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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Marzo 2015 Archives

"Un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla"

POLITICA. DOTTORINI: POLITICHE DI GENERE E PROPOSTA POPOLARE SU SANITA' VITTIME DI ACCORDI BIPARTISAN

"Politiche di genere e proposta popolare sulla sanità sono le vittime sacrificali di questa fine legislatura. E' grave che il Consiglio abbia rifiutato di affrontarle venendo meno ad impegni assunti da tempo. Oggi arrampicarsi sugli specchi non serve più a nulla". Sono le parole con cui il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'ultima seduta del Consiglio regionale durante la quale è stata esclusa per un presunto e non causale vizio procedurale la proposta di legge popolare sulla sanità e non è stata ammessa la trattazione della proposta di legge sulle "politiche di genere" e "per una nuova civiltà delle relazioni tra uomini e donne" (la proposta di inserimento da parte di Dottorini è stata bocciata con 18 voti contrari e 3 a favore).
"Si tratta in entrambi i casi di un modo poco elegante per affossare temi importanti e proposte avanzate da migliaia di cittadini della nostra regione. I promotori e le associazioni coinvolte sanno benissimo come e chi è responsabile dell'insabbiamento dei due disegni di legge. Nel caso della proposta di iniziativa popolare sulla sanità - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - un escamotage procedurale ha fatto sì che il testo, pur approvato da molte settimane dalla prima commissione e pur inserito all'ordine del giorno, non sia stato esaminato, dando un segnale pessimo agli oltre 3mila cittadini che lo avevano sottoscritto. Come già avvenuto per gli 8500 sottoscrittori della petizione contro la trasformazione della E45 in autostrada, si è preferito mettere la testa sotto la sabbia e affossare tutto piuttosto che affrontare a viso aperto una discussione sui temi posti e accuratamente mediati da un lungo confronto di commissione. Riguardo alle politiche di genere non si capisce sulla base di quale patto Pd, Psi e centrodestra siano giunti a sacrificare un testo in discussione da molti mesi e ritenuto elemento fondamentale delle politiche regionali. La mia proposta di inserire il tema all'ordine del giorno è stata bocciata in maniera clamorosa e bipartisan, come se il tema non fosse condiviso nei suoi contenuti e nella sua urgenza. Su questo argomento poi, come è evidente, la prima commissione non ha alcuna competenza e chiamarla in causa come luogo di patti politici dimostra solo scarso senso delle istituzioni". 
"Quelli di ieri non sono certo bei segnali che si trasmettono alla comunità regionale - conclude Dottorini -. Credo che a rimetterci sia innanzitutto la credibilità delle istituzioni e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi".

Perugia, 27 marzo 2015
"L'Umbria declassa i suoi cittadini alla serie B e li obbliga a pagare un nuovo balzello. Altre regioni si sono opposte al Governo, l'Umbria abbassa la testa"

VEICOLI STORICI. DOTTORINI: "PD, PSI E GIUNTA REINTRODUCONO IL BOLLO PIENO. DURO COLPO PER APPASSIONATI, IN CRISI INTERO COMPARTO"

"Con l'emendamento a firma Pd e Psi, la Giunta regionale declassa i contribuenti umbri a cittadini di serie B, cancellando le agevolazioni per i possessori di veicoli storici. Oggi la nostra Regione decide di assecondare il colpo di scure del governo Renzi negando un possibile beneficio che altre regioni, come Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Basilicata, provincia autonoma di Trento e Bolzano e, da ultima, Veneto hanno invece reintrodotto. Una decisione tutt'altro che sensata che penalizza i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e non dà alcuna risposta a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione dell'emendamento a firma Pd e Socialisti, sostenuto dalla Giunta, che cancella il beneficio fiscale per le auto e le moto storiche, ottenuto grazie all'emendamento Dottorini approvato appena due giorni fa in commissione. 
"Purtroppo - continua Dottorini - siamo in una Regione che non trova fondi per provvedimenti di giustizia ed equità, ma stanzia 240mila euro a favore dei cavatori umbri sottraendoli ai fondi destinati all'associazionismo. È bene ricordare che la legge uscita dalla prima commissione prevedeva la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. La norma voleva quindi allineare la legislazione umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. Ma purtroppo questo da oggi non sarà più possibile con gravi conseguenze sulle casse regionali dal momento che molti cittadini  venderanno il proprio mezzo, lo rottameranno o lo esporteranno, magari mettendo in atto tutti quegli escamotage in grado di aggirare questa nuova tassa. In questo modo in realtà è facile immaginare che il gettito previsto non sarà confermato. Senza considerare i contraccolpi su un comparto fatto di autofficine, riparatori, tappezzieri, rivenditori e sull'indotto turistico. Con l'emendamento Pd-Psi si interviene anche su club e associazioni collezionistiche di fatto estromettendole da quanto fino ad oggi costruito a garanzia del patrimonio storico e collezionistico". 
"La questione del bollo per le auto e moto storiche sta alimentando un odioso contenzioso tra Governo e semplici cittadini appassionati che si troveranno di colpo a dover pagare centinaia e in molti casi migliaia di euro di nuove tasse. In Umbria avremmo potuto evitare la tagliola del governo approvando l'emendamento che io presentai a dicembre. Ma il solito schieramento si oppose fermamente, senza avere l'umiltà di capire che a rimetterci sarebbero stati i contribuenti umbri. Tutto questo mentre l'assessore competente aveva scritto a chi gliene faceva richiesta assicurando che la Regione Umbria stava 'studiando un'ipotesi di riduzione del bollo per le auto riconosciute come storiche' da inserire nel Collegato al Bilancio. Questi sono i risultati. Da oggi tutti dovranno pagare, almeno in Umbria". 

Perugia, 25 marzo 2015
"L'Osservatorio astronomico è uno strumento unico da utilizzare per fini didattico- scientifici, senza escludere le potenzialità ricettive del Borgo"

BORGO COLOTI. DOTTORINI: "REGIONE GARANTISCA FRUIBILITA' E VALORIZZI ESPERIENZE E INVESTIMENTI IN CAMPO, SI STA PERDENDO DEL TEMPO PREZIOSO"

"L'Osservatorio astronomico di Borgo Coloti è una risorsa unica del nostro territorio che merita un progetto serio e di ampio respiro. Si sta perdendo del tempo prezioso, mentre è necessario garantire la fruibilità e la valorizzazione delle esperienze maturate negli anni e gli investimenti pubblici già compiuti. Altrimenti gli impegni più volte assunti per andare incontro alle esigenze sociali e istituzionali dei territori rimangono parole al vento, buone solo a illudere i cittadini". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, interviene in merito alla proposta avanzata nelle scorse settimane dalla Giunta regionale per Borgo Coloti, frazione del Comune di Montone, e il suo Osservatorio astronomico.
"L'Osservatorio astronomico è uno strumento eccezionale che potrebbe risultare prezioso per i Comuni e il sistema scolastico di tutta l'Alta umbria. Il progetto di rinnovare la convenzione con l'Università degli Studi di Perugia con molta probabilità lo condannerebbe alla mancata fungibilità che ha caratterizzato la struttura negli ultimi anni, con una conseguente perdita sia economica sia di opportunità. Sarebbe saggio - spiega Dottorini - ritenerlo invece una risorsa culturale del Borgo e di tutto il territorio altotiberino, così da garantirne una migliore conservazione e un utilizzo adeguato alle sue caratteristiche. Quel bene, infatti, fu realizzato nel 1993 nell'ambito di un progetto regionale finanziato dall'Europa e, grazie alla sua posizione in una zona caratterizzata dall'assenza di inquinamento luminoso e circondato da importanti ricchezze ambientali, è da considerarsi una risorsa unica per la nostra regione. E' un peccato - prosegue Dottorini - che in questi anni non sia stato assicurato il suo giusto impiego e sarebbe grave se oggi la Regione immaginasse di garantirgli un futuro non considerandolo nel contesto territoriale in cui si trova e ripercorrendo strade che invece di valorizzarlo rischiano di portarlo all'isolamento. D'altra parte prevedere di alienare o concedere in locazione gli appartamenti di Borgo Coloti, ristrutturati da poco grazie a fondi pubblici, slegandoli dallo sviluppo dell'Osservatorio, rischia di non cogliere le opportunità del territorio e le sue unicità. Occorre lavorare ad una filiera che coinvolga l'associazionismo locale, gli enti locali e le imprese sociali per mettere insieme sinergie e risorse umane, ponendo al centro il carattere didattico e scientifico del luogo senza escludere le potenzialità ricettive di Coloti". 
"E' necessario che l'assessore Paparelli sia coerente con quanto più volte annunciato anche in sedi ufficiali e si apra alle progettualità che vengono dai cittadini e dalle associazioni del territorio, soprattutto quando sono sostenute dalle istituzioni locali e sono mosse anzitutto dal desiderio di non disperdere le esperienze maturate nell'ultimo decennio e gli investimenti già fatti per valorizzarne le potenzialità. E' opportuno - conclude Dottorini - considerare l'Osservatorio astronomico come meta di un turismo scolastico e scientifico che sappia coinvolgere il borgo e le potenzialità che esso esprime".

Perugia, 25 Marzo 2015
"La nuova norma rispetta gli equilibri di bilancio, individua criteri di storicità precisi e risponde alle istanze di cittadini e associazioni"

BOLLO AUTO STORICHE. APPROVATO EMENDAMENTO DOTTORINI AL COLLEGATO:

"Sono soddisfatto, ma è presto per cantare vittoria. La decisione assunta oggi dalla prima commissione è improntata a saggezza ed equilibrio, cerca di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo e risponde alle istanze di di tanti cittadini penalizzati dall'improvvido intervento del governo. Occorre evitare di penalizzare i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e dare risposte serie e positive a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo. Adesso occorre che l'aula confermi questo voto e metta l'Umbria al pari delle altre regioni". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, ha commentato l'approvazione del suo emendamento (5 voti a favore: Dottorini, Monni, Monacelli, Nevi e Lignani, 5 voti di astensione: Barberini, Mariotti, Galanello, Locchi e Stufara) al Collegato alla manovra di Bilancio, approvata dalla prima commissione consiliare, che tenta di rispondere alle richieste avanzate dalle associazioni e dai cittadini e mantenere il dovuto equilibrio finanziario della Regione. 
"Coerentemente con quanto previsto dalla risoluzione riguardante il Dap 2015 - spiega Dottorini - il mio emendamento prevede la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. Questa nostra proposta vuole quindi allineare la normativa umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. La nuova norma tra le altre cose rispetta gli equilibri di bilancio dell'ente senza ulteriori carichi fiscali ai danni dei cittadini". 
"Con l'emendamento approvato - continua Dottorini - allineiamo la nostra normativa a quella di altre regioni come Toscana, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Provincia autonoma di Bolzano che sono già intervenute, seppure con modalità non uniformi, cercando di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo. Adesso ci aspettiamo che l'aula confermi la decisione della Commissione e tratti i cittadini umbri al pari di quelli di altre regioni d'Italia".

Perugia, 23 marzo 2015

Scarica l'emendamento
Mentre i fautori della Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, la commissione si fa beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini. Dottorini: "Per loro sarà un boomerang" 

E45. DOTTORINI: CONSIGLIO REGIONALE INSABBIA PETIZIONE CONTRO AUTOSTRADA A PEDAGGIO, SNOBBATA LA VOLONTA' DI 8500 CITTADINI

"E' veramente paradossale che, mentre i fautori della realizzazione dell'autostrada Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, il Consiglio regionale decida di farsi beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini contro la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio. Destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, hanno deciso di insabbiare la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini che chiedono a gran voce la revisione del parere favorevole dato a più riprese dalla Regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta così la decisione assunta dalla Seconda commissione consiliare che ha deliberato all'unanimità di non ascoltare neppure il comitato promotore "No E45 autostrada" demandando alla Giunta regionale il compito di occuparsi, nell'ambito del Piano regionale dei Trasporti, della petizione popolare.
"Dopo lo scandalo emerso con l'inchiesta 'Sistema' - chiede Dottorini - cos'altro deve succedere per convincere la politica dell'assurdità di quest'opera? Neppure le nubi della corruzione che leggendo le intercettazioni paiono addensarsi fitte su questo progetto sono in grado di scalfire le convinzioni dello schieramento trasversale che da sempre sostiene questa follia progettuale. Eppure logica vorrebbe che le inchieste che stanno travolgendo i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche sui territori, inducessero ad un ripensamento degli stessi presupposti che hanno portato a concepire un'opera che, al di là delle vicende giudiziarie, potrà forse soddisfare gli interessi di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo le legittime aspettative della collettività. La prima cosa da fare sarebbe stata quella di dare seguito a ciò che 8.500 cittadini umbri hanno chiesto a gran voce: chiamarli ad esporre le proprie ragioni in commissione e magari procedere alla revoca del parere positivo all'opera fornito dalla Regione e dalla totalità dei Comuni dei territori coinvolti dal tracciato. Ma il Consiglio regionale, con un atteggiamento imbarazzato e pilatesco, ha deciso di non convocare neppure il comitato promotore, come per prassi si è soliti fare, mettendo così la testa sotto la sabbia ed evitando ogni dibattito di merito". 
"Ormai - spiega Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. L'inchiesta 'Sistema' ha portato alla luce un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. In tutto questo il Consiglio regionale non riesce a fare altro che snobbare la volontà di 8500 cittadini che hanno ragioni da vendere nel rivendicare un altro modello di sviluppo e, a questo punto, un'altra moralità nel decidere i destini economici e ambientali di una regione. C'è da scommettere che questa decisione avventata non passerà sotto silenzio e che, come un boomerang, si ripercuoterà sullo stesso Consiglio regionale". 

Perugia, 21 marzo 2015
Secondo il rapporto di Cittadinanzattiva la tariffe sarebbero aumentate del 4,3 per cento rispetto all'anno precedente e del 51 per cento rispetto al 2007. Giunta chiarisca

SERVIZIO IDRICO. DOTTORINI:

"Il costo del servizio idrico in Umbria risulta uno dei più cari in Italia. Ancora una volta infatti i dati messi a punto da Cittadinanzattiva inchiodano la nostra regione a un tutt'altro che lusinghiero terzo posto nella classifica nazionale delle regioni con le bollette più pesanti. Occorre che la Giunta dia qualche spiegazione o smentisca questi dati portando elementi precisi e circostanziati in grado di giustificare questo stato di cose". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore, commenta il dossier annuale dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva per il 2014, pubblicato oggi.
"Secondo il nuovo rapporto di Cittadinanzattiva per l'anno 2014 - spiega Dottorini - le tariffe per l'acqua pubblica nella nostra Regione sarebbero aumentate in media del 4,3 per cento, passando dai 421 euro del 2013 ai 439 del 2014, confermando il terzo posto nella graduatoria delle regioni con il più alto costo dell'acqua pubblica per i cittadini. Il dato peggiora ulteriormente se confrontato con quello del 2007 quando il costo a carico dei cittadini era inferiore del 51 per cento. Sempre stando al rapporto di Cittadinanzattiva - continua Dottorini - salta subito all'occhio il dato relativo alla dispersione di rete, che nel 2014 in Umbria avrebbe raggiunto il 40 per cento, ponendo la nostra regione al di sopra della media nazionale del 37 per cento e con un aumento di un punto percentuale sul 2013. Questo nonostante gli investimenti (oltre 12 milioni di euro negli ultimi anni) e le azioni messe in campo dalla Giunta regionale. Se è vero, come continua a ripetere l'Assessore che l'Umbria negli ultimi anni ha realizzato interventi strutturali enormi quali il rinnovamento di otto sistemi acquedottistici, tra cui Montedoglio, la Pasquarella e il lago Trasimeno e Bastia, non si capisce come mai continui ad aumentare il dato della dispersione idrica".
"Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo azioni conseguenti e una maggiore volontà di incidere attraverso le aziende di gestione da parte dell'assessorato. Non si può continuare a sbandierare l'eliminazione dalle bollette della quota del 7 per cento per la remunerazione del capitale, se poi i risultati sono questi. L'idea di avviare un serio studio di fattibilità al fine di garantire agli umbri una gestione pubblica e partecipata dell'intero servizio idrico appare sempre più fondata. Altrimenti, almeno a leggere i dati, tutto finisce per rimanere nel novero delle buone intenzioni o delle scaltre enunciazioni".

Perugia, 20 marzo 2015

Leggi il dossier Cittadinanzattiva
"La nostra proposta introduce tre scaglioni di imposta modulata sui kilowatt che allevia il carico sui cittadini e garantisce un gettito certo per le casse regionali" 

BOLLO AUTO. DOTTORINI PRESENTA EMENDAMENTO VEICOLI STORICI.

div>"Occorre evitare di penalizzare i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e dare risposte serie e positive a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo. La questione del bollo per le auto e moto storiche, come dimostrato dalla partecipata audizione di questa mattina delle associazioni locali e nazionali, sta alimentando un odioso contenzioso tra Governo e semplici cittadini appassionati che si troverebbero di colpo a dover pagare centinaia e in molti casi migliaia di euro di nuove tasse". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, ha presentato oggi un emendamento al Collegato alla manovra di Bilancio, in discussione presso la prima commissione consiliare, per venire incontro alle richieste avanzate dalle associazioni e dai cittadini e mantenere il dovuto equilibrio finanziario della Regione.
"L'emendamento - ha spiegato Dottorini - è aperto al contributo e alla sottoscrizione di tutti i consiglieri. Si tratta di un intervento che tiene conto delle grandi difficoltà di bilancio della Regione e allo stesso tempo cerca di rimediare agli errori del Governo, venendo incontro alle obiettive difficoltà del settore. Un atto di responsabilità che ci metterebbe in sintonia con altre regioni che già hanno provveduto in varie forme a tutelare il valore culturale e storico del proprio patrimonio collezionistico. Toscana, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Provincia autonoma di Bolzano sono già intervenute, seppure con modalità non uniformi, cercando di mettere ordine in un vero e proprio caos normativo. È opportuno ricordare tra le altre cose che nessuna delle leggi vigenti è stata ancora impugnata dal Governo nazionale".
"Oggi probabilmente - aggiunge il presidente della commissione Bilancio - ci si rende conto dell'errore commesso a suo tempo nel bocciare la mia proposta tesa a svincolare la legislazione regionale da quella nazionale, mantenendo in questo modo la possibilità di difendere le agevolazioni previste per i possessori di veicoli storici. Per cercare di porre rimedio a questo errore la nostra proposta prevede, coerentemente con quanto inserito nella risoluzione riguardante il Dap 2015, la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. Questa nostra proposta vuole quindi allineare la normativa umbra a quella delle altre regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. La nuova norma tra le altre cose rispetta gli equilibri di bilancio dell'ente senza ulteriori carichi fiscali ai danni dei cittadini. Nello specifico risultano essere presenti nella nostra regione circa 6.450 autoveicoli e circa 2.490 motoveicoli che, se assoggettati alla nostra proposta, garantirebbero un gettito stimato di oltre un milione di euro che andrebbe in gran parte a colmare quanto previsto dal taglio del beneficio da parte del Governo. C'è da considerare inoltre che il gettito previsto dalla Regione non troverebbe riscontro al termine dell'annualità dal momento che molti collezionisti sarebbero costretti a vendere o rottamare la propria autovettura, senza considerare gli escamotage già in atto per evitare questo ulteriore balzello".
"Abbiamo consegnato l'emendamento all'assessore Bracco - conclude Dottorini -, adesso ci aspettiamo una valutazione seria, obiettiva e attenta alle esigenze dei tanti cittadini che oggi hanno rappresentato il disagio provocato dal taglio dei benefici da parte del Governo e che si sentono discriminati rispetto ai cittadini di altre regioni".

Perugia, 19 marzo 2015

Scarica il testo dell'emendamento Dottorini
"L'inchiesta 'Sistema' disegna un quadro preoccupante. Interesse comune prevalga su appetiti di pochi. Regione e comune di Perugia rivedano pareri favorevoli"

E45. DOTTORINI: "ANCORA OMBRE SULLA ORTE-MESTRE. SUBITO REFERENDUM PER ASCOLTARE CITTADINI E DEFILARSI DA PROGETTO FOLLE"

"Si addensano le ombre sul mega progetto di trasformazione della E45 in autostrada. All'inchiesta sul Mose del luglio scorso, che aveva fatto emergere un inquietante intreccio di interessi trasversali attorno alla torta da 10 miliardi della Orte-Mestre, si aggiunge oggi un elemento che infittisce le ombre che già pesavano su questa grande opera. Sarebbe opportuno che le inchieste che coinvolgono i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche, inducano ad un ripensamento su questa opera inutile e devastante. La prima cosa da fare è prevedere una consultazione referendaria per chiedere ai cittadini di esprimersi su un progetto che segnerà il futuro e le prospettive dell'intera regione. Non vorremmo che a prevalere contro la volontà dei cittadini siano ancora una volta gli appetiti di pochi". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'operazione di ieri dei Ros dei carabinieri di Firenze denominata "Sistema" che ha portato a 4 arresti e 47 indagati per reati come corruzione, induzione a dare utilità e turbativa d'asta.
"Dall'inchiesta 'Sistema' - aggiunge Dottorini - emerge un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato, appunto, che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. E' evidente che alle motivazioni di natura ambientale ed economica che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri. A questo punto riteniamo sia necessaria una consultazione popolare e chiamare in causa anche le amministrazioni locali perché facciano la loro parte ed ascoltino le voci dei tanti cittadini che hanno già pronunciato inequivocabilmente il loro No a un progetto folle e devastante. A partire dagli amministratori e dai consiglieri del comune di Perugia che non sembrano voler far tesoro dei pareri espressi nel Consiglio comunale aperto del Gennaio scorso, quando una valanga di interventi contrari ha seppellito l'ipotesi di trasformare la E45 in autostrada a pedaggio. Possibile non vi sia un consigliere o un gruppo consiliare in grado di presentare una mozione o un ordine del giorno per modificare il parere favorevole dato a suo tempo dal comune di Perugia? L'impressione è che vi sia qualche opportunismo di troppo e poca coerenza nel tramutare in fatti gli annunci da campagna elettorale fatti solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini".

Perugia 17 Marzo 2015
"Mai chieste esenzioni da parte della Regione, anche perché non avrebbe potuto farlo. Regione ascolti i cittadini e ritiri il proprio parere favorevole al pedaggio"



"E' bene sgomberare il campo da strumentalizzazioni e furbizie. Chi dice 'Viva l'autostrada, ma senza pedaggio per i residenti' vuole solo gettare fumo negli occhi ai cittadini, facendo credere che a pagare quest'opera assurda saranno solo gli automobilisti di altre regioni. La verità è un'altra: a pagarla saremo tutti noi attraverso un pedaggio molto salato. In particolare saranno i pendolari e chi è costretto a usare quell'arteria senza avere alternative". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta le dichiarazioni dell'assessore Silvano Rometti in relazione al pedaggiamento della E45 autostrada.
"La Regione dell'Umbria nel dare il proprio parere favorevole all'autostrada a pedaggio non ha fatto alcun riferimento ad esenzioni per i residenti, ma solo a possibili agevolazioni. E neppure avrebbe potuto farlo dal momento che le regioni non hanno alcuna potestà in una materia che è esclusiva competenza dello Stato. Sarebbe singolare poi se a richiedere l'esenzione per i residenti fossero tutte le regioni. Chi pagherebbe l'opera? E' noto - prosegue Dottorini - che, a parte la defiscalizzazione, l'opera infatti sarà interamente a carico dei privati che rientreranno dell'investimento attraverso il pedaggio. Se si pensa che in Umbria il 70 per cento dei transiti riguarda un traffico prettamente locale, risulta chiara l'insostenibilità di chi tenta di ingannare i cittadini con false promesse di esenzione. A questo si aggiunge il parere dell'Università di Perugia che parla esplicitamente del ruolo 'meramente sollecitatorio' della Regione nei confronti della concessionaria e degli organi statali preposti, non rinvenendo 'un effettivo potere normativo in capo alla Regione né in ordine alla determinazione dei pedaggi, né tanto meno nella loro esenzione'. D'altra parte l'Assessore sa bene che il progetto approvato dalla Regione non riguarda l'adeguamento e la messa in sicurezza della E45, ma la sua trasformazione in autostrada a pedaggio. Le due cose sono ben diverse e alternative tra loro. Se c'è qualche ripensamento, occorre formalizzarlo con un atto di Giunta o con un passaggio consiliare che riveda il parere favorevole a più riprese accordato. Altrimenti è tutto fumo negli occhi".
"Pensare che, secondo quanto previsto dal Piano finanziario, per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia occorreranno 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro, ci dà l'idea dell'impatto economico, ma anche ecologico, che questo mostro progettuale avrà sui bilanci familiari e aziendali degli umbri. Basti pensare al fatto che il traffico si riverserà sulle arterie secondarie, con enormi disagi per la viabilità. Da questo punto di vista quanto sta avvenendo con la Brebemi, la prima autostrada costruita con i soldi dei privati, è significativo. A fronte di una previsione di transiti di 40mila veicoli al giorno, dopo 7 mesi se ne registrano appena 11mila. La Regione Lombardia e il Governo già si stanno preparando a stanziare i soldi necessari per andare in soccorso ai privati. Quindi tutto ricadrà ancora una volta su cittadini e sulle risorse pubbliche, solo per assecondare gli interessi di pochi. Le 8mila e 500 firme raccolte e presentate nella nostra regione stanno a dimostrare che gli Umbri non ci stanno a svenarsi per la realizzazione di un'autostrada a debito che finirà ancora una volta per caricare sui cittadini gli errori di prospettiva e di valutazione di chi pensa ancora che occorra puntare su catrame e cemento per risollevare le sorti del nostro Paese e della nostra regione". 

Perugia, 11 marzo 2015
"Nel Dap entrano Banco della Terra, agricoltura biologica, commercio equo e auto storiche. Catrame, cemento e tabacco non possono essere il motore dell'Umbria"



"Il tempo delle buone intenzioni è terminato da un pezzo e senza scelte coraggiose e coerenti la nostra regione è destinata a un lento e inesorabile declino". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore) ha terminato il proprio intervento sul Documento annuale di programmazione (Dap) 2015, approvato dall'Assemblea legislativa con 16 voti a favore e 10 contrari. 
"Si tratta di un Documento in cui trovano spazio temi di importanza strategica per la società civile umbra come riconversione ecologica dell'economia e aiuti mirati a settori strategici del tessuto imprenditoriale. Ma in questi anni non sempre le buone intenzioni sono state seguite da fatti. Sono anni che andiamo sostenendo la necessità di dare impulso a una profonda riconversione del nostro modello produttivo. Catrame, cave, cemento, tabacco e colture inquinanti non possono essere più concepiti come l'unico possibile volano dello sviluppo". 
"Grazie alla nostra azione nel Dap trovano adeguato spazio anche i temi della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale, l'agricoltura  biologica come strumento prioritario per il raggiungimento degli obiettivi fissati e condivisi con l'Unione Europea in ambito di programmazione comunitaria.  Viene anche sanzionato il comportamento scorretto della Giunta che ha tenuto nel cassetto per ben 11 mesi il regolamento attuativo della legge sul Banco della Terra che ha come finalità quella di mettere a disposizione di giovani, cooperative e soggetti svantaggiati i beni pubblici abbandonati o non utilizzati. Di spirito analogo è l'intervento che riguarda l'emanazione del bando per l'assegnazione delle ex case cantoniere Anas a Comuni e associazioni che ne facciano richiesta per scopi turistici e sociali, come previsto dal nostro ordine del giorno approvato in Consiglio regionale l'ottobre scorso. Molto importante il dispositivo, ottenuto non senza difficoltà, che impegna la Giunta a mettere ordine sul caos normativo creato dal Governo Renzi che ha eliminato ogni agevolazione per i veicoli ultraventennali. L'ipotesi è quella di trasformare il cosiddetto bollo da "tassa di circolazione" a "tassa di proprietà", modulando i nuovi importi in base alla potenza dei veicoli (kW) ed alle mutate condizioni date dal provvedimento governativo".  
"Restano ancora molte criticità, sia sulle politiche agricole che ambientali. Tuttavia riteniamo - conclude Dottorini - che le nostre proposte inserite nel Documento approvato vadano a valorizzare una programmazione regionale di per sé ancora troppo ancorata all'antico. Noi ci impegneremo sin d'ora con coraggio e caparbietà a dare il nostro contributo affinché i buoni propositi si traducano effettivamente in azioni capaci di imprimere un cambio di paradigma al nostro sistema regione.".

Perugia, 10 marzo 2015

[Leggi l'intervento in aula]
 

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