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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ottobre 2011 Archives

"Necessario assoggettare il progetto a Valutazione di impatto ambientale. Piena solidarietà a Minelli per inqualificabili attacchi anonimi"

IKEA. DOTTORINI (IDV): SITUAZIONE PREOCCUPANTE, FARE PIENA LUCE SU IPOTESI DI REATO MOLTO GRAVI

"Quanto sta emergendo sulla vicenda Ikea è preoccupante e necessita del massimo rigore da parte delle istituzioni. Occorre fare piena luce su ipotesi di reato molto gravi, aprendo una seria riflessione sul profilo etico di questa operazione dai contorni tutt'altro che chiari". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene in merito alla notizia del sequestro da parte della Procura di Perugia di alcuni atti consiliari in merito all'insediamento del colosso commerciale Ikea.
"Ha più di una ragione chi da sempre propone di assoggettare il progetto Ikea alla valutazione d'impatto ambientale, mentre preoccupa l'atteggiamento di chi, a fronte di un'indagine di tale portata, sembra preoccuparsi soltanto di accelerare i tempi di realizzazione del progetto. A questo proposito voglio esprimere il pieno appoggio e la solidarietà al coordinatore regionale dei giovani Idv, Matteo Minelli, oggetto di attacchi anonimi diffamanti a seguito delle sue coraggiose prese di posizione a favore della trasparenza e del rigore etico. Evidentemente le sue denunce devono aver colto nel segno  per provocare simili inqualificabili reazioni. L'Italia dei Valori non lo lascerà solo e faremo di tutto per accertare una verità evidentemente scomoda".

Perugia, 24 ottobre 2011

"La risoluzione approvata ieri dal Consiglio regionale dell'Abruzzo è un parere forte e chiaro del quale Rometti farebbe bene a far tesoro"

METANODOTTO SNAM. DOTTORINI E BRUTTI (IDV): APPROVARE SUBITO MOZIONE IDV, UMBRIA SEGUA ESEMPIO DELLA REGIONE ABRUZZO

"La regione Abruzzo ha compiuto un passo importantissimo, ora è inevitabile un pronunciamento chiaro da parte della Regione Umbria per far sentire la propria voce contro un progetto dal grandissimo impatto ambientale in territori a rischio di fragilità geologica e sismica. La prima cosa da fare è quella di approvare la nostra mozione consiliare per rivedere il tracciato e contemporaneamente appoggiare il ricorso alla Commissione europea al fine di valutare il rispetto di tutte le procedure tecniche". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Paolo Brutti, segretario regionale Idv, commentano la risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale dell'Abruzzo in cui viene sancito che non sussistono le condizioni per un parere favorevole della Regione nell'ambito dell'intesa Stato-Regione sul progetto di realizzazione del metanodotto Rete Adriatica avanzato da Snam Rete Gas.
"Non tutta la maggioranza - spiegano Dottorini e Brutti - aveva aderito alla mozione presentata dall'Italia dei Valori e sottoscritta anche dai colleghi di Rifondazione comunista e questo ha fatto sì che la Regione Umbria, al contrario di Provincia di Perugia e numerosi comuni, si sia tenuta fuori da un opportuno contenzioso col governo nazionale. L'assessorato regionale all'Ambiente ha sempre rimandato un pronunciamento definitivo della Giunta in attesa di quanto sarebbe emerso in Conferenza Stato-Regioni, in base ai pareri espressi dalle altre regioni. Ci sembra che la risoluzione approvata ieri dal Consiglio regionale dell'Abruzzo sia un parere forte e chiaro del quale l'assessore Rometti farebbe bene a far tesoro. La prima cosa da fare è sbloccare l'iter della nostra mozione che dopo la discussione consiliare è stata rinviata in commissione".
"Sono anni che ripetiamo che il tracciato del gasdotto "Rete Adriatica", così come elaborato da Snam, produrrebbe danni irreparabili al paesaggio e all'economia dei paesi coinvolti dall'opera. Settecento chilometri di linea, in buona parte sulla cresta di crinali di pregio, attraverserebbero numerosissimi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale. Nello specifico - aggiungono Dottorini e Brutti - nella nostra regione saranno interessati dal tracciato il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga.  A nostro avviso è ormai improcrastinabile che la Giunta regionale si faccia parte attiva in questa vicenda per chiedere a governo e Snam di rivedere un tracciato che presenta molti aspetti problematici, coinvolgendo le comunità locali interessate per consentire di scegliere i tracciati meno impattanti e più sicuri, nel rispetto dell'ambiente e degli interessi dell'intera comunità regionale".

Perugia, 19 ottobre 2011
"Una risposta concreta alle famiglie e ai ragazzi dell'Altotevere. Apprezziamo la disponibilità dell'Assessore Casciari e continueremo a difendere le ragioni dell'Altotevere"

ISTRUZIONE. DOTTORINI: BUONE NOTIZIE PER LA BUFALINI: SBLOCCATI I FONDI MINISTERIALI E EUROPEI, NESSUN RISCHIO CHIUSURA

"Per la vicenda della scuola di formazione Bufalini si profila una soluzione positiva. Da un incontro con la vice presidente Carla Casciari e con i rappresentanti della Scuola Bufalini è emerso che, grazie ai fondi regionali Fse (1,2milioni di euro per il triennio), al riparto del Governo di 840mila euro e allo sblocco dei fondi Fas in bilancio per tali corsi, potrà dirsi quasi definitivamente conclusa la fase di difficoltà emersa per l'anno corrente. Questo consentira di avviare la fase di sperimentazione inserita nelle linee guida approvate dalla Regione a gennaio di quest'anno e di assicurare a tanti ragazzi e famiglie dell'Altotevere un percorso di formazione che porterà ad una qualifica triennale e che scongiura quella che in modo inappropriato è stato definito "rischio di chiusura" del Centro Bufalini". Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, esprime con queste parole la soddisfazione per l'esito dell'incontro che si è tenuto questa mattina a Perugia sul futuro della scuola di formazione professionale Bufalini.
"Ho apprezzato molto - continua il consigliere Dottorini - la disponibilità della vicepresidente Casciari che ha seguito con attenzione in questi mesi un passaggio difficile. Quella che si profila è una soluzione sul modello Emilia Romagna, così come auspicato dai rappresentanti della scuola Bufalini. Sarà possibile quindi assolvere l'obbligo scolastico scegliendo la formazione professionale già dai quindici anni, evitando lo smantellamento di un progetto educativo "centrato" sulle esigenze degli studenti più fragili. Oltre ai finanziamenti appena sbloccati, possiamo contare sui fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) che fino a poco tempo fa il Governo ha tenuto fermi e che adesso aspettano solo la ripartizione. Si tratta di un primo step necessario a garantire il proseguimento e lo sviluppo dell'esperienza formativa che contraddistingue la scuola Bufalini che attualmente conta 195 studenti e 50 tra docenti e impiegati. Le linee guida adottate dalla Regione sono caratterizzate da un sistema misto di durata triennale che prevede un primo anno di iscrizione presso un Istituto scolastico professionale con la possibilità, per i successivi anni, di integrare con la formazione professionale presso un'agenzia formativa accreditata, come è nel caso della Bufalini, ottenendo in questo modo sia l'assolvimento dell'obbligo scolastico (fino ai 16 anni), sia una qualifica professionale specifica, con profili lavorativi più vicini alle esigenze del territorio, integrati con i percorsi della scuola statale pubblica. Riteniamo dunque che con le linee guida della Giunta regionale e i fondi appena sbloccati per il futuro, la scuola Bufalini, aldilà delle sterili polemiche, ha la possibilità di effettuare una programmazione lungimirante e attenta alle esigenze del nostro tessuto sociale e agli stimoli del mondo imprenditoriale dell'Altotevere".

Perugia, 14 ottobre 2011
"400mila italiani e 5500 umbri chiedono a gran voce l'abolizione delle province. Anche il Pd, il partito di Guasticchi, lo ha nel suo programma (ma anche no)"


"Rivolgo un invito sommesso a Guasticchi: abbandoni le difese d'ufficio e inizi a prendere coscienza di cosa pensano i cittadini, compresi quelli umbri, della duplicazione di enti e livelli istituzionali costosi e non indispensabili. L'unica cosa seria che può fare è ascoltare il grido di 5500 umbri che chiedono rigore e coerenza e che rischiano invece di ricevere in cambio solo risposte col trucco". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, risponde alle esternazioni del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi.
"Anche a Guasticchi non dovrebbe sfuggire lo straordinario risultato ottenuto dalla campagna dell'Italia dei Valori per l'abolizione delle province. Oltre 400mila italiani sono accorsi in massa a sottoscrivere il ddl di iniziativa popolare promosso da Idv. Nella piccola Umbria ben 5500 cittadini hanno inviato un messaggio chiaro e inequivocabile alla classe politica e istituzionale. D'altra parte Guasticchi sa - continua Dottorini - che tutti i partiti, compreso il suo, hanno nei loro programmi l'abolizione delle Province. L'unica differenza tra noi e il Pd è che noi tentiamo di raccordare le enunciazioni di principio con gli atti concreti senza rifugiarci in esercizi di benaltrismo o in difese di poltrona. Pertanto è  opportuno ricordare al presidente Guasticchi che, stando ai bilanci, la spesa corrente delle Province si aggira nell'ipotesi più rosea intorno ai 10 miliardi di euro ogni anno. Questo al netto di indennità per gli eletti, auto blu, rimborsi, consulenze, viaggi".
"Come Italia dei Valori - conclude Dottorini - ci batteremo per portare avanti le istanze della società civile. Che il processo di abolizione debba avvenire con gradualità noi lo abbiamo scritto nero su bianco nel documento consegnato alla Presidente Marini. Da qui però a dire che debbono essere attribuite alle Province deleghe supplementari ce ne corre. Sarebbe un insulto ai cittadini solo pensarlo. Un insulto ai cittadini e alla volontà chiaramente espressa dalla campagna coerentemente intrapresa dall'Italia dei Valori a livello nazionale e regionale".

Perugia, 11 ottobre 2011

"Grande successo per il ddl di iniziativa popolare. Necessario eliminare enti intermedi e inutili per razionalizzare l'intero sistema amministrativo" 

ABOLIZIONE PROVINCE. DOTTORINI (IDV): DA CAMPAGNA IDV GRANDE SPINTA RIFORMATRICE, 5500 FIRME UMBRE SONO SEGNALE FORTE PER TUTTI

"Un grande successo che conferma il valore della giusta battaglia portata avanti dall'Italia dei Valori e allo stesso tempo ci incoraggia a proseguire la nostra azione riformatrice e di riduzione dei costi della politica anche negli enti locali umbri". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta il successo della raccolta firme per l'abolizione delle province che ha portato a raccogliere 400mila firme a livello nazionale e 5.500 in Umbria, una cifra che supera di ben otto volte il numero di firme richiesto per la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare.
"Ci siamo messi a disposizione della società civile - continua Dottorini - e anche in Umbria i cittadini con le loro 5.500 firme hanno voluto lanciare un segnale forte alle forze politiche: basta agli sprechi nelle istituzioni, è necessario eliminare gli enti intermedi e inutili e restituire gradualmente funzioni e competenze a Regione e Comuni. In Umbria stiamo attraversando una stagione importante per le riforme e gli assetti istituzionali futuri, per questo abbiamo scritto alla Presidente Marini per chiederle che, in attesa dell'abolizione da parte di una legge nazionale, le Province non possono vedersi attribuire ulteriori competenze". 
"Questa battaglia, assieme alla riduzione delle Asl e all'abolizione di Ati e comunità montane, sarà al centro della nostra azione in Consiglio regionale nella discussione sulla riforma complessiva del sistema amministrativo umbro. Come Italia dei Valori - conclude Dottorini - è nostra intenzione portare dentro le istituzioni le istanze della società civile che in maniera così clamorosa hanno voluto apporre la propria firma per una nuova legge elettorale e per l'abolizione delle province. Sarebbe grave ignorare questa volontà".

Perugia, 12 ottobre 2011

Bollo_auto.jpg











Ecco cosa scrive un frequentatore del nostro sito.
Ovviamente un ringraziamento va ad Oliviero Dottorini che permette tutto ciò a favore di proprio tutti i cittadini, indipendentemente dal "credo" politico.

Ciao a tutti.
dario di bello - dariodibello@dottorini.com

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Gentile Dott.Di Bello,

solo per informarLa che, grazie al suo aiuto, sono riuscito a far annullare la cartella relativa al pagamento del bollo auto del 2006 in quanto illegittima :D

Scadeva ieri il termine di un mese per la risposta della Regione alla mia richiesta di accesso agli atti e visto che ancora nessuno mi aveva contattato stamane decido di chiamare; ritrovo le stesse persone gentili e disponibili di un mese prima e con mia sorpresa riesco ad ottenere tutte le informazioni che mi servono semplicemente al telefono, risultato: mi dicono che la notifica del 2008 relativa al bollo del 2006 era stata inviata ma mai ritirata, risultava comunque notificata. Domando allora di conoscere l'indirizzo al quale è stata inviata in quanto io non ho mai ricevuto tale notifica, ma il responsabile chiede di potermi contattare in seguito in quanto avrebbe dovuto cercare la ricevuta presso l'archivio e che gli serviva del tempo per trovarla.
Pensavo fosse una scusa per far passare altro tempo e che mi avrebbero contattato qualche giorno dopo, forse, pensavo che nell'eventualità di un'errore da parte della Regione, avrei avuto pochissimo tempo per inoltrare il ricorso, invece dopo un paio di ore mi chiama l'incaricato che mi informa che ha già avviato la procedura di "DISCARICO" (in pratica l'annullamento) della cartella in quanto la notifica era stata inviata al mio vecchio indirizzo, con tutto quel che ne consegue! Mi informa inoltre che nel giro di 15/20 gg. avrei ricevuto da Equitalia una lettera relativa all'annullamento della cartella in quanto non dovuta.
Per scrupolo ho chiesto per il ricorso e mi è stato detto che non era necessario in quanto avviato appunto il "discarico", dopo di che mi sono fatto inviare via fax la copia della richiesta di "discarico" da parte della Regione, giusto per avere un "pezzo di carta", non si sa mai :)

Rinnovo il mio stupore nell'aver risolto così "facilmente", senza alcun tipo di ostruzionismo da parte dell'ente creditore, anzi, direi che in Regione a Venezia c'è gente che il proprio lavoro lo fa e bene.
Non so se sia prassi risolvere al telefono, ho visto che al di là della richiesta formale di accesso agli atti, solo fornendo il numero di targa la cosa si è risolta in tempi brevissimi, credo che avrei potuto in via informale verificare tutto per telefono fin dall'inizio vista la disponibilità del personale, comunque sia così facendo ho risparmiato una bella sfacchinata in giro per le calli di Venezia in cerca degli uffici della Regione :D

Appena ricevuta la cartella mi ero già rassegnato al fatto che avrei dovuto pagarla, invece sono incappato per caso nel suo sito...che dire, non mi resta che ringraziarLa sinceramente per l'ampia disponibilità, Le auguro il meglio per il grande lavoro che sta svolgendo.

Cordialmente,
Giuseppe

"Da altri territori si alza la protesta, ma l'amministrazione Bacchetta si adagia nel proprio proverbiale immobilismo". Pieno sostegno all'iniziativa degli avvocati 

TRIBUNALE. DOTTORINI (IDV): DOPO VILLA MONTESCA, PERICOLO CHIUSURA ANCHE PER IL TRIBUNALE. CITTA' SMONTATA PEZZO DOPO PEZZO

"Occorre un sussulto dell'intera città per evitare di vedersi privare anche della sede di tribunale. Un articolo inserito nell'ultima manovra correttiva del Governo prevede infatti che entro un anno vengano individuati i criteri per la chiusura di tutte le sedi distaccate dei tribunali. Per evitare di piangere le consuete lacrime di coccodrillo, sarebbe opportuno che l'amministrazione comunale iniziasse a pensare a come difendere quest'altro pezzo di città che rischia di svanire come è già avvenuto per i corsi universitari di Villa Montesca". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la notizia della possibile chiusura della sezione distaccata del tribunale di Città di Castello.
"Contro la decisione di chiudere il tribunale di Città di Castello, sede distaccata di Perugia, occorre che tutti i livelli istituzionali facciano la propria parte. Mentre infatti territori come Spoleto e Gubbio si stanno prontamente muovendo, l'amministrazione Bacchetta resta adagiata nel proprio proverbiale immobilismo. E' necessario invece procedere a un'attenta verifica dei numeri e delle potenzialità della sede di Città di Castello in rapporto ad altre sezioni distaccate per rendere evidente la funzione strategica del tribunale tifernate.  Servizi decentrati come quelli garantiti ai cittadini dal tribunale di Città di Castello devono trovare un giusto riscontro nel policentrismo regionale. Non è sostenibile vedere 'smontare' la città pezzo a pezzo senza avvertire neppure un sussulto di dignità. In questo senso - conclude Dottorini - è senz'altro da sostenere la manifestazione promossa dall'associazione avvocati dell'Altotevere e saremo al loro fianco per intraprendere tutte le azioni utili a scongiurare questo pericolo".

Perugia, 8 ottobre 2011
I consiglieri regionali dell'Italia dei Valori, Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, hanno spiegato in una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni la loro idea di riassetto istituzionale dell'Umbria, che vogliono condividere con le altre forze di maggioranza. Sì al dimezzamento delle Asl ma senza creare altre sottostrutture. No al conferimento di ulteriori deleghe alle Province. E' un'Umbria basata sui Comuni e sulla Regione, che dovrà riassumere funzioni delegate e responsabilità, facendo a meno di Agenzie ed enti intermedi, eliminando consulenze e doppioni. Su questa strada il sostegno dell'Idv non mancherà, ma Brutti e Dottorini non accetteranno "adattamenti" della Riforma in essere sulla base di esigenze localistiche o personalismi.



(Acs) Perugia, 7 ottobre 2011 - "Non faremo mancare il nostro apporto alla Giunta nell'intenzione di dimezzare le Asl da 4 a 2 o nel costituire un'unica Azienda ospedaliera strettamente integrata con l'Università, purché non ci siano trucchi coi quali riformare delle sottoaziende o nuovi enti intermedi che ripropongano duplicati di quelli che si vogliono abolire, come gli Ati o le Comunità montane. Ma i segnali che ci arrivano sono contrastanti. All'indomani della raccolta di firme su legge elettorale e abolizione delle Province, un documento di Giunta inviato in Commissione va ad attribuire ancora nuove competenze alle Province di Perugia e di Terni, mentre il quadro politico nazionale converge verso l'abolizione di questi enti. Per l'Italia dei Valori - hanno detto in conferenza stampa il capogruppo Oliviero Dottorini e il segretario regionale Paolo Brutti - il riassetto istituzionale dell'Umbria va impostato su due soli livelli: i Comuni, che devono fare economia di scala e riunirsi per i progetti più impegnativi, e la Regione, che deve riprendersi le deleghe affidate alle Province".
I consiglieri dell'Idv sono pronti a discuterne con le altre forze di maggioranza, ma avanzano più di una perplessità sulla effettiva consistenza di un processo di "dimagrimento" che, secondo loro, deve andare a toccare tanti settori della Pubblica amministrazione: le Agenzie regionali devono essere ricondotte all'interno degli assessorati, gli Ati dell'acqua e dei rifiuti (soppressi dalla legge "42/2010", ndr) vanno riportati all'interno della Regione (che gestirà nella fase transitoria i quattro contratti di servizio in essere). I compensi dei dirigenti, oggi allineati se non superiori a quelli dei manager privati, devono essere ridotti. Vanno eliminate le consulenze che sostituiscono professionalità interne all'Ente e il peso delle direzioni in Regione va ridimensionato eliminando le consulenze ai dirigenti andati in pensione.
Un capitolo a parte, nel documento presentato dall'IdV, è dedicato al sistema sanitario regionale: bene le due Asl (per Dottorini anche una sola, ma senza 'sotto Asl' a garanzia dei territori) con grandi ospedali ad alta specializzazione. No alla iper-ospedalizzazione. "Oggi abbiamo tanta lungodegenza e riabilitazioni, il 76 per cento delle attività si svolge per interventi di livello medio-basso - ha detto Brutti -. Dove c'è un grande chirurgo si fa la toracica, se sta a Terni si va a Terni, non deve necessariamente esserci anche a Perugia. Serve una maggiore cura delle specializzazioni, senza duplicati. E un unico rapporto con l'Università".
"L'Umbria - ha detto Brutti - ha un apparato istituzionale e amministrativo pletorico, con 800mila abitanti ma il numero di enti pubblici pari a quello di un Cantone svizzero. Una volta la chiamavamo 'democrazia partecipata', ma ha prodotto un circuito dove pochi mantengono una vicinanza interessata con i centri di potere".
"Un momento di crisi economica come quello attuale - ha detto Dottorini - può essere   proficuo per sviluppare politiche di contenimento delle spese e di riduzione degli apparati istituzionali. E' un'occasione per un cambiamento vero. Se la presidente Marini dimostrerà di seguire questa direzione, noi ci saremo". PG/pg


"Il tracciato scelto dai comuni di Città di Castello e San Giustino è assurdo e cerca solo di rimediare all'errore della Piastra logistica. La parola deve tornare ai cittadini"

E78. DOTTORINI (IDV) INCONTRA IL COMITATO PER LA SALUTE DI SELCI E CERBARA:

Il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori Oliviero Dottorini ha incontrato ieri una numerosa delegazione di rappresentanti del comitato per la Salute di Selci e Cerbara per esaminare le problematiche relative al tracciato umbro della E78 "Due Mari" individuato dalle amministrazioni comunali di Città di Castello e San Giustino. L'incontro è stato anche l'occasione per analizzare l'ipotesi di fattibilità della Fano-Grosseto in partenariato pubblico-privato, così come proposta dall'architetto Fabrizio Romozzi. 
"L'incontro - ha spiegato il consigliere regionale Dottorini - è stato costruttivo ed è emersa la necessità di coinvolgere le popolazioni locali in decisioni che segneranno il futuro ambientale ed economico dell'Altotevere. Le preoccupazioni e i dubbi in merito all'iter che si tenta di avviare per la realizzazione dell'arteria sono fondati e preoccupa la leggerezza con cui le amministrazioni locali, provinciali e regionali stanno dando credito a un'ipotesi che avvantaggerebbe solo i privati, sia attraverso il pedaggiamento che sottraendo ai comuni gli introiti da gettito Ici e da oneri di urbanizzazione delle aree leader poste all'interno del corridoio che si snoderà attorno al tracciato della Due Mari".
"E' noto - aggiunge Dottorini - che il tracciato scelto dai comuni di Città di Castello e San Giustino non è frutto di una visione strategica, ma cerca semplicemente di rimediare all'errore di posizionamento della Piastra logistica, una vera e propria cattedrale nel deserto, priva di collegamenti con la ferrovia e sottodimensionata rispetto agli altri interporti regionali". 
"Come Italia dei Valori - conclude il capogruppo Dottorini - metteremo in campo tutte le azioni volte a far sì che la parola torni ai cittadini. Calare dall'alto un'ipotesi progettuale tanto azzardata quanto rischiosa per l'ambiente significherebbe solo aumentare il divario che c'è tra istituzioni e società civile. Credo sia interesse comune fare in modo che attorno a queste decisioni finora calate dall'alto si sviluppi un confronto costruttivo in grado di portare tutti a una maggiore consapevolezza di quanto sta avvenendo. La posta in gioco è alta e non può essere lasciata nelle mani di chi pensa di giocarla nel segreto di qualche palazzo".

Perugia, 7 ottobre 2011
Interrogazione urgente alla Giunta: "Servono soluzioni condivise e definitive, non forzature o rimedi che peggiorano una situazione da troppo tempo insostenibile"

BETTONA. DOTTORINI E BRUTTI (IDV): GIUNTA REVOCHI IMMEDIATAMENTE CONVENZIONE FINALIZZATA A RIATTIVARE IL DEPURATORE

"La Giunta regionale, anziché dispensare doni all'amministrazione comunale di Bettona, a tutt'oggi sotto inchiesta, proceda con una seria verifica sui reali costi per gli interventi di bonifica del territorio. Occorre un processo partecipato e condiviso per risolvere del tutto e in modo sostenibile la grave situazione ambientale di Bettona".
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Paolo Brutti, consigliere e segretario regionale del partito, annunciano di aver presentato un'interrogazione urgente agli assessori Rometti e Cecchini per chiedere la sospensione immediata della convenzione sottoscritta da Regione, Provincia di Perugia e Comune di Bettona, finalizzata alla riqualificazione dell'impianto di digestione anaerobica per il trattamento di reflui zootecnici di Bettona.
"E' sconcertante - spiegano Dottorini e Brutti - la protervia con cui i tre soggetti firmatari hanno agito. A nulla sono valsi gli appelli delle forze di centrosinistra e del Comitato per l'ambiente di Bettona e Costano contrari alla convenzione, definendola una fuga in avanti che non tiene conto di ciò che è accaduto in questi anni. E' stata del tutto ignorata persino la nostra richiesta di fine agosto, che invitava la Giunta a soprassedere alla decisione per avviare un percorso che coinvolgesse il Consiglio regionale e i rappresentanti dei territori coinvolti. Sottoscrivere un documento che prevede un contributo di 200mila euro e la riattivazione dell'impianto senza aver effettuato una seria analisi dei costi complessivi da sostenere e senza un piano di risanamento ambientale del sito e della laguna di stoccaggio ci sembra quanto meno avventato e inopportuno. Stentiamo a comprenderne - proseguono Dottorini e Brutti - l'urgenza e l'utilità, tanto più che a detta degli esperti i costi relativi al risanamento non ammonterebbero a poche centinaia di migliaia di euro, ma a qualche milione di euro. Appare inoltre incomprensibile come Giunta regionale, Provincia e Comune di Bettona possano solo ipotizzare il riavvio dell'impianto posto sotto sequestro da parte della Magistratura. Evidentemente per qualcuno risulta complicato trarre lezione dagli evidenti e imperdonabili errori politici che le istituzioni hanno compiuto in anni di gestione approssimativa del territorio e delle sue prerogative". 
"E' giunto  il momento - concludono i due esponenti dell'Italia dei Valori - di porre fine alle soluzioni pasticciate e ai rimedi che peggiorano la situazione. Occorrono invece proposte e serie e condivise che siano realmente in grado di individuare soluzioni ragionevoli, sostenibili e definitive per quel territorio e per la zootecnia dell'intera regione". 

Perugia, 6 ottobre 2011

 

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