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Settembre 2008 Archives

CONDANNA GESENU GRAVE E EMBLEMATICA

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AMBIENTE/PIETRAMELINA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): CONDANNA GESENU GRAVE E EMBLEMATICA, CHIUDERE SUBITO DISCARICA
"I Verdi e civici avevano già denunciato le pratiche di Gesenu. Adesso rispettare gli accordi del '98 e bonificare l'intera area"


"Attendiamo di conoscere le motivazioni, ma la sentenza che condanna Gesenu non lascia adito a dubbi e giustificazioni, almeno dal punto di vista delle responsabilità amministrative. Non è pensabile che un'azienda di gestione dei rifiuti abbia potuto agire in modo così pesantemente dannoso contro l'ambiente e il territorio, mettendo in serio pericolo la salute dei cittadini e dell'ecosistema nei pressi della discarica di Pietramelina.Pietramelina Adesso la prima cosa da chiedere è che quella discarica venga chiusa mettendo fine a una serie infinita di promesse non mantenute". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini ha commentato la notizia della sentenza emessa nei confronti del direttore generale di Gesenu e del responsabile della discarica di Pietramelina in relazione all'inquinamento del torrente Mussino con conseguente morìa di pesci.
"Avevamo denunciato a suo tempo - aggiunge Dottorini - le pratiche quanto meno discutibili di Gesenu nella gestione dell'impianto di Pietramelina, criticando la scelta del comune di Perugia di non costituirsi parte civile. In questi anni sono stati numerosi gli episodi che il comitato Inceneritori Zero ha portato a conoscenza della cittadinanza, come il recente incendio scoppiato all'interno dell'impianto con il conseguente tentativo di minimizzare l'accaduto e le dichiarazioni rassicuranti da parte dell'Arpa ("il fumo andava solo in verticale"), smentite clamorosamente dai filmati visibili nel sito www.inceneritorizeroumbria.it. Tutti episodi che testimoniano di una gestione di quell'impianto di smaltimento approssimativa e poco rassicurante per chi abita in prossimità di quel territorio e per chi ha a cuore l'integrità dell'ambiente. Il fatto che oggi la sentenza condanni l'azienda perugina alla bonifica dell'area inquinata è apprezzabile e significativo. E' necessario - aggiunge l'esponente del Sole che ride - indicare come obiettivo strategico l'opzione 'rifiuti zero' che prevede come priorità d'azione la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata 'porta a porta', il passaggio da tassa a tariffa nella gestione integrata dei rifiuti. E' giunto il momento che Pietramelina, che doveva essere dismessa quattro anni fa, venga definitivamente chiusa e bonificata, così come previsto dall'accordo sempre disatteso firmato nel '98".

Perugia, 25 settembre 2008

BENE DECRETO PER SOSPENSIONE FITOFARMACI E INSETTICIDI

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MORIA API. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE DECRETO PER SOSPENSIONE FITOFARMACI E INSETTICIDI, FONDATE LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI
"Assessorato fornisca i dati dell'Umbria e proceda al censimento delle morie stagionali. Necessarie stazioni di biomonitoraggio e istituzione marchio Igp"


Il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini esprime soddisfazione per la decisione del Ministero della Salute di sospendere attraverso un apposito decreto l'utilizzo nella concia dei semi di mais di alcuni insetticidi neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam) e della sostanza attiva fipronil, tra i probabili responsabili della moria di api in atto in estese aree del paese, compresa l'Umbria.Api
"Chiediamo a gran voce da molto tempo la sospensione di questi principi attivi - spiega Dottorini -. Istituti di ricerca e agricoltori sono concordi da tempo nell'individuare in questi fitofarmaci almeno una della cause della devastante epidemia che sta colpendo il nostro patrimonio apistico, con danni incalcolabili per la produzione di miele, per l'agricoltura e per l'ambiente. Oggi finalmente arriva anche il riconoscimento di chi ha avuto fin troppe titubanze nell'assumere un provvedimento cautelativo doveroso".
In Umbria ci sono oltre 33mila alveari gestiti da 1633 apicoltori stanziali, soprattutto hobbistici e semiprofessionali, con una particolare vocazione territoriale lungo tutta la dorsale appenninica e nel comprensorio del Trasimeno. Due società cooperative apistiche riuniscono circa 260 soci che gestiscono complessivamente circa 8mila alveari. "Fenomeni come la varroasi, la peste americana e la nosemiasi - ricorda il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - hanno destabilizzato i corpi alveari e fattori come l'inquinamento hanno seriamente compromesso intere colonie, mettendo a rischio l'equilibrio ambientale. Le api, infatti, sono le principali artefici dell'impollinazione di molte specie di piante e, se questa tendenza dovesse confermarsi, a rischio sarebbero gran parte delle produzioni agricole. Si calcola che a livello nazionale il patrimonio apistico si sia ridotto nell'ultimo anno del 50 per cento. Sull'alto tasso di mortalità pesano probabilmente i cambiamenti climatici, l'inquinamento del territorio, la diffusione di ogm, l'inquinamento elettromagnetico, ma è ormai riconosciuto il ruolo determinante di alcuni fitofarmaci sistemici nella drastica diminuzione della specie".
"A questo punto - aggiunge Dottorini - è necessario che l'assessorato regionale all'Agricoltura fornisca i dati del questionario per quantificare l'entità del problema nel nostro territorio e proceda al monitoraggio delle morie invernali e primaverili, promuovendo buone pratiche apistiche e colturali. Per poter intervenire in modo da sostenere l'apicoltura in Umbria, inoltre, sarebbe necessario costituire delle stazioni di biomonitoraggio con api in punti strategici della regione al fine di valutare nello specifico quali sono le cause dello spopolamento degli alveari. Allo stesso tempo per valorizzare questo prodotto è necessario studiare gli ecosistemi nei quali vengono già prodotti mieli ed in particolare quelli uniflorali, per costituire un marchio Igp attraverso lo studio dei pollini in essi presenti".

Perugia, 23 settembre 2008
TRASPORTO PUBBLICO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): RIDEFINIRE CONDIZIONI E MODALITA' DELL'ACCORDO UNICO PERUGIA

Interrogazione alla Giunta: "I pendolari che arrivano da fuori Perugia costretti a pagare due volte per la stessa tratta. Necessario un intervento risolutivo"



"Sono numerosi i pendolari che arrivano quotidianamente a Perugia da fuori comune utilizzando la linea Fcu e che poi devono servirsi degli altri mezzi del trasporto pubblico. Questi cittadini si trovano di fatto a pagare due volte per la stessa tratta, una volta tramite l'abbonamento Fcu ed una seconda volta tramite l'abbonamento Unico Perugia, soffrendo quindi di una disparità di trattamento rispetto ai cittadini che partono e arrivano nell'ambito del territorio comunale". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini annuncia di aver presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per comprendere i motivi per cui ai pendolari non residenti nel comune di Perugia è preclusa la possibilità di usufruire della tariffa integrata Unico Perugia (UP) sulla tratta di competenza della Fcu.Unico Perugia
"Altre realtà del paese hanno risolto efficacemente questo problema. Chiediamo pertanto di sapere - continua l'esponente del Sole che ride - come si pensa di affrontare questa situazione di disparità e se non si ritiene necessario porre in essere azioni mirate ad una ridefinizione delle condizioni per rendere maggiormente accessibile l'utilizzo del trasporto pubblico locale, usufruendo di una tariffazione integrata. Tanto più che l'accordo firmato dalla Regione dell'Umbria con comune di Perugia, Apm, Acap, Fcu, Minimetro e Trenitalia ha natura sperimentale ed è previsto che entro il 30 settembre 2008 le parti definiscano l'eventuale ulteriore adesione all'integrazione tariffaria individuando condizioni, modalità e tempi oltre la scadenza prevista del 31 dicembre 2008.
Sarebbe sensato - è il parere di Dottorini - che i cittadini che arrivano da fuori comune possano utilizzare un abbonamento valido fino alla prima stazione Fcu interna al comune di Perugia e servirsi poi di un abbonamento UP per la parte restante del percorso. L'accordo attuale però non prevede questa possibilità. Se è vero che gli obiettivi dichiarati dell'accordo, sicuramente condivisibili, sono quelli di favorire un maggior utilizzo del trasporto pubblico, travasando utenza da quello privato, allora ci sembra che l'attuale accordo vada nella direzione opposta".
"E' importante segnalare - conclude il Presidente regionale dei Verdi - che nel territorio nazionale ci sono ormai diverse esperienze di sistemi tariffari integrati e di abbonamenti integrati validi su scala provinciale o regionale, come tra gli altri quello relativo alla Ferrovia Genova Casella - Amt - Trenitalia o quello relativo al Biglietto integrato regionale giornaliero (Birg) valido su tutti i mezzi di trasporto pubblico nel territorio della regione e del comune di Roma. Anche in Umbria dobbiamo quindi cercare soluzioni più avanzate, in grado di facilitare l'uso del trasporto pubblico".

Perugia, 19 settembre 2008
SCUOLA. DOTTORINI(VERDI E CIVICI): "LA REGIONE INTERVENGA PER ATTIVARE LA QUINTA CLASSE ALL'AGRARIA DI CITTA' DI CASTELLO"
Presentata un'interrogazione urgente all'Assessore regionale alla formazione e lavoro per garantire la conclusione del percorso formativo degli studenti lavoratori


"E' grave che dopo due anni di studio e tanti sacrifici si impedisca agli studenti di terminare il proprio percorso formativo, a maggior ragione se sono studenti lavoratori, che molte volte sacrificano il loro tempo libero per il raggiungimento della maturità. Chiediamo che l'Assessore Prodi si impegni da subito l'Ufficio scolastico regionale per risolvere entro l'inizio dell'anno scolastico questa grave mancanza". AgrariaCon queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini ha annunciato di aver presentato un'interrogazione urgente all'Assessore regionale alla formazione e lavoro per far chiarezza sulla vicenda della mancata autorizzazione della quinta classe serale all'Istituto professionale per l'agricoltura "Ugo Patrizi" di Città di Castello.
"Chiediamo che il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale promuova un incontro con la Regione e gli Enti locali, così come stabilito dall'ordinanza ministeriale 19 del 2008, per valutare al meglio l'assegnazione delle risorse umane e dare seguito alle richieste dei dirigenti scolastici di aumentare il numero delle classi in organico, in modo da dare la possibilità a tutti di completare il proprio percorso di studi superando i limiti di organico di fatto imposti in maniera assurda dal governo nazionale - continua l'esponente del Sole che ride -. Ricordiamo tra l'altro che l'Istituto Patrizi ha formulato la richiesta di nove classi serali e che a fronte di questa richiesta è stata concessa una sola classe terza".
"Ci rivolgiamo dunque direttamente all'Assessore Prodi - continua Dottorini - perché si faccia carico del problema e trovi, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale e l'Istituto Patrizi di Città di Castello, la soluzione per permettere a tutti gli studenti la conclusione del percorso di studi. C'e' da domandarsi quale opinione delle istituzioni debbano trarre gli studenti-lavoratori che a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico vengono a sapere in maniera del tutto fortuita che il loro percorso formativo deve interrompersi a un passo dal conseguimento della maturità, con le domande di iscrizione consegnate e i relativi bollettini già pagati - conclude il capogruppo dei Verdi e civici -. I tagli assurdi e irresponsabili del governo e l'atteggiamento burocratico dell'Ufficio scolastico regionale non possono essere la risposta a chi, dopo una giornata di lavoro, si e' sottoposto ad anni di scuola serale, dalle 18 alle 23, dal lunedì al venerdì, con la prospettiva di conseguire un titolo di studio".

Perugia, 23 agosto 2008
AMIANTO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE ATTIVITA' DI MONITORAGGIO, MA FENOMENO DISCARICHE ABUSIVE NON E' ANCORA ARGINATO
La risposta di Bottini alla nostra interrogazione è rassicurante, ma continueremo a vigilare e a raccogliere le segnalazioni dei cittadini"


"E' rassicurante sapere che la regione Umbria sta procedendo a uno scrupoloso monitoraggio delle procedure di smaltimento dell'amianto proveniente da manufatti presenti nel territorio regionale. Tuttavia il fenomeno è ancora lontano dall'essere arginato e i cittadini continuano a segnalare casi di discariche abusive di un materiale altamente pericoloso". AmiantoCon queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici e Presidente della Commissione Bilancio e affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, commenta la risposta che l'assessore all'Ambiente Lamberto Bottini ha fornito in merito all'interrogazione presentata dal Sole che ride relativa alla scoperta di discariche abusive di amianto, con la quale si chiedeva se la Giunta fosse a conoscenza delle dimensioni del fenomeno e quali interventi fossero stati messi in campo.
"Prendiamo atto con soddisfazione - continua il Presidente regionale dei Verdi - che il progetto avviato dalla regione, tuttora in corso di svolgimento, ha permesso, l'individuazione e la bonifica di 93 siti di proprietà pubblica ed è stato inoltre avviato il censimento dei siti privati al fine di localizzare i siti potenzialmente pericolosi, tenere sotto controllo la concentrazione di fibre aerodisperse e quindi procedere alla bonifica ed essere sicuri che non ci siano rischi per la salute dei cittadini. Rimane comunque il problema dei casi di smaltimento abusivo e non autorizzato di amianto che, per quanto difficilmente controllabili, rappresentano comunque un fenomeno che merita la più alta attenzione da parte delle istituzioni".
"Non si deve dimenticare - spiega Dottorini - che l'amianto rappresenta un rischio per la salute di tutti. Sono infatti ormai noti da molto tempo i danni che questa sostanza arreca alla salute umana. Le fibre di amianto sono altamente cancerogene e che se inalate possono causare l'insorgere di gravissime patologie. Per questo motivo - conclude l'esponente del Sole che ride - noi Verdi continueremo a vigilare e a mantenere molto elevato il livello di attenzione su questo tema, denunciando eventuali casi di discariche abusive e raccogliendo le segnalazioni dei cittadini. E' infatti importantissimo che si faccia di tutto affinché vengano rispettate le rigorose disposizioni legislative poste a tutela della salute delle popolazioni locali".

Perugia, 22 agosto 2008
ENERGIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): L'UMBRIA SI MUOVE, MA L'ALTOTEVERE CONTINUA A PERDERE GRANDI OCCASIONI (A TUTTO DANNO DELLE FAMIGLIE)
"Partono i mille tetti fotovoltaici gratuiti, ma Città di Castello e l'Altotevere sono esclusi. Sulle rinnovabili subito un'azione coordinata a favore delle famiglie"


"Senza un nuovo autentico slancio riformista l'Altotevere rischia di perdere il treno dell'innovazione anche nel campo delle fonti rinnovabili. Al dinamismo di altri territori, che partono con progetti di diffusione delle energie rinnovabili a favore di imprese e famiglie, non fa riscontro un'adeguata capacità di cogliere le occasioni fornite dal conto energia, dalla programmazione regionale e dalla volontà di fare squadra superando particolarismi dannosi e anacronistici. Su questa materia fermarsi alle enunciazioni e alla convegnistica potrebbe risultare oltre che inutile anche dannoso. Occorre passare ai fatti". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini rilancia la necessità di un progetto che "anche per Città di Castello e gli altri comuni dell'Altotevere consenta la diffusione di tetti fotovoltaici e agevolazioni per le famiglie, sfruttando le opportunità di sinergia tra istituzioni, istituti di credito, associazioni di categoria e imprese".Fotovoltaico
"Sono state decine le persone che si sono rivolte ai Verdi e civici per chiedere informazioni riguardo alla possibilità di accedere al bando sui tetti fotovoltaici per la produzione di energia pulita e rinnovabile - spiega il consigliere regionale Dottorini -. Purtroppo tra le tante famiglie residenti nella provincia di Perugia che hanno potuto partecipare in questi giorni al bando per l'installazione gratuita di pannelli fotovoltaici non ci sono i tifernati né molti altri residenti nell'Altotevere. Aver mancato le straordinarie occasioni di agevolazioni per l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici, non avere programmato una seria politica di risparmio ed efficienza energetica porta a gravi penalizzazioni per le famiglie e i cittadini di molti comuni dell'Altotevere, a iniziare da quello di Città di Castello. Eppure abbiamo un territorio ricco di imprenditori dinamici e che ha la fortuna di ospitare una delle aziende leader nell'assemblamento di pannelli solari e fotovoltaici. Tra l'altro - aggiunge il presidente della commissione Bilancio della Regione Umbria - già sono partiti e operativi progetti di aziende locali che in modo lungimirante hanno affrontato la sfida dell'innovazione senza titubanze. Dai 277 kilowatt di pannelli fotovoltaici di Tibertarghe all'esperienza di teleriscaldamento da rinnovabili di Peter Pan: sono numerosi i progetti che si sono concretizzati a dispetto di una totale assenza di pianificazione e di strategia amministrativa. L'ultima straordinaria occasione perduta è appunto quella dei 1.000 tetti fotovoltaici che il consorzio SìEnergia ha messo a disposizione di famiglie e società, ma che ha visto esclusi quasi tutti i comuni dell'Altotevere, ad eccezione di quello di Umbertide che partecipa direttamente al consorzio. L'idea della sinergia tra soggetti istituzionali, associativi, economici e imprenditoriali già lanciata con Altotevere sostenibile sta dando buoni frutti in molte aree della regione, ma paradossalmente i cittadini di Città di Castello sono esclusi da ogni opportunità di godere delle straordinarie opportunità ambientali ed economiche offerte dalle fonti rinnovabili".
Per questo il presidente regionale dei Verdi torna a chiedere un impegno coordinato tra amministrazioni locali, istituti di credito e aziende per elaborare proposte a vantaggio delle famiglie dei comuni dell'Altotevere: "Sarebbe incomprensibile - conclude il presidente della commissione Bilancio della Regione Umbria - continuare a ignorare ciò che si sta muovendo nel panorama nazionale e regionale e impedire al nostro tessuto sociale e imprenditoriale di godere di opportunità che altri sanno cogliere in modo concreto e lungimirante".

Perugia, 20 agosto 2008
ENERGIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): L'UMBRIA SI MUOVE, MA L'ALTOTEVERE CONTINUA A PERDERE GRANDI OCCASIONI (A TUTTO DANNO DELLE FAMIGLIE)
"Partono i mille tetti fotovoltaici gratuiti, ma Città di Castello e l'Altotevere sono esclusi. Sulle rinnovabili subito un'azione coordinata a favore delle famiglie"


"Senza un nuovo autentico slancio riformista l'Altotevere rischia di perdere il treno dell'innovazione anche nel campo delle fonti rinnovabili. Al dinamismo di altri territori, che partono con progetti di diffusione delle energie rinnovabili a favore di imprese e famiglie, non fa riscontro un'adeguata capacità di cogliere le occasioni fornite dal conto energia, dalla programmazione regionale e dalla volontà di fare squadra superando particolarismi dannosi e anacronistici. Su questa materia fermarsi alle enunciazioni e alla convegnistica potrebbe risultare oltre che inutile anche dannoso. Occorre passare ai fatti". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini rilancia la necessità di un progetto che "anche per Città di Castello e gli altri comuni dell'Altotevere consenta la diffusione di tetti fotovoltaici e agevolazioni per le famiglie, sfruttando le opportunità di sinergia tra istituzioni, istituti di credito, associazioni di categoria e imprese".
"Sono state decine le persone che si sono rivolte ai Verdi e civici per chiedere informazioni riguardo alla possibilità di accedere al bando sui tetti fotovoltaici per la produzione di energia pulita e rinnovabile - spiega il consigliere regionale Dottorini -. Purtroppo tra le tante famiglie residenti nella provincia di Perugia che hanno potuto partecipare in questi giorni al bando per l'installazione gratuita di pannelli fotovoltaici non ci sono i tifernati né molti altri residenti nell'Altotevere. Aver mancato le straordinarie occasioni di agevolazioni per l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici, non avere programmato una seria politica di risparmio ed efficienza energetica porta a gravi penalizzazioni per le famiglie e i cittadini di molti comuni dell'Altotevere, a iniziare da quello di Città di Castello. Eppure abbiamo un territorio ricco di imprenditori dinamici e che ha la fortuna di ospitare una delle aziende leader nell'assemblamento di pannelli solari e fotovoltaici. Tra l'altro - aggiunge il presidente della commissione Bilancio della Regione Umbria - già sono partiti e operativi progetti di aziende locali che in modo lungimirante hanno affrontato la sfida dell'innovazione senza titubanze. Dai 277 kilowatt di pannelli fotovoltaici di Tibertarghe all'esperienza di teleriscaldamento da rinnovabili di Peter Pan: sono numerosi i progetti che si sono concretizzati a dispetto di una totale assenza di pianificazione e di strategia amministrativa. L'ultima straordinaria occasione perduta è appunto quella dei 1.000 tetti fotovoltaici che il consorzio SìEnergia ha messo a disposizione di famiglie e società, ma che ha visto esclusi quasi tutti i comuni dell'Altotevere, ad eccezione di quello di Umbertide che partecipa direttamente al consorzio. L'idea della sinergia tra soggetti istituzionali, associativi, economici e imprenditoriali già lanciata con Altotevere sostenibile sta dando buoni frutti in molte aree della regione, ma paradossalmente i cittadini di Città di Castello sono esclusi da ogni opportunità di godere delle straordinarie opportunità ambientali ed economiche offerte dalle fonti rinnovabili".
Per questo il presidente regionale dei Verdi torna a chiedere un impegno coordinato tra amministrazioni locali, istituti di credito e aziende per elaborare proposte a vantaggio delle famiglie dei comuni dell'Altotevere: "Sarebbe incomprensibile - conclude il presidente della commissione Bilancio della Regione Umbria - continuare a ignorare ciò che si sta muovendo nel panorama nazionale e regionale e impedire al nostro tessuto sociale e imprenditoriale di godere di opportunità che altri sanno cogliere in modo concreto e lungimirante".

Perugia, 20 agosto 2008
 

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