, purtroppo, i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile sul prezzo e sulla quantità con la grande distribuzione ed è per questo che è necessario sapere intercettare segmenti di mercato più elevati e puntare sulla qualità del prodotto. L'arcipelago delle tante aziende e botteghe artigiane si trova a dover affrontare le sfide del marketing, dell'innovazione e del design per essere realmente competitivo sul mercato. Il marchio può rappresentare un efficace veicolo promozionale e di raccordo".
"Di fronte alla crisi che sta vivendo il settore e mentre si affacciano ipotesi di insediamento di multinazionali come Ikea - aggiunge il promotore della legge - sarebbe gravissimo se le istituzioni continuassero a rimanere con le mani in mano. E' importante sottolineare - conclude Dottorini - che, di fronte a tante leggi che rimangono sulla carta, il nostro impegno costante è stato in grado di dare all'Umbria, e all'Altotevere in particolare, un provvedimento che oggi rappresenta una risposta concreta capace di sostenere le imprese artigianali di qualità che caratterizzano il nostro territorio e sulle quali la nostra regione deve scommettere per pensare ad uno sviluppo economico sostenibile, duraturo e non imitabile".
 
Perugia, 25 settembre 2010
"Sperimentare il modello Vedelago per evitare soluzioni avventate su discariche oramai giunte al limite della loro funzionalità. Piano dei rifiuti non si applica a pezzi"
RIFIUTI. DOTTORINI (IDV): DA ROMETTI RISPOSTE EVASIVE E PREOCCUPANTI. SCONGIURARE IL PERICOLO DELL'ARRIVO DI RIFIUTI DA FUORI REGIONE

"Sarebbe avventato pensare all'ampliamento delle discariche della regione senza avere prima definito e verificato l'applicazione delle misure di contenimento, differenziazione spinta e corretta gestione previste dal Piano regionale dei rifiuti. Un Piano che non può essere applicato a pezzi e senza aver fatto tutto quanto necessario per garantire la massima sicurezza ai cittadini. E' tutta da verificare, per esempio, l'efficacia delle modalità di contenimento dei rifiuti e raccolta differenziata che i singoli comuni e le aziende di gestione stanno mettendo in atto. Non ci risulta per esempio che la raccolta differenziata stia procedendo in maniera uniforme e corretta su tutto il territorio regionale, così come pare allontanarsi l'ipotesi di sperimentare metodi di preselezione sul modello Vedelago. Tutta l'attenzione si concentra sulle discariche e sull'inceneritore. Il che è molto grave". Con queste parole, il capogruppo regionale dell'Italia dei valori, Oliviero Dottorini, commenta la risposta da parte della giunta regionale all'interrogazione, presentata nel giugno scorso, in merito al nuovo Piano dei rifiuti, alla sperimentazione di sistemi avanzati di trattamento e pretrattamento e alla situazione delle discariche in Umbria.
"Nella risposta alla nostra interrogazione - spiega Dottorini - ci si dice che, per quanto riguarda i rifiuti speciali, il rispetto del principio di prossimità non può ledere il diritto di iniziativa privata. Noi riteniamo invece che il Piano dei rifiuti parli chiaro e che la Regione debba adoperarsi perché non si ricorra né all'esportazione, né all'importazione di rifiuti. Ci si dice inoltre che relativamente alla sperimentazione di modelli innovativi, come quello di Vedelago, la competenza è degli Ati. Come se la Regione potesse disinteressarsi della questione. Noi riteniamo invece che sia arrivato il momento di valutare la possibilità di ospitare impianti avanzati di trattamento dei rifiuti in modo meccanico-biologico sul modello Vedelago, centro che dal 1999 gestisce un impianto di stoccaggio e selezione meccanica di rifiuti con livelli di differenziazione elevatissimi, alte performance di rendimento e massima compatibilità ambientale. Non ci risulta che gli Ati prendano in considerazione questa esigenza. Il che è a nostro avviso molto grave".
"Riguardo ai controlli - aggiunge Dottorini - ci si dice che i controlli di routine sono stati fatti e che non risultano segnalazioni di illegalità, ma si evita di rispondere in merito all'intenzione di instaurare da subito meccanismi di controllo, informazione e partecipazione per quanto riguarda il sistema di monitoraggio delle discariche esistenti e oramai giunte al limite della loro funzionalità. Belladanza a Città di Castello e le Crete ad Orvieto devono dotarsi a nostro avviso di strumenti di monitoraggio moderni, che rendano possibile un reale controllo da parte dei cittadini attraverso la rete, in modo da eliminare quelle barriere burocratiche che hanno determinato fino ad ora un distacco sociale tra cittadini e pubblica amministrazione. La Regione - aggiunge Dottorini - dovrebbe informare i cittadini in maniera trasparente sullo stato effettivo dei controlli e del monitoraggio delle discariche, a iniziare da quelle di Orvieto e Città di Castello. Dall'assessore Rometti, invece, riceviamo solo risposte evasive che non ci rassicurano rispetto alla effettiva attivazione di sistemi di monitoraggio continui che garantiscano, anche con forme di partecipazione e informazione costante, le popolazioni sotto il profilo della inesistenza di problemi o rischi per la salute o per l'ambiente. E' necessario intensificare i controlli sulle stazioni di trasferenza per scongiurare il pericolo dell'arrivo dei rifiuti, anche speciali, da fuori regione in palese contrasto con il principio di 'prossimità' e autosufficienza, cardine del nuovo Piano dei rifiuti".
 
Perugia, 24 settembre 2010
CORECOM: FORTE RIDUZIONE DEI COMPENSI, ELEZIONE CONSILIARE E RAZIONALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI - LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA ALL'UNANIMITÀ LA LEGGE DI RIFORMA

CORECOM: FORTE RIDUZIONE DEI COMPENSI
(Acs) Perugia, 22 settembre 2010 - La Prima Commissione del Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge firmata dal presidente Oliviero Dottorini che modifica la legge n.3 del 2000 "Norme in materia di comunicazione e di emittenza radiotelevisiva locale e istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni".
La norma prevede forti riduzioni ai compensi spettanti ai 5 componenti del Comitato, che verranno eletti (rimanendo in carica per 5 anni) direttamente dal Consiglio regionale senza alcuna indicazione da parte della presidenza della Giunta. Ai consiglieri spetterà una indennità di funzione pari al 10 per cento di quella percepita da un consigliere regionale (prima della modifica essa era del 20 per cento). Il presidente del Corecom avrà una indennità pari al 25 per cento di quella di un consigliere regionale (precedentemente fissata al 60 per cento).
Commentando l'approvazione del documento Oliviero Dottorini, presidente della I Commissione, firmatario e relatore dell'atto, sottolinea che "la linea del rigore e dell'equità ci impone di parametrare indennità e compensi ai livelli di responsabilità e alle funzioni realmente svolte. Sono molto soddisfatto del segnale che la prima Commissione dà ai cittadini e alle istituzioni dell'Umbria. E' giusto prendere sul serio la necessità di contenimento dei costi degli enti pubblici ed è importante lo sforzo per rendere l'attività di questo Comitato efficace ed improntata al massimo contenimento delle spese. Di fatto si tratta di un intervento che consentirà risparmi per circa 150mila euro annui. Questo solo per i ruoli apicali. Stiamo procedendo nella giusta direzione con un primo chiaro segnale dell'intenzione di conseguire una generale e sostanziale riduzione dei costi dell'apparato pubblico, proprio a cominciare dall'adeguamento delle indennità e dei compensi dei membri dei vari organi amministrativi, che apre la strada ad un intervento sistematico di adeguamento dei costi di funzionamento anche per tutti gli altri enti di emanazione regionale".
Per quanto concerne le funzioni del Comitato regionale per le comunicazioni, la nuova legge prevede che esso provveda al monitoraggio qualitativo e quantitativo di ogni forma di comunicazione di interesse regionale e possa svolgere attività di studio, ricerca e monitoraggio, su materie attinenti le comunicazioni, per istituzioni pubbliche umbre, sulla base di apposite convenzioni. Il Corecom esercita inoltre le funzioni espressamente delegate dall'Autorità per le comunicazioni attraverso la stipula di apposite convenzioni sottoscritte dal presidente dell'Autorità, dal presidente del Consiglio regionale e dal presidente del Comitato. Le misure previste dalla nuova normativa saranno immediatamente esecutive non appena questa otterrà il via libera da parte dell'Assemblea regionale, che la discuterà martedì 28 settembre. MP

  • Scarica la legge
Prima notizia, volevo un bel Raduno LANCIA a Gualdo Cattaneo.
Le auto LANCIA erano circa una 50ina, c'era di tutto dalla bellissima AURELIA Spider alla AURELIA Berlina, c'erano diverse ARDEA, APPIA, FLAVIA, FULVIA Berlina, FULVIA Coupé, due FULVIA Sport ZAGATO una 1300 I Serie ed una 1600, BETA Montecarlo e Coupé, GAMMA, DELTA Evoluzione, etc. etc..
Per soli 20 euro
(era il costo per la partecipazione !), l'evento includeva la visita al Castello di Gualdo, la visita al Museo Storico del Trattore ed anche il pranzo tra amici.
Altri Raduni viaggiano dai 40 euro in su, non dico altro !
Ecco qualche foto:

07.JPG














03.JPG05.JPGCopia di 01.jpgSeconda notizia, comunico a coloro che avevano "comprato" il C.C.T. dall'asi prima che venisse pubblicato il D.M. sulle reimmatricolazioni in data 19/03/2010, che l'asi con una magnanimità che non eguali sostituirà gratuitamente i "vecchi" C.C.T. con i nuovi C.R.S. e C..

Terza notizia, vi confermo la procedura postale per l'acquisizione dell'Attestato di Storicità c/o qualunque Centro Specializzato della Regione Umbria.

Quarta notizia, da fonti
di tipo "governativo" certe al 99%, vi confermo che il DDL_339 è stato affossato.
La storicità continua a rimanere a 20 anni.

Quinta notizia, gli Attestati di Storicità acquisiti c/o un qualunque Centro Specializzato della Regione Umbria, verranno ritenuti validi dalla Provincia di Perugia ai fini del passaggio di proprietà storico.
Vi ricordo che un passaggio di proprietà "storico" costa solo € 130 se fatto direttamente al P.R.A..

Sesta notizia, vi rammento che la Regione Umbria
(Bollo) e la Provincia di Perugia (IPT), sono gli UNICI enti locali d'ITALIA che riconoscono la storicità degli Autocarri e dei Motocarri Storici da 20 anni in su.
Questo vuol dire che il Bollo di un Autocarro Storico costa tanto quanto quello di una Autovettura Storica cioè 25,82 euro ed il passaggio di proprietà di un Autocarro Storico, costa tanto quanto quello di una Autovettura Storica cioè 130 euro.
In questo caso, sia la Regione che la Provincia non riconoscevano alcuna storicità per gli Autocarri, anche se 30ennali, poi ci siamo mossi ed abbiamo schiodato anche questa !

Settima notizia, sono finalmente stipulabili a Perugia polizze Assicurative con l'autocertificazione ovvero esibendo l'Attestato di Storicità rilasciato da un qualunque Centro Specializzato e senza OBBLIGO DI ISCRIZIONE ad alcun club.

Ecco in sintesi quello che è accaduto dal 2007 in poi, ovvero da quando ci siamo ribellati alla Burocrazia.
Chiamiamola così...

Ciao a tutti.
dario di bello


La notizia ce l'ha fornita il Chiar.mo Prof. Avv. Carlo Calvieri qualche ora fa, la COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI PERUGIA ha accolto i nostri 8 ricorsi su 8 discussi il 2 luglio 2010.

È superfluo dirvi che i ricorrenti erano difesi proprio dal Prof. Avv. Carlo Calvieri e che mai era accaduta una cosa del genere a Perugia !

I veicoli ventennali, oggetto degli 8 ricorsi vinti, sono:
4 Autoveicoli AUTOBIANCHI A112 ABARTH
(sent. 163/04/2010);
1 Autoveicolo VOLKSWAGEN MAGGIOLONE
(sent.164/04/2010);
1 Motoveicolo YAMAHA XT 500 (sentenza 165/04/2010);
1 Motoveicolo PIAGGIO VESPA PX200 (sentenza 166/04/2010);
1 Motoveicolo BMW 500 (sentenza 167/04/2010).


L'oggetto del contendere riguardava la pretesa tributaria
da parte della Regione Umbria della TASSA DI POSSESSO, ovviamente non versata, relativa all'anno di imposta 2005.

Scarica le 5 sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia (clikka su ognuna per scaricarla):
1) Sentenza CTP Perugia n.163/04/2010 del 02/07/10 (clikka);
2) Sentenza CTP Perugia n.164/04/2010 del 02/07/10 (clikka);
3) Sentenza CTP Perugia n.165/04/2010 del 02/07/10 (clikka);
4) Sentenza CTP Perugia n.166/04/2010 del 02/07/10 (clikka);
5) Sentenza CTP Perugia n.167/04/2010 del 02/07/10 (clikka).


Qui invece puoi leggere le 3 Sentenze della Commissione Tributaria Regionale di Perugia, 2 sono del 2010 ed 1 è del 2008 (clikka qui per leggerle).

Ciao a tutti.
dario di bello
DOTTORINI E BRUTTI HANNO PRESENTATO ALLA STAMPA LA PROPOSTA DI LEGGE DELL'IDV



(Acs) Perugia, 16 settembre 2010 - L'Italia detiene il record dei parti cesarei ed il minor numero di nascite a domicilio. E' arrivato il momento di ridurre la corsa alla ospedalizzazione di uno degli eventi più naturali, offrendo alle partorienti tutte le condizioni di sicurezza, assistenza continua e personalizzata, perché possano scegliere liberamente di mettere al mondo i propri figli a casa propria o in ambienti idonei ed appositamente attrezzati, garantendo la possibilità di avvalersi dell'ospedale in caso di sopraggiunta necessità.
E' la filosofia di base che ispira il disegno di legge "Norme per il parto domiciliare e nelle case di maternità", presentato questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Cesaroni dai proponenti, i consiglieri dell'Idv Oliviero Dottorini e Paolo Brutti e da lunedì scorso all'esame della III Commissione consiliare.
Illustrandone i contenuti Oliviero Dottorini, primo firmatario, ha ricordato che la legge non istituisce in Umbria il parto a domicilio che già prevedono le leggi nazionali, obbligando le partorienti a pagarselo per intero; ma solo consentire alle donne ed alle coppie, come raccomanda l'Organizzazione mondiale della sanità, di potersi avvalere di questa libera scelta: una pratica ampiamente diffusa nel Nord Europa. Nei Paesi Bassi nasce in casa un figlio su tre, e proprio l'Olanda detiene a livello mondiale il record della minor mortalità da parto. Presupposti della proposta di legge, ha spiegato il capogruppo Dottorini, sono: la sicurezza della partoriente che presuppone l'esclusione in partenza dei casi difficili che possano comportare complicazioni e come tali da indirizzare all'ospedale fin dall'inizio; la sostenibilità economica della scelta, da garantire con il diritto della partoriente a vedersi rimborsare i costi di assistenza sostenuti; ma solo nella misura dell'80 per cento della tariffa regionale, proprio per dimostrare che il parto a domicilio, farebbe risparmiare la struttura pubblica anche decongestionando i reparti di maternità; la realizzazione di apposite case di maternità che oggi non esistono. In questa direzione ha precisato Dottorini si muovono già regioni come Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Provincia di Trento, dimostrando che questa scelta non ha comportato un aumento dei casi di rischio.
Subito dopo Paolo Brutti ha inteso precisare che la proposta di legge, una delle pochissime di iniziativa consiliare e sulla quale a breve ci saranno audizioni con soggetti interessati ed operatori, non chiede alla Regione di attrezzare le sale delle previste case di maternità. Il suo scopo evidente è prefigurare in futuro un parto meno ospedalizzato che si avvalga della modalità di assistenza emergenza. In altre parole il parto a domicilio o nelle case di maternità, finirà per ridurre i costi attuali proprio perché, sulla base dei buoni risultati conseguiti, porterà progressivamente ad un modello sostitutivo rispetto alla attuale ostetricia.
Brutti ha anche ricordato che nel 2000 la Regione Umbria organizzò appositi corsi professionali per preparare figure legate al parto a domicilio, ma poi la cosa si è in parte fermata.
Alla conferenza stampa, oltre ai due consiglieri presentatori del disegno di legge, sono intervenute anche le ostetriche Giuseppina Sciarrillo e Christiane Kappeler che hanno evidenziato come i parti patologici effettivi siano nella norma una percentuale minima, e la legge avrebbe il merito di assicurare una più adeguata assistenza ospedaliera a questi casi realmente patologici, garantendo interventi tempestivi, all'occorrenza, nei parti domiciliari che presentassero complicanze impreviste. Significativa la presenza delle studentesse del corso di Ostetricia dell'Università di Perugia e la testimonianza di Michela Brustenga, dell'assiciazione Mother Assistant, una delle partecipanti al primo e finora unico corso in Italia finanziato dalla Provincia di Perugia nell'ambito del Fondo Sociale Europeo nel 2003. assistenteGC/gc

  • Scarica la proposta di legge

 

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