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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Novembre 2012 Archives

dario di bello - dariodibello@dottorini.com

I_P_T.jpg
Cambia la modalità di destinazione della Imposta Provinciale di Trascrizione, meglio nota come I.P.T., in caso di vendita/acquisto di un veicolo iscritto al P.R.A..
Sino al 10 ottobre 2012, l'Imposta era di competenza della provincia di residenza del venditore, ma dal 11/10/2012 è esattamente il contrario, l'Imposta è di competenza della Provincia di residenza di chi acquista.
Leggi la Circolare dell'ACI che spiega come è ora articolata la riscossione della I.P.T..

Per gli Associati dei Club umbri del 112ClubItalia e del VespaClub di Città di Castello, residenti in provincia di Perugia,  questa è una "buonissima" notizia poiché, in caso di acquisto di un autoveicolo
(anche autocarro !) proveniente da una qualunque altra provincia d'Italia, sconteranno sempre l'I.P.T. storica a 52,00 euro previa esibizione al P.R.A. dell'Attestato di Storicità
di una di queste 2 Associazioni.

Ciao.
dario di bello
- dariodibello@dottorini.com

P.S. per gli amici di Padova e Trieste, sbianchettate anche questo e pubblicatelo poi sul Vs. sito. Buon divertimento.

Maggiore trasparenza nella gestione della Fondazione Burri e concorso internazionale per Piazza Burri al centro di un'interrogazione alla Giunta regionale

BURRI. DOTTORINI (IDV): CENTENARIO NASCITA SIA OPPORTUNITA' DI RILANCIO PER TUTTI, NON PATRIMONIO DI UNA RISTRETTA CERCHIA DI ADEPTI

"L'atto di generosità che Burri ha voluto riservare alla sua città deve essere tutelato e promosso affinché non si disperda e trovi invece la valorizzazione che merita. Tante questioni rimangono aperte: dalle modalità di gestione della Fondazione Burri fino alle iniziative per la ricorrenza del centenario della nascita del maestro e all'apertura di un concorso internazionale di progettazione per Piazza Burri. Sarebbe imperdonabile se Città di Castello e l'Umbria si lasciassero sfuggire anche questa opportunità di rilancio e modernizzazione". Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, presenta con queste parole l'interrogazione con cui chiede alla Giunta regionale di conoscere le modalità di gestione della Fondazione Burri, le iniziative previste per la ricorrenza nel 2015 della nascita del Maestro e le intenzioni riguardo alla proposta avanzata dall'associazione Architetti nell'Altotevere di un concorso internazionale di idee per la realizzazione di Piazza Burri.
"Alberto Burri - aggiunge Dottorini - è ormai parte a pieno titolo della storia dell'arte internazionale. Avrebbe potuto lasciare le sue opere a qualsiasi museo internazionale, da New York a Los Angeles, da Londra a Parigi. Se ha voluto donare la sua opera e realizzare due musei proprio a Città di Castello, è stato per connotare l'origine sua e del suo impegno artistico. Grava quindi sulla città una responsabilità grande che dovrà essere  interpretata con altrettanta generosità, sapendo individuare modalità di valorizzazione adeguate e facendo in modo che l'artista diventi patrimonio di tutti, non solo di una ristretta cerchia di adepti. C'è un'esigenza di trasparenza e apertura della struttura chiamata a tutelare l'immagine e il diritto d'autore del Maestro, che deve essere accompagnata da una progettualità ambiziosa. Altrimenti ci domandiamo quali ricadute potrà avere sul tessuto culturale, sociale ed economico il centenario che verrà celebrato nel 2015. Pensare ad una piazza dedicata a Burri, con una architettura da lui disegnata, senza coinvolgere professionisti in un concorso internazionale, è una mancanza di rispetto verso le volontà dello stesso Burri. Così come potrebbe essere molto rischioso gestire il suo patrimonio artistico senza avere chiare le linee guida sulle scelte di fondo: a quali esposizioni partecipare, quali collaborazioni artistiche mettere in campo, cosa fare per difendere l'opera dell'artista dal mercato dei falsi. E' necessario lavorare per documentare sempre di più l'attività del Maestro, aprire la strada per lanciare giovani artisti e giovani studiosi. In questo contesto anche il Centro di documentazione sull'arte contemporanea, che pure è da considerare come un progetto importante, rischia di limitarsi al solo recupero di Palazzo Vitelli, se non lo si dota di una guida scientifica e di una strategia di sviluppo".
"Per questo - conclude Dottorini - è necessario che la Regione richieda alla stessa Fondazione Burri una relazione da trasmettere al Consiglio regionale in cui si renda conto dell'attività svolta, in base a quali criteri e con quali modalità. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando di uno dei più grandi protagonisti del ventesimo secolo: Città di Castello e l'Umbria devono avvertire l'urgenza di una gratitudine che deve esprimersi con generosità e capacità progettuale".

Città di Castello, 28 novembre 2012

"Possibile che in molti abbiano usufruito dell'acqua inquinata per anni o addirittura per decenni. Occorre capire come si intende bonificare l'area e in quali tempi"

Pozzi inquinati Riosecco 9-11-2012

"Su Riosecco sta emergendo una situazione seria e non ancora definita nei suoi reali contorni. Al netto di raccomandazioni sussurrate e informazioni che appaiono tardive, gli abitanti stanno prendendo consapevolezza di un'amara realtà: i pozzi da cui hanno attinto acqua per decenni non sono più utilizzabili né per i consumi domestici né per le annaffiature. E i tempi di bonifica si preannunciano lunghi e complessi, dal momento che le sostanze inquinanti presentano caratteristiche di persistenza abbastanza elevate". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale e presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni, torna sulla vicenda dei pozzi inquinati nell'area di Riosecco-Regnano, all'indomani dell'assemblea informativa organizzata dal Comune di Città di Castello.
"Oggi - aggiunge Dottorini, che ha già presentato un'interrogazione in Consiglio regionale - veniamo a sapere che i primi controlli a campione, con relative "avvisaglie" dell'inquinamento, risalgono a oltre dieci anni fa. Ma nel corso degli anni sono state emesse ordinanze singole e nominali senza, a quanto pare, avvertire la necessità di estendere le informazioni agli abitanti di tutta l'area interessata, in modo capillare e circostanziato, rendendoli realmente consapevoli della situazione. E' possibile quindi che in molti abbiano usufruito dell'acqua inquinata per anni o addirittura per decenni, dal momento che tetracloroetilene e tricloroetilene hanno tempi di persistenza nell'ambiente piuttosto lunghi. E' vero che l'approccio scientifico rispetto a queste sostanze è notevolmente mutato negli anni e solo recentemente l'Istituto superiore di sanità ha sconsigliato l'uso irriguo delle acque contaminate, ma è mia opinione che negli anni vi sia stata una carenza informativa evidente, tant'è che molte famiglie continuano a non essere allacciate all'acquedotto comunale". 
"Ora - conclude Dottorini - è bene correre ai ripari, senza allarmismi, ma anche senza sottovalutazioni. Devono essere effettuate analisi non solo a campione e deve essere consentito l'immediato allaccio all'acquedotto a costi ridotti per le famiglie che ne sono prive. Occorre individuare uno sportello che sia in grado di fornire spiegazioni adeguate e tempestive a tutti i cittadini e prevedere un aggiornamento per la popolazione almeno tre volte l'anno, in concomitanza con la realizzazione delle analisi. Ma soprattutto occorre capire come si intende bonificare l'area e in quali tempi. Infine un'amara constatazione: questa situazione, oltre a metterci in una condizione di apprensione per la nostra salute, ci priva della possibilità di godere di un bene primario come l'acqua che da secoli abbiamo potuto utilizzare gratuitamente per alimentarci e per coltivare. Da oggi per le famiglie residenti nell'area inquinata sarà più difficile poter godere dei frutti del proprio orto, con il ruolo sociale ed economico che questa pratica riveste. Non è una perdita da poco".

Perugia, 20 novembre 2012

"Nel novembre del 2005 si verificò situazione simile. Da allora non è cambiato nulla e il Centro funzionale di Foligno serve a ben poco"

MALTEMPO. DOTTORINI (IDV):

"Riteniamo che l'alluvione dei giorni scorsi abbia messo in evidenza una palese carenza di prevenzione e una spiccata propensione a non considerare gli effetti di un cementificazione che non ha più ragione di esistere. Piuttosto che continuare a parlare di grandi opere, spesso inutili e altamente impattanti, sarebbe opportuno mettere in cantiere un serio piano di prevenzione e manutenzione in grado di mettere in sicurezza il nostro territorio. D'altra parte è da mettere in evidenza anche una scarsa efficacia dell'allerta informativa. Attraverso la meteorologia e i bollettini presenti on-line, infatti, a nostro avviso era possibile aspettarsi una serie di precipitazioni straordinarie e mettere in allerta i territori maggiormente interessati, come quelli a ridosso dei fiumi". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la richiesta da parte della regione Umbria dello stato di emergenza.
"Nel novembre 2005 - ricorda Dottorini - si verificò un fenomeno simile a quello dei giorni scorsi e anche all'epoca gli amministratori locali si lamentarono della scarsa prevenzione. Proprio in quel contesto venne creato il Centro funzionale regionale con sede a Foligno, ma i risultati non sembrano essere stati diversi. Basti pensare che, a differenza dell'omologo centro funzionale della Toscana, quello umbro non mette a disposizione nel sito web la tabella pluviometrica (il valore cioè delle precipitazioni passate e in corso), utilissima a livello informativo e strumento di trasparenza a servizio dei cittadini. Addirittura per richiedere lo storico dei dati occorre fare una richiesta scritta".
"Territorio e corsi d'acqua hanno bisogno di una corretta ed efficace manutenzione, evitando le cementificazioni facili e ripristinando le difese naturali che troppo spesso sembrano non essere tenute nell'adeguata considerazione. Riteniamo - conclude Dottorini - che la richiesta dello stato di emergenza sia un atto dovuto e debba servire, oltre che per tamponare e ripristinare la normalità nelle zone colpite dal maltempo, anche a mettere in atto serie politiche di prevenzione, avvalendosi dei centri meteo che costantemente emettono bollettini per la nostra Regione e semplificando l'accesso alle informazioni che il Centro funzionale di Foligno acquisisce tramite le centraline e i sensori regionali".

Perugia, 20 novembre 2012

"Valutare attentamente se il tracciato scelto dall'azienda privata corrisponda alla migliore soluzione possibile, considerando le implicazioni ambientali e di sicurezza"

GASDOTTO SNAM. DOTTORINI (IDV):

"Riteniamo positivo il rinvio da parte della Giunta regionale del parere sul progetto del metanodotto Snam. È importante che ogni decisione venga assunta dopo che il Consiglio regionale avrà discusso la mozione del centrosinistra e dopo un confronto che la giunta regionale dovrà imbastire con le regioni limitrofe. Dobbiamo valutare attentamente se il tracciato scelto dall'azienda privata corrisponda alla migliore soluzione possibile, considerando le implicazioni ambientali e di sicurezza". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la decisione della Giunta regionale di rinviare il parere sul tratto umbro del metanodotto Snam.
"La prima cosa da fare - aggiunge Dottorini - è quella di discutere la nostra mozione, presentata insieme ai gruppi dell'intera coalizione, che chiede una revisione del progetto e soluzioni alternative. Allo stesso tempo è da condividere la scelta di confrontare la posizione della Regione Umbria con quella di altre regioni come Marche e Abruzzo che considerano il tracciato da rivedere. Il fatto che il gasdotto attraverserebbe numerosissimi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale deve essere valutato con molta attenzione. Nella nostra regione saranno interessati al tracciato, tra gli altri, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga. Un supplemento di riflessione risulta quindi quanto mai opportuno".

Perugia, 13 novembre 2012
"Territorio e corsi d'acqua hanno bisogno di una corretta manutenzione, evitando cementificazioni e ripristinando le difese naturali"

MALTEMPO. DOTTORINI (IDV): ORA SERIO PIANO CONTRO DISSESTO IDROGEOLOGICO, VALUTARE STATO DI CALAMITA'

"Le notizie che ci giungono in queste ore da più parti della nostra Regione devono essere da stimolo per un serio Piano regionale contro il dissesto idrogeologico. In queste ore la Giunta e tutti gli enti locali interessati devono mettere a disposizione dei territori colpiti dalle recenti alluvioni i mezzi e gli strumenti necessari per fronteggiare l'emergenza". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta le notizie di piene e frane che arrivano dai territori della regione interessati dall'ondata di mal tempo.
"Fa impressione - aggiunge Dottorini - constatare la fragilità del nostro territorio e il cedimento persino di aree appena bonificate o messe in sicurezza. Territorio e corsi d'acqua hanno bisogno di una corretta ed efficace manutenzione, evitando le cementificazioni facili e ripristinando le difese naturali che troppo spesso sembrano non essere tenute nell'adeguata considerazione. Ora però dobbiamo fronteggiare la crisi con ogni metodo chiedendo, se del caso, anche lo stato di calamità naturale per la nostra Regione e un intervento diretto da parte del Ministero dell'Ambiente e del Ministero dell'Interno. In questo momento il nostro incoraggiamento è rivolto al personale della protezione civile, dei vigili del fuoco, e a tutte le persone che stanno lavorando per riportare alla normalità una situazione seria che sarebbe grave sottovalutare".

Perugia, 12 novembre 2012
Interrogazione urgente alla Giunta: "A quando risale l'inquinamento? E quali rischi hanno corso (e corrono) i proprietari dei pozzi inquinati?"

INQUINAMENTO RIOSECCO-REGNANO. DOTTORINI (IDV): INDIVIDUARE CAUSE E RESPONSABILITA', PROTEGGERE LA POPOLAZIONE

"La prima cosa da fare è assicurare che tutta la popolazione venga messa nelle condizioni di conoscere la reale situazione, senza allarmismi e nel modo più trasparente. Poi è necessario individuare le cause e i responsabili di questo danno ambientale che rischia di avere delle ripercussioni anche sulla salute dei cittadini". Sono le parole con cui Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per conoscere la reale situazione dell'inquinamento dei pozzi nell'area di Riosecco-Regnano nel comune di Città di Castello. 
"E' necessario - spiega Dottorini - che l'amministrazione comunale comunichi questa situazione di potenziale pericolo direttamente a tutti i proprietari dei pozzi della zona, non solo a quelli campionati e ricompresi nell'ordinanza.  Al di là dell'amara constatazione di come sia di fatto compromesso l'equilibrio ambientale di ampie aree del nostro territorio, credo che sia opportuno capire se esistano rischi per la salute umana. Dall'ordinanza risulta che la prima comunicazione dell'Arpa risale al 20 agosto scorso e solo il 5 ottobre il Comune ha chiesto il parere igienico alla Asl che lo ha rilasciato venti giorni dopo. Ora la domanda è: a quando risale l'inquinamento? E in questo lasso di tempo i cittadini che hanno usufruito dei pozzi sia per uso domestico che irriguo hanno corso dei rischi? Li corrono tuttora? E' quanto chiediamo alla Giunta regionale attraverso la nostra interrogazione che confidiamo possa trovare una immediata risposta"
"A quanto ci è dato sapere - continua Dottorini - le sostanze organoalogenate, così come il percloroetilene vengono utilizzate nelle lavanderie e come solvente per lo sgrassaggio di metalli, quindi nella meccanica e probabilmente nella grafica. Oltre alla individuazione dei responsabili del danno ambientale, è necessaria un'azione sinergica delle istituzioni per evitare altre situazioni di inquinamento. E' ben triste dover constatare come la falda idrica di ampie aree del comune risulti compromessa".

9 novembre 2012

Scarica l'ordinanza sindacale
Mappa dei pozzi inquinati (scarica alta risoluzione)


Pozzi inquinati Riosecco 9-11-2012
"Grave se qualcuno tentasse di mettere il carro davanti ai buoi. Necessario attendere il giudizio dell'Aula. Tracciato ricco di criticità ambientali ed economiche"

METANODOTTO. DOTTORINI (IDV):

"Riteniamo che la Giunta regionale debba sospendere l'esame del parere sul tratto umbro del metanodotto Snam, almeno fino a quando il Consiglio regionale non si sarà espresso sulla mozione presentata da Italia dei Valori e sottoscritta da Partito democratico,  Rifondazione comunista, Socialisti, gruppo Comunista umbro e Marini presidente. Sarebbe grave se qualcuno tentasse di mettere il carro davanti ai buoi". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori e primo firmatario della mozione, chiede la revisione del tracciato del metanodotto Snam.
"Altre regioni e enti locali anche umbri - continua Dottorini - hanno dato pareri negativi e approvato ordini del giorno fortemente contrari al progetto. Proprio recentemente il comune di Foligno si è opposto all'ipotesi del tracciato e la Regione Marche ha approvato una mozione molto critica. L'Abruzzo ha addirittura licenziato una legge regionale sulla sismicità che di fatto blocca ogni ipotesi di realizzazione dell'attuale progetto. Sarebbe incomprensibile - aggiunge Dottorini - che la Giunta decidesse di dare parere positivo prima di conoscere la volontà del Consiglio regionale. Chiediamo quindi formalmente che venga sospeso il giudizio sul progetto in attesa di un'immediata iscrizione all'ordine del giorno della  mozione dei gruppi di centrosinistra. Ogni parere dovrà tener conto delle innumerevoli criticità ambientali, economiche e paesaggistiche del progetto".
"Occorre ricordare - conclude Dottorini - che il tracciato del gasdotto "Rete Adriatica", così come elaborato da Snam, produrrebbe danni irreparabili al paesaggio e all'economia dei paesi coinvolti dall'opera. Il tutto starebbe incontrando un consenso e un'accelerazione nelle politiche dissennate di un governo che, sospendendo le politiche di promozione delle fonti rinnovabili, ha in programma il rilancio delle fonti fossili e delle infrastrutture ad esse dedicate. Nel caso del metanodotto Snam questo significherebbe settecento chilometri di linea, in buona parte sulla cresta di crinali di pregio, che attraverserebbero numerosissimi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale. Nella nostra regione saranno interessati dal tracciato, tra gli altri, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga".

Perugia, 8 novembre 2012

Scarica la mozione
Contributo Idv determinante: "Su prevenzione, partecipazione, umanizzazione cure e rapporti Regione-Università proposte nell'interesse dei cittadini"

SANITA'. DOTTORINI (IDV): ACCOLTE MOLTE NOSTRE PROPOSTE, ADESSO ELIMINARE DOPPIONI E RENDITE DI POSIZIONE

"Abbiamo detto sì a una riforma che contiene elementi innovativi e di razionalizzazione del sistema sanitario. Ora però occorre rendere concreto il passaggio culturale che vede il sistema spostarsi da una sanità basata sull'ospedalizzazione ad una basata sul territorio e sulla prevenzione. Case della salute, integrazione, coinvolgimento vero di cittadini e malati daranno la misura del successo della riforma. Ma soprattutto sarà sulla capacità di eliminare duplicazioni, rendite di posizione e centri di potere consolidati che si valuterà il coraggio e la determinazione della giunta ad operare una reale svolta nel sistema sanitario regionale". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, Oliviero Dottorini, commenta l'approvazione da parte del Consiglio regionale della legge di riforma dell'ordinamento sanitario regionale.
"La scelta di due Asl e due Aziende ospedaliere - spiega Dottorini - è una soluzione accettabile, seppure non sia da considerare l'aspetto centrale della riforma. E' invece fondamentale la scelta di dare centralità ai territori, e quindi alle funzioni di distretto, alla prevenzione, al ruolo del medico di medicina generale, alle strutture di cura intermedie e alle Case della salute. Su molti temi il gruppo Idv è riuscito ad affermare proposte che hanno avuto il merito di correggere le principali storture presenti nel testo, rendendolo più moderno ed efficace. Abbiamo introdotto norme sull'umanizzazione delle cure e sulla valutazione della responsabilità sociale delle Asl. Abbiamo garantito maggiore autonomia alle professioni sanitarie non mediche, introdotto norme che rendono effettiva e reale la partecipazione dei cittadini, dei malati e delle loro organizzazioni, attraverso lo strumento dell'audit civico e della conferenza annuale dei servizi a livello di distretto. Grazie al nostro intervento vengono rafforzate le misure sulla prevenzione e sull'Osservatorio epidemiologico regionale, centrale per una corretta programmazione. Infine siamo riusciti ad affermare criteri stringenti che qualificano l'integrazione dell'Università degli studi nel Sistema sanitario regionale e che assicurano una reale compartecipazione sia degli oneri che dei risultati di gestione".
"Sappiamo tutti bene - conclude Dottorini - che quando si parla di salute ai cittadini non interessa certamente il numero o la sede delle Asl, né tanto meno il colore politico di questo o quel revisore contabile. Ciò che interessa è vedere tutelato il proprio diritto alla salute e avere un accesso universalistico e pubblico a servizi di qualità".

Perugia, 7 novembre 2012

Interrogazione alla Giunta regionale: "Il cambio di destinazione d'uso rischia di compromettere un'area tutelata da Unesco, Provincia e Regione"

AMBIENTE. DOTTORINI (IDV):

"La Giunta deve prendere in seria considerazione le osservazioni che il Comitato per la tutela di Rocca Sant'Angelo ha inviato alla Regione. Non possiamo ignorare il fatto che un'area di 6 ettari ad alto pregio ambientale, culturale e paesaggistico rischia di essere trasformata in edificabile, considerando anche che nelle vicinanze si trova una cava con concessione rinnovata per altri dieci anni. Non vorremmo correre il rischio che l'area possa trasformarsi in un ampliamento della cava stessa, compromettendo definitivamente l'area dei castelli di Rocca Sant'Angelo, Sterpeto e San Gregorio". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente alla Giunta per conoscere le intenzioni della Regione  in merito alla destinazione d'uso di un'area di 6 ettari trasformata in edificabile dal Piano regolatore del Comune di Assisi.
"Il cambio di destinazione d'uso - continua Dottorini - sembrerebbe tra l'altro in palese contrasto con i vincoli paesistici esistenti nel Piano urbanistico territoriale e nel Piano territoriale di coordinamento provinciale. Senza contare il fatto che la zona è inclusa tra le aree di massimo rispetto ambientale dell'Unesco e  tra le aree protette per notevole interesse pubblico e per le risorse storico-culturali nel progetto di Piano paesaggistico regionale pubblicato sul sito della stessa Regione. Non si riesce proprio a capire la necessità di mutare la destinazione d'uso di una vasta area agricola di pregio, dimostrando così  un'insufficiente attenzione all'impatto sul delicatissimo territorio fluviale e collinare esistente. Alla scarsa lungimiranza economica fa riscontro una sottovalutazione dell'elevato potenziale che la filiera turismo-ambiente-cultura può generare a beneficio dei cittadini".
"Siamo convinti - aggiunge Dottorini - che non c'è alcuna necessità di consumare territorio vergine, ma sarebbe auspicabile un piano di recupero dei volumi delle abitazioni già esistenti nei centri collinari e nelle campagne, mettendo la popolazione nelle condizioni di abitare in maniera sostenibile il territorio e assicurando la qualità di servizi come acquedotto e metano. Vogliamo sapere - conclude Dottorini - cosa intende fare la Giunta per garantire la vivibilità ad un territorio che rischia di perdere le proprie ricchezze ambientali, culturali e paesaggistiche. Come Italia dei Valori saremo al fianco dei cittadini, dei comitati e delle associazioni ambientaliste per tutelare una zona dall'alto pregio ambientale ed economico".

Perugia, 6 novembre 2012

 

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